ONCE UPON A TIME - Analisi 2x16 - "The Miller's Daughter"



Le favole, con la loro morale, rappresentano quasi sempre le massime della vita vera. “Cattivi non si nasce, ma ci si diventa” è invece quella massima della vita che differenza  le favole, dove il cattivo è sempre stato cattivo e sempre lo sarà, dalla realtà, o in questo caso il rivoluzionario realismo delle favole in OUAT. Ma come tutte le regole, anche questa ha la sua eccezione che la conferma. Ecco, l’eccezione in OUAT per me era Cora. Per quanto gli autori si siano sforzati di renderla uno standard, lei rimarrà sempre e inevitabilmente un optional perché è così che è nata: cattiva. Così come “Belle” e “Lo Stalliere”, "The Miller's Daughter" è infatti quel tipo di episodio fatto apposta per farti comprendere, compatire e amare un super cattivo, a volte, come in questo caso, snaturandolo… e senza nemmeno riuscirci bene.  Alcuni personaggi sono meravigliosamente cattivi e credibili proprio perché lo sono interamente, senza i soliti drammi di vita alle spalle che motivano la loro malvagità. Capita, anche se raramente, che qualcuno nasca crudele a prescindere dalle esperienze di vita. Se tra l’altro, anche quando non serve, distruggi continuamente il cliché del personaggio piatto (tutto buono o tutto cattivo), rendendolo a tuttotondo (entrambi) tramite esperienze forti, rompere questo cliché, insieme alla pappardella del dramma nel passato, diventa esso stesso un cliché di dimensioni così colossali da far pena. Risultato: banalità e pasticci senza capo né coda. Quindi la risposta alla domanda “questa puntata suscita compassione per Cora?” è “ma anche no!”. Cora non aveva bisogno di una tragedia alle spalle per essere cattiva o per provare che anche lei in fondo è comprensibilmente buona, perché ha dimostrato di essere irrimediabilmente perfida a priori. Non sempre il tuttotondo e sintomo di realismo. Quindi o gli autori si sono sforzati poco, o proprio un personaggio come il suo non può e non deve essere cambiato. Andiamo a capire il perché di questa mia posizione tanto ostile.


The Miller’s Daughter
Cora è la protagonista della rivisitazione della favola “La figlia del Mugnaio”, unica in cui, tra l’altro, compare davvero il personaggio di Tremotino con la sua unica vera storia.
Riproduzione sorprendentemente fedele come poche, e anche con ottime aggiunte . L’originale racconta di un mugnaio scansa fatiche e racconta frottole che mentii al suo re affermando che la sua bella e brava figlia, la quale si occupava del mulino tutta da sola, sapesse filare la paglia in oro. La ragazza fu messa alla prova, rinchiusa suo malgrado nella torre del castello insieme a paglia e arcolaio, e con l’ordine di filarla in oro nel giro di una sola notte. Il suo caso disperato attirò l’attenzione di Tremotino, che si presentò alla giovane con un accordo/contratto: avrebbe segretamente filato la paglia per lei in cambio del suo primogenito avuto con il principe ereditario, al quale sarebbe andata in sposa se fosse riuscita nel suo intento ( in caso contrario sarebbe stata giustiziata con l’accusa di frode). La ragazza accettò senza indugi, la paglia divenne oro, lei ebbe salva la vita, sposò il principe ed ebbe il suo bambino. Ma al momento di saldare il suo accordo con Tremotino , non riuscì separarsi dal figlio, e pregò Rumple di ripensarci. Questi allora cambiò il contratto: se in soli 3 giorni fosse riuscita a scoprire il suo nome, che come sappiamo rappresenta anche in OUAT l’unico modo per controllare Tremotino, il bambino sarebbe rimasto con lei. Il lieto fine vede la vittoria della donna, ricca, felice, e contenta.  
In OUAT abbiamo un mugnaio scansafatiche, abbiamo la fantastica Rose McGowan che interpreta quella bella figlia che si occupa tutta da sola di produrre e consegnare la farina nel regno, ma, non a discapito della versione originale, bensì della presunta bontà iniziale di Cora, la ragazza non è affatto umile, gentile e ingenua, ergo non può che essere lei la racconta frottole della storia (l’importante è che resti in famiglia, insomma). Vivere di stenti non è facile per nessuno, ma si dice che il duro lavoro nobiliti l’anima, e non che la logori. Invece si evince già dal modo in cui Cora rimprovera il padre per il suo poltrire (non che non dovesse, discuto semplicemente il tono) che il suo animo è per natura glaciale, arrogante, egoista e ambizioso … e questo non è l’atteggiamento di chi semplicemente, e legittimamente, desidera una vita migliore perché la merita davvero. Quello che le capita una volta consegnata la farina alla reggia è soltanto  la goccia che fa traboccare il vaso, un motivo a cui Cora si è voluta aggrappare per giustificare quel livore che aveva già dentro. Ora, è sempre sbagliato e non piace a nessuno essere accusati e umiliati ingiustamente, sentirsi dire da qualcuno non è migliore di te che il tuo posto è la miseria e che non meriti ne riuscirai mai ad essere di più di questo. Credo che sarebbe partito l’embolo a chiunque al posto di Cora. La faccia da schiaffi di Eva, e la presunzione Re non erano per niente d’aiuto. In quel momento Cora ha avuto tutto il mio sostegno. La vendetta è stata assolutamente lecita, ammesso e non concesso che vendicarsi sia giusto. Ma sono comunque convinta che Cora avrebbe fatto tutto quello che ha fatto per arrivare lì dov’è oggi anche se la giovane Eva non l’avesse fatta inciampare di proposito soltanto per il gusto di umiliare la sua condizione insieme al re. Sulla personalità della futura madre di Snow stendo un velo pietoso: banale! Sono stufa di vedere personaggi stronzi che si redimono a metà della propria vita o percorso. Tremotino e Regina possono bastare, nel loro caso è produttivo. Nel caso di Eva, come per Cora, l’unico modo per abbattere il cliché era quello di mantenerlo. Eccezione che conferma la regola. Eva è un personaggio che fila perché è piatto, perennemente e totalmente positivo. A Cora non serviva una sgambetto per aver voglia di conquistare e sottomettere il mondo. Ad un cattivo non serve una motivazione “nobile” per desiderare e ottenere il potere perché è il potere stesso la motivazione che lo muove, o non sarebbe un cattivo. E Cora lo è, qualunque cosa gli autori possano inventarsi per smentirlo. L’ho sempre amata per questo, perché si è fatta odiare con tutta se stessa, perché è un personaggio che va odiato, perché è meravigliosamente psicopatica!
La rivalsa della giovane Cora inizia al il ballo in maschera durante il quale il principe Henry dovrà scegliere la sua futura sposa. Cora, sotto mentite spoglie principesche, è l’unica ad indossare appositamente un meraviglioso vestito rosso in mezzo ad un corteo di abiti pallidi. Un colore sgargiante simbolo di chi non desidera altro che elevarsi e distinguersi dalla massa, acceso come il suo carattere indomabile, cremisi come il sangue che è disposta a versare per ottenere l’impossibile.
E’ qui che sfodera la sua arma di difesa/bugia contro le continue ingiurie del Re, che l’ha riconosciuta nonostante l’abito elegante, cosa che a sua detta non la rendere diversa da quello che è in realtà: solo la figlia di un mugnaio che ancora una volta merita di essere umiliata per la sua miseria e le sue bugie. Re George 2, la vedetta! Magari questo simpaticone è anche suo fratello! Comunque sono aperte la iscrizioni al movimento per la sua soppressione violenta. Chi si unisce a me?
Cora comunque non abbassa la cresta, e, al passo con favola classica, viene messa alla prova nella torre del castello con paglia e arcolaio. Sa di essere nei guai fino al collo: o l’oro e il principe in sposo, o la morte. Ma lei non è la stessa ragazza della storia originale. Nonostante se la sia cercata, ammiro il suo temperamento. Lei tiene la testa alta, non piange, non demorde: vuole a tutti i costi trovare una scappatoia.

Cora e Tremotino: il loro bollente passato insieme è svelato
Tremotino fa la sua comparsa come previsto, impaziente di stipulare quell’accordo che, secondo le sue visioni del futuro, e in cambio dell’aiuto dato a Cora filando per lei la paglia in oro, gli farà ottenere colei che lancerà il suo sortilegio per permettergli di tornare da Bealfire : Regina, la bambina che la figlia del mugnaio darà alla luce.
L’attrazione e l’intesa tra i due è immediata: Rumple è affascinato dallo zelo di questa donna insaziabile che vuole addirittura imparare la magia nera per non avere più limiti e ottenere qualunque cosa desideri. Tremotino si sente vicino a lei come a nessuno prima : entrambi sono stati umiliati e adesso cercano il potere per riscattarsi e piegare chi li ha sottomessi ingiustamente, in modo da far capire loro come ci si sente e godere di questa vittoria. E’ per questo che, paradossalmente, considerati i connotati sadici ed egoistici di entrambi, Tremotino si innamora di Cora. Lei, dal canto suo, è incantata ed estasiata dalle parole di Rumple, anche lei le sente molto vicine alla sua situazione, e si lascia sedurre abbandonandosi completamente al male che albergava già dentro di lei, e che Tremotino ha abilmente riesumato: impegnarsi a fare la cosa giusta non porta a niente, l’unica via è la vendetta, imporre il proprio potere sugli altri senza pietà. 
La scena in cui entrambi sono seduti sull’arcolaio a filare la paglia è carica di viscerale tensione sessuale: lui è dietro di lei e le bacia sensualmente le spalle sussurrandole che la magia è pura emozione, rievocare e cambiare a proprio piacimento un momento terribile del proprio passato, sete di sangue. La intima di non fermarsi finché non avrà sottomesso il mondo intero, che può essere suo … anche se credo quel “Non fermarti” avesse appositamente un doppio senso dallo sfondo erotico. “Voglio che le loro ginocchia si spezzino e congelino sulle rocce…  che i loro colli si rompano a forza di piegare la testa”. Le loro prole sono molto forti, crude. E’ una scena che coinvolge e intriga molto. Robert Carlyle, poi, nonostante l’età, è maledettamente affascinante e attraente in qualunque veste! Lo amo.
La storia procede come da copione: Cora, orgogliosa di averla fatta in barba al Re, viene risparmiata e sta per sposare Henry Senior. A questo punto gli autori fanno una cosa che può sicuramente andar bene per un chiunque si accontenti di vedere sbocciare un amore impossibile nel cuore di un’avversità nonostante sia un nonsense con il resto del contesto: Cora si ricorda improvvisamente, dopo tutti gli intrighi e i giuramenti d’odio fatti, di desiderare l’amore più del potere. Un controsenso bello e buono. Tremotino, che ormai pende dalle sue labbra (ah, l’amour!), e considerato che qui le ha già rivelato il proprio nome, fa un altro tipo di cambiamento nel contratto: il figlio che Cora dovrà dargli in cambio del suo aiuto dovrà essere quello che lei e Tremotino concepiranno insieme, il frutto dell’amore che Rumple vuole assicurarle in quella che sarà la loro fuga romantica.

Being Heartless
Vi chiederete a questo punto “perché Cora non dovrebbe essere capace di amare e L’Oscuro Signore si?” Semplice, perché Tremotino è un uomo buono corrotto dalla magia, l’animo di Cora invece è sempre stato nero a priori. Rumple ha scelto il potere ANCHE E NON PRINCIPALMENTE perché lo desiderava/per vendetta, ma per amore di Bealfire, sbagliando, cedendo, ma è stato comunque un atto d’amore; ha ancora un cuore nel petto e non ha mai pensato di spostarlo da li. Una persona che si sbarazza del proprio cuore, e parla di sete di sangue ancor prima di farlo, non ne ha mai avuto uno. Una persona che sceglie il potere all’amore (e non il potere per l’amore!) non sa amare e mai lo farà. Ecco perché “C’era una volta la dolce Cora” non esiste. Ecco “Voglio l’amore” non sta in piedi. Ecco perché “sei l’unico uomo che abbia mai amato davvero, è per questo che ho dovuto liberarmi del mio cuore, perché mi era di ostacolo” detto tra l’altro senza un cuore nel petto, fa acqua da tutte le parti. Idem per il “tu saresti bastata” detto a Regina “di tutto cuore”, unica frase d’amore in una vita di cattiveria, con o senza di esso. Bello, toccante, “rincuorante” … ma non credibile.
La colpa non è della pulce nell’orecchio che il Re le ha messo nel momento in cui lei era pronta ad ucciderlo per fuggire via con Rumple dopo essersi vendicata dell’uomo che l’aveva umiliata. Se lei avesse davvero amato Tremotino non avrebbe ceduto in ogni caso. Lui dice bene: lei non lo ha mai amato.
Il Flashback si conclude più o meno allo stesso modo in cui finisce la favola originale: Tremotino viene fregato dalla figlia del mugnaio (e quando quell’uomo non l’ha presa in quel posto? Povero il mio tesoro!) che riesce a raggirare il contratto senza infrangerlo. Niente fuga d’amore, niente copulata, niente figlio. Eppure non sono ancora del tutto convinta che Regina non sia la figlia di Tremotino. Forse la copulata è avvenuta e forse Cora ha mentito.
Intanto però lei sposa Henry Senior, da alla luce Regina e la presenta al popolo come la futura regina delle regine. Considerato che lo sarebbe stata soltanto quinta in successione, Eva non è l’unica sovrana che Cora ha sacrificato in nome della corona di sua figlia. Il popolo è prostrato davanti a Cora, esattamente come lei aveva sempre desiderato e dovuto fare fino ad allora. Ha seguito il consiglio di Rumple: non fermarsi davanti a niente fino a quando non avrà raggiunto il suo scopo.

When you dying…
Grazie all’aiuto della sua famiglia ritrovata e allargata, Gold è riuscito a tornare e Storybrooke con il veliero rubato a Hook, rinchiudendosi con figlio e pseudo-nuora nella sua fortezza magica, ovvero il suo negozio. Lì i suoi parenti e David lo proteggeranno dall’arrivo di Cora, che, desiderosa da sempre soltanto di prendere il suo posto per ottenere il massimo del potere, vuole trafiggerlo con il suo stesso pugnale prima che muoia per mano del veleno di Hook (che ha fatto effetto soltanto perché ha infettato Rumple quando era privo di poteri magici, fuori Storybrooke), in caso contrario il potere dell’Oscuro andrà perduto per sempre. Tremotino è vicinissimo alla morte, e in momenti come questi tutto cambia per tutti, sia per il morente che per chi gli sta intorno: una vita intera fatta di errori e momenti felici ti passa davanti e tu non riesci a pensare ad altro se non che forse non hai fatto abbastanza, ragion per cui prima che sia troppo tardi, vorresti mettere apposto le cose in un secondo.  E se inizialmente Rumple, vulnerabile come non è più abituato ad essere,  tenta di proteggersi col suo orgoglio e la sua scontrosità, non fa che cercare conferme d’affetto,  accettazione e perdono per tutto l’episodio. Lui ha bisogno d’amore, e ha bisogno di dare tutto quello che ha dovuto nascondere fino ad ora. Cominciando da Emma. E’ convinto che lei lo voglia morto prima che Cora possa agire su di lui anche solo per controllarlo e fargli fare una strage di massa. Ma come ho già detto nello scorso commento, Emma ha sempre e solo desiderato quella famiglia che non ha mai avuto, e adesso che ce l’ha, l’ultima cosa che intende fare è cercare il pelo nell’uovo. Qualsiasi cosa sia Rumple, in fondo l’ha aiutata e soprattutto è il nonno di Henry. Lo salverà… è tutto quello che Gold voleva sentirsi dire ma che, non credendo di meritarlo, si rifiutava di accettare e apprezzare.  
La seconda persona  con cui Rumple necessita di avere un contatto è ovviamente Belle. Nonostante lei lo abbia respinto a causa della perdita di memoria, lui la chiama lo stesso in ospedale per ringraziarla di essere quella persona fantastica che lo ha amato tanto, che è stata così eroica da trovare del buono anche in lui, che gli ha fatto desiderare come nessun altro di essere un uomo migliore. Questo toccante e completo aprirsi di Gold sortisce quasi una magia su tutti coloro che sentono le sue parole: Belle piange in silenzio, come colta da un’inconscia consapevolezza di chi sia quell’uomo in realtà per lei; Emma è sorpresa, l’improvviso rispetto ed empatia che prova nei confronti di Gold la portano ad abbassare lo sguardo, incapace di non dare le spalle all’uomo, lasciandolo in comunione con se stesso negli ultimi istinti della sua vita. 
E poi c’è Bealfire, la persona con la reazione più forte, l’unica da cui Tremotino ha davvero bisogno di essere perdonato, di sentire la vicinanza esprimendogli quell’amore che non ha potuto dargli per troppi anni. Questa è la scena che salva l’episodio, che lo rende grandioso come nessun colpo di scena potrà mai fare. La scena che mi fa piangere anche al solo pensarla (difatti anche adesso che ne sto scrivendo sto tirando su col naso che è una bellezza) e che tutt’ora non riesco a guardare senza singhiozzare. Sono una strega pettegola, ma ho il cuore così tenero che si taglia con un grissino.
Neal rimane sconvolto dall’amore che suo padre è ancora capace di provare e Tremotino non ha più intenzione di farne mistero: “Lo ha cercato per tutti questi anni soltanto per potergli dire ancora TI VOGLIO BENE”, per chiedergli perdono, per tendergli la mano (il contatto, la pace) così come sta facendo adesso. E’ in questo istante che Neal torna bambino, quel bambino che ha ancora bisogno del suo papà e che soffre per la sua perdita senza riuscire ad odiarlo, quel bambino che per questo non è mai cresciuto… non per niente è lui ad essere quasi sicuramente Peter Pan, il bambino che si rifiutò di crescere per non soffrire: mette il broncio e fai i capricci dicendo “Sono ancora arrabbiato” ma la sua  voce piena di pianto in realtà sta dicendo “Ti voglio bene anche io, papà, e te ne ho sempre voluto”, e questa confessione esplode quando Neal afferra di colpo la mano di suo padre appoggiando la fronte alla sua, mentre l’idea di doversi perdere proprio ora che si sono ritrovati li consuma. Sono di nuovo padre e figlio, ed ogni rancore o rimorso passati sono spariti “come per magia”. Il lieto fine che arriva, purtroppo, soltanto quando succede qualcosa di veramente grave. Triste a dirsi ma questa è da sempre la realtà.
In realtà ci sarebbe anche Cora, alla quale Rumple chiede ciò che lo tormenta da anni nonostante lei sia li per ucciderlo: “Mi hai mai amato?”. Vederlo tanto vulnerabile e sincero scuote dentro, lascia pensare… molto.

The Descent
Come l’episodio 2x12 di TVD. Se penso a quello che è successo a Snow e Regina non riesco a trovare definizione migliore: crisi. Diciamo che entrambe se ne sono andate in giro senza sapere esattamente cosa fare o cosa essere, probabilmente perché nemmeno gli autori sanno ormai chi siano. Troppo facile parlare di “periodo di transizione”, non è questa la crisi di cui parlo. Il background del loro personaggio lo è, e poi si, in secondo luogo lo sono anche loro azioni finali all’interno della storia.
Regina non è più convinta che sua madre sia nel giusto e che voglia aiutarla: adesso che il potere dell’Oscuro può morire insieme a Tremotino, non capisce perché Cora si ostini a volerne prendere il posto. Fa, anche se solo per pochi secondi, quella che comunque io definirei la scoperta dell’acqua calda: Cora vuole altro potere semplicemente per se stessa. Ma poi basta un “lo voglio semplicemente per tenere al sicuro più che mai la nostra famiglia” per sedare di nuovo l’intelligenza di Regina e farla schierare accanto alla madre nella lotta contro Emma, Neal e David, i protettori di Rumple . 
Facciamo finta che il surreale amore incondizionato di una figlia verso una madre snaturata sia una giustificazione valida a tanto prosciutto sugli occhi di una persona tanto intelligente. Poi, però, quando scopre Snow col il cuore di Cora in mano, Regina sembra ripensarci, visto che il massimo sforzo che fa per riprenderselo è dire senza troppa enfasi “Non hai diritto di stare qui, non hai diritto su quel cuore” senza neanche torcere un capello alla sua figliastra. E’ come se per un attimo avesse pensato “forse è meglio che mia madre si tolga di mezzo”. Poi ci ripensa di nuovo quando Snow le dice “tua madre non ti ama perché non ha un cuore” e lei se la difende a spada tratta dimostrando come sempre di non averci capito un bel niente fino adesso di amore, nonostante quei risultati che non ci siamo inventati ma che abbiamo visto con i nostri occhi: “ha sempre e solo voluto il meglio per me: questo è amore!”.  Poi ci ripensa di nuovo quando Snow continua dicendo “se ridarai il cuore a tua madre lei ti amerà veramente come hai sempre voluto, e tutti noi saremmo felici e contenti” ed eccola correre da Cora per rimetterle il cuore in petto.  Chi diavolo è Regina?! Che fine ha fatto la sua personalità e la sua crescita? L’unica cosa che mi consola è che, nel momento in cui decide di ridotare la madre di un cuore, dimostra qualcosa con cui è sempre stata coerente, pur esternandolo nel modo sbagliato e alle persone sbagliate ( e non dovrebbe più essere così): ha bisogno soltanto di amare ed essere amata.
Snow non si trova in una posizione migliore con i suoi continui cambiamenti di rotta e scelte out of character. Parte con un “voglio uccidere Cora a tutti i costi, nessuno mi fermerà, non me ne importa niente del mio cuore puro e della giustizia. Mi hanno soltanto sterminato una famiglia” per poi passare a “potrei fare la cosa giusta, uccidendo Cora e lasciando morire Rumple, nessuno scambio di vite, il male può finire qui”. Ora,  anche una persona dal cuore puro, in condizioni come quelle di Snow, ha diritto di pensare di non voler giocare più secondo le regole , ma in virtù di quello stesso cuore puro dovrebbe sapere che uccidere è sbagliato a priori anche se vuoi far fuori chi merita di morire, perché ti trasforma nello stesso tipo di persona che stai uccidendo, la quale, pur morendo, ha praticamente vinto. Non sopporto poi questo solito perbenismo che Snow, soltanto per dimostrare di essere migliore di Rumple, sfoggia di fronte l’offerta che lui le sta facendo, e cioè usare la famosa candela magica sul cuore di Cora per salvargli la vita. Ora di sicuro Rumple ha manipolato la scelta di Snow, facendo leva su “sono il nonno di Henry”, semplicemente per salvaguardare i propri interessi .Ma in questo suo momento tanto oscuro, Snow non può proprio parlare di “cosa giusta da fare” né elevarsi a persona migliore di altri, visto che lei stessa, tra l’altro, ha detto di non voler più esserlo. Inoltre Tremotino ha soltanto incentivato una scelta che lei aveva già preso e che è sempre e solo stata lei a prende alla fine.
Esatto. Seguendo la sua linea di pensiero, Snow cambia di nuovo idea, nonostante gli avvertimenti di David, recupera e maledice segretamente il cuore di Cora, consegnandolo in mano a Regina e ingannandola con una richiesta che, se fosse stata sincera (se non avesse quindi maledetto il cuore di Cora), avrebbe salvato tutti quanti, compreso il suo animo e il background del suo personaggio. Un periodo dark per Snow è lecito, interessante, ma non così, non con circostanze che non stanno in piedi.
Il cuore finisce nel petto di Cora, Cora muore, Regina è straziata dal dolore e adesso, giustamente come non mai, vuole la sua vendetta su Snow. “Morale della favola”: non è cambiato assolutamente niente, quasi due intere stagioni e Regina non ha praticamente mosso un solo passo in avanti. Qui ci vuole un applauso.
Parlando di cosa e giusto e cosa è sbagliato, credo che sia Snow che Regina se la siano cercata e che allo stesso tempo entrambe abbiano ragione.
-          - Snow ha avuto la possibilità di scegliere, pur perfettamente consapevole meglio di chiunque altro quanto alto sia il prezzo di atti oscuri, perfettamente al corrente che la via da seguire e esattamente quella opposta, quella che ha sempre seguito e che l'ha resa la persona splendida che è, amata da tutti (anche questa è una ricompensa) e con una dignità. Quindi, una volta scelto il male, è sempre tardi per pentirsi e fare la catatonica.
-          - Regina, fidandosi ciecamente di sua madre nonostante ogni precedente fosse contro questa scelta, ha firmato la regressione del suo personaggio non solo agli occhi degli spettatori, ma anche a quelli dei personaggi stessi, che sono tornati a darle contro più di prima. D'altro canto, considerato che a quanto pare non ha ancora capito come avrebbe dovuto che a fare del male non ci si guadagna niente, adesso ha davvero un valido motivo volere Snow morta. Adesso “Miss Candore” ha agito di proposito, non è più quella bambina ingenua che ha sbagliato suo malgrado credendo di fare del bene.

Se escludiamo il disperato tentativo forzato di dipingere qualcuno per qualcosa che non sarà mai, il flashback è stato veramente bello. Non mancava niente: tutti gli elementi e le dinamiche della fiaba c’erano; i dettagli, tutto sommato, c’erano… idem per la giusta dose di originalità e freschezza. E Rose non vedevo l’ora di rivederla! E’ stata fantastica! Amo la sua voce, che probabilmente è anche l’unica cosa dolce di Cora. E’ ironico come non riesca a scrollarsi di dosso il ruolo della strega: Charmed, Conan The Barbarian e adesso OUAT. C’è da dire anche che, espressività altera a parte, chili su chili di botox l’avranno anche imbruttita, ma allo stesso tempo l’hanno praticamente trasformata nella gemella giovane di  Barbara Hershey (Cora): era perfetta per il ruolo sotto ogni aspetto.
Il resto dell’episodio è stato deludente:  Snow e Regina sono da buttare, lo scontro epocale “Cora e Regina contro tutti” è stato privo di qualunque carica o credibilità. Voglio dire, Emma la magica Salvatrice riesce a generare una potente barriera magica di protezione intorno al negozio di Gold e, visto che la magia è sentire e non pensare, non riesce a creare sfere di energia in un momento dove l’adrenalina e l’istinto sono tutto?!
Salva l’episodio la scena micidiale di Tremotino e Bealfire.
Cora… a Cora voglio davvero bene. La sua natura è complessa, intrigante, snervante, impossibile da non amare. Ma non mi mancherà. E’ stata un gran bel villain, ma come tutti i villian doveva fare e ha fatto il suo corso.
Devo comunque rassegnarmi: OUAT non tornerà mai più quello di una volta. Quel che è perso, è perso.

Voto: 7,5
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Articolo di Unknown

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