OUTLANDER - Recensione 5x08: Famous Last Words


Anche questa settimana Outlander ci ha emozionato e la quinta stagione continua ad alti livelli. Attenzione: Spoiler!

Come si supera un dolore o un forte trauma?

Claire, come la maggior parte delle persone, dice "con il tempo" che sana ogni ferita; John Grey afferma che "dobbiamo avere pazienza".
La cosa, in realtà, è molto soggettiva e dipende dal carattere di ognuno: c'è chi soffre maledettamente, lasciandosi andare a qualche goccio di alcol per rendere tutto più leggero, come Jamie; c'è chi preferisce cantare perché le parole arrivino prima all'amato scomparso, come Jocasta; chi cerca di avere pazienza ma, poi, decide di essere più decisa, come Brianna; chi soffre per un amore perso al punto da pensare di farla finita con un decotto alla cicuta, come Ian; e c'è chi smette di parlare perché bloccato psicologicamente e cerca un appiglio per venirne fuori, come Roger.


Eh si, Roger è vivo, Jamie lo ha salvato in tempo e Claire gli aperto le vie respiratorie: tutto va bene in lui a livello fisico, ma, dopo tre mesi, ancora non riesce ad emettere un suono dalla bocca e rimane chiuso in un silenzio disperato, segnato dalle immagini di quei brutti momenti che continuamente lo agitano.
Nulla sembra spronarlo fino a quando non arriva Ian, che ha lasciato i Mohawk ricongiungendosi alla sua famiglia a Fraser's Ridge. I due hanno già condiviso momenti drammatici e riescono a capirsi anche solo da uno sguardo, sono due anime perse che trascorrono del tempo insieme, cercando di lenire i propri dolori. Roger gli impedisce di avvelenarsi e Ian lo spinge finalmente ad aprirsi e a provare a parlare. La sua presenza e il fatto di avere Brianna come punto di riferimento sono la salvezza per Roger, proprio lui che con le parole ha sempre avuto un rapporto importante e lo vediamo anche dalle immagini di inizio episodio.


Roger in aula nel 1969, durante il corso di storia, che spiega quanto siano importanti le parole, sono proiettili sparati che non possono tornare indietro e vanno scelte saggiamente, specie le ultime perché quella sopravviveranno a noi. Il suo dono, la voce, è ciò che Roger perde in quei tre mesi infernali dopo il trauma e gli autori di Outlander sono stati abilissimi presentando il flashback.
Non solo: come in un film muto, uno di quelli che Roger e Brianna guardavano insieme, ci hanno mostrato come Jamie, Claire e Brianna siano riusciti a salvarlo. Immagini eloquenti che spiegano un dolore fortissimo.

In effetti, tutto l'episodio è empatico, molto emotivo ed introspettivo, lontano dai soliti schemi e con elementi originali come quelle immagini in bianco e nero senza sonoro, proprie di un film muto, seguite da altre a colori che segnano la salvezza e la rinascita per Roger.
Outlander continua a sorprenderci in positivo e si dimostra come una delle serie più forti e ben realizzate nel panorama televisivo.

Alla prossima settimana!





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Articolo di Lidia Lyn

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