HOMELAND- Recensione del primo episodio della quinta stagione "Separation Anxiety"

Sono passati due anni e possiamo vedere quante cose sono cambiate. Carrie non ha paura di essere madre e si è completamente distaccata dalla CIA.


Nuovo lavoro ma a quanto pare puoi lasciare la CIA ma la CIA non lascia te.
Ora la nostra protagonista lavora per Otto Durin e la sua fondazione tedesca. Carrie sembra essersi abituata alla vita di Berlino....anche grazie al nuovo interesse amoroso.
(Scusate ma io ancora faccio fatica ad accettare la morte di Brody)

La trama di questa stagione si fonda su un errore della CIA tedesca che mette a repentaglio entrambi gli stati. Questo errore è costato la trasmissione di quasi 1400 file protetti e che verranno usati sicuramente in modo graduale.
Carrie sembra ormai uscita dal giro della CIA ma è ancora legata a quel mondo. E' ancora legata a Saul anche se lui non è nemmeno contento di rivederla a distanza di molto tempo.

Peter Quinn. Quel discorso che ha fatto sul periodo passato in Siria...avevo i brividi. Spero affronteranno più a fondo questa tematica e che non si concentrino solo sui rifugiati in Libano. Quinn ora è il sicario di Saul e non so nemmeno cosa pensare.
La fondazione Durin è molto potente e possiamo vedere quanto influente sia dal rapporto con lo sceicco. Carrie è una risorsa essenziale per la fondazione.
E' riuscita ad ottenere l'accesso libero per Durin in Libano...in stile Homeland.

Ho letto opinioni contrastanti su questo inizio di stagione ma personalmente penso sia un ottimo inizio. Bisogna lasciare indietro le vecchie storie e le scorse stagioni. Homeland ha guardato avanti oltre a guardare il presente.
Sarà una stagione interessante e non vedo l'ora di vedere i prossimi episodi.

Ovviamente non c'è da ripetere quanto magistrale sia l'interpretazione di Claire Danes. La sua stella su Hollywood sta brillando da tempo e continuerà a farlo.






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Articolo di Dana Ghanoum

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