La "quota nera", inoltre, ultimamente si divide in due estremi, grazie all'elezione di Obama: o l'afroamericano (perché nel 90% dei casi è uno solo) di turno è una sorta di leader (in The Event abbiamo visto il presidente Elias Martinez) o è ridotto ai margini (prendete The Vampire Diaries, in cui Bonnie appare solo ed esclusivamente quando c'è un incantesimo da evocare).
Arrow, però, sembra andare verso una rottura di questa regola: non solo abbiamo ben tre personaggi di colore tra i main characters (Diggle, guardia del corpo di Oliver, David, marito di Moira Queen, e Joanna, migliore amica e collega di Laurel), ma essi hanno anche una certa importanza, per non parlare anche della cognata di Diggle, con cui la guardia di Oliver ha un rapporto molto importante. Anzi, c'è chi sostiene anche che gli interpreti di Diggle e David recitino meglio dei colleghi "bianchi", compensando magari la parte tecnica e recitativa.
Primo tra questi è sicuramente John Diggle, il cui ruolo va ben oltre quello di mera spalla di Oliver, dato che è più un mentore di questi, uno che lo porta verso la retta via nella lotta contro le ingiustizie. Oltretutto, Diggle sembra anche reggere bene il confronto con il suo protetto, cavandosela anche meglio di lui quando deve indossare il costume di Freccia Verde.
Insomma, Arrow non solo si sta rivelando una serie ottima e ben strutturata, ma anche un riscatto della regola della "quota nera", mostrandoci continuamente personaggi coi controcoglioni di qualsiasi etnia. Altri punti a favore.
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