FRINGE - J.J. Abrams ci parla dell'evoluzione di Fringe
Probabilmente già ne siete a conoscenza, ma vale la pena ricordarlo: J.J. Abrams è un ragazzo occupato.
Oltre a lavorare sul suo prossimo sequel di "Star Trek", Abrams è stato una presenza regolare al Television Critics Associations (TCA) press tour di questa settimana, spuntando fuori anche al pannello NBC di "Revolution" e al party di addio organizzato dalla Fox per omaggiare la fine di "Fringe".
Abrams è stato uno dei tre creatori originali della serie tv "Fringe", insieme a Bob Orci e Alex Kurtzman.
Ecco qua l'intervista che ha rilasciato alla stampa e nella quale discute del finale di "Fringe".
- Sei felice del modo in cui "Fringe" si concluderà?
J.J. Abrams: "Molto. Ovviamente è un finale dolceamaro, ma il fatto che siamo arrivati così lontano mi fa impazzire, che il network abbia permesso allo show di sopravvivere tanto a lungo, non so se sia mai accaduta una cosa del genere prima, davvero...
La cosa folle è che qualsiasi altro network avrebbe detto semplicemente "No" e invece ecco che abbiamo 100 episodi! La serie terminerà in un modo che penso sia appropriato per la storia e per la tipologia stessa della serie. Sono triste vedendone la fine, ma non riesco a credere che siamo arrivati fin qui!
- Ti capita mai di riguardare il pilot che hai creato e riflettere sul cammino intrapreso?
J.J. Abrams: "Oh sì"
- E quando hai lanciato il pilot, quanto di ciò che abbiamo visto accadere avevi già in mente?
J.J. Abrams: "Beh, sapevamo della faccenda degli universi alternativi. Sapevamo degli Osservatori. Sapevamo perfino cosa stesse accadendo e perché, quando Walter vede per la prima volta Peter all'istituto e controlla i suoi occhi. Ma quello che non sapevamo era praticamente tutto il resto! Non sapevamo quanto folle e selvaggio e grandioso sarebbe diventato! Ovviamente non sapevamo nulla del salto nel futuro durante la quinta stagione. Non conoscevamo molti dettagli della faccenda di Olivia e del Cortexiphan, ma sapevamo che c'era qualcosa che lei avrebbe dovuto affrontare. Hai sempre l'idea migliore sul momento e pensi "E' qui che arriveremo!" e più ti ci avvicini, più le idee cominciano a venir fuori e dici "Oh mio Dio, che ne pensi di questo?". Perciò alla fine si tratta sempre di una specie di atto di fede..."
- C'è qualcosa che voi ragazzi avevate inserito e che avete dovuto abbandonare che vi manca?
J.J. Abrams: "Quando abbiamo iniziato lo show, lo vedevamo come una sorta di mix tra "The Twilight Zone", "X-Files", un po' come il prodotto strano e folle della settimana, anche se poi ci siamo gradualmente spostati verso qualcos'altro, rendendo il prodotto molto più simile ad una soap opera, sotto certi aspetti, per questi personaggi che ho amato...non mi pento di essermi distanziato dai modelli che avevamo preso in considerazione. In realtà penso che sia molto meglio non farlo, ma è stata una cosa che ha cambiato un po' tutto. Non avevamo realizzato quanto in realtà ci saremmo "serializzati", anche se l'idea di partenza non era questa. Abbiamo ottenuto tutto questo seguito, qui è dove il prodotto voleva essere, perciò penso che sia stata la mossa giusta!"
- Nel corso della serie abbiamo assistito ad un sacco di momenti surreali. Ce ne sono stati alcuni che ti hanno fatto sorridere al pensiero di averli presi in considerazione?
J.J. Abrams: "Beh, voglio dire, solo l'idea di Walter che ritorna per Peter, ciò che ho amato di questo è stato...beh, pensavo che fosse una storia bella ed emozionante come qualsiasi altra che vedresti in un medical show o in un legal show, ma si parlava di fottuti universi alternativi, di un padre disperato che, contro la volontà della moglie, raggiunge un altro universo per scambiare un ragazzo! E' stata una cosa talmente folle, ma era così dolce ed emozionante, ed è stato un po' l'esempio di ciò che questo show ha regalato al suo livello migliore. Che è uno show davvero emozionante e straziante sull'amore inserito in un contesto pieno delle più strane schifezze che voi abbiate mai visto e alcune delle cose più spaventose e grottesche..."
- Siete stati in tre a creare questo show, ma poi siete riusciti a trovare rapidamente le persone giuste che potessero portare avanti il progetto. Quanto è stato importante questo?
J.J. Abrams: "Beh sai, Alex e Bob mi avvicinarono allo show ma poi sono stati impegnati a fare "Transformers" e tutte le loro cose e così ho fatto la mia proposta a Jeff (Pinker), con il quale avevo lavorato in "Alias" e "Lost" e insieme abbiamo coinvolto anche Joel (Wyman) con il quale stavamo sviluppando anche qualcos'altro. Ci sono voluti sei o sette episodi ma è stato grandioso una volta che Joel e Jeff hanno trovato il loro giusto ritmo, era tipo "Oh sì, sì, sì. Questo è spettacolo!". Sono riusciti ad inserire tutte le cose strane che avevamo pensato trasformandoli in elementi chiave della mitologia della serie (es. l'ambra) ma senza distaccarsi troppo dai primi sei episodi di "rodaggio". Anch'essi erano importanti e come tali dovevano essere considerati. Ho pensato che questo fosse davvero brillante!"
Fonte: www.hitfix.com
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