23 gennaio 2019

STAR TREK: DISCOVERY - Recensione 2x01 "Brother"


Eccoci di nuovo a parlare di Star Trek: Discovery, che ha debuttato con la sua seconda stagione in un episodio inaspettatamente ricco e travolgente. "Brother" apre le danze alla nuova missione della USS Discovery, mostrando volti vecchi e nuovi e mettendo molte basi solide per una stagione che ribalterà l'asticella dell'intera serie. Diretto dallo showrunner Alex Kurtzman e scritto da Gretchen J.Berg, Aaron Harberts (gli ex showrunner della serie) e Ted Sullivan (che aveva curato per la prima stagione "Lethe" e "What's Past is Prologue"), questa premiere ci mostra il nuovo mistero di questa stagione, con un "nuovo" capitano e l'avvicinarsi del ritorno di uno storico personaggio della saga.


-Messaggio fra le stelle: L'episodio si apre con il filmato della sonda Cassini, lanciata nel 1997, con lo scopo di raccogliere informazioni su Saturno, missione terminata nel 2017 con la sua distruzione. Ad accompagnare le immagini di Saturno e i suoi anelli riprese dalla sonda vi sono le parole di Michael Burnham sullo scopo del guardare alle stelle, nucleo stesso della storia di Star Trek, raccontato attraverso un'antico mito:

"Space. The final frontier. Above us. Around us. Within us. We have always looked to the stars to discover who we are. A thousand centuries ago in Africa, the Kaaba Em Abathwa tribe gathered to share a story. The tale of a girl who dug her hands in the wood ash and threw it into the sky to create the Milky Way. And hidden there, a secret buried among the eternal stars, was a message. An enormous letter in a bottle made of space and time, visible only to those whose hearts were open enough to receive it" 

La scena si sposta nel passato, dove vediamo Burnham da piccola, condotta da Sarek nella sua casa a seguito della morte dei suoi genitori. Amanda fa' subito conoscenza con lei, mentre il piccolo Spock osserva la scena dalle scale, per poi correre nella sua stanza. Così Sarek invita Michael ad incontrarlo e la riflessione di Burnham continua:

"When I first heard the story of the girl who made the stars, I wasn't ready to understand. I still don't know if I am." 

Arrivati davanti alla stanza, Sarek presenta Burnham a Spock, invitandolo ad insegnarle le usanze di Vulcano, mentre lui disegna una olo-raffigurazione di un mostro. Michael lo saluta, ma Spock si avvicina e le chiude la porta in faccia.


-Un nuovo pericolo: Tornando al presente, Saru chiede cosa ci sia che non va sull'Enterprise e Burnham risponde che la nave è danneggiata, ma l'equipaggio è al sicuro, rilevando un tentativo di stabilire un contatto. A un tratto appare Tilly, la quale propone di usare il codice Morse per poter rispondere. Stamets interviene, sostenendo che un suo ex-collega lavora sull'Enterprise come botanico (trattasi sicuramente di Hikaru Sulu) e che soltanto un evento catastrofico avrebbe potuto danneggiarla. L'Enterprise risponde alla Discovery, con una richiesta del capitano Pike di salire a bordo, assieme a un ingegnere e uno scienziato. Naturalmente Burnham reagisce in un certo modo, visto che a quel tempo Spock era già ufficiale scientifico dell'Enterprise, dicendo a Sarek che non si aspettava di rivederlo, come anche il Vulcaniano del resto. Saru accompagna Burnham a ricevere Pike e nota che lei è ansiosa di rivedere Spock. Burnham lo tranquilizza dicendogli che è concentrata sulla missione e gli chiede se anche lui ha fratelli o sorelle. Lui risponde che ha una sorella, Siranna, che purtroppo non potrà più rivedere (riferimento a "The Brightest Star"). Pike e il suo team, composto dall'ingegnere Nhan e lo scienziato Connolly, salgono a bordo e Burnham mostra delusione nel non vedere Spock. Pike annuncia che prenderà il comando della Discovery secondo il regolamento 19, sezione C, applicabile soltanto in caso di estrema emergenza. Così, dopo una discussione sull'estetica della nave e le nuove uniformi, Pike spiega la situazione: la Federazione ha rilevato sette luci rosse apparse nel raggio di 30000 anni luce, in perfetta sincronia, per poi sparire tutte quante, tranne una. Saru chiede se potrebbero essere una sorta di segnale, ma Pike da la parola a Connolly, che spiega che non sono nè pianeti, nè stelle e che sono innavvicinabili e impossibili da analizzare, paragonate da Burnham a una bussola al Polo Nord, similitudine apprezzata da Pike, il quale era già consapevole delle sue doti, grazie a Spock. Lei confessa a Pike che si aspettava di vederlo, ma lui le consiglia di non farsi troppe aspettative per non restarne delusa. Nel turbo-ascensore il team si imbatte nel Sauriano Linus, il quale sembra avere un bel raffreddore, e Saru pensa che queste luci possano trattarsi di qualche fenditura temporale o di un buco nero, ma l'energia emanata è troppo elevata per esserlo. Pike spiega che l'Enterprise era in rotta verso l'unico segnale rimasto, ma a un tratto la nave ha subito avarie catastrofiche da renderla inutilizzabile, e chiede a Saru i codici di comando. Il Kelpiano spiega che secondo le nuove normative, il comando può essere trasferito solo a seguito di un identificazione del DNA, a cui l'intero equipaggio deve assistere, e Linus non riesce a resistere, starnutendo su Connolly.


-Niente segreti: Tilly aiuta Pike nell'identificazione del DNA, mentre fa' un simpatico apprezzamento sulle sue dita, in una scena piuttosto divertente. Una volta conclusa la procedura, il file personale di Pike viene esposto a tutto l'equipaggio e questo per lui non costituisce un problema. Così si presenta, mostrando i suoi pregi e difetti e spiegando la situazione all'equipaggio:

"I know this is a hard left turn. You were en route to Vulcan to pick up a new captain. I was briefed on the classified details surrounding your last one. I know he betrayed this crew. If I were you, I'd have my doubts about me as well. But I'm not him. I'm not Lorca. The Federation's hackles are up. I don't have to remind you that the last time we investigated a previously unknown energy distortion, it resulted in the Klingon war. These mysterious signals are unlike anything we've encountered. The energy needed to create them is beyond anything we understand. Is it a greeting? A declaration of malice? That's why they put me on the Discovery when the Enterprise went down; nobody wanted to wait to find out. But right now, this little dot is the only one willing to tell us where it is." 

Così da il suo primo ordine come capitano della Discovery, cioè fare rotta verso l'unico segnale rimasto attivo.


-Ancora in lutto: Mentre la Discovery va verso la sua destinazione, Stamets ascolta un olomessaggio di Hugh con la sua aria preferita, volta a farlo ricredere sull'opera Kasseeliana, per cui gli aveva comprato dei biglietti per uno spettacolo e dicendo di apprezzare quando lui fa le cose per amor suo. Tilly lo interrompe, spiegandogli che data la nuova missione, è stata assegnata al programma di addestramento come gestore delle risorse e Stamets le dice che ha finalmente capito come mai Hugh adorasse l'opera Kasseeliana. Tilly prosegue dicendo che dato che il motore a spore è inattivo, il laboratorio verrà reso in una semplice sala macchine e che si sono dimenticati di assegnargli una postazione, offrendosi di aiutarlo. Stamets la ringrazia, ma le dice che non serve e che la sua roba va messa nella stiva. Lei gli chiede perchè e lui le svela che l'Accademia delle scienze di Vulcano gli ha offerto un posto come docente e che lui ha accettato. Tilly, dispiaciuta, gli dice che ha ancora così tanto da dare e lui decide di aprirsi:


"Did you know that a Kasseelian primadonna trains her whole life for one performance? And after she hits that last high "E," she plunges a dagger into her own chest and dies? She's lived an entire lifetime in that last note. And I've lived an entire lifetime in what I've accomplished here, on Discovery. [...] Hugh is everywhere I look, Tilly. How much am I supposed to take?" 

Poi dice che la Flotta Stellare ha approvato il suo trasferimento, previsto alla fine di questa missione. Tilly gli dice che capisce di sentirsi perseguitato e che è proprio per queste presenze più grandi di loro che sono scienziati. Lui apprezza la sua devozione, ma la invita a parlare di meno, allontanandosi, e lei tristemente gli dice che non vuole vederlo andar via.


-Empatia: Burnham legge "Alice nel Paese delle Meraviglie" nel suo alloggio, ricordando quando Amanda glielo leggeva, chiedendole dove volesse andare e promettendole che l'avrebbe riportata a casa, una scena vista con grande curiosità dal piccolo Spock. Tornando al presente, Sarek entra nel suo alloggio, notando come le abitudini siano dure a morire. Burnham è sorpresa da apprendere che lui sapeva di quando Amanda glielo leggeva e lui diceva che nel suo lavoro, la sua voce gli dava conforto. Poi annuncia che lascerà la Discovery appena usciti dalla curvatura, per aiutare l'Alto Comando Vulcaniano a risolvere il mistero di questi segnali, data la situazione post-guerra. A questo proposito Burnham chiede se in qualche modo i Klingon siano coinvolti e Sarek conferma di aver parlato con L'Rell, la quale gli ha detto che anche loro sanno dei segnali e che non riescono a studiarli. Poi Burnham gli domanda perchè secondo lui Spock non fosse presente e lui pensa che sia tutto impegnato a rimettere a posto l'Enterprise, ma Burnham dice che c'è dell'altro, chiedendo cosa voleva che Spock imparasse dalla sua presenza. Lui risponde che avrebbe compreso il senso dell'empatia stando in contatto con lei, ma crede che lui non l'abbia mai accettata. Burnham sostiene che per un periodo lo ha fatto e Sarek sente che lei non gli stia dicendo tutto sul loro legame e che spera che un giorno gliene possa parlare. Alla fine, prima di andarsene, Sarek da' un ottimo consiglio a Burnham:

"In the meantime, I suggest you focus on the problem in front of you, rather than what is behind."



-Rischi da correre: La Discovery sta per arrivare a destinazione e Pike chiede agli ufficiali di plancia di presentarsi, per poter stabilire un legame con loro. Uscita dalla curvatura, la nave si ritrova in una tempesta di asteroidi, mentre Pike si aspettava ben altro. Saru sostiene che qualunque cosa originasse il segnale è scomparsa e che i detriti di fronte a loro sono di un asteroide interstellare vicino al loro punto di arrivo, circondato da una nube che genera una forte interferenza. Notando un'atmosfera nell'asteroide, Burnham suggerisce di utilizzare gli scanner di riparazione per raccogliere delle immagini, da cui riescono a intravedere una nave atterrata sulla roccia. Grazie al computer, si viene a sapere che si tratta della USS Hiawatha, creduta distrutta dai Klingon dieci mesi prima. Pike propone di preparare una squadra di sbarco, ma sia Saru che Burnham sostengono che sia troppo rischioso atterrare in una zona così instabile. Il capitano non vuol sentire ragioni ed è disposto a tutto per salvare le persone sulla Hiawatha, alterandosi con Burnham. Lei espone la sua opinione circa la missione, ricordandogli come loro affrontano queste situazioni:

"There is not a single person on this bridge who would abandon a Starfleet brother or sister." 

Pike le chiede di esporre la sua idea e lei dice che hanno meno di due ore per raggiungere la Hiawatha e trasportare a bordo i superstiti prima che il segnale arresti ogni forma di energia. Così il team, composto da Pike, Burnham, Nhan e Connolly si apprestano ad andare in missione, ma Tilly ferma Burnham, chiedendole di portarle un campione di roccia dall'asteroide, che sembra avere qualche nesso con le spore e svelandole che Stamets lascerà la nave e per questo le chiede di prometterle di tornare e Burnham le dice che tornerà. La squadra sale a bordo delle capsule d'atterraggio e si lanciano fuori dalla nave, cercando di superare i detriti, ma durante il tragitto, Connolly viene abbattuto per non aver ben calibrato la rotta e Pike rischia la stessa sorte. Burnham ha un colpo di genio e si slancia fuori dalla capsula, prelevando il capitano, con l'aiuto di Detmer e Owosekun dalla Discovery.


-Jett Reno: Pike, Burnham e Nhan salgono sulla Hiawatha e trovano tutto abbandonato. A un tratto dei piccoli droni, costruiti con componenti di console della nave, li analizzano e una voce femminile li invita ad entrare. Così entrano in un laboratorio, dove il comandante Jett Reno, ingegnere della Hiawatha, un personaggio davvero bizzarro, sta assistendo i suoi compagni feriti come meglio può. Dopo essersi presentato, Pike le chiede da quanto si trovi lì da sola e lei dice di trovarsi lì da dieci mesi, convinta che la guerra sia ancora in atto. Pike e Burnham le dicono che la guerra è finita e la reazione di Reno è decisamente singolare, dicendosi pronta di tornare a casa con i suoi compagni, raccontando di essere arrivata nell'asteroide dopo aver cercato di raggiungere la base stellare 36 e che non poteva lasciare i suoi compagni, almeno finchè loro non sarebbero arrivati.


-Una presenza: Il team, con l'aiuto di Reno, predispone il trasporto dei feriti, con degli emettitori per potenziare il segnale, in caso di problemi. Durante i preparativi, Pike chiede a Reno se sa qualcosa dei segnali, ma l'ingegnere non sembra saperne più di loro. Intanto sulla Discovery, Saru avverte l'infermeria che stanno arrivando dei pazienti e mentre Pike sta per prepararsi a tornare a bordo, la console si guasta e Burnham corre a ripararla, ma il teletrasporto riprende, portando via il gruppo mentre Pike tenta di afferrare Burnham. Così da sola, con il campione promesso a Tilly, cerca di tornare al punto di rendezvous, ma una roccia la colpisce, facendola svenire. Dopo essere rinvenuta, Burnham scopre di essere ferita a una gamba e davanti a se appare una strana figura oscura, che la terrorizza. A un tratto Pike la afferra e insieme tornano a bordo, ma il campione non viene agganciato dal teletrasporto.


-Lavoro di squadra: Tilly accorre in infermeria per vedere Burnham e lei la rassicura, spiegandole che la roccia sembra essere immune al teletrasporto, il che fa' pensare che quella roccia sia una massiccia fonte di energia. Burnham mostra Tilly la mappa della zona, con possibili campioni facilmente estraibili. Così il guardiamarina predispone un simulatore di gravità e con l'aiuto di Stamets, e di Saru dalla plancia, a cui Pike affida il comando dell'operazione, riescono a portare un pezzo di roccia piuttosto grande a bordo.


-Un destino celato: Pike trova uno dei biglietti dei biscotti della fortuna di Lorca e viene raggiunto da Burnham, a cui annuncia che resterà il capitano della Discovery ancora per un po', visti gli ingenti danni subiti dall'Enterprise, e che vuole il meglio per questa missione e anche una nuova sala tattica. Burnham gli dice che Lorca non era propenso al dialogo, ma Pike vuole che la sala tattica sia un luogo in cui chiunque possa parlare liberamente e invita Burnham ad uscire dalla stanza, con l'inquadratura che evidenzia la scritta sul biglietto:

"Not every cage is a prison, nor every loss eternal."

Burnham chiede a Pike se Spock ha mai menzionato il rapporto che c'è fra loro e lui dice di non essere mai stato specifico in merito. Lei ammette di essere la causa di tale segretezza, chiedendo di salire sull'Enterprise per vederlo. Pike le dice che Spock non si trova lì, ha lasciato la nave poichè l'essere in disparte durante la guerra lo ha scosso parecchio. Burnham dice che non devono sentirsi in colpa, perchè l'Enterprise era considerata un ultima spiaggia per tale situazione e Pike le racconta un episodio riguardante Spock, che lo ha fatto riflettere:

"<<What is the logic in staying away if there is nothing left to come back to?>> Spock asked the most amazing questions. It's completely logical yet somehow able to make everyone see that logic was the beginning of the picture and not the end. He was ahead of all of us, in that way. A few months ago, I felt something shift in him. It was as if he'd run into a question he couldn't answer. He didn't want to share it with me. With anybody." 

Burnham gli chiede se sa dove potrebbe essere andato e lui gli risponde di no, affermando di fidarsi ciecamente di lui e che gli ha dato il tempo che gli serviva, pensando che non tornerà tanto presto. Burnham vuole comunque salire a bordo dell'Enterprise, anche se non sa cosa potrebbe trovarvi. Lui approva la sua idea e prima di tornare in plancia, le chiede qualcosa circa la loro missione:

"P: Wherever our mission takes us, we'll try to have a little fun along the way, too, huh? Make a little noise. Ruffle a few feathers.


B: I look forward to it, Captain."



-Incubi: Burnham sale a bordo dell'Enterprise, entrando nell'alloggio di Spock (sottolineo che è stato finemente riprodotto, persino il rumore che si sente quando si apre la porta è lo stesso della serie originale). Dopo aver osservato l'ambiente intorno a lei, trova le registrazioni personali di Spock e decide di ascoltare la più recente:

"Personal log. As a child, I had what my mother called nightmares. She taught me to control my fear by drawing it, rendering fear powerless. The nightmares have returned. The same vision, again and again. I now understand its meaning and where it must lead me. In the event of my death, I have encoded it within this audio file. This may be my last entry aboard the Enterprise."

Così Burnham, ricordandosi come Spock rievocava il mostro olografico, decide di usare lo stesso sistema, realizzando che Spock sapeva dei segnali prima di chiunque altro e sentendo un forte senso di rimpianto, che chiude l'episodio:

"There are so many things I wish I'd said to you, so many things I want to say now. I'm too late, aren't I? [...] I can only pray I don't lose you again. Brother."

 

VERDETTO

La seconda stagione di Star Trek: Discovery si apre nel migliore dei modi possibili, con un episodio intenso e davvero piacevole, che ha elevato il tasso qualitativo della serie in maniera inaspettata. Sin dai primi secondi si può notare il tocco cinematico in ogni singola inquadratura, specialmente nelle sequenze concernenti il passato di Burnham su Vulcano, una delle migliorie rispetto all'estetica della prima stagione, pur avendo mantenuto la diversità tecnologica rispetto al periodo. Fra le altre note positive di questa season premiere vi sono i "nuovi" volti, fra cui ricordiamo il carismatico e audace Christopher Pike, interpretato da un Anson Mount davvero al top, e l'ingegnere Jett Reno, bizzarra e unica nel suo genere, e soprattutto la coesione fra i singoli elementi dell'equipaggio, denotato da una incredibile evoluzione nei dialoghi rispetto alla prima stagione e da una esaltazione del lavoro di gruppo, che speriamo resti in vigore anche negli episodi successivi. Ovviamente le domande che sorgono dopo la visione di questo episodio sono molteplici, come l'origine dei segnali rossi, la strana figura vista da Burnham, la roccia immune al teletrasporto, il biglietto del biscotto della fortuna (premonizione sul destino di Pike? o un annuncio di un qualche sorprendente ritorno?) e il segreto che Burnham cova circa il suo legame con Spock, un personaggio che non vediamo l'ora di rivedere e che speriamo sia incarnata nella maniera giusta. Ma siamo davvero sicuri che questi quesiti verranno spiegati, pur restando fedeli alla storia già sviluppata nei 52 anni di storia di Star Trek e, fra le innumerevoli teorie che impazzano sul web e le continue lamentele dei puristi, siamo convinti che non resteremo delusi dallo svolgersi della vicenda in questa seconda stagione.

-NEL PROSSIMO EPISODIO-


Nel secondo episodio, intitolato "New Eden", l'equipaggio della Discovery continua la sua indagine sui misteriosi segnali e a quanto pare scenderanno su un pianeta, come vediamo dall'immagine di sopra. Questo episodio vede il ritorno in cabina di regia di Jonathan Frakes (William Riker!), già regista del decimo episodio della prima stagione.





Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!

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