26 febbraio 2024

TRUE DETECTIVE: NIGHT COUNTRY - Recensione 4x03 "Part 3", 4x04 "Part 4", 4x05 "Part 5" e 4x06 "Part 6" (SEASON FINALE)


Carissimi lettori, introduco questa maxi-recensione scusandomi con voi per non aver postato in maniera regolare, purtroppo la vita ha preso il sopravvento in maniera inaspettata. Ma niente paura, perchè ora torneremo a parlare, andando a chiudere il discorso su True Detective: Night Country, conclusasi la scorsa settimana fra un inaspettato successo e numerosi spunti di riflessione.


4x03: Part 3


Diretto da: Issa López
Scritto da: Issa López e Alan Page Arriaga

"We’re just not asking the right questions. We will. We’ll find it."

Nel terzo episodio si continua il lavoro di approfondimento dei personaggi già avviato nei precedenti capitoli, mettendo "in stand-by" la trama principale legata al mistero di Tsalal, finendo anche per rallentarla, il che potrebbe costituire un problema, visto che abbiamo solo altri tre episodi a disposizione. Il tutto riparte dallo scioccante epilogo di "Part 2", che vede il ricercatore Raymond Clark come unico sopravvissuto di quanto avvenuto a Tsalal, una vicenda spinta dalla battuta di ricerca condotta da Hank Pryor, alcuni indizi sul rapporto fra lui e Anne Kowtok (la quale appare nel flashback che introduce l'episodio, che mostra come l'agente Navarro avesse già avuto a che fare con lei prima della sua morte) e il breve incontro fra Navarro e Oliver Tabaq, che lavorava a Tsalal come addetto all'attrezzatura della base, il quale non sembra molto collaborativo. Nel frattempo Danvers si ritrova in netto contrasto con la figliastra Leah, la quale ha intrapreso la strada da attivista, proprio come la defunta Anne Kowtok, motivo per cui, con tutta probabilità, Danvers è così severa con lei. Danvers e Navarro si trovano a dover unire le forze nonostante i loro passati contrasti per far luce su un caso più misterioso che altro, dato che gli elementi enigmatici continuano ad aumentare. Infatti i sei ricercatori rinvenuti nel ghiaccio sono morti prima di essere congelati e il settimo di loro, Lund, si risveglia dal coma, dando vita a una sequenza dal gusto horror che vede coinvolta Navarro, la quale sembra avere avuto un infanzia complicata a causa dei problemi mentali di sua madre, e soprattutto il video che ritrae Anne in una grotta, elemento che chiude l'episodio con un importante quesito: la soluzione del caso avrà a che fare con il soprannaturale?


4x04: Part 4


Diretto da: Issa López
Scritto da: Issa López, Namsi Khan e Chris Mundy

"Dead people are dead. There's no heaven. There's no hell. There's no ghosts fucking beyond. There's nobody out there just waiting for us, watching us."

Nel quarto episodio le cose iniziano a muoversi, mentre alcuni aspetti chiave di questa particolare stagione vengono consolidati. L'elemento più rilevante è sicuramente il contrasto fra Danvers e Navarro, che viene usato come un modo per portare avanti il tema della razionalità che si contrappone all'affidarsi a visioni e segni, come anche il tema della morte, a quanto pare onnipresente all'interno del racconto, sia in termini generali, dato che si tratta di True Detective, sia nelle singole vicende dei vari protagonisti. Non a caso la morte colpirà proprio Navarro, dato che sua sorella Julia ha deciso di togliersi la vita a causa delle sue visioni, portando il personaggio di Kali Reis verso una direzione più violenta. Il momento culminante dell'episodio è sicuramente l'incontro di Danvers e Navarro con Otis Heiss, un tossicodipendente che viveva allo sbando, nella grotta dove Anne è stata uccisa, in una sequenza che porta con sé numerosi interrogativi: cosa è il Night Country menzionato da Heiss? cosa ha danneggiato i timpani di Navarro? perchè la Navarro ha le visioni? Si spera che le risposte a questi quesiti possano arrivare entro i restanti due episodi. 


4x05: Part 5


Diretto da: Issa López
Scritto da: Issa López, Katrina Albright, Wenonah Wilms e Chris Mundy

"You carry her now. Like I did, all this time. You carry Annie. Every day. You're leaving her, alone in that cave, in the dark. You. She's yours now."

Rilasciato in anteprima di Venerdì su Max per via del Super Bowl, il penultimo episodio aumenta il livello del prodotto, ma lascia ancora spazio a qualche dubbio. Il salto temporale di una settimana rispetto agli eventi del precedente episodio portano il tutto verso una direzione più fresca, dove finalmente si inizia a capire che ad Ennis qualcosa bolle in pentola. A quanto pare vi è una sorta di accordo fra Kate McKittrick, capo dell'impresa mineraria della città, e i ricercatori della base di Tsalal, al fine di far inquinare l'acqua e causare numerosi problemi alla popolazione locale, motivo per cui moltissime persone, fra cui la defunta Anne e Leah (la quale viene miracolosamente salvata da Navarro e arrestata da Danvers poco dopo per gli scontri alla miniera), si opponevano allo sfruttamento minerario. Alla luce di queste nuove scoperte, Danvers sembra aver compreso la gravità della situazione in cui si trova, dato che la McKittrick sembra essersi comprata la fiducia del capitano Connelly, il quale le toglie il caso e fa' in modo che la morte dei ricercatori sia da attribuirsi ad un incidente, ma lei, come ben sappiamo, non si darà per vinta e intende arrivare fino in fondo. A questo si aggiunge anche la conferma dei sospetti su Hank Pryor, il quale è anch'esso legato alla McKittrick e sembra avere un ruolo nella morte di Anne Kowtok, ma il personaggio di John Hawkes avrà ben poco da dire, dato che suo figlio Peter, già in contrasto con lui per via degli abusi e la fuga di informazioni sul caso Wheeler (motivo per cui Danvers e Navarro sono in contrasto), e ancora più demoralizzato per essere stato cacciato di casa dalla moglie Kayla, uccide il padre per impedirgli di uccidere sia Danvers che Heiss, unica persona in grado di individuare il luogo esatto in cui Anne è stata uccisa. Tale scelta porterà il personaggio interpretato da Finn Bennett a maturare in una maniera inaspettata ed interessante, dato che lo stesso decide di prendersi la responsabilità di pulire il luogo del delitto e di far sparire il corpo. Alla fine di tutto Danvers e Navarro decidono di tentare il tutto per tutto per risolvere questo doppio caso, con la speranza che l'epilogo chiarisca il tutto.


4x06: Part 6


Diretto e scritto da: Issa López

"Some people come to Alaska to escape. Get away from something. Sometimes they come here looking for something. Sometimes they find it."

Il quarto ciclo di True Detective si conclude con un epilogo costruito piuttosto bene, che risolve i due casi principali, riconicilia più o meno le varie dinamiche sviluppate sin dall'inizio, ma che presenta al suo interno dei problemi generali. Come già menzionato, il caso Tsalal/Anne Kowtok viene risolto, con la giovane uccisa brutalmente dai ricercatori, Clark incluso, dopo che questa aveva scoperto un accesso segreto alla base tramite una delle grotte, e che stavano facendo inquinare l'aria per tenere congelato un campione batterico ritrovato nel sottosuolo, e i ricercatori mandati a morire al freddo dalle donne delle pulizie della base, intraviste a malapena a inizio stagione, e a quanto pare parte di un gruppo che agiva in segreto contro la miniera, le quali, hanno radunato i ricercatori presenti, li hanno fatti spogliare e li hanno mandati a morire nel ghiaccio. Questa seconda soluzione, per quanto possa avere un senso, sembra essere stata aggiunta in seguito alla prima stesura della sceneggiatura, come per dare alla componente soprannaturale della storia un ruolo più propedeutico alla risoluzione del caso stesso, come vedremo in seguito, e soprattutto presenta una significativa incongruenza, la quale genera un quesito: ma non era stato detto tre episodi prima che i ricercatori erano morti prima di essere rimasti congelati? Quindi tutto il sottotesto soprannaturale viene rilegato a una sorta di ricerca personale per Evangeline Navarro, la quale ritrova le sue vere origini e scopre che ciò che "affliggeva" sua madre e sua sorella non era una malattia, ma un dono, un istinto, che le ha permesso di scoprire la verità, un aspetto interessante, se non fosse che è stato forse affrontato in maniera troppo intricata, specialmente per una storia appartenente al ciclo di True Detective. Grazie a questo istinto, Navarro aiuta Danvers a riconciliarsi con se stessa e scopriamo così che è diventata cinica dopo aver perso il marito e il figlio piccolo in un bruttissimo incidente d'auto, e le due si riappacificano. Nel frattempo Peter Pryor, con l'aiuto dell'interessantissima ma poco usata Rose Agineau, fa' sparire il corpo del padre e si prepara ad affrontare le conseguenze delle sue azioni, ritrovando anche l'amore di Kayla. Il tutto si conclude diversi mesi dopo la risoluzione dei due casi, con Danvers che, in un classico interrogatorio che rimanda alla prima stagione, sceglie di non svelare del coinvolgimento delle insospettabili donne delle pulizie agli Affari Interni, racconta del suicidio di Clark e tiene per sé dove si trova Navarro, la quale, ora vive assieme a lei, e ha deciso di intraprendere un viaggio personale alla scoperta di se' stessa. Alla fine di questo percorso rimane un ultimo quesito, visto che a quanto pare tutto il resto sembra chiarito: che scopo avevano i palesi riferimenti alla prima stagione? Sono stati un'esca per far imboccare lo spettatore a continuare la visione del prodotto oppure la storia di questa stagione non è ancora finita? A quanto pare grazie ad HBO questa risposta è destinata ad arrivare, anche se fra qualche tempo.

IL PAGELLINO


A cinque anni dalla conclusione del terzo ciclo di episodi, True Detective ritorna con una quarta stagione, la quale presenta un nuovo stile, seppur rimandante ai cicli precedenti, e vede la mano di Issa López, che sembra aver dimostrato una certa abilità nel mettere in scena una storia intrisa di mistero e con personaggi tanto imperfetti quanto affascinanti, in linea con quanto l'antologia di Nic Pizzolatto abbia offerto finora (da notare che Pizzolatto era produttore esecutivo in questa stagione, riducendo a zero ogni sua lamentela successiva in merito al prodotto). Fatto sta che la serie, sebbene si muova su un terreno inesplorato, e ingiustamente disprezzato, si affida a una componente mystery-horror per raccontare una storia di brutali omicidi (stagione 1), sporca corruzione (stagione 2) e ricerca di se stessi (stagione 3), il tutto affrontato nella fredda e oscura Ennis, in Alaska, rappresentata dai freddi paesaggi islandesi, tratteggiata con una fotografia ansiogena e glaciale, e che lascia spazio anche ad altri temi, come le malattie mentali, l'identità culturale, rappresentata dalla presenza degli Inupiaq, la popolazione nativa dell'Alaska, e il tema ecologico, che trova sempre grandi agganci con la realtà in cui viviamo. Sul piano narrativo la stagione trova un certo equilibrio fra lo sviluppo della doppia indagine, che ha presentato verso la fine qualche incongruenza, la caratterizzazione dei personaggi, dettagliata e realistica e che ha visto il dominio, sul piano recitativo, di Jodie Foster e Kali Reis sul resto del cast, con una particolare menzione a Finn Bennett e Fiona Shaw, anche se si è vista poco. Al netto dei difetti riscontrati, delle citazioni alla prima stagione che non hanno ripagato e di tutte le lamentele senza senso emerse sui social media, True Detective: Night Country è la stagione più vista del franchise, anche grazie alla presenza della piattaforma streaming Max, motivo per cui Issa López ha ottenuto un'accordo con HBO e per cui la serie è stata rinnovata per una quinta stagione, sempre diretta dalla López, la cui trama non è ancora stata stabilita. Quindi possiamo solo gioire per il successo ritrovato del franchise di casa HBO e attendere gli sviluppi per quanto riguarda il quinto capitolo, che potrebbe arrivare fra un anno o due.


RECENSIONI DEGLI SCORSI EPISODI:

4x01: PART 1

4x02: PART 2

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