La miniserie Love & Death chiude il suo percorso con un epilogo fortemente emotivo, dando una conclusione all'ordalia di Candy Montgomery. Con il ritorno alla regia di Lesli Linka Glatter e su sceneggiatura del creatore David E.Kelley, il finale della serie, opportunamente intitolato "Ssssshh", esplora l'atto finale al processo di Candy Montgomery e svela al pubblico quanto avvenuto fra lei e Betty Gore, per poi procedere verso il futuro della protagonista, che si rivela decisamente più amaro del previsto, stando ai fatti riportati dalla cronaca.
"I think no matter what happens this will never be over. [...] The jury can't find you innocent. They can only find you not guilty. And... there's a difference."
Candy si siede al banco dei testimoni e racconta quanto avvenuto fra e lei e Betty, in particolare di quando Betty l'ha attaccata per prima e di come abbia perso il controllo quando ha cominciato a colpirla con l'ascia. Il dottor Fason racconta che Candy in un primo momento ha agito per autodifesa, ma che in seguito qualcosa ha risvegliato in lei un ricordo represso della sua infanzia, portandola a reagire in maniera violenta verso Betty, mentre l'accusa si sofferma su alcuni dettagli emersi dalla scena del crimine, non spiegabili da Candy, e sul fatto che lei abbia deliberatamente mentito alla famiglia e agli amici, con Don che risponde facendo emergere da varie testimonianze che Betty aveva un carattere difficile. Alla fine la giuria trova Candy non colpevole e otto giorni più tardi, lei e la sua famiglia si preparano a lasciare il Texas, non prima di essere andata a trovare Allan per scusarsi e dirgli addio.
COMMENTO: La serie si chiude con un epilogo coerente e logico rispetto agli eventi visti nei passati episodi, concludendo il processo a Candy Montgomery, ma lasciando allo stesso tempo qualcosa di diverso e definitivo in tutti i personaggi coinvolti. Naturalmente al centro della scena c'è Candy, la quale viene ascoltata in tribunale e si trova a rivivere quanto avvenuto con Betty, momento mostrato con incredibile dettaglio e violenza al pubblico e ben guidato dalla bravura di Elizabeth Olsen e Lily Rabe. Il trauma di tale esperienza, visibile su Candy, viene sottolineato dalla testimonianza del dottor Fason, spiegando come un singolo elemento (il fatto che Betty l'abbia zittita) abbia risvegliato un represso ricordo d'infanzia (già emerso nella seduta psichiatrica vista in "The Arrest", dove sua madre le diceva di non piangere mentre si recava in ospedale), che l'ha portata ad agire violentemente verso Betty. Al contrario, l'accusa tenta di tutto per sminuire il trauma emotivo di Candy, fra bugie premeditate e elementi circostanziali non spiegabili, ma ecco Don Crowder, fra grande acume e incredibile insicurezza interiore, dualismo ben rappresentato dal bravissimo Tom Pelphrey, che riesce a dimostrare che Betty aveva un carattere difficile, finendo pure a trascorrere 72 ore in prigione per oltraggio alla corte. Il verdetto viene emesso, con Candy trovata non colpevole dalla giuria, definizione che, a dire di Pat, non la rende innocente e che, a prescindere da tutto, la loro vita è cambiata per sempre. L'episodio si conclude con Candy e la sua famiglia in procinto di lasciare il Texas, con lei che si reca da Allan, il quale si è già felicemente riaccompagnato con un altra donna, per scusarsi e dirgli addio, in un momento decisamente catartico per lei, e l'immagine della famiglia Montgomery che parte precede una serie di didascalie che mostrano gli eventi successivi, fra divorzi e problemi che non si sono mai del tutto risolti.
IL PAGELLINO
Love & Death è una miniserie di cui si sentirà parlare per molto tempo, tanto per la costruzione della storia, fedelmente riprodotta con i costumi, le acconciature, la scenografia e la colonna sonora azzeccatissima, fra brani famosi degli anni '70 e '80 e il lavoro musicale di Jeff Russo, quanto per la sceneggiatura e la regia, usate in maniera sinergica al fine di offrire un consapevole e sfaccettato studio psicologico per i vari personaggi, soffermandosi su temi come il desiderio, l'infedeltà e il trauma emotivo (con una componente d'ansia elevato quando necessario), ma soprattutto per l'eccelso lavoro compiuto dal cast, a cominciare da Elizabeth Olsen. L'attrice statunitense, già nota al pubblico per la sua partecipazione al Marvel Cinematic Universe nel ruolo di Wanda Maximoff e in ambito televisivo per la stroncata serie di Facebook Sorry For Your Loss, compie un lavoro straordinario nel dare vita a Candy Montgomery, grazie a una pazzesca mimica facciale e un espressività davvero encomiabili, in un interpretazione che potrebbe portarle numerosi riconoscimenti importanti. Come già detto in precedenza, il resto del cast non va dimenticato, fra cui possiamo menzionare l'inquietante Lily Rabe, Patrick Fugit, Jesse Plemons, la sorpresa Tom Pelphrey, Krysten Ritter e Elizabeth Marvel, tutti perfetti nei loro rispettivi ruoli, conferendo anche maggiore autenticità alle vicende narrate. La creatura true crime di David E. Kelley rappresenta un prodotto di spicco nel palinsesto di HBO Max e dimostra che anche se una storia è già nota grazie ai giornali, vale comunque la pena raccontarla, per dare modo al pubblico di farsi una propria opinione dei fatti.
RECENSIONI DEGLI SCORSI EPISODI:
1x01:THE HUNTRESS/1x02: ENCOUNTERS/1x03: STEPPING STONE
1x04: DO NO EVIL
1x05: THE ARREST
1x06: THE BIG TOP
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