26 giugno 2016

Recensione di "Alice attraverso lo specchio"

Consiglio la lettura di questa recensione solo a chi ha già visto il film perchè ne farò una descrizione particolareggiata e molto sentita, avendolo amato più del primo, molto di più. Perciò innanzitutto andate a a vederlo, poi tornate qui e ne parliamo assieme.Altrimenti vi beccate gli spoiler ma vi verrà voglia di andare a
vederlo!


Un'Alice molto maturata comanda la mitica nave che fu del suo defunto padre e riesce ad avere la meglio su una tempesta terribile contro il parere di tutti, perchè loro non credono sia possibile. Ma lei ci crede, lei è forte e craggiosa e ci vuole credere, come Mulder e come altri personaggi di finzione  che ci ispirano quotidianamente. She wants to believe. E torna a casa sana e salva con tutta la ciurma.

Appena rientrata c'è quella noiosa di madre che pensa solo a farla "sistemare", sposando un bellimbusto qualsiasi e vendendo la suddetta nave Wonderland, che per Alice Kingsleigh rappresenta tutto quello che le è rimasto del padre, il suo unico ricordo fisico, e nella quale ha passato un lungo periodo.

Per volere della donna, la nostra Alice partecipa ad una festa piena di gentiluomini, ma la scappatoia è dietro l'angolo, anzi, in una stanza dell'enorme dimora. Uno specchio "magico" attraverso il quale l'eroina viene trasportata udite, udite, nel sottomondo con l'aiuto del Brucaliffo. Da lì inizia la sua nuova avventura per tornare indietro nel tempo - personificato egregiamente da Sacha Baron Coen e vero protagonista del film - e salvare la famiglia del Cappellaio, ancora una volta il campione di espressività Johnny Depp.

Le battute ambigue sul tempo che fugge, che non si deve perdere e similari sono tantissime e creano in particolare la mitica scena del thè coi nostri amati personaggi (il Bianconiglio, Pincopanco e Pancopinco, Bayard, il Tempo e il Cappellaio Matto) davvero esilarante.
Ma la parte che colpisce più al cuore è quella in cui  Alice capisce che non si può cambiare il passato ma bisogna trarne i suoi insegnamenti per non ripetere gli stessi errori in futuro. La Regina Rossa (sempre Helena Bonham Carter) ormai è quel che è, il suo incidente non viene sventato nonstante gli sforzi della nostra protagonista, interpretata ancora una volta dallla bravissima Mia Wasikowska. E con questo film impariamo anche che i buoni, come la Regina Bianca (Anne Hathaway), non sono poi così tanto buoni, ma qualcosa - come una brutta bugia - l'hanno fatta o detta anche loro.

A questo giro Tim Burton ha soltanto prodotto il film, lasciando la regia in mano a James Bobin (I Muppets 1 e 2) e il risultato è eccellente. Forse è vero che a volte il genio deve mettersi appena un pochino da parte. Il film diverte e commuove alternatamente. La famiglia è il cardine portante dell'intreccio e ci troviamo addirittura a simpatizzare cn la Regina Rossa e sperare che Alice riesca a tornare abbastanza in tempo indietro nel tempo (scusate il gioco di parole) per evitare il suo incidente. Ma purtroppo l'incidente avviene, altrimenti oggi non avremmo la perfida regina. Però abbiamo imparato qualcosa sulla famiglia che ci servirà nel tempo futuro.

 Assolutamente consigliato.

Attenzione! Nota per il lettore: il film non segue la partita a scacchi pedissequamente come il romanzo "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò" di Lewis Carroll  ma la accenna appena, lasciando invece come protagonista il tempo stesso e il modo in cui Alice ne fa uso per salvare un morente Cappellaio.

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