AGENTS OF SHIELD - Recap episodio 1x11, "The magical place"


Bentornati, bentornati ed ancora, bentornati! Una nuova recensione di un episodio di Agents of SHIELD si affaccia all'orizzonte, per la prima volta in questo anno solare!
Spero tutti voi abbiate passato buone feste, ma ora bisogna di nuovo tornare nel Marvel Cinematic Universe e rimboccarsi le maniche per l'azione. AoS è tornato dopo poche settimane di interruzione, e ci aveva lasciato con un cliffhanger da paura. Vediamo cosa succederà adesso.

L'episodio è stato scritto da Paul Zbyszewski e Brente Fletcher e diretto da Kevin Hooks.


In un albergo (sembra negli Emirati Arabi Uniti), un uomo sta tentando di vendere ad una sconosciuta acquirente un pezzo di armatura chitauriana. Quando l'affare sembra concretizzarsi, Ward e May intervengono, facendo piazza pulita dei presente (ci sono anche delle guardie del corpo), ma l'uomo riesce a scappare. L'intervento di Fitz e Simmons prima, e di Skye poi, permette il suo arresto da parte di Victoria Hand in persona. L'agente, però, gli chiede di aiutarli a "trovare un amico".

Fitz e Simmons stanno curando Ward, che si è beccato una pallottola nella spalla, quando la Hand comincia il suo nuovo briefing. La donna afferma che Van Chat (l'individuo arrestato) non sa nulla, almeno direttamente, della Centipede e della situazione di Coulson (che, lo ricordiamo, è stato rapito dall'organizzazione), ma che sembra abbia lavorato con loro; il briefing è interrotto da un avviso di hacking della banca dati SHIELD, operato da Skye, la quale deve usare i dati dell'agenzia per accedere a quelli di Van Chat. La Hand, tuttavia, afferma che i suoi metodi non sono adatti e decide di confiscare la sua parafernalia e di aumentare il livello di sorveglianza; Ward tenta di difendere la ragazza, ma May interviene a suo sfavore, decretando la "vittoria" della Hand. Prima di venire presa in custodia dagli agenti SHIELD, Fitz, Simmons e Ward le donano un telefono satellitare irrintracciabile con cui, in 12 minuti, dovrà ripetere la precedente operazione. Frattempo, viene mostrato Coulson nella base della Centipede, in cui Po gli spiega che il "Chiaroveggente" non riesce a sapere cosa gli sia successo dopo essere "morto" per mano di Loki, e gli chiede di spiegarglielo; al rifiuto dell'agente, Po si limita ad avvisarlo che dovranno usare le maniere forti.

In un Internet Café, Skye continua a tentare di hackare il database dello SHIELD, ma senza successo. Scopre però che un certo Lloyd Rothbath, un milionario, può essere d'aiuto. Ruba la sua macchina e, sfruttando la tecnologia del veicolo, riesce a farsi portare a casa sua senza farsi scoprire. Sul jet, frattanto, Ward decide di intervenire nell'interrogatorio di Van Chat, usando anche metodi poco ortodossi. Coulson riesce a scappare dalla sua cella nella base della Centipede, solo per scoprire che si trova in una città creata per i test atomici molti decenni fa, e che per tanto, è nel mezzo del deserto. Viene inoltre scoperto da Po, che lo fa nuovamente rinchiudere. Intanto, Skye riesce a ricondurre Lloyd a casa sua, ma si presenta a lui con un vestiario da agente e dichiarando di chiamarsi "Melinda May, dello SHIELD". La ragazza informa l'uomo di sapere dei suoi affari poco leciti, e che deve collaborare se non vuole passare i prossimi cinque anni nel "Frigorifero". L'uomo, ovviamente, accetta.


La Hand, intanto, effettua un nuovo briefing, al termine del quale sgrida Ward, affermando di sapere che ha lasciato andare Skye permettendole di fare ciò che è stato poco fa narrato. L'uomo le risponde dicendole che per Coulson farebbe questo ed altro. Proprio l'intrepido leader del team viene torturato dalla Centipede. Il Chiaroveggente, proprio in quel momento, chiama Po al telefono, facendosi poi passare Rayna, lì presente. Subito dopo, la donna passa il cellulare al "capo", che viene però ucciso. Intanto, Skye continua ad interrogare Lloyd, riuscendo anche a mettere KO le sue guardie ed a scoprire i contatti di Vanchat con Rayna; infine se ne va con la sua Lamborghini. May e Ward hanno una discussione riguardo il comportamento della donna con Skye, ma lei risponde che, in realtà, l'ha fatta cacciare proprio perché la ragazza lavora meglio "fuori dal sistema"; subito dopo, ricevono le coordinate di un posto nel deserto dove si potrebbe trovare Coulson. Rayna continua a tentare di convincere l'agente a dirle cosa gli è successo, affermando di sapere che anche lui vuole capire cosa gli sia accaduto, e che quindi "ci guadagnerebbero entrambi". Phil resiste, almeno finché la donna non gli ricorda che lo SHIELD, con la sua bugia, ha allontanato da lui anche l'unico amore della sua vita. Abbattuto, Coulson decide di collaborare.

Skye informa il team di aver scoperto dove si trova Coulson, e la squadra decide di separararsi dal gruppo scelto dalla Hand per andare a cercare l'agente, nonostante le rimostranze della loro superiore (che per altro si rende conto di essere stata giocata da May). Rayna comincia a sperimentare su Coulson, il quale comincia a capire che i ricordi legati a Tahiti sono finti, e che è stato effettivamente operato da dei medici su ordine di Nick Fury. Questo mentre Skye giunge sul posto, facendosi però scoprire dai membri della Centipede; per sua fortuna, i suoi compagni giungono in tempo per salvarla. Coulson continua ad avere visioni di quello che gli successe, e scopre che una strana macchina lavorò sul suo cervello (letteralmente), nonostante uno dei dottori non fosse d'accordo; il dolore è tale da fargli implorare di ucciderlo. Skye, però, trova Rayna (che viene arrestata) e libera l'agente, e tutti tornano a casa felici e contenti.
Poco dopo essere stato ristabilito, Coulson si reca dal dottore che lo aveva curato, e gli chiede informazioni. L'uomo gli dice che, in realtà, non era morto per 8 minuti come c'è scritto nel suo file, ma per giorni, e che è stato riportato in vita per volere di Fury. L'esperimento fu talmente traumatico da averlo reso un automa senza voglia di vivere; furono costretti ad impiantargli ricordi piacevoli per ridargliela. Il dottore afferma che avrebbero dovuto davvero lasciarlo morire, e si scusa per ciò che ha fatto.

Nella scena finale, si vede Michael Peterson risvegliarsi in una cella, seppure pieno di ustioni e senza una gamba, e con un nuovo "centopiedi" sul suo braccio. Mentre si guarda allo specchio, sul suo campo visivo spuntano delle parole (com'era già successo con Akela Amador nel quarto episodio) e comincia a disperarsi.

Clark Gregg, che in questo episodio supera i suoi precedenti standard recitativi, aveva già affermato che questo episodio sarebbe stato una svolta. In effetti, è proprio così: c'è più serietà e più azione. L'episodio si rivela tra i migliori finora, con parecchi colpi di scena di grande interesse.
Ovvio che, però, il punto focale è "Cosa è successo all'agente Coulson?". Finalmente scopriamo qualcosa di più, ovvero "come" è stato riportato in vita. Tuttavia, ho trovato ciò una sorta di "contentino": ci è stato detto qualcosa giusto per "tenerci buoni", ma la verità è che non è stato detto nulla. Perché Coulson è stato riportato in vita? Cosa è diventato? Perché gli viene tenuto segreto? Questi punti rimangono ancora oscuri.
Se un mistero si risolve (più o meno), un altro si affaccia all'orizzonte, anzi due.
Prima di tutto, chi è il Chiaroveggente? In precedenza, avevo pensato ad Eric Williams, ovvero il Tristo Mietitore, ma adesso comincio a capirci sempre di meno. Presumo rimanga comunque un classico nemico dei Vendicatori.
In secondo luogo, Michael Peterson. Sapevo che il signor GlisomiglioparecchiomanonsonoLukeCage non sarebbe davvero morto (è un personaggio fatto troppo bene per ucciderlo), ma adesso che è costretto a lavorare per la Centipede, quali saranno le sue azioni? Forse è un modo per introdurlo come agente dello SHIELD? Staremo a vedere.

Non ci sono stati particolari riferimenti all'universo Marvel in questo episodio, a parte Victoria Hand, per tanto non ritorna il Citazioni Time.
Ci vediamo tra una settimana con il nuovo episodio Seeds, in cui comparirà Ian Quinn e debutterà il supercriminale Blizzard! Excelsior!

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Articolo di Klaus Heller

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