Questo
ci racconta Lynch, mentre ci guida dentro l’esplosione atomica e vediamo
l’entità di BOB nella scia della progenie.
È l’incarnazione
del male, ma è anche l’estensione stessa del lato più oscuro della natura
umana.
La figura stessa di Leland Palmer subisce una rivisitazione per i creatori della serie. Se nelle prime stagioni sembrava inconsapevole e impotente di fronte alla possessione di BOB, (Ricordiamo tutti la scena commovente della morte di Leland, finalmente libero dalla presenza maligna e accolto dalla figlia) nel film prequel, e, in questa terza stagione, i due creatori limitano l’innocenza di Leland, facendolo diventare complice.
Laura
stessa, in Fuoco Cammina con me, nella terribile scena dell’abuso scopre la
maschera del suo stupratore, senza alcuna censura o filtro. Anche lo spettatore
non vede più BOB, ma Leland Palmer, in un movimento di camera che ci porta ad
urlare come Laura davanti a questa terribile verità ormai innegabile.
Perché
nonostante già sapessimo, Lynch ci sbatte in faccia una realtà che non viene più
edulcorata da una presenza demoniaca. È Leland a essere entrato nella camera
della figlia, è lui che sta avendo un rapporto sessuale con lei.
BOB,
non stravolge la natura di Leland, ma è un estensione di questa. Porta in
superficie i desideri più vili e disgustosi, non è qualcosa di estraneo, ma una
proiezione della parte più oscura dell’uomo.
“Siamo
stati noi a ucciderla” urla Bobby Briggs al funerale di Laura. Nel film prequel
e nei suoi missing pieces, nasce il sospetto che Sarah Palmer sapesse che
qualcosa non andava nella sua famiglia, e che anche il Dr. Hayward, forse, sospettava qualcosa, ma se ne restava in silenzio.
Tutti
hanno chiuso gli occhi di fronte a una realtà troppo orribile per poter anche
solo pensare di prenderla in considerazione, tutti.
Solo
la morte di Laura è riuscita ad aprire loro gli occhi.
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BOB, potrebbe essere stato creato dalla bomba atomica stessa (BOmB, lo stesso nome richiama la bomba) e non trovo difficile credere che un’arma così dilaniante, creata coscientemente dall’uomo, possa aver richiamato, se non creato, un tale concentrato di oscurità, capace di possedere i cuori degli uomini, non in qualità di un corpo estraneo, ma come l’ombra più oscura della loro anima.
BOB, potrebbe essere stato creato dalla bomba atomica stessa (BOmB, lo stesso nome richiama la bomba) e non trovo difficile credere che un’arma così dilaniante, creata coscientemente dall’uomo, possa aver richiamato, se non creato, un tale concentrato di oscurità, capace di possedere i cuori degli uomini, non in qualità di un corpo estraneo, ma come l’ombra più oscura della loro anima.
Lo vediamo
unirsi alla progenie di quella creatura, ma separato da essa (forse solo per mostrarci apertamente la sua presenza). Si è
unito a quella scia di uova e particelle nel bel mezzo dell’esplosione atomica.
Lynch,
ci mostra con più prepotenza che viviamo all’oscuro di presenze antiche che ci osservano da sempre, abitanti
di una dimensione vicina al nostro mondo e che lo popolano in modo
parassitario, strisciando indisturbati, capaci di muoversi in qualunque tempo e
dimensione.
L’uomo
è insignificante di fronte a queste potenze terribili e maligne, in balia dell’universo,
nonostante pensi di avere un ruolo cruciale e di essere potente (creazione
della bomba atomica). Una visione che cita molto l’universo e il cosmicismo di
Lovecraft, lo stesso BOB richiama un po’ la figura di Nyarlathotep, nel suo
interesse verso l’uomo e la vita organica, servitori di figure più potenti (BOB
dovrebbe fornire la sua dose di Garbomonzia, cosa che invece non fa), possono
assumere varie forme (BOB è in grado di assumere l’aspetto di un gufo) e
possedere gli uomini entrando nei loro corpi
La
differenza nell’universo di Twin Peaks, è che nonostante il male infetti il
nostro mondo, non tutto è perduto e delle entità si muovono a proteggere l’umanità.
Noi
non siamo infatti gli unici testimoni della progenie maligna scesa a avvelenare
il mondo. Lynch ci trasporta dall’inquietudine
dell’esplosione e dalle sue disturbanti scene composte da flash e stacchi
fastidiosi alla vista e che rendono ancora più disturbante vedere il male
che si moltiplica tra gli uomini, nell’infinito e onirico oceano viola che
avevamo già conosciuto nella sequenza della terza parte. In uno strano edificio,
simile a una fortezza, Lynch crea un quadro, i colori lasciano il posto a un
bianco e nero da film muto, con un’atmosfera che ha richiamato alla mia mente
le atmosfere dei giochi anni ’90, come già aveva fatto la sequenza iniziale
della terza parte.
Potrebbe trattarsi dello stesso edificio in cui è approdato
Cooper dopo essere passato dalla glass
box?
Sicuramente si trova nello stesso universo o dimensione, entrambi gli edifici risultano simili nel colore e nel materiale e circondati da un oceano viola.
Ricordiamoci che apparentemente in cima all'edificio della terza parte, si trovava una piattaforma in mezzo allo spazio.
L'edificio è forse mutato nel tempo? Le regole architettoniche del nostro mondo potrebbero non valere in questo. Nel "Richiamo di Cthulhu", Lovecraft ci descrive la città di R'lyeh "La Geometria del luogo che vedeva in sogno era anormale, non-euclidea, orrendamente affine a sfere e dimensioni che non sono le nostre"
Si tratta di una zona neutrale oppure è parte della Loggia Bianca?
Una donna elegante (accreditata come Senorita Dido), ascolta un grammofono in quello che pare un salotto elegante e d’altri tempi (anni venti), in contrasto con l’austerità essenziale del grigio edificio. Il dispositivo a campana, di metallo, in cui ci siamo imbattuti nella terza parte, ci viene riproposto nel mezzo dell’inquadratura, salta all’occhio subito, è centrale, è un elemento importante. La musica al grammofono si interrompe e suona un allarme. Il Gigante entra dal lato della scena, come se fossimo sul palco di un teatro, si ferma al centro, accanto alla campana e resta immobile poi per un istante, ci guarda.
La quarta parete, incrinata già dall’esplosione atomica che sembrava estendersi dai confini del nostro schermo, si rompe a quel breve sguardo.
Perché
noi eravamo lì, abbiamo assistito a quella genesi e abbiamo visto il male
avvelenare l’umanità, esattamente come lo vede il Gigante da uno schermo di un’altra
stanza che riproduce l’aspetto di un vecchio cinema d’epoca.
Il
Gigante osserva il male scendere sul nostro pianeta, vede BOB. È su di lui soprattutto
che si concentra la sua attenzione, così come anche la nostra. Ed è questo il
momento i cui assistiamo a un’altra nascita.
Stesso luogo del Club Silencio |
Il
gigante si eleva in posizione supina e dalla sua testa cominciano a uscire terminazioni
luminose e dorate, da cui viene creata una sfera dorata contente l’anima di
Laura Palmer.
La Senorita Dido, la prende tra le braccia e la dà un bacio prima di mandarla sulla terra. Una benedizione, e un augurio per quello che dovrà affrontare.
La Senorita Dido, la prende tra le braccia e la dà un bacio prima di mandarla sulla terra. Una benedizione, e un augurio per quello che dovrà affrontare.
Il
Gigante, sembra crearla tramite un processo alchemico, abbiamo visto Dougie
Jones tornare a essere una semplice biglia dorata, forse ciò che restava della
sua anima oltre al costrutto creatogli attorno?
Quella piccola biglia dorata potrebbe essere la parte più pura dell’anima
di Dougie. L’anima di Laura, creata dal Gigante è ovviamente ancora più pura,
provenendo da una forza buona, e quindi al momento della sua creazione risulta
luminosa e potente, e viene utilizzata come mezzo per attirare BOB allo scoperto
e rendere nota al mondo quella malvagità annidiata in un luogo
insospettabile. Non è forse in seguito
al suo sacrificio che si porta l’FBI e la polizia a prendere coscienza delle
entità della Loggia e dello spirito parassita?
Anche
se creata dal Gigante però, dobbiamo tenere in conto che, come l’anima di
Dougie, estrapolata dalla sua umanità e dal costrutto risulti dorata, l’anima
di Laura, una volta scesa sulla terra venga intaccata dagli eventi e dalla sua
umanità.
Laura Palmer non è
infatti un essere perfetto e privo di peccato, ma incarna la natura
umana e il suo dualismo, un contrasto esasperato dalla sofferenza e dagli
abusi, con la sola differenza che lei
non cede, lei rinuncia addirittura a una parte innocente di sé, a provare amore
per qualcuno, per poter combattere BOB e non fargli avere la Laura che
lui vorrebbe. Articoli correlati: TWIN PEAKS - "Il Dale buono è nella loggia, e non può uscire. Scrivilo sul tuo diario". Ricapitoliamo prima dell'ottava parte : "Gotta Light"
Nel libro “Il diario segreto di Laura Palmer” seguiamo e leggiamo la caduta nell’abisso, la degradazione a cui mano a mano Laura cede, e la sua decisione di soffocare la sua parte innocente, perché troppo avvelenata ormai e perché non vuole più avere paura di BOB. Abbraccia la sua parte più oscura per poter affrontare il male. Lì inizia il suo sacrificio e la sua lotta al male, in una discesa nella degradazione, tra droghe e sesso.
Laura
rinuncia a tutte le forme di amore possibili, ride di Bobby dopo la loro prima
volta, lo umilia perché non può accettare le parole d’amore che lui prova
timidamente a rivolgerle, e lo trascina con lei sulla cattiva strada. Vorrebbe
essere degna di un amore come quello di James ma non può. “I’m gone. Long gone, like a turkey in
the corn.” Dice a James, utilizzando un
espressione idiomatica americana che appare ridicola ma che ritrae la sua
situazione, braccata da BOB e da sè stessa, annegata nella sua sofferenza (mais
– garmonbozia-dolore).
La
sua lotta interiore non viene intaccata da questa scena, Laura Palmer è sempre
stata il centro di tutto, il Gigante potrebbe anche non averla creata, ma
semplicemente aver conservato la sua anima. Il tempo, nelle logge non scorre
allo stesso modo, non è lineare, tutto potrebbe coesistere contemporaneamente,
a quel punto la stessa anima di Laura
verrebbe solo conservata e utilizzata in un circolo vizioso per un
eterna lotta tra bene e male che si svolge contemporaneamente in tutte le
epoche.
“Is it future or is it past?” Ecco il nastro di Moebius tanto caro al Maestro.
Il Gigante è vestito come nella prima parte di questa stagione. Dale Cooper si trovava Lì? |
Laura, era un mezzo, uno strumento e continua a esserlo, anche dopo la morte la sua anima è al servizio della Loggia Bianca per combattere forze oscure “Ci rivedremo tra 25 anni”. Laura non ha ancora esaurito il suo ruolo e non ha ancora smesso di combattere.
È questo quello che voleva dire Laura a Dale Cooper quando gli mostra la luce abbagliante dentro di lei prima di essere risucchiata via?
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