The
Liar è ormai passato, ma gli
eventi al cardiopalma e le lacrime versate dal primo agli ultimissimi
minuti lo hanno reso una promessa per il futuro della serie. Andiamo
a commentare dunque il terzo episodio della quinta stagione di Prison
Break andato in onda lo scorso
martedì negli Stati Uniti.
Già
dal promo della
settimana prima la domanda principale che i fan si sono posti era una
sola: chi è il bugiardo al quale è dedicato il titolo
dell'episodio? Una sola domanda e più risposte plausibili, ma
in fondo conoscevamo tutti la più credibile. Abbiamo avuto modo di
vedere fin dalla premiere
come questa quinta stagione tenda ad esplorare nel profondo le
identità di Michael Scofield, i suoi enigmi e le sue contraddizioni.
The
Liar è un episodio sotto certi
punti di vista risolutivo. In primis,
abbiamo parecchie informazioni sui motivi che hanno spinto Michael ad
abbandonare la propria vita e a rifarsi vivo sette anni dopo
dall'altra parte del mondo. Verità di cui tutti eravamo intimamente
in possesso, ma che gli autori hanno saputo sagacemente manipolare
per insediare in noi una trama di dubbi. Dubbi sul protagonista dello
show, dubbi su chi sia
a tirare i fili dell'intera faccenda, ma anche dubbi su Jacob,
oggetto delle più complesse teorie da parte del fandom.
Alcuni dicono che egli possa addirittura essere Poseidone, il
misterioso burattinaio per il quale Michael e il suo nuovo fratello
Whip hanno lavorato per tre anni e a causa del quale per i restanti
quattro sono marciti tra le mura di Ogygia. Quattro lunghissimi anni,
decisamente la più duratura prigionia alla quale Scofield sia stato
soggetto.
Michael
e Whip avrebbero dunque lavorato assieme per aiutare a evadere agenti
della CIA dalle peggiori prigioni sparse per il mondo, acquisendo
ogni volta un'identità diversa, cancellando e riscrivendo le loro
vite. Questo, in sintesi, è ciò che ci è dato sapere a tre
settimane dall'inizio della stagione e questo, in parte, è ciò che
anche Lincoln, Benjamin e Sheba hanno scoperto grazie alle
indicazioni fornitegli da Michael stesso, attraverso dei ragazzini di
strada che ci hanno donato qualche sorriso nominando Lincoln “Uomo
dei Tic Tac”. Celato dietro un emblematico verso del Corano Michael ha indicato al fratello e all'amico il luogo dove lui e Whip
avevano organizzato tutto il loro piano, con tanto di fotografie e
travestimenti. Un'orchestrazione in piena regola come solo Michael sa
escogitare.
Ma
allora perché nell'agghiacciante finale dell'episodio precedente
Michael ha esplicitamente fraternizzato con il temibile Abu Ramal? Anche qui, The Liar ci
fornisce molte risposte per le quali siamo molto grati. A seguito del
tradimento di Poseidone, Michael non ha la minima intenzione di
portare con sè Ramal e decide di coinvolgere solo i suoi compagni di
cella, compreso l'hacker coreano tossicodipendente Ja. Per lasciare a
piedi Ramal, Michael mette a punto uno stratagemma volto a segnalarci
ancora una volta come Prison Break non
si dimentica di nessuno, soprattutto di coloro che ci hanno lasciato.
Il furto dell'orologio della guardia carceraria è infatti il trucco
che Michael aveva chiesto a Tweener di mettere in atto nella prima
stagione. Fingendo una litigata con Whip, altro storico trick
alla Scofield, Michael ha modo di avvicinare Ramal per infilargli in
tasca l'oggetto del reato. Durante la perquisizione delle celle per
trovare l'orologio scomparso, le guardie scoprono in Ramal la figura
del ladro. Nel mentre, Mohamed e Benjamin fanno scattare il blackout
generale dall'esterno e Michael e compagni sono pronti a fuggire.
Il
buio è un ottimo pretesto per tutti i prigionieri fuori dalle loro
celle per scatenare una rivolta. Ramal viene deriso da un cristiano
che già in precedenza ha suggerito a Whip di non fidarsi di Michael
Scofield, definendolo un bugiardo (The Liar
per l'appunto). Ramal e i suoi uomini si recano al braccio dove si
trova la cella di Michael, ma il cristiano e suo fratello vogliono
arrivare per primi e prendono una scorciatoia. I due assassini
raggiungono il team di
Michael e implorano di essere inclusi nell'evasione in atto. Giunge
Ramal e i suoi che sparano ad uno dei due fratelli. Arrivano appena
in tempo le guardie per impedire che Sid sia il primo a fare la
stessa fine come già aveva rischiato a inizio episodio, ma questo
manda all'aria anche il piano di fuga di Michael, Whip, Sid stesso e
Ja. Straziante l'espressione sconfitta di Benjamin quando realizza il
fallimento della missione.
Dovremmo
tuttavia fare un passo indietro per parlare del lungo periodo di
isolamento al quale Michael è stato sottoposto dopo il suo arrivo a
Ogygia, poiché proprio questo lasso di tempo rappresenta il climax
del dubbio col quale gli autori hanno voluto influenzarci, nonché
allaccio agli ultimi minuti dell'episodio che a loro volta hanno
significato la risposta che attendevamo di più. È Whip stesso a
manifestare a parole le nostre paure, chiedendo a Michael se è
consapevole che Kaniel Outis è solo uno dei tanti travestimenti e
che lui è Michael Scofield. L'isolamento ha effettivamente permesso
al protagonista di entrare in contatto con criminali del calibro del
cristiano o degli uomini di Ramal. Questo tuttavia non sarebbe
bastato a spiegare un suo possibile e radicale cambiamento.
Ci
hanno pensato allora i fantomatici minuti finali, che hanno fatto
impazzire la rete e i nostri cuori. Con il viso rigato dalle lacrime
e nuovamente in isolamento, Michael tenta di girare un video con lo
smartphone di Ja. Le
parole di Michael sono dirette a Sara, alla quale ricorda e rinnova
il suo amore e chiede di non lasciare che sulla sua tomba venga
scritto un nome che non gli appartiene. Lui è chi è sempre stato e
non ha mai smesso di essere. Il barlume di sollievo dei nostri cuori
ha un tracollo quando assistiamo allo spegnersi del dispositivo
dovuto alla batteria scarica. Sara non riceverà mai quella
confessione e potrebbe non rivedere mai il viso sincero dell'uomo che
ha sempre amato e non ha mai realmente perduto.
Dal suo canto anche Sara sembra essere protagonista di una crescita e non si limita
certo a fare e disfare una tela in attesa che il suo Nessuno torni a
Itacha, New York. La vedova Scofield è invece a dir poco
sorprendente. In controtendenza con la maggior parte dei personaggi
delle serie televisive, Sara parla a cuore aperto al nuovo marito,
Jacob, rivelandogli le sue mosse e le sue paure. A sua volta, se
Jacob è un bugiardo mente maledettamente bene.
Sulle
tracce di Sara ci sono la coppia di agenti al soldo di questo
misterioso Poseidone, il quale sembra intenzionato ad avere la donna
viva. Quando scopre che i suoi inseguitori sono riusciti ad avere
accesso al telefono utilizzando le sue impronte digitali, Sara
collega subito la vicenda al suo incontro con Kellerman, quando
l'uomo insistette per farle avere un bicchiere d'acqua anziché bere
dalla bottiglietta di plastica. In Prison Break,
è il caso di dirlo, ben poco è lasciato al caso. Pertanto il
coinvolgimento di Kellerman non è per niente da escludere, tenuto
conto del fatto che Michael ha comunque lavorato per la CIA.
Ma la storyline di Sara si è anche intrecciata con quello di un nostro amato personaggio, ovvero T-Bag. Bagwell è finalmente tornato, anche se per pochi minuti, e ha ben pensato di stringere un'alleanza con la dottoressa Tancredi, allo scopo di capire il motivo per il quale Michael Scofield sarebbe stato disposto a spendere un milione di dollari per la sua protesi alla mano e abbia fatto proprio di lui suo portavoce. Al termine dell'episodio Sara si convince dell'utilità di T-Bag e lo incarica di mettere alle strette Kellerman per scoprire di più riguardo alla sua parte in tutta questa storia.
Tanta
carne al fuoco in poco più di quaranta minuti di puntata. Una nota
di merito va data inoltre a un Dominic Purcell mai stato così grosso,
che ha abbattuto a suon di pugni il torturatore di Sheba. Non è
inverosimile ritenere che, tuttavia, il personaggio di Lincoln sia
proprio quello che ora come ora sembra non essere cresciuto di una
virgola. È nostra speranza che, come per Michael, ci venga data
qualche informazione in più su ciò che è accaduto al fratello e
che anche ad egli sia riservata una storyline
un po' più complessa e soddisfacente. Il fatto che si stia
avvicinando sempre più alla bella di turno, per quanto Sheba al
contrario sia un ottimo personaggio, non fa ben sperare.
Ciò
non toglie che sia davvero allettante scoprire gli altarini episodio
dopo episodio e tuttavia sentirsi perduti in un disegno molto più
grande di noi e dei protagonisti stessi. Questa è al momento la
quinta stagione di Prison Break
e, ne siamo certi, è solo l'inizio.
Negli episodi precedenti:
5x01 - Ogygia
5x02 - Kaniel Outis
5x03 - The Liar
Un saluto alle affiliate: Prison Break Italia - Prigionieri della propria identità Series Generation Wentworth Miller Italian Fans I Drogati di Telefilm Cinema, movie and pop Lotz of Caity and Wentworth Wentworth Miller - Michael Scofield Italia
5x01 - Ogygia
5x02 - Kaniel Outis
5x03 - The Liar
Un saluto alle affiliate: Prison Break Italia - Prigionieri della propria identità Series Generation Wentworth Miller Italian Fans I Drogati di Telefilm Cinema, movie and pop Lotz of Caity and Wentworth Wentworth Miller - Michael Scofield Italia
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