AWARDS SEASON- Recensione The Butler, American Hustle e Dallas Buyers Club

Si avvicinano sempre di più le serate dei Golden Globes e degli Oscars. Pian piano stanno uscendo tutti i film candidati (anche se le candidature degli Oscar saranno pubbliche il 16 Gennaio) e già possiamo fare un quadro generale.



Vi propongo qui, piccole recensioni di tre film nominati.

THE BUTLER:
Lee Daniels ci racconta una storia realmente accaduta di un maggiordomo afroamericano che ha servito alla casa bianca per 50 anni, durante i quali ben otto presidenti hanno governato. Una storia affascinante e che sicuramente colpisce. Daniels ha ricreato perfettamente i passaggi di tempo scegliendo ottimi attori come  Forest Whitaker, John Cusack, Robin Williams, Lenny Kraviz e la forte presenza di Oprah Winfrey nei panni della moglie del protagonista Cecile. Se parliamo di regia, fotografia e montaggio, allora, questo film è più che buono. Se si analizza la sceneggiatura, trovo molti punti lenti e piatti quando l'argomento trattato non dovrebbe creare certi "vuoti". La pellicola appare fredda, quasi interamente fatta per scopo informativo e non per entrare sotto la pelle di chi assiste. Il tema del razzismo, ormai, inonda l'awards season ma , personalmente, ancora non ho trovato un film che riesca a commuovere veramente, magari come fece The Help al tempo. 


AMERICAN HUSTLE:
David O. Russel ci riprova ancora! Dopo The Fighter e Silver Lyning Playbook, propone un altro film per la stagione dei premi. American Hustle è un progetto basato su alcuni fatti veri (non tutti), dove viene raccontata un'operazione federale in cui le autorità usano truffatori esperti per incastrare dei politici corrotti. Russel non riesce a superare The Fighter ma trova merito nella composizione dei personaggi. Pochi come lui, attualmente, sanno dare senso a tutti i personaggi in tutte le loro sfumature. Lo studio di Russel è estremamente preciso e si nota molto. La scelta del cast non è a caso e si vede. Christian Bale e Amy Adams incarnano i loro personaggi, le loro fragilità, il loro amore, tutto. La Adams riesce a piangere in modo naturale e spiccare in tutte le scene. Bradley Cooper sta crescendo e in questo film vediamo quanto talento stia sviluppando, sicuramente grazie alla guida di Russel. Jennifer Lawrence non ha bisogno di presentazioni e si guadagna anche qui una performance eccellente. E' stata perfetta nel ruolo e quella lacrima che scende da un solo occhio la vedremo per molto tempo. Speravo comparisse di più e per questo metto in dubbio il premio per Miglior Attrice Non Protagonista. Bale è tra i favoriti e sicuramente merita il successo. 
La colonna sonora è stata impeccabile, come del resto i costumi. Le scollature riservate alla Adams e alla Lawrence che mettono in risalto la forza della donna e la sua arte persuasiva.
Russel ha centrato l'obbiettivo di mettere in dubbio l'etica di chi è il buono e chi il cattivo, sconvolgendo le regole. Purtroppo la sceneggiatura non è da premio. American Hustle è un film di recitazione, ottima recitazione. Ci sono quattro attori che splendono di talento e nessuno lo può negare.


DALLAS BUYERS CLUB:
Il film indipendente di Jean-Marc Vallèe riesce a sconvolgere il pubblico. E' il film che entra sotto pelle grazie alle incredibili interpretazioni di due attori che hanno sorpreso la critica: Matthew McConaughey e Jared Leto. Sicuramente per tutti e due gli interpreti, questi ruoli sono stati tra quelli migliori della loro carriera.
La pellicola si svolge negli anni '80 e racconta di un uomo omofobo, Ron (M. McConaughey), che verrà colpito dall'HIV, la "malattia dei gay". Accettata la sua situazione, Ron svolge ricerche e trova un farmaco illegale negli USA perchè ancora in sperimentazione e con l'aiuto di Rayon (Jared Leto) riesce a diffondere la cura a tutti. Vediamo così, Ron cambiare vita e pensieri. Il protagonista riesce a vivere molto più a lungo dei 30 giorni promessi dai medici.
Il film va sotto pelle grazie al rapporto che si sviluppa tra i due personaggi. La sceneggiatura è completa per la storia mentre la regia non eccelle molto ma riesce ad esser cruda e commuovente come l'intero film.
Incredibile è la trasformazione fisica di McConaughey e Leto ma ancor più sbalorditiva è il modo in cui hanno saputo gestire due personaggi complessi e difficili. Jared Leto da senso, sfumature e perfezione al personaggio transessuale colpita dall'AIDS, cucendosi addosso ogni minimo particolare e riuscendo ad esternale tutti i sentimenti interni di essa.
Per ora, la scommessa personale come Miglior Attore Non Protagonista è Jared Leto.
McConaughey ha ben tanti rivali brillanti ma non è da meno.


Di Dana Ghanoum
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Articolo di Dana Ghanoum

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