Lo show targato ABC è diventato in poco tempo un vero e
proprio must per chi ha fatto delle serie tv, la sua unica ragione di vita.
Revenge trasmessa da due anni sul network di Topolino, giunta anche qui in Italia sulle frequenze di
Sky e DeeJay tv, è un prodotto davvero intrigante e ben scritto che seduce
terribilmente lo spettatore episodio dopo episodio. La mid-season finale
trasmessa la scorsa domenica, non solo ci ha regalato un altro colpo di scena
finale spiazzante, ma ha confermato il suo grande potenziale
.
Il suo successo è dovuto ad una ricetta molto particolare.
Prendete una teglia abbastanza grande da contenere 22 episodi; aggiungete 100
grammi di atmosfere old Fashion; mescolate con l’aggiunta di 80 grammi di
un’atmosfera modaiola e finta perbenista; mescolate ed aggiungete 1 kilo di
amori proibiti, torbidi misteri e losche trame d’affari; quando il composto
risulta omogeneo, aggiungete una spruzzatina di litigi e beghe familiari; poi
prendete qualche pagina del libro Il conte di Montecristo e spruzzatelo con un
composto color rosa; infornate per 40 minuti e servite ancora caldo con un buon
vino rosso, durante una festa in spiaggia e soprattutto quando uno degli
invitati è stato raggiunto da un colpo di pistola.
Questa divertente ed improbabile ricetta, è nata dalla mia
fervida immaginazione, solo per stare a puntualizzare come Revenge ha preso
spunto da molte caratteristiche particolari, per diventare il primo guilty
pleasure in salsa seriale. Siamo negli Hamptons, paradiso per tutta la New York
che conta. Tra case che sembrano castelli ottocenteschi e famiglie perfette, si
nasconde del marcio. Lo farà venir fuori Emily Thorne, giovane ragazza ricca
che arriva in questo mondo di finti perbenisti con un unico scopo: distruggere
la nota famiglia Grayson. Formata da mamma Victoria, papà Conrad, figlio Daniel
e figlia (illegittima) Ashley, la famiglia è tra le più ricche degli Hamptons e
da quando Emily entrerà nelle loro vita, nulla sarà più lo stesso. La giovane
che in realtà si chiama Amanda Clarke con l’aiuto del nerd Nolan, mette su un
piano diabolico, per distruggere tutte quelle persone che hanno accusato
ingiustamente il padre di essere l’artefice di un attentato ad un aereo di
linea. Il tutto però non è così semplice, perché Emily non solo dovrà fare i
conti con i ricordi di quando era piccola che vengono inesorabilmente a galla,
ma dovrà difendersi con le unghie dai colpi bassi della carismatica Victoria
Grayson.
Tentare di riassumere gli eventi che sono avvenuti fino ad
ora, è un impresa titanica. Basta sapere che nel giro di appena 4 episodi,
Revenge, si è trasformata in una soap-opera di prima serata, che con grande
stile e ricercatezza, ha riportato in auge un genere televisivo che fino ad ora
sembrava morto e sepolto. Sfruttando infatti quei clichè di un drama anni ’90, come
Melrose place tanto per citarne uno, la serie riesce sempre a destare
l’attenzione dello spettare con un mix ben collaudato di inganni, amori, tradimenti,
segreti, torbide trame d’affari e rovesci di fortuna. A questa si aggiunge un
cast di attori dal sapore cinematografico, che con il tempo si è impreziosito
di nuovi volti; come nelle seconda stagione Aiden è ormai un membro del cast
indispensabile per poter tessere gli inganni di Emily. Oltre alle atmosfere che
ricordano un po’ quelle di Gossip Girl, la particolare linea narrativa, dà alla
serie un tocco ancora più peccaminoso ed invitante. Dopo che per quasi tutta la
prima stagione ci siamo chiesti chi era quel cadavere sulla spiaggia, ora ci
chiediamo cosa avrà causato l’affondamento della Amanda, la barca di Jack?
Gli autori e specialmente il creatore Mike Kelley,
presentando già un tragico finale, riescono a costruire una perfetta linea
narrativa che abbraccia ogni episodio, che ci conduce per mano verso quello che
è il vero inizio della vicenda.Anche se molti hanno definito trash questa serial tv, io
credo che sia un po’ troppo eccessivo etichettarla così. Sarò di parte forse
perché sono cresciuto guardando serie come Beverly Hills ed il già citato
Melrose Place, eppure Revenge anche se sfrutta meccanismi già ampiamente
sfruttati, è più reale di quanto immaginiamo. Emily Thorne che cammina negli
Hamptons come una regina delle vendetta, con il suo tacco 12 ed il sorriso
ammaliatore, rivolge uno sguardo alla società moderna. Viviamo in un mondo dove
l’apparire è tutto, e l’esempio della famiglia Grayson è più che palese, per
far capire in che mondo assurdo viviamo. Ci vorrebbero più Emily Thorne a questo
mondo, per far cadere la maschera di bontà e lealtà, a chi sulle sciagure
altrui, è riuscito a diventare ricco e potente.
Emily Thorne quindi attraverso i suoi monologhi sulla fiducia
ed il rispetto, ci fa conoscere il lato oscuro dell’Elite di New York. A volte
non serve una Gossip Girl per far uscire il marcio di una società corrotta, a
volte basta una giovane ragazza determinata, per poter cambiare le carte in
tavola diun mondo dove contano solo i soldi e gli abiti firmati.
0 commenti:
Posta un commento