Ci
avviciniamo sempre più verso quella che è stata annunciata come la
fine di un'era per l'universo di Doctor
Who.
Steven Moffat, Michelle Gomez, Peter Capaldi, una consistente parte
del team che ha arricchito negli ultimi anni le stagioni della serie
stanno per lasciarci e, dopo The
Lie of the Land,
l'epilogo della saga che ha per protagonista il dodicesimo Dottore
non è mai sembrato così vicino.
The
Lie of the Land
chiude il trittico dedicato alla figura dei Monaci, la sofisticata
specie aliena che nell'episodio precedente, il secondo su tre, ha
raggiunto il proprio intento di prendere il comando della Terra su
concessione di Bill, in cambio della guarigione del Dottore. La
scrittura dell'ultimo capitolo della trilogia dei Monaci è stato
assegnato a Toby Whitehouse, veterano della serie e autore di celebri
episodi come School
Reunion (2x03),
A Town Called
Mercy (7x03)
e il più recente dittico Under
the Lake
(9x03) e Before
the Flood (9x04).
Coinvolto dunque fin dall'inizio del ritorno della serie, Whitehouse
succede qui i due episodi Extremis
(10x06)
e The
Pyramid at the End of the World (10x07)
scritti rispettivamente dal maestro uscente Steven Moffat e a quattro
mani da Moffat e Peter Harness. Anche a quest'ultimo fu affidato un
episodio in due parti nel corso della precedente stagione, episodi
che tutti noi ricordiamo con il nome di The
Zygon Invasion
(9x07) e The
Zygon Inversion (9x08).
Sempre
all'altezza di ottavo episodio si parla e sempre di invasione si
tratta in The
Lie of the Land,
con un'impostazione che non suona del tutto nuova come forse avrebbe
dovuto.
Di
futuri distopici in Doctor
Who ne
abbiamo visti una miriade, al centro di molti dei quali c'era la
popolazione terrestre. Non risulta dunque del tutto originale l'esito
della conquista del nostro pianeta da parte dei Monaci. Come il promo
di puntata ci aveva anticipato, essi hanno infatti riscritto la
storia e manipolato la realtà affinché noi tutti fossimo loro grati
della nostra intera esistenza. A fare le veci di questo onore e di
questa gratitudine è proprio il Dottore, protagonista di una sorta
di programma propagandistico in cui il Signore del Tempo fa le veci
dei Monaci, onorandoli e ricordandoci come pace e ordine esistano
soltanto grazie alla loro presenza.
Così siamo tutti asserviti agli
alieni, venerati come divinità da sempre vigili sulle nostre scelte
e sulle nostre difficoltà storiche che, tutto ad un tratto, sembrano
essersi azzerate. Ma come nelle dittature meglio applicate, pace e
ordine hanno un caro prezzo, che nello scenario più classico delle
distopie corrisponde all'estrema limitazione delle libertà
personali. In questo caso, chiunque si opponga alla pacifica
supremazia dei Monaci fa una brutta fine.
Giusto quanto prevedibile, Bill è
una tra le poche persone a conoscere la verità e ricordarsi di
com'era la sua vita prima dell'arrivo, pochi mesi prima, degli
invasori. Per sopravvivere alla bugia, tema centrale della puntata,
Bill si è creata un ricordo della madre defunta, con la quale
comunica i propri dubbi e le proprie incertezze. Durante uno dei
dialoghi immaginari tra madre e figlia irrompe nell'appartamento di
Bill la rassicurante figura di Nardole. Nello scorso episodio avevamo
lasciato il fedele compagno del Dottore svenuto all'interno del
TARDIS in seguito al diffondersi della tossina che avrebbe ucciso sul
posto un qualsiasi essere umano. Ora Nardole è tornato e ha
intenzione di aiutare Bill a trovare il luogo dove il Dottore è
presumibilmente tenuto prigioniero e costretto a fare propaganda per
i padroni del pianeta.
Raggiunta quella che viene
presentata come una prigione galleggiante, Bill trova un Dottore
irriconoscibile, immerso fino al midollo nella causa dei Monaci. A
prima vista, il Dottore ha imparato a vedere la nuova condizione
dell'umanità come la soluzione all'irrimediabile vizio degli essere
umani di non imparare dai propri errori. Bill non può credere ciò
che sente quando il Dottore arriva a ricordarle come sia stata lei a
dare il via a tutto, a mettere a repentaglio il destino dell'intera
popolazione terrestre per restituirgli la vista.
Di fronte alle proprie
responsabilità e ad un Dottore deciso a non fare nulla per salvare
la specie umana, Bill ricorre alla soluzione estrema di colpire con
un'arma da fuoco il Signore del Tempo, avviando istantaneamente il
processo di rigenerazione.
Il tema dell'episodio è la
bugia, lo abbiamo anticipato. L'attesa della stagione verte invece
attorno alla dipartita di Capaldi e al suo misterioso erede. Lo
sposalizio tra tema e attesa porta alla tendenza degli autori a
giocare con lo spettatore, ingannandolo intelligentemente come
soltanto una serie simile può permettersi di fare. Ed ecco che la
rigenerazione era una finta, così come era una menzogna tutta la
posizione ostile e rassegnata del Dottore e il finto stupore di
Nardole che, al contrario, era a conoscenza di tutto fin dall'inizio.
Il Dottore ha ovviamente un piano ed esso prevede, suo malgrado, un
consulto presso l'ultimo Signore del Tempo oltre a lui: Missy.
In Extremis
ci fu svelata la sorte
di Missy e quindi il contenuto e la natura del caveau.
Ora Bill ha modo di incontrare per la prima volta l'amica-nemica del
Dottore, imprigionata all'interno di una lussuosa camera fornita di
comfort quali pianoforte e arredamenti decisamente in stile Missy.
Quest'ultima rivela al Dottore di avere già avuto a che fare con i
Monaci e spiega ai protagonisti come l'unico modo per spingerli ad
andarsene sia uccidere la persona che ha aperto loro la porta.
Bill si trova nuovamente di
fronte ad un'importante scelta, ma il Dottore non ne vuole sapere di
un possibile sacrificio della ragazza e decide di andare alla fonte
della trasmissione dei Monaci per porre fine personalmente alla loro
supremazia. Se non tutti, in molti eravamo convinti che The
Lie of the Land rappresentasse
la scarcerazione di Missy e, possibilmente, il ritorno del Maestro.
Rimaniamo dunque sorpresi nello scoprire che questo non è che
l'inizio: Missy resta imprigionata nel caveau,
a fare i conti con la promessa fatta al Dottore di provare a cercare
di diventare buona.
Nel mentre, il Dottore, Bill,
Nardole e un drappello di uomini liberati dall'influenza mentale dei
Monaci si introducono nella Cattedrale (o piramide) e, dopo avere
sgominato alcuni nemici, raggiungono “l'occhio del ciclone”, il
punto dal quale il segnale parte e dove il segnale stesso sembra non
avere alcun effetto sulle persone. L'epicentro si tratta in realtà
di un antico Monaco, seduto su un trono e collegato alla macchina che
permette il diffondersi della bugia. Il Dottore cerca da subito di
disattivarne il potere, ma viene pesantemente respinto. Al suo
risveglio, Bill gli comunica la propria decisione di accettare la
soluzione proposta da Missy e di sacrificarsi, dunque, per il bene
dell'umanità. Con tanto di polsi legati, il Dottore non fa in tempo
a intervenire quando Bill si collega al Monaco, il quale comincia
immediatamente a provare a convertire i ricordi della ragazza. Ma c'è
un ricordo, uno soltanto, talmente radicato nella mente di Bill che
nemmeno l'incommensurabile potere dei Monaci riesce a dissolvere. Si
tratta del ricordo di sua madre, unico sostegno che in assenza del
Dottore l'ha aiutata a sopravvivere in quel mondo cambiato da cima a
fondo. La madre di Bill converte i segnali diffusi dai Monaci e
diventa immediatamente virale, risvegliando le consapevolezze
assopite della popolazione terrestre e costringendo i Monaci alla
ritirata.
La terra è salva e tutto è
tornato fin troppo alla normalità. Di fronte all'università e ai
piedi di una delle migliaia di sculture di Monaci ora distrutte, il
Dottore rende noto a Bill l'impossibilità degli esseri umani di
imparare la lezione. La gente sembra infatti avere dimenticato
l'accaduto, distratta dallo scorrere frenetico e social
della quotidianità contemporanea. Bill si domanda allora per quale
motivo il Dottore tenga tanto alla Terra, ed egli le risponde che è
grazie a persone come lei, le quali si distinguono anche tra sette
miliardi di individui.
The Lie of the Land
ha consolidato ulteriormente il rapporto tra il Dottore e Bill,
grazie al quale riusciamo a godere di alcuni confronti e scontri
interessanti. Bill è certo molto più vicina a noi rispetto a
companion
da sogno come Clara o Rose, ma è proprio questa verosimiglianza che
le conferisce credibilità e la rende un personaggio critico e
senziente, valido sotto numerosi punti di vista che episodio dopo
episodio abbiamo possibilità di scoprire.
La
running plot
che ha per protagonista Missy si fa anche'essa sempre più
avvincente. Se la Signora del Tempo fosse o meno intenzionata a
mantenere la promessa fatta al Dottore, sembra che la terapia del
caveau
stia comunque riuscendo nell'intento. Crediamo che questo presunto
cammino di redenzione di Missy sarà mandato all'aria quando, con una
scusa a noi ancora estranea, farà il suo glorioso ritorno il
Maestro. Allora tutto potrebbe cambiare e, prospettiva ancor più
dolorosa, addirittura finire.
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