Questo che state leggendo è il mio ultimo articolo del 2013 (in verità, il ringraziamento da parte del sito l'ho scritto sempre io, ma comunque questo è l'ultimo articolo vero e proprio), quindi, prima di iniziare a scrivere, grazie per avermi sempre seguito lungo tutto quest'anno, anche quando ho scritto un paio di articoli per cui ero soltanto da insultare. Spero che mi seguiate ancora anche nel 2014!
Detto questo, cominciamo subito con l'articolo, che è, ancora una volta, una recensione retro-attiva di Beauty and the Beast. Nel nostro percorso a ritroso, siamo giunti al quarto episodio!
Il caso della settimana è un po' più intrigante degli altri tre, dato che Vincent trova tra i cassonetti della spazzatura un ragazzo in fin di vita, e prontamente lo porta al pronto soccorso (con una apparizione/sparizione degna di Batman).
Si scopre che questo ragazzo è un pregiudicato che, però, fa parte di un programma di riabilitazione e fa parte di una squadra di polo. Egli, inoltre, ha una ragazza (interpretata dalla tipa di Mordimi, Jenn Proske), anche se, a detta di lei, il rapporto si è inaridito perché lui dopava i cavalli e scommetteva sulle partite.
La parte intrigante arriva quando si scopre che non solo i cavalli non sono dopati, ma il ragazzo non ha neanche un ampio conto corrente, per cui di sicuro non è uno scommettitore. Pian piano che arrivano le prove, quindi, si viene a sapere che è stata la madre della ragazza ad aver tentato di ucciderlo.
Il motivo? Beh, la donna ha contratto molti debiti, e sua figlia aveva preferito quel ragazzo a un ricchissimo pretendente, per cui ha fatto in modo di infangare la sua reputazione (è stata lei a inculcare alla figlia il pensiero che lui dopava i cavalli), ha fatto sì che lasciasse la squadra, prendesse un volo per la Florida e nascondesse il corpo.
Incredibile: i problemi economici di una donna hanno rovinato la vita di un ragazzo e per poco non l'hanno ucciso. Sembrava quasi una puntata di Arrow, col colpevole che agisce perché gli servono soldi.
Insomma, gli autori hanno "cacciato la scienza" solo dopo quattro puntate, riuscendo ad andare ben oltre il "la vittima è morta a causa di una relazione".
Tuttavia, ho apprezzato poco il fatto che la parte sulla Muirfield sia stata resa celere e scontata: Cat viene rapita, avverte Vincent, questi si fa trovare, giungono sul posto anche Cat e JT, sparatoria (da notare come NESSUNO della Muirfield riesca a colpire almeno la macchina di Cat) e tutti i cattivi muoiono. Tutto qui? Vincent e JT si nascondono da nove anni da un'organizzazione una cui cellula è così facilmente eliminabile?
Meno male che, poi, la serie si è ripresa anche sotto questo punto di vista!
Detto questo, la recensione finisce qui. Ancora una volta vi ripeto che questo è il mio ultimo articolo per il 2013, e quindi vi rivolgo i miei sentiti auguri di buon anno!
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