In questi giorni, riflettevo sui numerosi doppi standard del mondo dei cinecomics: mi perplime non poco vedere persone idolatrare i film sui Vendicatori, nonostante i loro numerosissimi difetti, e detestare Batman V Superman, un film non esattamente magnifico, ma i cui difetti sono non dissimili da quelli dei film sopracitati.
Pur essendo una persona che detesta le top 10 (ma d'altronde, non stiamo parlando di contraddizioni?), non ho potuto resistere a scrivere questo articolo.
Ad eccezione dei due film su Thor, il primo Avengers e Capitan America - Il Primo Vendicatore, ho apprezzato tutti i film targati Marvel, per cui non sto tentando di fare critiche a priori. Ciò che voglio evidenziare sono problemi che, pur essendo solari, molta gente rifiuta di vedere.
- La mancanza di espressione autoriale
Guardando i vari film della Marvel, ad eccezione di I Guardiani della Galassia, non vi sembra di stare guardando film tutti uguali tra di loro?
Ogni film della Marvel segue lo stesso canovaccio, ripete le medesime situazioni e sembra riluttante ad evolversi (di questo parleremo in dettaglio dopo).
I risvolti della situazione si fanno più bizzarri quando si vanno ad osservare i registi dei film di cui si parla: abbiamo un certo Kenneth Branagh, regista di pellicole come Enrico V, Amleto (!) e Frankenstein di Mary Shelley, a dirigere Thor, un film che di shakespearano e teatrale non ha nulla, e Shane Black (Arma Letale) all'opera su Iron Man 3, film che fa della discutibile logica la sua arma migliore. C'è poi Joss Whedon, uno che oltre ad aver creato alcune delle più note serie TV degli ultimi 20 anni come Buffy e Firefly, ha anche scritto molte opere a fumetti (tra cui è degna di nota la sua gestione di Astonishing X-Men, forse una delle migliori sui mutanti negli anni 2000), viene messo a "capo" del progetto e a dirigere i due film-bandiera dedicati ai Vendicatori.
Ma a vedere queste pellicole, avete l'impressione di guardare qualcosa di personale?
Vi sembra di avere a che fare con un lavoro in cui l'idea del regista conta qualcosa?
Lo stesso Edgar Wright (uno che, a guardare la sua eccellente cinematografia, ci sa fare con la macchina da presa) lasciò il progetto Ant-Man quando gli venne negata la totale libertà artistica. Alan Taylor, regista di Thor - The Dark World, ha asserito, in alcune interviste, di essere stato limitato nel suo lavoro dagli Studios stessi.
Come detto in apertura, fa eccezione GdG, una creatura intimamente di James Gunn. Ma vi ricordo che si parla di personaggi misconosciuti anche a molti fan dei fumetti Marvel, eroi che fino al 2008 erano praticamente dimenticati, non fosse stata per una delle poche intuizioni geniali del fumettista Brian Michael Bendis.
In nessun film del Marvel Cinematic Universe c'è un qualche guizzo registico degno di nota, una intuizione che permette di rendere la pellicola qualcosa di diverso dal solito. Sembra che l'utilizzo di grandi nomi alla regia sia utile solo a far parlare di sé, insomma, un non apprezzabile "celolunghismo". Alla Marvel, però, sta bene così: in fondo, con questo stile colorato, cartoonesco e impersonale, hanno guadagnato fior di milioni (anzi, miliardi). - La mancanza di evoluzione
Il fenomeno di Civil War ha fatto esultare molti fan dei Vendicatori, che hanno potuto salutare la Terza Fase del MCU con un film dalle tematiche adulte e cupe.
E' davvero così?
Potrà sembrare un'opinione soggettiva ed ipercritica, ma siamo davvero sicuri che Civil War rappresenti un'evoluzione?
La questione della scelta tra potersi muovere come si vuole, ma al di sopra delle leggi, oppure essere dalla parte di essa ma senza libertà di agire finisce col passare in secondo piano con l'affiorare delle tante sotto trame secondarie che distolgono l'attenzione dalla grande trama principale, rendendo la tanto difficile scelta solo un pretesto per vedere gli eroi darsele di santa ragione.
Nel tempo, molti si erano lamentati dell'eccessivo umorismo che la Marvel inseriva nei suoi film, ed evidentemente i capoccia della Casa delle Idee devono aver pensato che usare la fotografia un po' più spenta e mettere di mezzo qualche tematica realistica fosse sufficiente a maturare. Ma come direbbe Grant Morrison, bisogna distinguere tra "realismo" e "pessimismo".
Dopo undici anni ci troviamo quindi sempre al punto di partenza.
- La mancanza di collaborazione con l'universo televisivo
La Marvel, in questi anni di gloria, ha lanciato, contestualmente ai suoi numerosi film, anche un buon numero di grandiose serie televisive. Tralasciando Agents of SHIELD (che merita un discorso a parte), abbiamo avuto l'onore di assistere a opere come Daredevil e Jessica Jones, capaci di conquistare critica e pubblico in un modo così uniforme che non si vedeva da molti anni. Eppure, di queste serie non si sente nemmeno parlare nei film del MCU.
Come mai? Molti hanno tentato di giustificare questa stranezza citando la differenza di atmosfera dei due universi (oscuro e realistico quello delle serie TV, allegro e senza cervello quello cinematografico). Ma rimane una difesa flebile, soprattutto se si considera che la Marvel affermi di stare maturando verso uno stile adulto e cupo. Di questo, però, abbiamo già parlato in precedenza, e credo che questa sia un'ulteriore riprova della mancanza di volontà, da parte della Casa delle Idee, di evolversi davvero. - I critici vanno nel pallone
"Ecco a voi un film che ha un punteggio del 79% [di recensioni positive; ora si attesta attorno al 77%, ndr] su Rotten Tomatoes. Per cosa? Lo standard, per i film di fumetti supereroistici è già stato stabilito da Superman, Il Cavaliere Oscuro, Spider-Man 2 e Iron Man. A confronto, Thor è pietoso."
Parola di Roger Ebert (dalla recensione di Thor), tra i più importanti critici cinematografici mai esistiti.
Dando un'occhiata a tutti i film della Marvel, ci si ritrova sovente con punteggi e recensioni che fanno non poco storcere il naso. Pur essendo considerato generalmente un buco nell'acqua da parte di fan e critica (assieme al persino peggiore sequel), Thor riesce a raggiungere un punteggio simile su RT, con una media voto del 6,7. L'insipido Capitan America: Il Primo Vendicatore raggiunge l'80%, l'illogico Iron Man 3 al 79%.
Molti di voi affermeranno che ci sia una contraddizione nella frase poco sopra ("considerato generalmente un buco nell'acqua da parte di fan e critica"), ma mi è utile a sottolineare quanto vi sto già dicendo. Pur essendo malvisti, questi film riescono ad avere numerosissime recensioni positive, come se i recensori fossero impauriti dall'idea di assegnare un voto negativo alla pellicola.
In questo caso, vorrei aggiungere, il discorso potrebbe estendersi ad altri film, primo tra tutti Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno, che riesce ad attestarsi sull'87% di recensioni positive, ma qui si sta parlando della Marvel. - The Avengers
Mini-disclaimer: quanto segue è parzialmente un'opinione personale. Non saprei dirvi, però, quanto di soggettivo effettivamente possa esserci, visto che descrivo dei fatti.
Cinque anni dopo l'uscita di The Avengers, il sottoscritto riesce ancora a chiedersi come si possibile vedere un 92% di recensioni positive campeggiare vicino al titolo su Rotten Tomatoes (con media voto dell'8,2). Colui che vi scrive era solo un diciassettenne, quando uscì dalla sala che proiettava la pellicola tanto attesa. E ne uscì profondamente offeso.
Ciò che vide fu un'ora di chiacchiere inutili, seguita da una prolissa battaglia in cui il punto focale erano Capitan America ed Iron Man che riparavano l'Helicarrier, Loki che faceva di tutto per perdere una guerra impossibile da perdere e un finale inutilmente drammatico.
In questi cinque anni, ho rivisto The Avengers altre due volte, e le uniche scene che mi sono rimaste impresse, se tento di ricordare il film, sono Loki che viene pestato selvaggiamente da Hulk (un'idiozia, ma di questo parleremo meglio dopo) e Iron Man che ricade sulla Terra dopo aver spinto via la nave chitauriana.
Il problema con questo film si collega direttamente al punto precedente: è davvero bello?
Non parlo del gusto personale, del semplice "mi piace", metto in dubbio il fatto che questo film possa, oggettivamente, essere considerato una pietra miliare del genere. Un sapiente lavoro di tecnica. Ha spalancato le porte del successo ai supereroi grazie al suo enorme successo monetario. Ma sappiamo troppo bene che "successo" non fa sempre rima con "bello".
La regia è assente, la sceneggiatura ha veri e propri buchi.
"'I nerd del comic-con avranno orgasmi multipli', predisse il critico David Edelstein sul New York Magazine, confermando qualcosa che avevo vagamente sospettato riguardo loro. Se ciò che dice è corretto, necessitiamo disperatamente di film che rieduchino i nerd alle gioie del sesso. The Avengers è ben fatto da Joss Whedon, con stile ed energia. Dona ai fan esattamente cosa desiderano. Anche se ciò che desiderano è discutibile".
Ancora una volta, cito Roger Ebert (dalla recensione di The Avengers), e aggiungo che, da fan, non ho neanche ottenuto quello che desideravo. - L'inutilità di Agents of SHIELD
Con questo punto, non voglio attaccare la qualità della serie TV (di cui ho apprezzato parte delle prime due stagioni, prima di abbandonarla a metà della terza per noia). Vorrei invece puntare il dito contro la sua effettiva utilità all'interno del Marvel Cinematic Universe.
Sin dal suo debutto, Agents of SHIELD è stato presentato come un modo per introdurre personaggi di serie B dell'universo Marvel nell'MCU e, al contempo, avere un appuntamento settimanale con esso.
Ma dopo tre stagioni, la serie ha effettivamente avuto rilevanza nel mondo dei Vendicatori?
L'unico personaggio nato nella serie ed apparso in un successivo film è stato List, membro dell'HYDRA che appare per pochi secondi in The Avengers - Age of Ultron, giusto il tempo di venire catturato. Non viene mai fatta menzione del fatto che Coulson sia ancora vivo o che governi una sorta di nuovo SHIELD, non vengono fatti riferimenti agli Inumani e al fatto che abbiano un super umano altamente distruttivo tra le loro fila.
Lo stesso Joss Whedon, nel 2015, ha ammesso di non aver mai preso seriamente in considerazione la serie, poiché "i film degli Avengers sono pensati per chi guarda questi e basta". Ora pare persino che la Marvel voglia dividere l'universo delle serie TV da quello cinematografico, mossa che potrebbe rivelarsi sensata per quelle targate Netflix. Ma Agents of SHIELD basa la sua logica sulla coesistenza con i Vendicatori; siamo sicuri ci sia accortezza in questa particolare scelta?
- La mancanza degli X-Men e dell'Uomo RagnoSembra strano affermare ciò nel 2016, ma in realtà la Marvel ha costruito gran parte del suo successo sull'Uomo Ragno e gli X-Men, e per molti anni i personaggi legati ai Vendicatori (ad eccezione di Capitan America) sono stati presi poco in considerazione dal grande pubblico. In particolar modo, la Marvel detiene, grazie ai mutanti, il primato del fumetto più venduto della storia: X-Men vol 1 #1 del 1991, infatti, riuscì a vendere 7 milioni di copie, un record che, molto probabilmente, non verrà mai battuto.
L'Uomo Ragno, invece, è stata la causa del boom della Marvel degli anni '60, essendo stato il primo "super eroe con super problemi", ed è uno dei motivi per i quali la Marvel, da quasi cinquant'anni, domina stabilmente il mercato dei fumetti.
Tuttavia, a causa della scarsa accortezza della Casa delle Idee nel vendere i propri diritti cinematografici, la Marvel si è trovata, nel 2005, a non poter sfruttare gli X-Men e l'Arrampicamuri. Ha risolto parzialmente il problema rilanciando i misconosciuti Guardiani della Galassia, puntando ossessivamente sui Vendicatori e sugli Inumani. Sta funzionando?
Se si parla dei GdG, la risposta è senza dubbio si. Per gli Inumani, invece, il discorso sembra farsi più complesso, a giudicare dal fatto che la Marvel pare aver spostato (o forse cancellato) il rilascio di Inhumans. Nel frattempo, però, gli X-Men continuano ad avere successo grazie ai film della Fox, cosa che ha costretto la Marvel a rilanciare i mutanti anche nei fumetti, che negli ultimi anni avevano perso le luci dei riflettori.
Dall'altro lato, la grana Uomo Ragno è stata risolta grazie all'accordo con la Sony, detentrice dei diritti cinematografici del personaggio. Il danno, però, è ormai stato fatto: il Ragnetto si trova in ritardo di condizione rispetto ai più famosi Vendicatori. La Marvel ha preparato per lui un ambizioso progetto: funzionerà?
(Che lo chiedo a fare, certo che si) - Hulk
Hulk è totalmente inutile e avulso alle trame. Potrebbe bastare anche solo questa frase per descrivere il problema nella sua interezza. Ho però deciso di essere generoso.
Il personaggio di Hulk ha un grosso problema legato ai diritti, poiché, in maniera simile all'Uomo Ragno, essi sono condivisi con un'altra casa di produzione, la Universal. Questo porta la Marvel a non puntare seriamente su di lui: ad oggi, gli è stato dedicato un unico film ed è apparso in altre due pellicole (inoltre, è prevista la sua comparsa in Thor: Ragnarok).
Tralasciando la qualità del suo stand-alone (d'altronde, parliamo di un film di Lousi Leterrier), Hulk non viene neanche sfruttato come si deve nei film in cui appare. Viene usato come una bestia da soma, un'arma da guerra, con davvero poca personalizzazione. Le scene con la Vedova Nera in Age of Ultron sono solo vani tentativi di dargli un motivo per apparire nel film.
Oltretutto, proprio questo dovrebbe far riflettere sul fatto che la Marvel non sappia come usarlo: non vengono minimamente fatti riferimenti al suo film stand-alone, Betty Ross sembra dimenticata, dell'Abominio e di Samuel Sterns non viene neanche fatta menzione. - L'assenza di importanti personaggi femminili
Assieme al prossimo, questo è il punto più importante della classifica.
Ad eccezione della Vedova Nera, quale memorabile personaggio di sesso femminile ricordate, pensando ai film sui Vendicatori?
Scarlet è mostrata come una bambina senza la capacità di governare i suoi poteri, Daisy Johnson ha debuttato come una donna che sapeva sempre cosa fare e col tempo si è involuta in un personaggio introverso e incerto, con poteri che non sa controllare.
La Vedova Nera stessa, a pensarci bene, soffre di un'inutilità paragonabile a quella di Hulk, e solo in Civil War ha finalmente avuto un certo rilievo per la trama.
Non so perché la Marvel, considerando l'altissimo numero di fan di sesso femminile che ormai possiede, non voglia puntare seriamente su una supereroina.
Si parla insistentemente di uno stand-alone su Capitan Marvel, che spero possa rivelarsi un film degno di attenzione. Parliamo, però, di un personaggio che già fatica nei fumetti a ritagliarsi un proprio spazio (facendo riferimento a Carol Danvers). Siamo sicuri che la Marvel abbia le idee chiare per il pubblico femminile? - I cattivi non sono minacciosi
Torna, in mio aiuto, Roger Ebert, nuovamente dalla recensione di Thor. " Lo standard, per i film di fumetti supereroistici è già stato stabilito da Superman, Il Cavaliere Oscuro, Spider-Man 2 e Iron Man. A confronto, Thor è pietoso. Paragonate [Loki] agli altri rispettivi villains (Lex Luthor, Joker, Doc Ock e Obadiah Stane). I loro ricordi affioreranno subito nella vostra mente. Penserete a Loki sei minuti dopo la fine del film?
In questi undici anni, abbiamo avuto numerosi villains, uno più inoffensivo, sciocco o dimenticabile dell'altro. Spesso, accompagnati da motivazioni assenti, forzate o ridicole. Dopo Obadiah Stane, abbiamo avuto l'Abominio, Malekith, Alexander Pierce, Crossbones, Ronan, il Calabrone ed Helmut Zemo.
Meriterebbero un discorso a parte il Teschio Rosso e Loki. Il primo, pur rivelandosi una interessante minaccia per un giovane Capitan America e pur essendo decentemente interpretato dall'esperto Hugo Weaving, cade in momenti di involontaria comicità, che raggiungono il massimo nel momento della sua sconfitta. Anche Loki, poi, è ben interpretato da Tom Hiddlestone, che è l'unico motivo per cui il suo personaggio è così amato dal pubblico. A guardare bene, in verità, troviamo un individuo che crea piani evidentemente tanto complessi da non riuscire a capirci nulla neanche lui. Incapace di apparire come una minaccia seria (e come si potrebbe, se viene trattato come uno zerbino da Hulk?), si è preferito caratterizzarlo come un anti-eroe corrotto in The Dark World. La Marvel stessa, però, deve aver avuto improvvisamente dei rimorsi, visto che il finale del film ci rivela che, per motivi non specificati (suppongo fossero simili a "sennò la trama non andava avanti"), Loki ha sostituito Odino come Re di Asgard. La sua caratterizzazione è banale e la sua backstory noiosa.
D'altronde, però, sembra che la Marvel neanche abbia la seria volontà di creare un malvagio di livello, se si pensa al fatto che, in Civil War, Iron Man è considerabile come l'antagonista primario. Cercando immagini per l'articolo, ho letto una didascalia recitare "We just love watching superhero fight" ("Amiamo guardare i supereroi combattere"). Forse la Casa delle Idee ha deciso di puntare ai confronti tra supereroi come principale attrazione per la Fase Tre?
Solo Thanos potrà dirci se siamo o meno in errore.
Con questo, concludo questo breve articolo.
Se siete arrivati sin qui, mi complimento con voi. Spero di generare una discussione interessante e pacifica. D'altronde, vi ricordo che si sta parlando di blockbuster, quindi non vedo neanche motivi per infuriarsi particolarmente.
A presto!
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