Come i fans hanno potuto vedere negli ultimi minuti di Outlander, la
missione di Claire (Caitriona Balfe) che cerca di salvare Jamie (Sam Heughan) è
stata una sfida amara. Il viaggio della donna si è rivelato difficile e lei è
stata costretta ad adattarsi al suo nuovo mondo come mai prima.
Poi, durante l’episodio 15, nell’imminenza dell’esecuzione
di Jamie, Claire ha usato la sua astuzia per irrompere nella prigione di
Wentworth e ritrovarsi faccia a faccia con il malvagio Black Jack Randall
(Tobias Menzies). Lì, Jamie ha anche stretto un accordo con Black
Jack in cambio della libertà di Claire, accordo che ha provocato una devastante
e cruenta scena con un martello pesante e un chiodo di ferro.
Il produttore esecutivo, Ronald D. Moore, e la regista
dell’episodio, Anna Foerster, rivelano dettagli sulle violenti scene
dell’episodio e anticipano ciò che avverrà in Scozia nel finale di stagione.
L’infortunio alla mano di Jamie è una parte enorme della
narrazione. Avete mai parlato con Diana del simbolismo delle lesioni di Jamie?
Ronald: ”No, non ne abbiamo mai parlato in questi termini
specifici. Ovviamente, si pensa subito che sia una metafora di Cristo, ma non
sono sicuro che Diana abbia pensato proprio a lui quando ha scritto la storia".
Anna: ”Sono sicura che Diana non ci abbia pensato. Abbiamo
parlato di come doveva essere preparata la mano, abbiamo consultato perfino un
infermiere specializzato in lesioni delle mani per far sì che il tutto fosse
credibile. E’ risultato che un infortunio alla mano è una delle lesioni più
dolorose che un corpo umano possa sopportare a causa di tutte le terminazioni
nervose concentrate nell'arto. Quindi, si trattava di un elemento molto
interessante. Ma non credo che Diana abbia pensato a Cristo al momento della
scrittura".
Ronald: “Durante la post-produzione una delle cose non
evidenti era proprio il dolore che scaturisce da un incidente del genere. E’ un
dolore accecante, quello. Il Jamie ferito nel libro è quasi allucinato e sul
punto di perdere conoscenza, ma Jack lo colpisce una sola volta con il martello
e si tratta di un momento davvero scioccante. Nella serie, invece, abbiamo
fatto in modo che Black Jack lo colpisse più volte per far capire agli
spettatori quanto dolore provasse Jamie in quel momento".
Ron, so che sei un perfezionista e vuoi che tutto sembri
vero. In questo caso, poi, tutto è stato molto cruento. Cosa hai fatto perché
la mano sembrasse gravemente ferita? Credo che sia stato usato qualcosa di
diverso rispetto alla solita gelatina per il sangue….
Ronald: “Abbiamo usato sia delle protesi che il trucco”.
Anna: “E’ stata una combinazione interessante. Quando Sam
mette la mano sul tavolo, quella è la sua mano. Poi, quando entra il chiodo, la
mano viene sostituita da una protesi che era nascosta sotto la sua camicia e
manipolata da fili sotto il tavolo, in modo che le dita e il resto potessero
muoversi. Poi, quando il chiodo è dentro e Sam è seduto al tavolo, vediamo di
nuovo la sua vera mano con un chiodo finto che sporge e il sangue finto che
esce. Durante l’editing abbiamo migliorato le cose a livello visivo, perché per
l’attore era difficile: quando si recita con una protesi, si agisce con
qualcosa che non ci appartiene".
Cosa ha pesato maggiormente nel vostro lavoro per mostrare
un aspetto così diverso della storia tra Claire e Jamie?
Ronald: “Beh, dal mio punto di vista, dal momento in cui ho
letto il libro e poi delineato la prima stagione, sapevamo dove la storia era
diretta. Sapevamo che la fine sarebbe stata buia e straziante. Abbiamo
trascorso molto tempo a rifletterci sopra nella stanza degli autori, a parlarne
con il cast prima e durante la lavorazione. Sapevamo che questo avrebbe
rappresentato un grosso problema e, al momento della preparazione, abbiamo
fatto più prove per Anna e per il cast, abbiamo chiesto loro di raggiungere
luoghi molto difficili e di dare il massimo nel lavoro".
Anna: “Sono d’accordo con Ronald. E’ stata un’esperienza
incredibile. Anche io ho letto il libro e quando ho girato i primi due episodi
(“Both Sides Now” e “The Wedding”), non avevo idea che avrei girato anche gli
ultimi due. E’ stato davvero interessante perché mentre leggevo il libro
pensavo “Wow, chi girerà queste scene dovrà affrontare una sfida eccitante!” E
poi è toccato a me ed è stato super eccitante! Avere questa possibilità e
approfondire le conversazioni con gli attori ha aiutato tutti. Eravamo tutti
concentrati sullo stesso obiettivo”.
Entrambi avete parlato di approfondite conversazioni con gli
attori. Di cosa avete discusso?
Ronald: ”Abbiamo parlato di come impostare i loro
personaggi e creare la storia all'interno della storia. Come sarà Jack dopo?
Che cosa vuole? Cosa vuole Jamie? Cosa è importante per ciascuno di loro,
perché si comportano in quel modo e come facciamo ad andare nella direzione che
sappiamo? Poi, Anna mi ha invitato a vedere le prove, perché tre di loro hanno
lavorato in privato per un po’ di tempo. Anche lì la conversazione era basata
su quale fosse l’obiettivo di Jack, perché è interessato a Jamie, qual è la
posizione di Jamie in questo contesto, quale la sua resistenza, da cosa sta
cercando di uscire, quali sono i suoi punti deboli. Io cercavo di capire quale
fossero i momenti di maggiore pressione per entrambi all'interno della storia".
Anna: “E’ stata davvero una conversazione fantastica perché abbiamo
esplorato tutti i soggetti coinvolti. Per esempio, Ron ha parlato delle prove.
Avevamo cominciato ad avere idee come per la scena del chiodo nella mano:
quando Tobias tiene Sam dopo che cade dal tavolo con il chiodo nella mano quasi
assomiglia all'immagine religiosa di Gesù crocifisso. Tante idee ed immagini
sono venute fuori dalle nostre discussioni ed è stato bello. E’ stata una
fantastica collaborazione".
Ronald: “E’ stato un processo organico perché il nostro
punto di partenza era il libro, ma il libro è raccontato in maniera diversa. Il
primo libro è scritto totalmente dal punto di vista di Claire, quindi tutte le
scene tra Jack e Jamie sono legate anche a lei ma non come in un flashback".
Anna, tu hai diretto anche due episodi ad inizio stagione.
Come hai fatto ad approcciarti alla prigione di Wenthworth, dopo?
Anna: “Credo sia stato un enorme privilegio aver diretto
quei due episodi perché ho avuto l’opportunità di costruire un forte legame con
gli attori. Credo sia stato importante perché avevamo bisogno di fidarci l’uno
dell’altra per entrare in questa storia, era necessario un enorme livello di
fiducia e così abbiamo svolto quel lavoro che Ronald voleva. Inoltre, ho avuto
anche la possibilità di capire come affrontare certe cose. Per me, una delle
sfide più grandi è stata quella di ritrarre la complessità del rapporto tra
Jamie e Jack".
Avete parlato con Diana prima dell’episodio della prigione
di Wentwoth? Lei sapeva che bisognava adattare la storia al piccolo schermo?
Ronald: “Beh, Diana vede tutti i contorni della storia
e gli script. Ci sono stati dei colloqui con Diana nella prima fase,
soprattutto a proposito di Jack riguardo quello che avrebbe potuto dire o meno.
Abbiamo scritto frasi che nel libro lui non dice ma che qui erano necessarie e
Diana è stata d’accordo su tutto".Lidia Lyn
http://www.ew.com/
Saluti a
Multifandomisawayoflife
Non perdere neanche una notizia! Seguici su Facebook e Twitter.
0 commenti:
Posta un commento