SHADOWHUNTERS - Recensione dell'episodio 2x20 "Beside still water"

Ci aspettavamo una conclusione con il botto, emozioni a non finire e qualche risposta.
Il finale della seconda stagione di Shadowhunters ci ha dato questo e molto di più.
Abbiamo, pianto, sudato, urlato e gioito per 42 minuti, per poi ritrovarci con il classico vuoto interiore post finale.
Cerchiamo di ripercorrere ciò che è successo e di elaborare tutto quello che abbiamo visto.

Siamo partiti subito, senza tante premesse: Jonathan, che avevamo visto precipitare nel fiume dopo essere stato pugnalato da Jace, è ancora vivo.
Lo vediamo trascinarsi su una spiaggia, prelevare del sangue dalla propria ferita, spargerlo sulla sabbia, aprire un portale ed invocare la madre.
A quel punto, il fratello di Clary, sembra esalare l'ultimo respiro e lasciarci per sempre.
Ma sarà davvero così? A questo punto, il dubbio sorge.
È stato in grado di sopravvivere ad un incendio e ad uno scontro con Jace, chissà a cos'altro è in grado di resistere!
Dal varco aperto dal sangue di Jonathan, fuoriesce un demone dalle sembianze di drago, che vola verso la città.
Ma fermi un attimo.
Jonathan si è rivolto alla propria madre.
Ma non era Jocelyn, sua madre?
Evidentemente, il giovane Morgenstern ha dei segreti.

La scena si sposta a casa di Magnus, dove Luke e Simon cercano l'aiuto dello stregone per liberare Maia dalle grinfie della Regina Seelie.
Ma il sommo stregone di Brooklyn, non sembra intenzionato ad aiutarli e nemmeno ad ammettere che la sparizione della licantropa sia stata compiuta dalla Regina delle fate.
Simon e Luke non si lasciano scoraggiare e decidono di andare alla corte per liberare Maia, anche senza l'aiuto di Magnus.
Questo viaggio diventerà un momento importante per noi e per la storia.
Sappiamo che la Regina ha sviluppato una sorte di ossessione, per il povero Simon e, a fine episodio, capiremo che per poter liberare i due licantropi, il diurno ha dovuto rinunciare a qualcosa: la propria libertà.

Il gesto di Simon, va oltre alla semplice cavalleria. È sintomo del legame e dell'attaccamento che si è creato fra lui e Maia, un sentimento così puro come raramente ho visto.
E, come sappiamo ormai da tempo, Simon è molto legato a Luke che vede, un po' come Cary, come una figura paterna.
Ma qualcosa di ancora più importante, emerge dal dialogo: Luke scopre che la Regina ha stretto un accordo con Valentine. A patto di lasciare in pace il popolo delle fate, la regina lo avrebbe lasciato passare attraverso la barriera.
Mai fidarsi di chi non può mentire!

Mentre alla corte si dibatte per la libertà di Maia, gli Shadowhunters combattono la battaglia contro i demoni evocati dal sangue di Jonathan.
Ma, nonostante i loro sforzi, le armi non bastano.
A questo punto, Alec ed Izzy restano a combattere i demoni mentre Clary e Jace raggiungono il console Malachi al lago Lyn per avvisarlo dell'imminente arrivo di Valentine.

Il giovane Lightwood, si reca a casa di Magnus, in cerca del suo aiuto.
In un primo momento, la rabbia ed il dolore dello stregone, prendono il sopravvento, ma, conscio dell'evidente pericolo, decide di scendere in campo al fianco dei Nephilim.
Il gesto di Alec, che è sempre stato così orgoglioso, distante e quasi distaccato, ci fa comprendere una volta di più quanto per lui, Magnus sia importante e quanto lui sia seriamente dispiaciuto di avergli mentito.
Nel profondo, sappiamo che i gesti di Alec sono sempre dettati da buone intenzioni, dal pensiero di fare la cosa giusta, rispettando il proprio ruolo di capo dell'Istituto e ancor più di Shadowhunter.
A questo punto, seguiamo l'intensa battaglia dei fratelli Lightwood e dello stregone contro i demoni che, indisturbati, invadono New York.
Questi sono i momenti in cui rivediamo qualche assaggio di Malec.
Il riavvicinamento tra Alec e Magnus è evidente.
Lo stregone salva lo Shadowhunter in pericolo e lo Shadowhunter corre a sostenere lo stregone indebolito dallo sforzo di richiudere lo squarcio creato nella spiaggia.
Credo che, a questo punto, tutti abbiamo tirato un sospiro di sollievo.
Quella che è forse una delle coppie più amate della serie, è stata salvata.
Long live the Malec!

Ma arriviamo a parlare di quella parte dell'episodio che ha sconvolto tutti gli spettatori.
Le scene al lago Lyn sono state intense. Più che intense.
Dal tradimento del console Malachi, fino alla morte di Valentine, non abbiamo avuto un attimo di tregua.
Per chi, come me, non ha mai letto i libri, tutto quello che si è visto sullo schermo, è stata una sorpresa. Un'ondata di emozioni travolgente e devastante.

Valentine Morgenstern è morto. Partiamo da questo.
Il grande nemico di due stagioni, è stato ripetutamente pugnalato da una Clary furiosa ed accecata dall'odio e la rabbia.
La furia nera di Clarissa, non è stata causata solo da tutti i gesti che abbiamo visto compiere da suo padre in queste due stagioni, ma da qualcosa di ancora più grave.
Valentine ha pugnalato Jace.

Quando quella lama è entrata nel cuore dello Shadowhunter, è entrata anche nel cuore di noi spettatori.
Mai, mai e ripeto mai, mi sarei aspettata di vedere una cosa del genere.
Mi sono ritrovata smarrita ed incredula, ma ho accompagnato Clary in ognuna di quelle pugnalate inferte a suo padre.
Ho provato la sua rabbia, il suo dolore e mi sembrava di stringere la sua mano mentre piantava il pugnale nel petto di Valentine.
Ho pianto Jace insieme a lei.
Così come ho percepito tutto il dolore di Alec mentre sentiva la sofferenza del suo parabatai, mentre sentiva la runa cancellarsi dalla pelle e si contorceva sul pavimento.

Ma la luce è tornata a risplendere, grazie a Clary e all'angelo Raziel.
O forse no?
Clarissa ha pregato l'angelo, evocato dal padre, perchè riportasse in vita Jace e così è stato.
Ma il giovane Herondale, appena tornato in vita, non sembra felice della scelta fatta dalla sua amata, al punto di decidere di nascondere ad Alec, Magnus e Izzy ciò che è appena successo.
"Far tornare in vita le persone....Ci sono sempre delle conseguenze", afferma Jace.
Intuiamo che, questa scelta, porti terribili conseguenze con sè e quindi, la gioia ed il sospiro di sollievo che abbiamo appena tirato, svaniscono in un istante.

La puntata si conclude con la grande festa per la vittoria contro Valentine ma Shadowhunters ci ha insegnato a non lasciarci ingannare dai momenti di gioia.

Mentre Izzy si confida con Clary, definendola la propria sorella, Simon saluta Maia, sapendo di non poterla rivedere mai più -cosa che lei ignora, ovviamente-.
Simon e Clary finalmente recuperano la loro amicizia, mentre la partner di Luke lo affronta apertamente, confessando di conoscere la sua vera identità di licantropo.
Finalmente, Alec e Magnus appianano tutte le divergenze e tornano insieme, mentre vediamo Jace, fuori dal locale, contorcersi dal dolore.
Come se questi interrogativi non bastassero, a fine episodio, vediamo Jonathan in una grotta, privo di vita -o così pare- venir avvicinato da un demone dalle sembianze femminili, che si rivolge a lui chiamandolo "figlio".
Ed ecco quindi, la madre a cui si rivolgeva Sebastian/Jonathan un istante prima di morire.