VICTORIA - "The First British Monarch To Visit France Since Henry VIII" Recensione dell'episodio 2x05 "Entente Cordiale"



"La Galleria degli specchi offriva i più abbaglianti colpi alla vista. Ai quattro angoli erano sistemati 4 orchestre, formate da 2000 artisti e diretti da Strauss e Dufresne. Dei Bouquets di dalie, di peonie, di allori rosa, di arbusti che nascondevano i musicisti. Delle ghirlande pendevano dalla volta e si risollevavano tra loro, formando la più leggera e la più affascinante  delle decorazioni: migliaia di lampadari, di girandole, di torcere si riflettevano all'infinito nel gioco degli specchi, versavano torrenti di luce sui brillanti costumi degli invitati, tutti ornati d'ro e arricchiti di diamanti" (Le Moniteur)
L’opulenza di Versailles ci è stata risparmiata in questo episodio, portando la corte inglese nella tenuta estiva di Luigi Filippo, bagnata dal sole, in calde giornate estive, si rivela un ambiente molto distante dalla sobria regalità di Buckingam Palace. 
Un ambiente in antitesi a quello a cui Vittoria e Albert sono abituati. Tra vezzosi fiori tra i capelli e dame più disinibite, giardini curati e dolci della pasticceria francese, si cerca di ottenere un "entente cordiale", un intesa cordiale tra Francia e Gran Bretagna. 

Un accordo tra due nazioni spesso in contrasto, una tregua che si cerca di stipulare storicamente sin dal 1832, sotto gli sforzi di rispettivi diplomatici esteri, ma che non si è mai riuscito di portare a termine, poiché gli interessi dei due paesi impedivano una salda e continuativa alleanza. 
Il conflitto tra i carlisti e i costituzionalisti, in Spagna aveva destato l’attenzione dei due paesi, entrambi ostili ai carlisti, e (così come mezza Europa) miravano a un matrimonio, attirati dal trono spagnolo che, per quanto fortemente depotenziato rispetto al passato, giocava ancora un ruolo di tutto rispetto nella politica delle Grandi Nazioni.
Le mire matrimoniali causarono attriti tra Francia e Gran Bretagna, e tra i vari pretendenti, riuscì a spuntarla proprio il Re Luigi Filippo, che se non riuscì a ottenere un matrimonio con la Regina Isabella, quantomeno riuscì a far sposare il suo secondogenito a l'Infanta Luisa Ferdinanda, sorella della Regina Spagnola.
Su questi fatti si basa il quinto episodio di questa stagione di Victoria. Daisy Goodwin, la creatrice, continua a giocare tra fatti storici e licenza creativa, portando in scena la famosa visita della Regina Vittoria a Luigi Filippo, in Normandia. 
Dalle mie ricerche non mi risulta che il viaggio nel continente avesse a che fare con la questione spagnola, ma gli anni della visita coincidono con quelli dei negoziati per il matrimonio degli eredi di re Ferdinando VII di Spagna, e quindi possiamo pensare sia stato oggetto di conversazione tra i due regnanti.
Ho apprezzato un po’ meno come siano stati resi i francesi, subdoli e disonesti in confronto all’ingenuità e trasparenza di Vittoria, forse trattati in modo un po’ superficiale, considerato che simili questioni di stato erano anche in mano ai governi (non solo ai monarchi) e non potevano di certo pensarsi conclusi e definiti senza firme e con una semplice stretta di mano. Affidandosi alla buona fede in modo troppo sempliciotto, considerato tutte le forze che entrano in gioco in simili negoziati.
Un ingenuità di scrittura, comunque mascherata e messa in secondo piano da una buona capacità di gestire i personaggi, e una capacità di recitazione da parte del cast che sopperisce qualunque mancanza nella trama, rendendo anche questo episodio estremamente piacevole da seguire, e che porta avanti il percorso intimo dei personaggi.
“Entente Cordiale” prosegue la trama e il regno di Vittoria, ma allo stesso tempo, e con ancora più attenzione, ci mostra le debolezze e punti di forza dei personaggi seguendo le loro evoluzioni con coerenza e cura.
È passato del tempo, la piccola Vicky è cresciuta, e Vittoria è tornata serena, ha superato il brutto momento dato dal parto di Bertie, ed è di nuovo propositiva e decisa a migliorare gli affari esteri del regno, concentrata sul suo lavoro. 

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La puntata si apre con lei e la piccola Vicky, intente a sognare col modellino della Vittoria e Alberto. Quanti posti potranno visitare con quella nave… una curiosità che mostra lo spirito giovane e la voglia di scoprire della Regina, che si manifesta nell’emozione per il viaggio. La prima monarca inglese a toccare suolo francese dai tempi di Henry VIII, entusiasta come qualunque giovane s’imbarchi in un viaggio per la prima volta.



La questione spagnola viene subito portata in gioco da Robert Peele, e Vittoria si sente vicina alla Regina Isabella, soltanto sedicenne, attorniata da pretendenti e soggiogata alla reggenza della madre. Una situazione che identifica negli anni di Kensington, e la portano quindi a non spingere per accaparrarsi il matrimonio spagnolo, ma bensì a parlare con la Francia perché non concretizzi un alleanza con la Spagna. Uno scenario che rischierebbe di isolare la Gran Bretagna e di intaccare il commercio e le rotte verso l’India.
Al contrario, Albert è sempre più perso e distante, incapace di proporsi negli affari del governo con la consueta praticità e sicurezza. Distrutto dalla rivelazione di Leopold, non è ancora riuscito a metabolizzare la portata del segreto, portandolo ad allontanarsi dal regno, dal suo ruolo, da Vittoria e sopratutto da se stesso.
Il segreto di Albert e il suo atteggiamento lo allontana da tutti. Sempre più chiuso in se stesso, non riesce a dare a Vittoria il sostegno che le serve, contro le furbe gentilezze di Luigi Filippo e lascia sua moglie a vedersela contro una corte abituata a usi differenti e a sfarzo, sia nelle acconciature che nei vestiti. Ritrovandosi di nuovo a dover mostrare il suo valore, come donna e Regina di fronte a chi la considera una graziosa bambolina.
Vittoria, affronta la corte francese e Luigi Filippo con una serenità che non mi sarei aspettata, mostrandosi curiosa e colpita dalle novità che rappresenta una cultura differente, accogliente verso le diversità e intenzionata a non sfigurare di fronte alle altre dame, mostrandosi ancora una volta in tutta la sua umanità di ragazza nel chiedere a Skerrett qualcosa per migliorare il suo incarnato. è toccata dalle critiche ricevute al suo arrivo e si sente più “dimessa” in confronto ai fronzoli degli abiti francesi, eppure tutto ciò non la scalfisce, non la abbatte, anzi è più che altro curiosa verso una moda tanto diversa da quella a cui è abituata.


Accetta di buon grado i modi lusinghieri di Luigi Filippo e è conscia di quanto sia abile nel conversare quando elude a ogni modo i suoi tentativi di discutere dell’affare spagnolo. Luigi è deciso ad assicurare un futuro ai suoi figli, per evitare loro le fatiche a lui capitate, e il trono di Spagna assicurerebbe un futuro sicuro alla sua stirpe. Imposta la conversazione con aneddoti e piccole curiosità, come il modo di cucinare un Ortolano o mostrandole gli orti del palazzo, curati quanto i giardini.


Il confronto tra Vittoria e Re Luigi negli orti, pone bene in chiaro le sue intenzioni, se Isabella di Spagna spossasse Ferdinando (partito scelto da Re Leopold) Coburgo espanderebbe la sua influenza, accaparrandosi un altro trono europeo. Una risposta che anche se capita, causa una risposta piccata di Vittoria nel difendere il suo matrimonio. Come già detto, non apprezza la folla di pretendenti attorno al trono di Spagna e difende la sua scelta d’amore, dimostrandosi con forza estranea ai giochi e alle brame di potere.
E Vittoria riesce a tenere testa e a rapportarsi da pari con un Re ospitale, ma scaltro e con molta più esperienza di lei, regnante di un popolo forse meno tranquillo di quello Britannico. 



Mai come in questo episodio, infatti, Vittoria è stata così tranquilla e felice. Ha trovato equilibrio in ogni aspetto della sua vita. Illuminata dal sole della Francia, si gode le novità del viaggio come forse aveva fatto soltanto nei suoi primi giorni di Regina, libera dalla madre e da Sir John Conroy.
Non è alla ricerca di aiuto o sostegno. Sa che Albert non è in sè e non lo spinge, nè lo forza ad aiutarla, affrontando con educazione e maturità un Re molto diverso da lei.

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Se Vittoria è serena, non lo è Albert. Profondamente a disagio di fronte alle raffinatezze e agli artifizi francesi, vive con grosso disagio il peso della rivelazione di Leopold, è perso in se stesso e ogni sua certezza è crollata. Non si riconosce, cerca di ritrovarsi nei tratti del suo viso, disegnandolo, per poi annegare la sua immagine nell’inchiostro. 


Vittoria, credeva che la Francia gli avrebbe giovato, ma Albert è attualmente instabile, ogni cambiamento lo spaventa, si sente circondato da menzogne e impostori (a cui ha paura di assomigliare) e vive con un profondo malessere l'ambiente francese. Anche il fatto che Vittoria si adegui, mettendosi un po’ di trucco, lo stranisce. Sente ogni sua certezza crollargli sotto i piedi, ed è alla costante ricerca di qualcosa che gli sembri autentico e vero.


Saturo della vita francese, alla festa in giardino, si fa guidare nei boschi, fino a trovare un laghetto in cui si lascia andare a un tuffo liberatorio. 
Ritrova un po' di pace, in un luogo in cui non è soggiogato dalle etichette e non deve per forza essere qualcuno.
Una scena, che oltre a omaggiare la lunga tradizione di British Men nei laghi, inaugurata da Colin Firth, porta un po' di spensieratezza nell'animo di Albert. 
Un gesto ribelle che gli ridà una libertà perduta.



Una scena, scoperta da una divertita Vittoria, che lo prende in giro al suo rientro in camera, fingendosi arrabbiata per poi ridere con lui, totalmente disinteressati di quello che la corte francese possa aver pensato. Ritrovandosi in un momento giocoso, e allegro, come pochi ne avevano avuti dalla morte del padre di Albert. 




Ed è proprio dopo essere di nuovo così vicini, in un momento di tranquilla intimità, che Albert riesce a confidare a Vittoria la verità e le sue paure, e a trovare conforto nelle rassicurazioni e nelle parole della moglie. Vittoria non lo ha sposato per le sue discendenze ma perché è lui e vuole lui, e ha bisogno di lui al suo fianco, sia nella vita privata che in quella politica. Parole semplici, ma che riescono a dissipare tutte le paure di Albert, grazie all'incrollabile amore di Vittoria e alla sua sicurezza e serenità ritrovate, che le permettono di essere un punto fermo e una saldo faro per Albert.


Ovviamente, nonostante riescano a strappare un “accordo” a Luigi Filippo, al loro rientro a Londra, le cose non vanno come sperato, anche se a onor del vero il Re di Francia non ottiene direttamente il trono, ma la sorella della Regina, garantendosi comunque un legame stretto con la Spagna, senza dubbio. Eppure Vittoria riesce a vivere anche questa sconfitta con serafica determinazione, decisa ad affrontare al meglio tutto ciò che dovrà venire. 
Felice e appagata in tutti gli aspetti della sua vita, compreso quello di madre. Sebbene assente per il viaggio, nei momenti in cui la vediamo coi suoi figli appare finalmente serena e godere appieno della loro compagnia. 
Tenerissimo il momento del rientro, in cui riabbraccia i figli.


Lei e Albert, sono ancora più uniti, privi di segreti ad adombrare il loro legame, e con un terzo figlio in arrivo, accolto con felicità questa volta, senza paure o dubbi. (Siamo solo a tre Vittoria, ne mancano sei).


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Un po’ più in disparte gli altri personaggi. La malinconia di Ernest è sfociata in un apparente allegria dedita al libertinaggio. Usa la sua arroganza come scudo, cercando di tornare a vivere nell’unico modo che conosce, ma privo della reale spensieratezza che ce lo aveva fatto conoscere, con quell'aria da gioviale mascalzone che ci ha fatto innamorare di lui. Il suo cuore non è sereno, e forse è perso tanto quanto lo era Albert. Privo di un vero appoggio, incapace di confidarsi realmente col fratello,  si protegge, guardando il mondo in modo cinico, trattando la povera Whilielmina (che trovo molto dolce) con molta freddezza e lasciandosi andare a flirt e conquiste prive di significato. Non so sinceramente se abbia elaborato la morte del padre, da come lo ha nominato in questa puntata, ho idea che possa essere un nervo scoperto per lui, paradossalmente forse più che per Albert.
Il bagno nel lago, deve essere stato un momento liberatorio anche per lui, totalmente incurante dell'etichetta, segue il fratello, lasciandosi andare come lui, forse all'unico momento veramente spensierato dopo molto tempo.


 

 In compenso, Drummond e Alfred hanno ritrovato serenità nella loro amicizia. Lontani da casa, in un posto tanto diverso dalla Gran Bretagna, ancora una volta tornano ad avvicinarsi, complici in un viaggio pieno di stile, ma non del tutto rispettabile. Il bagno nel lago si rivela un occasione anche per loro, un occasione di lasciare da parte tutto il resto e essere soltanto loro stessi, allegri e felici. Una complicità sempre più pericolosa, in un luogo che si rivela catartico per tutti i protagonisti maschili di questo episodio.
Quando gli inglesi inseriscono tuffi in acque selvagge nei Period Drama, lo fanno sempre con un certo stile.





VICTORIA - "La Regina è pronta a far sentire di nuovo la sua voce" Recensione dell'episodio 2x01 "A Soldier's Daughter"


E ergiamo una statua per la Duchessa di Buccleuch, che disdegna la Francia, paragonandola a sodoma e gomorra e trovando significati discutibili nelle Baguette. Divertente e irresistibilmente acida, grazie alle capacità espressive di Diana Rigg.




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Articolo di Cristina F.

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