AMERICAN HORROR STORY: COVEN - La stagione migliore?


La stagione di American Horror Story che si è appena conclusa è stata, a modesto avviso del vostro recensore, la più interessante delle precedenti tre.
Ma ultimamente, ha notato molte critiche negative, di cui si è abbastanza stupito. Forse siamo davanti ad un nuovo "caso Cloud Atlas?"
(Per chi non lo sapesse, Cloud Atlas, film del 2012 diretto dai Wachowski e da Tom Tykwer, polarizzò la critica: a chi piacque, gli assegnò 10, a chi non piacque, disse che era da 3).

Sicché, però, a me è piaciuta, vi parlerò dei motivi per i quali trovo che questa sia la migliore delle tre precedenti stagioni.
Questo episodio è stato scritto da... oh cielo, già mi manca recensirla.

Sarò schematico.


  1. QUESTIONE PAURA
    Anzitutto, molti hanno affermato che il vero problema di questa stagione sia stato il fatto che "non faceva paura". Ora, con molta onestà, vi chiedo: le altre due vi hanno fatto paura? Ma per davvero? (in tal caso, guardatevi Antichrist di Lars Von Trier, quello si che è un horror...). Si, nella prima c'era molta violenza, e c'era una certa tensione, ma non paura (per quanto fosse comunque fatta benissimo). La seconda puntava molto su un'atmosfera grave ed oscura, ispirata, come ho già avuto modo di dire, dai grandi horror degli anni '60, '70 ed '80 (Psycho e L'Esorcista su tutti), ma ancora non riusciva ad incutere la sensazione che è normalmente identificata col colore giallo.
    Coscienti di come questo fosse un "horror politically correct", i creatori hanno subito messo le mani avanti: hanno infatti dichiarato che questa stagione sarebbe stata meno horror delle altre, e si sarebbe concentrata maggiormente su altri aspetti. Ed in effetti, così è stato: la serie si è concentrata più sulla trama in sé che sull'idea di "fare paura" o di trovare aspetti "orrendi" allo scopo di spaventare. Quindi, a mio dire, non si è "snaturata", anche perché la natura della narrazione rimaneva nell'ambito dell'horror.
  2. PERSONAGGI
    La serie ha potuto contare sulle ottime interpretazioni di Emma Roberts, Jessica Lange, Jamie Brewer Gabourey Sidibe, Denis O'Hare, Danny Huston, Kathy Bates, Lance Reddick e Sarah Paulson. A mio dire, queste sono state le migliori interpretazioni in assoluto di tutta la serie, ed i loro personaggi, a loro volta, sono stati i migliori. In particolar modo, mi soffermo su Reddick e O'Hare, che hanno creato due characters veramente stupefacenti: raccapriccianti, scaltri e malvagi, hanno dato un ché di più alla narrazione. Se però di O'Hare non mi stupisco (non nascondo la mia immensa ammirazione per lui), mi sono invece meravigliato per Reddick, che non mi era mai sembrato particolarmente abile (seppure, ovviamente, non lo ritenga incapace). Emma Roberts, poi, è stata bravissima nel rendersi fastidiosa ai livelli di Re Joffrey di GoT. Infine, Gabourey Sidibe ha avuto il merito di avere assegnato il personaggio a mio dire meglio sviluppato, vale a dire Queenie, rappresentante "il duro lavoro infine trionfante" (come ho già detto, Rock Lee di Naruto) interpretato comunque efficacemente.
    Non che ci siano solo parole positive, sia chiaro. Ho molto criticato l'utilizzo di Kyle (finché non ha ucciso Madison non aveva motivo di esistere) e di Zoe, che all'inizio sembrava l'indiscussa protagonista, poi è diventata un personaggio di sfondo ed ha alternato momenti da psicopatica a momenti da piccola principessina. Per altro, Taissa Farmiga non mi è sembrata al massimo delle sue capacità, dopo averla molto apprezzata nella prima stagione di AHS. Critico la mancanza di un'identità precisa anche a Misty Day, all'inizio decisa ed assassina, in seguito dolce donna delle paludi, e poi di nuovo oscura strega. Termino stroncando il personaggio di Patti LuPone, ovvero la signora Ramsey, e di fatto la loro intera sotto trama: brutta interpretazione e personaggio inutile ed alquanto stereotipato.
    (nota: coloro che non sono stati citati sono nel "limbo": bravini, ma non particolarmente convincenti).
  3. VIOLENZA
    La violenza, in questa stagione, non ha avuto standard troppo alti, ma non posso dimenticare la puntata di Halloween, in cui la dolce Zoe uccide, a colpi di motosega, un'orda di zombi comandati da Marie Laveau. Sembrava posseduta da Ash Williams de La Casa. 
    In generale, si può dire che, pur non avendo fatto da padroni, la violenza ed il sangue hanno comunque avuto la loro parte. Senza infamia, né lode.
  4. EROTISMO
    Ok, questo è veramente un punto dolente...
    Cioè, la terza puntata. Il male assoluto, a mio dire. L'incesto madre e figlio, la zoofilia del minotauro e di Queenie... brrr.
    Ora, qualcuno starà pensando "Ma anche in GOT c'è un incesto!" sì, ma in quel caso è, anzitutto, funzionale alla trama, in secondo luogo non è "ostentato", se non nella prima puntata e poche altre occasioni. Quanto alla scena del minotauro... devo davvero esprimermi?
    In questa stagione, devo essere sincero, l'erotismo è stato quasi totalmente assente. E se qualcuno mi chiede "ma Klaus, non c'è stato il triangolo tra Madison, Kyle e Zoe?", io rispondo "Triangolo? Hanno fatto un'orgia una volta e poi lui ha dichiarato il suo amore a Zoe! Che triangolo era?"
  5. ASPETTI TECNICI
    Non so voi, ma io ho trovato la colonna sonora, in questa stagione, particolarmente interessante ed incisiva. Senza dimenticarsi del contributo di Stevie Nicks.
    Ho poi apprezzato notevolmente le regie di Alfonso Gomez-Rejon e quella di Howard Deutch nell'episodio 3x09, e la fotografia, in generale.
  6. IL FINALE
    Credo di essere stato l'unico a gradirlo.
    Seppure non mi sia piaciuto l'ending di Myrtle (che si fa uccidere perché ha "adempiuto al suo compito", no ma davero davero?), ho invece apprezzato la scelta di rendere Cordelia la Suprema. Perché, a mio parere, ha "vinto" l'unica persona intelligente in una casa di pazzi: tra il lunatismo di Zoe, i problemi di autocontrollo di Misty, la superficialità di Madison e l'indecisione di Queenie, ha prevalso il buon senso e la leadership di una persona che troppo a lungo si è chiusa in sé stessa. E ci vedo anche una sorta di lezione, in questo: facendoci valere, esponendoci, possiamo diventare "qualcuno" anche se non ci crediamo. La scelta di Cordelia di dichiarare l'esistenza delle streghe al mondo, poi, mi ha ricordato molto True Blood, e la questione della discriminazione e della difficoltà dei vampiri ad integrarsi. Fatto curioso (e forse motivo di critiche), questo è il primo "happy ending" delle tre stagioni di American Horror Story.
Come vedete, ho avuto anche critiche negative per questa stagione (come ne ho avute anche per le precedenti due), ma non riesco a fare a meno di notarvi più lati positivi che altro, e la nomino, dunque, nel mio personalissimo Olimpo delle serie TV, la mia stagione preferita di American Horror Story. In attesa della prossima, che spero possa essere anche migliore.

Un ultimo appunto. Coven è stata la stagione di AHS più vista nella storia di questo show (mediamente 4 milioni di spettatori ad episodio) e la meglio recepita dalla critica statunitense: Rotten Tomatoes riporta che l'84% dei critici ha dato una recensione positiva, mentre Metacritic (che assegna un punteggio normalizzato) assegna alla serie un punteggio di 71/100. Su entrambi i siti, risulta essere la stagione con la migliore recezione critica.
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Articolo di Klaus Heller

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