The Vampire Diaries: Nina Dobrev, Ian Somerhalder e Paul Wesley intervistati al Festival TV di Monte Carlo.

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Fonte: Vampire Diaries Online




Conferenza stampa per The vampire Diaries l'8 giugno al Tv Festival di Monte Carlo.


Al terzetto piacciono molto le scene dei flash-backs, specie a Nina, perchè è come entrare in un mondo nuovo, con costumi e scenografie che segnano una netta distanza dal resto del set e dal modo di abbigliarsi moderno. Ian sottolinea anche l'esplorazione, come attore, della diversa tipologia di persone che Damon e Stefan erano all'epoca, ragazzetti soggiogati da Katherine, e quanto differiscono dalle loro attuali personalità, più vecchie di circa 150 anni e, soprattutto, non più umane.

Non leggono i commenti dei fan su internet, principalmente perchè non hanno tempo (girano anche durante la notte!) ma anche per evitare di leggere certe critiche feroci, come quelle che se la prendono con la Dobrev perchè nei libri Elena è bionda e non mora.

Ian parla anche di Lost. Sul finale si limita a dire che sicuramente ha un forte impatto e che può piacere come no. (Parere mio? Non sa come dire che non gli è piaciuto e si arrampica sugli specchi da dio!)

Il poveretto ha sofferto molto dopo la morte di Boone, perchè ci ha messo cinque anni per trovare un ruolo altrettanto forte (per me anche un po' di più) in una serie di successo e aveva paura che non avrebbe più lavorato.
Ian, prima o poi ti vendico, te lo giuro. Comunque ora sei iper-popolarissimo, alla facciaccia dei Darlton che non avevano capito il tuo potenziale. Tiè!

Per quanto riguarda la seconda stagione di Vampire, loro non hanno ancora avuto i copioni, ma sospettano (e sembrano anche entusiasti) che l'influenza del ritorno di Katherine si sentirà molto più su Stefan che su Damon...d'altra parte anche Stefan ne era profondamente innamorato!

Parlano dello strano rapporto tra Katherine e i fratelli Salvatore. Nina ammette di sentirsi molto fortunata a dover intrepretare ben due personaggi molto ricchi, sfaccettati, impegnativi e totalmente diversi tra di loro e rispetto a se stessa.

Per i tre, Twilight, True Blood e The Vampire Diaries sono molto diversi tra loro. Ian spiega che True Blood, in quanto programma HBO non è adatto ad un pubblico sotto i vent'anni per la violenza e anche i temi trattati. Twilight non è molto adatto ad un pubblico sopra i vent'anni perchè è molto semplice e adolescenziale, anche se loro hanno sicuramente goduto del rinnovato successo della figura del vampiro dato da questo film. Vampire, invece, può e deve essere visto da tutti per il modo in cui vengono trattate le tematiche dei rapporti interpersonali e per il tipo di ironia a cui nessuno può resistere.

Quando viene chiesto loro di scegliere in quale periodo storico vorrebbero vedere ambientati altri flashback, il trio si sbizzarrisce: anni '80, anni 70' (ve l'immaginate Ian vestito in stile disco...) e anni '20. Ian e Paul sostengono che il migliore dei flashback che abbiamo visto sia stato quello introduttivo, in cui abbiamo apprezzato due insoliti Damon e Stefan, giovani, felici e davvero vicini, tant'è che giocano insieme a football, scerzando e divertendosi (una scena davvero diversa da quelle litigiose che coinvolgono solitamente i due protagonisti maschili...).

Secondo Nina, lo show ha successo in tutto il mondo perchè presenta tantissimi elementi diversi, che tutti amano: dalle scene drammatiche a quelle horror, passando per l'elemento amoroso. Ian aggiunge, e io concordo, che, al di là dei vampiri, il successo della serie è dovuto anche al fatto che lo show racconta la storia di una città e delle persone che l'hanno abitata e la abitano: come ho sempre detto, è quest'atmosfera la vera forza dello show. Comunque, assicura Ian, non hanno alcuna intenzione di togliere di mezzo i vampiri!

Esistono i vampiri? (ma che si era bevuta la giornalista che ha fatto questa domanda?) secondo Nina, ogni mito ha un suo fondo di verità ed ipotizza che, alla base delle storie sui vampiri, vi sia un serial killer che, centinaia di anni fa, impiegava il suo tempo dissanguando le proprie vittime. Da questo episodio iniziale, secondo Nina, si sarebbero sviluppate tutte le leggende sui vampiri.
Secondo Ian, invece, l'attrazione per il mistico, il potere, il sesso e la paura è propria della natura umana. I vampiri impersonano questi elementi e, per questa ragione, secondo Ian, ne siamo così attratti.

Secondo Nina, la miglior interpretazione "vampiresca" nella storia del cinema è quella di Kirsten Dunst in "Intervista col vamprio", poichè era davvero inquietante che una figura tanto malvagia potesse essere incarnata in una bambina tanto piccola. Secondo Ian, invece, l'Oscar del miglior vampiro andrebbe a Willem Dafoe in "L'ombra del vampiro", per la sua capacità di trasmettere il vuoto interiore di qualcuno/qualcosa che è, a tutti gli effetti, morto.

I tre tornano a parlare dei propri fan e Nina racconta che un ragazzo le ha regalato una collana (si sarà svenato, poverino...). Paul invece, confermando i miei più malvagi sospetti, ricorda con piacere che una ragazza italiana, un giorno, gli ha regalato una bottiglia di Chianti, e che se l'è scoltata in una sola notte (lo dicevo io che il ragazzo ha problemi con l'alcool...). Ian dichiara che sono molto fortunati ad avere tutti i quei fan, soprattutto perchè sono entusiasti dello show e delle storie che racconta.

Infine, viene chiesto loro di decidere quale dei tre sia il personaggio più cool. Secondo Nina, e chi potrebbe darle torto, è Elena, proprio perchè ha ai suoi piedi due bei maschioni scodinzolanti!



La traduzione è per la maggior parte dell'efficentissima Mander!
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Articolo di Dana

1 commenti:

Simona LaFleur ha detto...

Davvero una serie di informazioni interessanti. Recuperatevi 'sta serie ragazzi!

Ian è divertente e professionale, molto più maturo e colto degli altri due. Si vede proprio che vuole affermarsi per le sue doti d'attore perchè su quelle estetiche ha già dato.

Nina sembra che abbia la testa sulle spalle e non fra le nuvole. Un po' timida rispetto al solito...ma forse è anche per la freddezza dei giornalisti. Adorabile!

Paul, invece, sembra che si senta il terzo incomodo...non ho ancora capito se è timido o ha poco da dire...