INTERVIEW WITH THE VAMPIRE - Recensione delle prime due stagioni


Nel 1976 la scrittrice statunitense Anne Rice pubblica Interview With The Vampire (Intervista col vampiro), primo capitolo della saga letteraria nota come The Vampire Chronicles (Le cronache del vampiro), che conta ben tredici libri, l'ultimo dei quali pubblicato nel 2018. Accolto in maniera mista dalla critica letteraria dell'epoca, negli anni successivi il romanzo rappresentò un punto di svolta nella concezione della figura del vampiro, fino a quel momento visto solo come essere solitario, malinconico e dedito a nutrirsi di sangue, che con Rice diventa una figura più umana e sfaccettata, con un tocco di erotismo, inizialmente velato, ma via via sempre più evidente (fungendo da ispirazione anche a saghe letterarie successive, come The Vampire Diaries, The Twilight Saga e The Southern Vampire Mysteries, note anche per le loro trasposizioni sul grande e il piccolo schermo). Il romanzo fu adattato nell'omonimo film del 1994, diretto da Neil Jordan e con protagonisti Tom Cruise, Brad Pitt e Kirsten Dunst, e in seguito nel 2002 arrivò Queen of the Damned, seguito stand-alone basato su secondo e terzo libro della saga letteraria (pellicola ricordata in senso negativo a causa della morte di Aaliyah, interprete di Akasha, avvenuta a seguito di un incidente aereo poco tempo dopo le riprese del film). Dopo vent'anni di tentate trasposizioni, AMC ottiene i diritti da Anne e suo figlio Christopher per produrre serie televisive basate sulle opere della prima, dando vita all'Immortal Universe. E per inaugurare tale universo si optò per una serie su Interview with the Vampire, che avrebbe adattato, come da titolo, il primo libro, compiendo anche dei significativi cambiamenti rispetto alla storia originale, modifiche che non ne hanno snaturato il senso. E finalmente, dopo tre anni di attesa, anche l'Italia potrà giovare della visione di questa serie, disponibile a partire da oggi su Netflix con le prime due stagioni.

"It's a story of love. Not butchery."

Interview with the Vampire è un adattamento affascinante e molto efficace del primo libro di The Vampire Chronicles, che riesce a trasportare la storia ai giorni nostri e compie dei cambiamenti significativi all'ambientazione e ad alcuni personaggi, non snaturandone il senso e, anzi, in alcuni casi potenziandolo dal punto di vista cinematografico. Non a caso, una delle cose che salta all'occhio sin dai primissimi minuti è il lato tecnico, con una regia potentissima e che riesce a creare un'atmosfera perfetta, grazie alla costruzione dettagliata degli spazi in cui la vicenda si muove, spazi che ricoprono un ruolo introspettivo per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi e mantengono viva la componente più malinconica del racconto. La colonna sonora, composta da Daniel Hart, con le sue note struggenti e profonde, completa il pacchetto di quello che è un racconto gotico a tutti gli effetti. Una storia complessa, fatta di personaggi sfaccettati e con tantissime sfumature, che parla di temi universalmente validi come l'amore (in particolar modo di amore omosessuale, tema carissimo alla Rice sin dal primo libro, e che viene esplicitato al punto giusto all'interno della serie), accettazione di se' (tema legato anche a quello della discriminazione razziale e sessuale), dolore, ossessione, trauma, famiglia (nella contrapposizione di famiglia d'origine contro la famiglia che si sceglie), la potenza dei ricordi e di come la memoria sia, spesso e volentieri, oggetto di fallibilità. E, assieme alla potenza registica e visiva, a una componente horror macabra e non edulcorata, e a una varietà di temi complessi e fortemente umani, abbiamo un cast che svolge un lavoro egregio nel dare vita a personaggi favolosi e scritti con una perizia non indifferente. Fra loro spiccano senza dubbio Jacob Anderson, nei panni di Louis de Pointe du Lac, protagonista del racconto e voce narrante della storia a cui si va ad assistere, Sam Reid, che interpreta il vampiro Lestat de Lioncourt, compagno di Louis, nonchè suo creatore, Bailey Bass (sostituita da Delainey Hayles nella seconda stagione), che interpreta Claudia, una giovane ragazza che viene trasformata in vampiro e entra a far parte della famiglia di Louis e Lestat, Eric Bogosian, nei panni del giornalista Daniel Molloy, contattato da Louis per trascrivere in un libro tutta la sua storia e Assad Zaman, nei panni del vampiro Armand, un personaggio fondamentale, soprattutto nella seconda stagione. Insomma, se cercate un racconto profondo, complesso e emotivamente impattante, correte a recuperarla, in attesa della terza stagione, prevista per il prossimo anno, e che coprirà gli eventi del secondo libro, The Vampire Lestat.

 
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Articolo di Ada Bowman

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