Le favole, con la loro morale,
rappresentano quasi sempre le massime della vita vera. “Cattivi non si nasce,
ma ci si diventa” è invece quella massima della vita che differenza le favole, dove il cattivo è sempre stato
cattivo e sempre lo sarà, dalla realtà, o in questo caso il rivoluzionario realismo
delle favole in OUAT. Ma come tutte le regole, anche questa ha la sua eccezione
che la conferma. Ecco, l’eccezione in OUAT per me era Cora. Per quanto gli
autori si siano sforzati di renderla uno standard, lei rimarrà sempre e inevitabilmente
un optional perché è così che è nata: cattiva. Così come “Belle” e “Lo
Stalliere”, "The Miller's Daughter" è infatti quel tipo di episodio
fatto apposta per farti comprendere, compatire e amare un super cattivo, a
volte, come in questo caso, snaturandolo… e senza nemmeno riuscirci bene. Alcuni personaggi sono meravigliosamente
cattivi e credibili proprio perché lo sono interamente, senza i soliti drammi
di vita alle spalle che motivano la loro malvagità. Capita, anche se raramente,
che qualcuno nasca crudele a prescindere dalle esperienze di vita. Se tra
l’altro, anche quando non serve, distruggi continuamente il cliché del
personaggio piatto (tutto buono o tutto cattivo), rendendolo a tuttotondo (entrambi)
tramite esperienze forti, rompere questo cliché, insieme alla pappardella del
dramma nel passato, diventa esso stesso un cliché di dimensioni così colossali
da far pena. Risultato: banalità e pasticci senza capo né coda. Quindi la risposta
alla domanda “questa puntata suscita compassione per Cora?” è “ma anche no!”.
Cora non aveva bisogno di una tragedia alle spalle per essere cattiva o per
provare che anche lei in fondo è comprensibilmente buona, perché ha dimostrato
di essere irrimediabilmente perfida a priori. Non sempre il tuttotondo e
sintomo di realismo. Quindi o gli autori si sono sforzati poco, o proprio un
personaggio come il suo non può e non deve essere cambiato. Andiamo a capire il
perché di questa mia posizione tanto ostile.
The
Miller’s Daughter
Cora è la protagonista della rivisitazione della favola “La figlia del
Mugnaio”, unica in cui, tra l’altro, compare davvero il personaggio di
Tremotino con la sua unica vera storia.
Riproduzione sorprendentemente fedele come poche, e anche con ottime
aggiunte . L’originale racconta di un mugnaio scansa fatiche e racconta
frottole che mentii al suo re affermando che la sua bella e brava figlia, la
quale si occupava del mulino tutta da sola, sapesse filare la paglia in oro. La
ragazza fu messa alla prova, rinchiusa suo malgrado nella torre del castello
insieme a paglia e arcolaio, e con l’ordine di filarla in oro nel giro di una
sola notte. Il suo caso disperato attirò l’attenzione di Tremotino, che si
presentò alla giovane con un accordo/contratto: avrebbe segretamente filato la
paglia per lei in cambio del suo primogenito avuto con il principe ereditario,
al quale sarebbe andata in sposa se fosse riuscita nel suo intento ( in caso
contrario sarebbe stata giustiziata con l’accusa di frode). La ragazza accettò
senza indugi, la paglia divenne oro, lei ebbe salva la vita, sposò il principe
ed ebbe il suo bambino. Ma al momento di saldare il suo accordo con Tremotino ,
non riuscì separarsi dal figlio, e pregò Rumple di ripensarci. Questi allora
cambiò il contratto: se in soli 3 giorni fosse riuscita a scoprire il suo nome,
che come sappiamo rappresenta anche in OUAT l’unico modo per controllare
Tremotino, il bambino sarebbe rimasto con lei. Il lieto fine vede la vittoria
della donna, ricca, felice, e contenta.
In OUAT abbiamo un mugnaio scansafatiche, abbiamo la fantastica Rose
McGowan che interpreta quella bella figlia che si occupa tutta da sola di
produrre e consegnare la farina nel regno, ma, non a discapito della versione
originale, bensì della presunta bontà iniziale di Cora, la ragazza non è affatto
umile, gentile e ingenua, ergo non può che essere lei la racconta frottole
della storia (l’importante è che resti in famiglia, insomma). Vivere di stenti
non è facile per nessuno, ma si dice che il duro lavoro nobiliti l’anima, e non
che la logori. Invece si evince già dal modo in cui Cora rimprovera il padre
per il suo poltrire (non che non dovesse, discuto semplicemente il tono) che il
suo animo è per natura glaciale, arrogante, egoista e ambizioso … e questo non
è l’atteggiamento di chi semplicemente, e legittimamente, desidera una vita
migliore perché la merita davvero. Quello che le capita una volta consegnata la
farina alla reggia è soltanto la goccia
che fa traboccare il vaso, un motivo a cui Cora si è voluta aggrappare per
giustificare quel livore che aveva già dentro. Ora, è sempre sbagliato e non
piace a nessuno essere accusati e umiliati ingiustamente, sentirsi dire da
qualcuno non è migliore di te che il tuo posto è la miseria e che non meriti ne
riuscirai mai ad essere di più di questo. Credo che sarebbe partito l’embolo a
chiunque al posto di Cora. La faccia da schiaffi di Eva, e la presunzione Re non
erano per niente d’aiuto. In quel momento Cora ha avuto tutto il mio sostegno. La
vendetta è stata assolutamente lecita, ammesso e non concesso che vendicarsi
sia giusto. Ma sono comunque convinta che Cora avrebbe fatto tutto quello che
ha fatto per arrivare lì dov’è oggi anche se la giovane Eva non l’avesse fatta
inciampare di proposito soltanto per il gusto di umiliare la sua condizione insieme
al re. Sulla personalità della futura madre di Snow stendo un velo pietoso:
banale! Sono stufa di vedere personaggi stronzi che si redimono a metà della
propria vita o percorso. Tremotino e Regina possono bastare, nel loro caso è
produttivo. Nel caso di Eva, come per Cora, l’unico modo per abbattere il cliché
era quello di mantenerlo. Eccezione che conferma la regola. Eva è un
personaggio che fila perché è piatto, perennemente e totalmente positivo. A Cora
non serviva una sgambetto per aver voglia di conquistare e sottomettere il
mondo. Ad un cattivo non serve una motivazione “nobile” per desiderare e
ottenere il potere perché è il potere stesso la motivazione che lo muove, o non
sarebbe un cattivo. E Cora lo è, qualunque cosa gli autori possano inventarsi
per smentirlo. L’ho sempre amata per questo, perché si è fatta odiare con tutta
se stessa, perché è un personaggio che va odiato, perché è meravigliosamente psicopatica!
La rivalsa della giovane Cora inizia al il ballo in maschera durante
il quale il principe Henry dovrà scegliere la sua futura sposa. Cora, sotto
mentite spoglie principesche, è l’unica ad indossare appositamente un meraviglioso
vestito rosso in mezzo ad un corteo di abiti pallidi. Un colore sgargiante simbolo
di chi non desidera altro che elevarsi e distinguersi dalla massa, acceso come
il suo carattere indomabile, cremisi come il sangue che è disposta a versare
per ottenere l’impossibile.
E’ qui che sfodera la sua arma di difesa/bugia contro le continue
ingiurie del Re, che l’ha riconosciuta nonostante l’abito elegante, cosa che a
sua detta non la rendere diversa da quello che è in realtà: solo la figlia di
un mugnaio che ancora una volta merita di essere umiliata per la sua miseria e
le sue bugie. Re George 2, la vedetta! Magari questo simpaticone è anche suo
fratello! Comunque sono aperte la iscrizioni al movimento per la sua
soppressione violenta. Chi si unisce a me?
Cora comunque non abbassa la cresta, e, al passo con favola classica, viene
messa alla prova nella torre del castello con paglia e arcolaio. Sa di essere
nei guai fino al collo: o l’oro e il principe in sposo, o la morte. Ma lei non
è la stessa ragazza della storia originale. Nonostante se la sia cercata,
ammiro il suo temperamento. Lei tiene la testa alta, non piange, non demorde:
vuole a tutti i costi trovare una scappatoia.
Cora e
Tremotino: il loro bollente passato insieme è svelato
Tremotino fa la sua comparsa come previsto, impaziente di stipulare
quell’accordo che, secondo le sue visioni del futuro, e in cambio dell’aiuto
dato a Cora filando per lei la paglia in oro, gli farà ottenere colei che
lancerà il suo sortilegio per permettergli di tornare da Bealfire : Regina, la
bambina che la figlia del mugnaio darà alla luce.
L’attrazione e l’intesa tra i due è immediata: Rumple è affascinato
dallo zelo di questa donna insaziabile che vuole addirittura imparare la magia
nera per non avere più limiti e ottenere qualunque cosa desideri. Tremotino si
sente vicino a lei come a nessuno prima : entrambi sono stati umiliati e adesso
cercano il potere per riscattarsi e piegare chi li ha sottomessi ingiustamente,
in modo da far capire loro come ci si sente e godere di questa vittoria. E’ per
questo che, paradossalmente, considerati i connotati sadici ed egoistici di
entrambi, Tremotino si innamora di Cora. Lei, dal canto suo, è incantata ed
estasiata dalle parole di Rumple, anche lei le sente molto vicine alla sua
situazione, e si lascia sedurre abbandonandosi completamente al male che
albergava già dentro di lei, e che Tremotino ha abilmente riesumato: impegnarsi
a fare la cosa giusta non porta a niente, l’unica via è la vendetta, imporre il
proprio potere sugli altri senza pietà.
La scena in cui entrambi sono seduti
sull’arcolaio a filare la paglia è carica di viscerale tensione sessuale: lui è
dietro di lei e le bacia sensualmente le spalle sussurrandole che la magia è pura
emozione, rievocare e cambiare a proprio piacimento un momento terribile del
proprio passato, sete di sangue. La intima di non fermarsi finché non avrà
sottomesso il mondo intero, che può essere suo … anche se credo quel “Non
fermarti” avesse appositamente un doppio senso dallo sfondo erotico. “Voglio
che le loro ginocchia si spezzino e congelino sulle rocce… che i loro colli si rompano a forza di
piegare la testa”. Le loro prole sono molto forti, crude. E’ una scena che
coinvolge e intriga molto. Robert Carlyle, poi, nonostante l’età, è maledettamente affascinante
e attraente in qualunque veste! Lo amo.
La storia procede come da copione: Cora, orgogliosa di averla fatta in
barba al Re, viene risparmiata e sta per sposare Henry Senior. A questo punto
gli autori fanno una cosa che può sicuramente andar bene per un chiunque si
accontenti di vedere sbocciare un amore impossibile nel cuore di un’avversità nonostante
sia un nonsense con il resto del contesto: Cora si ricorda improvvisamente,
dopo tutti gli intrighi e i giuramenti d’odio fatti, di desiderare l’amore più
del potere. Un controsenso bello e buono. Tremotino, che ormai pende dalle sue
labbra (ah, l’amour!), e considerato che qui le ha già rivelato il proprio
nome, fa un altro tipo di cambiamento nel contratto: il figlio che Cora dovrà
dargli in cambio del suo aiuto dovrà essere quello che lei e Tremotino concepiranno
insieme, il frutto dell’amore che Rumple vuole assicurarle in quella che sarà
la loro fuga romantica.
Being
Heartless
Vi chiederete a questo punto “perché Cora non dovrebbe essere capace
di amare e L’Oscuro Signore si?” Semplice, perché Tremotino è un uomo buono
corrotto dalla magia, l’animo di Cora invece è sempre stato nero a priori.
Rumple ha scelto il potere ANCHE E NON PRINCIPALMENTE perché lo desiderava/per
vendetta, ma per amore di Bealfire, sbagliando, cedendo, ma è stato comunque un
atto d’amore; ha ancora un cuore nel petto e non ha mai pensato di spostarlo da
li. Una persona che si sbarazza del proprio cuore, e parla di sete di sangue
ancor prima di farlo, non ne ha mai avuto uno. Una persona che sceglie il
potere all’amore (e non il potere per l’amore!) non sa amare e mai lo farà.
Ecco perché “C’era una volta la dolce Cora” non esiste. Ecco “Voglio l’amore”
non sta in piedi. Ecco perché “sei l’unico uomo che abbia mai amato davvero, è
per questo che ho dovuto liberarmi del mio cuore, perché mi era di ostacolo”
detto tra l’altro senza un cuore nel petto, fa acqua da tutte le parti. Idem
per il “tu saresti bastata” detto a Regina “di tutto cuore”, unica frase
d’amore in una vita di cattiveria, con o senza di esso. Bello, toccante,
“rincuorante” … ma non credibile.
La colpa non è della pulce nell’orecchio che il Re le ha messo nel
momento in cui lei era pronta ad ucciderlo per fuggire via con Rumple dopo
essersi vendicata dell’uomo che l’aveva umiliata. Se lei avesse davvero amato
Tremotino non avrebbe ceduto in ogni caso. Lui dice bene: lei non lo ha mai
amato.
Il Flashback si conclude più o meno allo stesso modo in cui finisce la
favola originale: Tremotino viene fregato dalla figlia del mugnaio (e quando
quell’uomo non l’ha presa in quel posto? Povero il mio tesoro!) che riesce a
raggirare il contratto senza infrangerlo. Niente fuga d’amore, niente copulata,
niente figlio. Eppure non sono ancora del tutto convinta che Regina non sia la
figlia di Tremotino. Forse la copulata è avvenuta e forse Cora ha mentito.
Intanto però lei sposa Henry Senior, da alla luce Regina e la presenta
al popolo come la futura regina delle regine. Considerato che lo sarebbe stata soltanto
quinta in successione, Eva non è l’unica sovrana che Cora ha sacrificato in
nome della corona di sua figlia. Il popolo è prostrato davanti a Cora,
esattamente come lei aveva sempre desiderato e dovuto fare fino ad allora. Ha
seguito il consiglio di Rumple: non fermarsi davanti a niente fino a quando non
avrà raggiunto il suo scopo.
When you
dying…
Grazie all’aiuto della sua famiglia ritrovata e allargata, Gold è
riuscito a tornare e Storybrooke con il veliero rubato a Hook, rinchiudendosi
con figlio e pseudo-nuora nella sua fortezza magica, ovvero il suo negozio. Lì
i suoi parenti e David lo proteggeranno dall’arrivo di Cora, che, desiderosa da
sempre soltanto di prendere il suo posto per ottenere il massimo del potere,
vuole trafiggerlo con il suo stesso pugnale prima che muoia per mano del veleno
di Hook (che ha fatto effetto soltanto perché ha infettato Rumple quando era
privo di poteri magici, fuori Storybrooke), in caso contrario il potere
dell’Oscuro andrà perduto per sempre. Tremotino è vicinissimo alla morte, e in
momenti come questi tutto cambia per tutti, sia per il morente che per chi gli
sta intorno: una vita intera fatta di errori e momenti felici ti passa davanti
e tu non riesci a pensare ad altro se non che forse non hai fatto abbastanza,
ragion per cui prima che sia troppo tardi, vorresti mettere apposto le cose in
un secondo. E se inizialmente Rumple,
vulnerabile come non è più abituato ad essere,
tenta di proteggersi col suo orgoglio e la sua scontrosità, non fa che
cercare conferme d’affetto, accettazione
e perdono per tutto l’episodio. Lui ha bisogno d’amore, e ha bisogno di dare
tutto quello che ha dovuto nascondere fino ad ora. Cominciando da Emma. E’
convinto che lei lo voglia morto prima che Cora possa agire su di lui anche
solo per controllarlo e fargli fare una strage di massa. Ma come ho già detto
nello scorso commento, Emma ha sempre e solo desiderato quella famiglia che non
ha mai avuto, e adesso che ce l’ha, l’ultima cosa che intende fare è cercare il
pelo nell’uovo. Qualsiasi cosa sia Rumple, in fondo l’ha aiutata e soprattutto
è il nonno di Henry. Lo salverà… è tutto quello che Gold voleva sentirsi dire
ma che, non credendo di meritarlo, si rifiutava di accettare e apprezzare.
La seconda persona con cui Rumple necessita di avere un contatto è
ovviamente Belle. Nonostante lei lo abbia respinto a causa della perdita di
memoria, lui la chiama lo stesso in ospedale per ringraziarla di essere quella
persona fantastica che lo ha amato tanto, che è stata così eroica da trovare
del buono anche in lui, che gli ha fatto desiderare come nessun altro di essere
un uomo migliore. Questo toccante e completo aprirsi di Gold sortisce quasi una
magia su tutti coloro che sentono le sue parole: Belle piange in silenzio, come
colta da un’inconscia consapevolezza di chi sia quell’uomo in realtà per lei;
Emma è sorpresa, l’improvviso rispetto ed empatia che prova nei confronti di
Gold la portano ad abbassare lo sguardo, incapace di non dare le spalle
all’uomo, lasciandolo in comunione con se stesso negli ultimi istinti della sua
vita.
E poi c’è Bealfire, la persona con la reazione più forte, l’unica da cui
Tremotino ha davvero bisogno di essere perdonato, di sentire la vicinanza
esprimendogli quell’amore che non ha potuto dargli per troppi anni. Questa è la
scena che salva l’episodio, che lo rende grandioso come nessun colpo di scena
potrà mai fare. La scena che mi fa piangere anche al solo pensarla (difatti
anche adesso che ne sto scrivendo sto tirando su col naso che è una bellezza) e
che tutt’ora non riesco a guardare senza singhiozzare. Sono una strega
pettegola, ma ho il cuore così tenero che si taglia con un grissino.
Neal rimane sconvolto dall’amore che suo padre è ancora capace di
provare e Tremotino non ha più intenzione di farne mistero: “Lo ha cercato per
tutti questi anni soltanto per potergli dire ancora TI VOGLIO BENE”, per
chiedergli perdono, per tendergli la mano (il contatto, la pace) così come sta
facendo adesso. E’ in questo istante che Neal torna bambino, quel bambino che
ha ancora bisogno del suo papà e che soffre per la sua perdita senza riuscire ad
odiarlo, quel bambino che per questo non è mai cresciuto… non per niente è lui
ad essere quasi sicuramente Peter Pan, il bambino che si rifiutò di crescere
per non soffrire: mette il broncio e fai i capricci dicendo “Sono ancora
arrabbiato” ma la sua voce piena di
pianto in realtà sta dicendo “Ti voglio bene anche io, papà, e te ne ho sempre
voluto”, e questa confessione esplode quando Neal afferra di colpo la mano di
suo padre appoggiando la fronte alla sua, mentre l’idea di doversi perdere
proprio ora che si sono ritrovati li consuma. Sono di nuovo padre e figlio, ed ogni
rancore o rimorso passati sono spariti “come per magia”. Il lieto fine che
arriva, purtroppo, soltanto quando succede qualcosa di veramente grave. Triste
a dirsi ma questa è da sempre la realtà.
In realtà ci sarebbe anche Cora, alla quale Rumple chiede ciò che lo
tormenta da anni nonostante lei sia li per ucciderlo: “Mi hai mai amato?”. Vederlo
tanto vulnerabile e sincero scuote dentro, lascia pensare… molto.
The
Descent
Come l’episodio 2x12 di TVD. Se penso a quello che è successo a Snow e
Regina non riesco a trovare definizione migliore: crisi. Diciamo che entrambe
se ne sono andate in giro senza sapere esattamente cosa fare o cosa essere,
probabilmente perché nemmeno gli autori sanno ormai chi siano. Troppo facile
parlare di “periodo di transizione”, non è questa la crisi di cui parlo. Il
background del loro personaggio lo è, e poi si, in secondo luogo lo sono anche
loro azioni finali all’interno della storia.
Regina non è più convinta che sua madre sia nel giusto e che voglia
aiutarla: adesso che il potere dell’Oscuro può morire insieme a Tremotino, non
capisce perché Cora si ostini a volerne prendere il posto. Fa, anche se solo
per pochi secondi, quella che comunque io definirei la scoperta dell’acqua
calda: Cora vuole altro potere semplicemente per se stessa. Ma poi basta un “lo
voglio semplicemente per tenere al sicuro più che mai la nostra famiglia” per
sedare di nuovo l’intelligenza di Regina e farla schierare accanto alla madre
nella lotta contro Emma, Neal e David, i protettori di Rumple .
Facciamo finta
che il surreale amore incondizionato di una figlia verso una madre snaturata
sia una giustificazione valida a tanto prosciutto sugli occhi di una persona
tanto intelligente. Poi, però, quando scopre Snow col il cuore di Cora in mano,
Regina sembra ripensarci, visto che il massimo sforzo che fa per riprenderselo
è dire senza troppa enfasi “Non hai diritto di stare qui, non hai diritto su
quel cuore” senza neanche torcere un capello alla sua figliastra. E’ come se
per un attimo avesse pensato “forse è meglio che mia madre si tolga di mezzo”.
Poi ci ripensa di nuovo quando Snow le dice “tua madre non ti ama perché non ha
un cuore” e lei se la difende a spada tratta dimostrando come sempre di non
averci capito un bel niente fino adesso di amore, nonostante quei risultati che
non ci siamo inventati ma che abbiamo visto con i nostri occhi: “ha sempre e
solo voluto il meglio per me: questo è amore!”. Poi ci ripensa di nuovo quando Snow continua
dicendo “se ridarai il cuore a tua madre lei ti amerà veramente come hai sempre
voluto, e tutti noi saremmo felici e contenti” ed eccola correre da Cora per
rimetterle il cuore in petto. Chi
diavolo è Regina?! Che fine ha fatto la sua personalità e la sua crescita?
L’unica cosa che mi consola è che, nel momento in cui decide di ridotare la
madre di un cuore, dimostra qualcosa con cui è sempre stata coerente, pur
esternandolo nel modo sbagliato e alle persone sbagliate ( e non dovrebbe più
essere così): ha bisogno soltanto di amare ed essere amata.
Snow non si trova in una posizione migliore con i suoi continui
cambiamenti di rotta e scelte out of character. Parte con un “voglio uccidere
Cora a tutti i costi, nessuno mi fermerà, non me ne importa niente del mio
cuore puro e della giustizia. Mi hanno soltanto sterminato una famiglia” per
poi passare a “potrei fare la cosa giusta, uccidendo Cora e lasciando morire
Rumple, nessuno scambio di vite, il male può finire qui”. Ora, anche una persona dal cuore puro, in
condizioni come quelle di Snow, ha diritto di pensare di non voler giocare più
secondo le regole , ma in virtù di quello stesso cuore puro dovrebbe sapere che
uccidere è sbagliato a priori anche se vuoi far fuori chi merita di morire,
perché ti trasforma nello stesso tipo di persona che stai uccidendo, la quale,
pur morendo, ha praticamente vinto. Non sopporto poi questo solito perbenismo
che Snow, soltanto per dimostrare di essere migliore di Rumple, sfoggia di
fronte l’offerta che lui le sta facendo, e cioè usare la famosa candela magica
sul cuore di Cora per salvargli la vita. Ora di sicuro Rumple ha manipolato la
scelta di Snow, facendo leva su “sono il nonno di Henry”, semplicemente per
salvaguardare i propri interessi .Ma in questo suo momento tanto oscuro, Snow
non può proprio parlare di “cosa giusta da fare” né elevarsi a persona migliore
di altri, visto che lei stessa, tra l’altro, ha detto di non voler più esserlo.
Inoltre Tremotino ha soltanto incentivato una scelta che lei aveva già preso e
che è sempre e solo stata lei a prende alla fine.
Esatto. Seguendo la sua linea di pensiero, Snow cambia di nuovo idea,
nonostante gli avvertimenti di David, recupera e maledice segretamente il cuore
di Cora, consegnandolo in mano a Regina e ingannandola con una richiesta che,
se fosse stata sincera (se non avesse quindi maledetto il cuore di Cora),
avrebbe salvato tutti quanti, compreso il suo animo e il background del suo
personaggio. Un periodo dark per Snow è lecito, interessante, ma non così, non
con circostanze che non stanno in piedi.
Il cuore finisce nel petto di Cora, Cora muore, Regina è straziata dal
dolore e adesso, giustamente come non mai, vuole la sua vendetta su Snow.
“Morale della favola”: non è cambiato assolutamente niente, quasi due intere
stagioni e Regina non ha praticamente mosso un solo passo in avanti. Qui ci
vuole un applauso.
Parlando di cosa e giusto e cosa è sbagliato, credo che sia Snow che
Regina se la siano cercata e che allo stesso tempo entrambe abbiano ragione.
- - Snow ha avuto la possibilità di scegliere, pur
perfettamente consapevole meglio di chiunque altro quanto alto sia il prezzo di
atti oscuri, perfettamente al corrente che la via da seguire e esattamente quella
opposta, quella che ha sempre seguito e che l'ha resa la persona splendida che
è, amata da tutti (anche questa è una ricompensa) e con una dignità. Quindi,
una volta scelto il male, è sempre tardi per pentirsi e fare la catatonica.
- - Regina, fidandosi ciecamente di sua madre
nonostante ogni precedente fosse contro questa scelta, ha firmato la regressione
del suo personaggio non solo agli occhi degli spettatori, ma anche a quelli dei
personaggi stessi, che sono tornati a darle contro più di prima. D'altro canto,
considerato che a quanto pare non ha ancora capito come avrebbe dovuto che a
fare del male non ci si guadagna niente, adesso ha davvero un valido motivo volere
Snow morta. Adesso “Miss Candore” ha agito di proposito, non è più quella
bambina ingenua che ha sbagliato suo malgrado credendo di fare del bene.
Se escludiamo il disperato tentativo forzato di dipingere qualcuno per
qualcosa che non sarà mai, il flashback è stato veramente bello. Non mancava
niente: tutti gli elementi e le dinamiche della fiaba c’erano; i dettagli,
tutto sommato, c’erano… idem per la giusta dose di originalità e freschezza. E
Rose non vedevo l’ora di rivederla! E’ stata fantastica! Amo la sua voce, che
probabilmente è anche l’unica cosa dolce di Cora. E’ ironico come non riesca a
scrollarsi di dosso il ruolo della strega: Charmed, Conan The Barbarian e
adesso OUAT. C’è da dire anche che, espressività altera a parte, chili su chili
di botox l’avranno anche imbruttita, ma allo stesso tempo l’hanno praticamente
trasformata nella gemella giovane di
Barbara Hershey (Cora): era perfetta per il ruolo sotto ogni aspetto.
Il resto dell’episodio è stato deludente: Snow e Regina sono da buttare, lo scontro
epocale “Cora e Regina contro tutti” è stato privo di qualunque carica o
credibilità. Voglio dire, Emma la magica Salvatrice riesce a generare una
potente barriera magica di protezione intorno al negozio di Gold e, visto che
la magia è sentire e non pensare, non riesce a creare sfere di energia in un
momento dove l’adrenalina e l’istinto sono tutto?!
Salva l’episodio la scena micidiale di Tremotino e Bealfire.
Cora… a Cora voglio davvero bene. La sua natura è complessa,
intrigante, snervante, impossibile da non amare. Ma non mi mancherà. E’ stata
un gran bel villain, ma come tutti i villian doveva fare e ha fatto il suo
corso.
Devo comunque rassegnarmi: OUAT non tornerà mai più quello di una
volta. Quel che è perso, è perso.
Voto: 7,5
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