ARROW - Katy Cassidy indosserà il costume di Black Canary?

In tutti i fumetti americani, è tradizione, l'eroe dev'essere accompagnato da una presenza femminile, poco importa se sia una dama in pericolo (Lois Lane per Superman) o un'eroina comprimaria (Catwoman per Batman). Arrow ha seguito questa tradizione nella prima stagione con l'introduzione della Cacciatrice, usata però per poche puntate e maggiormente come anti-eroina (oltretutto, nei fumetti Helena Bertinelli è una comprimaria di Batman) e l'alternanza, per quello che riguarda la dama in pericolo, di Laurel e Felicity Smoak. Ma nella seconda potrebbe introdurre una delle presenze femminili di maggiore impatto dell'Universo DC, ovvero Black Canary, che, tanto per darvi un'idea, è nota con il soprannome di "The Blonde Bombshell" ("la bomba bionda").


Nei fumetti, Dinah Laurel Lance, oltre ad essere una combattente corpo a corpo formidabile, è capace di emanare potenti urli sonici che stordiscono, anche gravemente, gli avversari. E' più probabile, dunque, che la Black Canary della serie si ispirerà alla prima incarnazione del "Canarino Nero", com'era chiamata nelle prime traduzioni italiane, ovvero Dinah Drake Lance, la madre di Laurel ed esperta di arti marziali. Per altro, già in qualche episodio della prima stagione la figlia del detective Lance ha mostrato notevoli capacità combattive.    "(Laurel) sta diventando più forte ed è più tranquilla ed indipendente, ma vuole iniziare a combattere per ciò in cui crede e forse non lo farà seguendo sempre la giustizia... fortunatamente, nella seconda stagione è destinata, in un certo senso, ad evolversi in Black Canary", ha dichiarato a riguardo Katie Cassidy, interprete della Lance nella serie. Inoltre, sembra che potrebbe svilupparsi una sorta di triangolo tra Oliver, Laurel e Felicity, personaggio pesantemente modificato dal fumetto alla serie (nei comics è la matrigna di Firestorm) ma di incredibile successo tra gli appassionati dello show e protagonista dello shipping di maggiore importanza, "Olicity".
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Articolo di Klaus Heller

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