PERSON OF INTEREST: recensione 2x14 - One Percent

Prima di cominciare la recensione, volevo sottolineare la geniale idea di riferirsi, in questa puntata, ai ricchi come "l'un percento". Insomma: penso che con questa espressione hai detto tutto! Bene, ora passiamo alla recensione.

La Persona d'interesse di oggi è un giovane milionario che ha moltissime cose in comune con Mark Zuckerberg, come l'essere il co-fondatore di un social network con quasi un miliardo di iscritti e di avere lasciato il college. La cosa bella, però, è che, probabilmente, oltre a Facebook è menzionato anche Myspace, dato che si parla di un social newtork che ha perso quasi tutto dopo la nascita di quest'altro sito.

La puntata inizia con Reese che cerca di seguirlo, prendendo anche parte ad un'asta di beneficenza (è bello vedere come Reese ammetta di non trovarsi bene in quei panni ma riesce subito ad immedesimarsi e fare la parte del riccone). Capisce, però, di avere a che fare con uno che non segue le regole e, dopo che la sua auto viene sabotata, decide di presentarsi da lui di persona e chiedergli di farsi proteggere nelle successive 48 ore.

Quella sera, però, il nostro riccone viene cacciato dalla società da lui creata e, come se non bastasse, va in shock anafilattico poiché il suo drink è stato narcotizzato. Reese, però, riesce a salvargli la vita e inizia a parlargli, scoprendo che la sua famiglia è andata in bancarotta a causa del progresso tecnologico, motivo per cui cerca di evolversi continuamente.

Tutto sembra filare liscio, e Reese e Finch si incontrano. Il problema, però, è che vengono seguiti proprio dal milionario, che chiede informazioni, incuriosito dal fatto che i due "non esistono". Quindi, porta con sé Reese a San Pietroburgo, dove ha un rifugio-bar.

E' proprio in quel momento che giunge il suo avvocato. Dall'altra parte del mondo, nello stesso momento, l'agente Carter rivela però a Finch che è stato lui ad avvelenare il suo drink, poiché il suo unico cliente stava cercando un altro avvocato. Reese lo stende, ma avverte il suo protetto che deve tenerci di più alla sua sicurezza (giungono anche i suoi amici, quando non doveva esserci nessuno).

Tutto sembra essere filato liscio, finché Finch non avverte Reese che il nuovo numero è sempre lo stesso, il miliardario. Giunto a un albergo, Reese scopre che una donna che, apparentemente, macchinava contro di lui, in realtà lavorava con lui per creare un nuovo sito che avrebbe surclassato il suo social network.

Non stupisce, quindi, che il socio del milionario ne approfitti per ucciderlo, sebbene utilizzi il classico minuto per parlargli che permette all'eroe di turno di salvarlo prima che sia troppo tardi. Quindi, tornati a casa, il milionario gioca a pallacanestro con gli amici con cui giocava a inizio puntata, perdendo l'auto per una scommessa.

Parallelamente alla trama, però, si sviluppano altre tre sottotrame interessanti: la prima è l'ossessione di Carter nel risolvere il mistero dei due agenti morti e la seconda riguarda Finch che cerca di capire come curare la depressione canina del suo Tito (risolvendola con un appuntamento tra cani). La terza, invece, ci mostra il motivo per cui è nata la Macchina: tutto è nato l'11 Settembre 2001, e osserviamo Finch che apprende della notizia del crollo delle Torri Gemelle. Quindi, altri due flashback, ambientati nel 2009, mostrano Finch che lascia andare la Macchina e Fusco (che stava per confidarsi con Carter) che pedina una donna, forse per difenderla.

La puntata, quindi si conclude con un colpo di scena: il milionario, infatti, ha regalato il suo orologio a Reese, ma vi ha incorporato al suo interno un GPS per spiarli. Cosa accadrà? Lo scopriremo, forse, solo nella prossima puntata di Person of Interest!
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Articolo di Fabiano Colucci

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