DOCTOR WHO - Recensione del finale di stagione 10x12 "The Doctor Falls"



I dadi sono tratti. Doctor Who è giunto al termine della sue decima stagione, se si esclude lo speciale natalizio che rappresenterà la definitiva dipartita di Peter Capaldi nei panni del Signore del tempo. Ma com'è andata a finire l'imminente tragedia di cui World Enough and Time aveva gettato le basi?

Eccetto pochi e scottanti elementi, l'undicesimo episodio non ci aveva lasciato molto, al punto che nel nostro commento non ci siamo andati leggeri nel criticare alcuni aspetti decisamente già visti all'interno della serie. Ebbene, al contrario The Doctor Falls è stato all'altezza delle aspettative. Non meno folle, questo è da dire, ma sicuramente degno di essere chiamato finale di stagione. Andiamo a vedere perché.

L'episodio si apre con un'ellissi temporale, fortunatamente inferiore rispetto al flashforward che aprì World Enough and Time. Il Dottore è stato fatto prigioniero da Missy e il Maestro, occasione in cui finalmente ci viene fatta chiarezza sulla presenza di quest'ultimo. Tutti ricordiamo con nostalgia e qualche lacrimuccia l'epilogo della quarta stagione, lo speciale The end of Time: Part Two, in cui il Maestro si imprigionò insieme a Gallifrey e a Rassilon in un loop temporale. Da quel momento, questo ci viene rivelato nell'episodio appena concluso, il Maestro è stato risanato ed è riuscito a fuggire a bordo di un TARDIS, col quale è atterrato su Mondas senza più riuscire ad andarsene per via del buco nero. Qui il Maestro ha deciso di vivere come re, uccidendo molte persone e prendendo il controllo assoluto del pianeta. Ma col passare del tempo la popolazione si è ribellata, così ha dovuto ingaggiare il travestimento di Mr Razor per passare inosservato e tirare le fila della battezza Operazione Esodo, anche detta genesi dei cybermen.


Scaltro come sempre, il Dottore si è preso il tempo di convertire l'obiettivo dei cybermen da umano a Signore del Tempo, così Missy e il Maestro, braccati dalle loro stesse creature, si trovano ad avere bisogno di lui per lasciare sani e salvi il piano, cosa che avviene grazie all'intervento di Nardole e di Bill, evidentemente cosciente.

A seguire, Bill si sveglia in una fattoria. La ragazza ci viene mostrata con le sue fattezze umane e quasi crediamo di esserci svegliati insieme a lei da un brutto sogno. Ma dura poco e ben presto scopriamo che il soggiorno nella realtà parallela creata dai Monaci ha temprato la sua forza di volontà a tal punto che adesso la sua mente e la sua umanità lottano contro il programma, percependosi dunque ancora come essere umano. Purtroppo la verità resta un'altra e stiamo cominciando a farci i conti, così come Bill comincia a rendersi conto che questa volta sarà difficile “scamparla”.

Bill, il Dottore, Nardole, Missy e il Maestro si sono dunque rifugiati in una Fattoria solare ai piani superiori della nave. Da qui la loro speranza è di riuscire a salire sempre più fino a raggiungere il TARDIS e trarre in salvo anche tutti coloro che rischiano di essere aggiornati.
Trovati gli ascensori, Missy fa l'errore di chiamarne uno col rischi di attrarre i nemici. Per loro fortuna esce un solo cyberman che, con l'unione dei tre Signori del Tempo e di Bill, viene presto annientato. Ma c'è una brutta notizia, scorrendo più velocemente il tempo nei piani inferiori, i cybermen hanno avuto il tempo di aggiornarsi ulteriormente e diventare come li conosciamo oggi. Ci viene inoltre mostrato che dal piano terra l'esercito di cyberman è pronto a salire verso l'alto.



La fattoria deve quindi prepararsi al combattimento e aggiornare il proprio armamento. Grazie a Nardole questo è reso possibile e i mondasiani respingono la prima invasione di cybermen. Il Dottore spiega come non si tratti di una vera e propria vittoria, dal momento in cui i cybermen si sono ritirati per rivedere le loro priorità ed equipaggiarsi non più per aggiornare, bensì per uccidere.

Il Dottore ha un piano e vuole che Missy e il Maestro lo aiutino a realizzarlo. Ma il suo arcinemico non ascolta nemmeno una parola del nobile discorso del protagonista e va per la sua strada, intenzionato a lasciare che i mondasiani se la sbrighino da soli. Dopo un'apparente esitazione, Missy confessa di non poter fare altrimenti e abbandona anche lei il Dottore.

Missy e il Maestro si stanno in realtà dirigendo verso il loro epilogo. Raggiunto l'ascensore, Missy pugnala il Maestro, costringendolo alla Rigenerazione in se stessa. Missy spiega a un morente Maestro come sia arrivato il momento per loro di stare dalla parte del Dottore. Il Maestro si rifiuta di dare ascolto al se del futuro e colpisce a sua volta Missy, con una potenza tale da non permetterle di Rigenerarsi. Questa è la fine del Maestro, ucciso da se stesso e per se stesso. Un epilogo, così lo abbiamo chiamato, credibile e del tutto degno del personaggio (chapeau! a Moffat) una tra le scelte che personalmente ho apprezzato maggiormente.



Abbandonato dai suoi compagni, il Dottore rivela a Nardole la sua intenzione di sacrificarsi per salvare la vita a tutti, restando da solo all'interno del piano e facendosi esplodere insieme a tutti i cybermen. Bill decide di porre fine alle proprie sofferenze, combattendo al fianco del Dottore per l'ultimo, glorioso atto.

La battaglia ha dunque inizio e, mentre Nardole scorta gli abitanti ai piani superiori, il Dottore cita, tra un colpo e l'altro, tutti i momenti e i luoghi in cui ha avuto la meglio sui cybermen. Questo poco prima di assistere all'inizio della Caduta del Dottore, quando i nemici lo accerchiano e lo feriscono a morte. Trovatosi con le spalle al muro, il Dottore attua la sua vera strategia e fa esplodere tutto il piano, coinvolgendo se stesso nella deflagrazione.

Dopo l'esplosione, in mezzo alle rovine di ciò che rimane della Fattoria solare, il Dottore dà un'ultima occhiata al cielo, dispiacendosi che il suo ultimo panorama non comprenda le stelle. Dopodiché, il suo corpo viene rinvenuto da Bill, la quale piange l'apparente dipartita del suo compagno.

Succede poi l'imprevedibile, qualcosa di inaspettato eppure scrupolosamente previsto dall'autore. Da una pozzanghera emerge Heather, la ragazza che nel primo episodio di questa decima stagione venne posseduta dall'alieno Pilota sul quale ebbe tuttavia il sopravvento. Sul finire dell'episodio la ragazza strinse un contatto con Bill attraverso le lacrime che Bill stessa riconobbe come non sue. Heather permette a Bill di separarsi dal cyberman e di divenire come lei. Una volta condotto il corpo del Dottore all'interno del TARDIS, Heather rivela che è in grado di far tornare Bill, se solo lei volesse, ma che prima deve riservarle un giro per l'universo.



Bill lascia quindi il Dottore con la promessa di incontrarsi nuovamente, perché non vuole credere che egli sia realmente morto. Una lacrima di Bill cade sul volto del Dottore e, quando lei lascia il TARDIS, egli si riprende in preda alle comvulsioni da Rigenerazione. Il Dottore ha dei flash sul suo passato, incluse celebri frasi e volti molto familiari (compreso quello di Clara!). Ma, come ci era già stato fatto capire, egli non intende più rigenerarsi. Rimasto senza speranza, senza testimoni e senza ricompensa, è una scelta che non ci sorprende e che si manifesta in linea con la tristezza e il velo di oscurità e rassegnazione che da sempre aleggia intorno al Dodicesimo Dottore. Ma egli non è solo. Il TARDIS non intende lasciare che il Dottore muoia e lo conduce su un misterioso pianeta innevato.

Qui ci ricolleghiamo finalmente al flashforward che ha aperto l'episodio precedente. Il Dottore soffoca nella neve e nel dolore il processo di Rigenerazione, che tuttavia non sembra lasciargli scampo. In quel momento, finale dei finali, una voce si prende gioco del tormento del Dottore.
A bocca aperta, non c'è altro modo di descrivere la reazione collettiva, assistiamo al Primo Dottore, qui interpretato da David Bradley, farsi largo tra la tempesta di neve.

Cosa questo significa al momento non ci è dato saperlo. È tuttavia fuori discussione che questo sì che può chiamarsi finale di stagione, una successione di colpi di scena ragionati (così come invece nell'episodio precedente non sembrava affatto) e sorprendenti. La fine del Maestro, il destino di Nardole, il quale resta con i mondasiani, l'improbabile, relativo e decisamente aperto salvataggio di Bill e infine questo, l'incontro tra il Primo e l'Ultimo Dottore. Un incontro impossibile che porterà ad una svolta, un punto di non ritorno non solo per Peter Capaldi, Steven Moffat e Michelle Gomez, bensì per il personaggio del Dottore e per tutto ciò al quale abbiamo fino ad ora creduto. Con gli indizi che ci sono stati dati tutto può succedere e noi non vediamo l'ora che accada.



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Articolo di Fabio Scala

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