Spero che vi sia piaciuta la nuova
stagione tanto quanto a noi è piaciuta girarla. Con tanto affetto. - W.M.
P.S. Le D&R seguenti sono state realizzate
via email.
P.P.S. Spoiler a seguire.
* * * * *
HOLLYWOOD REPORTER
Cosa hai pensato del modo in cui è finita la storia di
Michael - finalmente a casa e in pace, forse per la prima volta in assoluto
nella serie? Prevedi un ritorno di Prison
Break più avanti in futuro? Ci sono altre storie da raccontare su Michael
Scofield?
Michael è a casa ma non so se è in pace.
Capisci, ha vissuto un incubo. Per anni. E ora è tornato. È tornato dal mondo
dei morti. È di nuovo insieme alle persone che ama ma credo che sarà
ossessionato da quell’incubo. Per molto tempo. Penso che potrebbe sviluppare paranoia,
insonnia, ansia... forse provare un latente interesse perverso per cose oscure.
Cose illecite. Se ci saranno nuove storie da raccontare, potremmo magari
partire da lì. Con il ritorno non-così-liscio di Michael alla vita civile.
* * * * *
HUFFPOST
Cosa significa per te che Prison Break abbia incluso persone e storie LGBT, sia sullo schermo
che dietro le quinte, nel revival?
Ovviamente, sono a favore della
presenza sullo schermo di personaggi gay. Quanti più possibile. Ma va fatto nel
modo giusto. Con rispetto. Penso che nel primo Prison Break ci fosse una grande diversità. E avere personaggi gay
nel reboot è stata una naturale evoluzione. Non averne sarebbe stato strano.
Non al passo con i tempi. Detto ciò, sono consapevole del problema, della
questione più grande, riguardo al fatto che i personaggi gay sembrino esistere
soltanto per poi essere uccisi. Per aumentare il tono drammatico. Se Prison Break andrà avanti, se
continueremo ad avere personaggi LGBTQ, vorrei che arrivassero a vedere i
titoli di coda.
E cosa speri rimarrà alle persone della tua eredità come
attore gay dichiarato in una serie d'azione rivolta a ragazzi di tutto il
mondo?
Quando sono sul set, sono lì per fare
il mio lavoro. Sono lì per colorare il mio angolino nell'universo di Prison Break. Non penso al fatto che stia
mandando messaggi sulla visibilità omosessuale. Il che non significa che non
vengano mandati dei messaggi. Credo che sia proprio la mia presenza sulla
scena, come attore gay dichiarato, ad essere di per sé significativa per alcuni
spettatori. È significativo vedere un protagonista gay in questo genere di
universo macho-retro. Tante
persone lo seguono solo perché vogliono divertirsi. E va benissimo. E poi ci sono altre persone che amano Michael Scofield ma
che forse non amano le persone gay e ora si chiedono se questo vuol dire qualcosa,
il fatto che stiano venerando come un eroe questo personaggio interpretato da
un attore che sanno essere gay. Ma è una cosa che devono elaborare da soli. Non
è affar mio.
* * * * *
AFP
NEWSWIRE
Immaginavi di ritornare a questo personaggio?
No,
all’inizio no. Avevamo fatto morire il mio personaggio. Due volte. Pensavo di aver chiuso con Michael.
Come credi abbia reagito il pubblico al ritorno della
serie?
Le persone si erano affezionate molto
ai personaggi. A Michael, a Sara, a Lincoln… Questa è stata una delle ragioni
principali per cui abbiamo riportato indietro lo show. Non ho letto tutti i commenti
lasciati sulla mia pagina social ma, da quelli che ho visto, sembrano aver
apprezzato molto.
Avevi rivisto la serie dopo che era finita? Hai dovuto
rivederla e rifare il punto della situazione per poter andare avanti con questo
progetto?
Di
solito non guardo le cose in cui ho recitato. E non c’è stato tempo per
guardare tutti gli 81 episodi della serie originale prima di iniziare a girare
il reboot perché stavo lavorando in Legends
of Tomorrow. Con Dom. Siamo passati direttamente da lì a Prison Break. Con giusto una settimana
di pausa tra l’uno e l’altro. Ho dovuto solo fidarmi del fatto che Michael
Scofield fosse ancora da qualche parte dentro di me. E c’era.
E dopo PB?
Comparirò
ancora in qualche episodio di Legends
e The Flash l’anno prossimo e dopo…
non so. Vedremo.
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ET
ONLINE
A stagione finita, cosa hai apprezzato di più nella
storia di Michael Scofield in questi nove episodi?
L’aver
esplorato il suo lato oscuro. Nella serie originale,
non importa quante persone morissero o quante vite venissero rovinate dai
meccanismi che lui metteva in moto, c’era sempre questa implicita, ostinata
percezione che nonostante tutto Michael fosse l’eroe. Non l’anti-eroe ma l’eroe. Uno dei buoni. Nel reboot,
ci siamo sporcati le mani. Penso che abbiamo
restituito una visione più realistica di chi sia Michael e di ciò che ha fatto.
E il prezzo è stato alto. Per tutti.
Hai mostrato sfumature diverse di Michael in questa
stagione che non avevamo mai visto nella serie originale. Era più vulnerabile e
più propenso ad affrontare le sue emozioni. In che modo questi sette anni
lontani da casa hanno influito sulla sua psiche?
Ne è stato profondamente ferito. Senza
dubbio. Ma è ancora in piedi. Credo sia questa una delle ragioni per cui lo
show è piaciuto. Credo che noi tutti siamo attratti dalle storie in cui c’è
qualcuno che soffre enormemente, che lotta contro le più dure avversità e
riesce a venirne fuori, a superarle. Piegati ma non spezzati. È d’ispirazione.
Qual è stata per te la scena più difficile da girare a
livello emotivo?
Tutte. Michael ha sempre carne al fuoco. E muri da superare. E qualcuno che gli dà la caccia. E qualcun
altro che conta su di lui. E qualche problemuccio da dover risolvere alla
MacGyver. È tutto ad alto rischio e con i minuti contati. Tutte le volte. In tutte
le scene.
Nel finale sembra che Michael possa essere finalmente una
famiglia con Sara e suo figlio. È questo il loro lieto fine?
Dipende dalla tua definizione di “lieto”.
È di nuovo con le persone che ama? Sì. È in pace? Con tutto quello che ha fatto
e con l’uomo che è diventato? Non lo so. Potrebbe non essere possibile per lui.
Non dopo quello che ha passato.
Michael non ha avuto l’opportunità di fare il padre. Che tipo
di padre credi sia?
Assente.
Fino ad ora. Michael è stato un fratello grandioso
ma come padre è un foglio bianco. Ma credo che basterà un po’ di pratica perché
ne venga a capo. Alla fine. Poi un giorno suo figlio andrà da lui e gli dirà “Papà,
posso farmi un tatuaggio? Mi piacerebbe vedere la faccia che farebbe.
Fonte: Wentworth Miller
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