PREMESSA
Due cose mi sono chiare dopo
questo episodio: la prima è che Jill Garvey deve morire entro tre puntate o io
smetto di guardare questa serie; la seconda è che devono dare più spazio ai
gemelli, perchè fin’ora sono gli unici che riescono a strapparmi un sorriso. Puntata
scorrevole ma non entusiasmante come la
precedente, ormai la premessa che faccio sempre è che questa non è una serie
che ha come primo obiettivo l’intrattenimento, se no non sarebbero presenti
così tanti momenti da “mi –strappo-gli-occhi-piuttosto”, come li chiamo io
I think I’m
supposed to stay broken – Maybe we all are
Mettiamo da
parte i protagonisti secondari e torniamo a parlare dei Garvey, in special modo
di padre e figlio. Anche se, come abbiamo scoperto in questo episodio, in realtà
Tom non è il figlio naturale di Kevin (*OMMIODDIO CHE SHOCK …). Le festività
sono inziate e Mapleton come tante altre cittadine allestisce un presepe
gigante nella piazza principale, con tanto di bue, asinello e mangiatoia. Ma ohibò qualcuno ha rubato il bambin Gesù (una brutta imitazione di Cicciobello
per di più) e vuoi o non vuoi Kevin Garvey è chiamato a risolvere la
situazione. Quella che apparentemente sembrava essere una nuova puntata di Mistery
Detective si trasforma in una soap opera familiare. Jill, anche conosciuta come
la Kristen Stewart “de noi altri” è la ladra del bambinello e quale modo
migliore di passare il tempo se non dando fuoco a bambolotti di silicone? Per
fortuna quel briciolo di sanità mentale
che le è rimasto bussa alla porta del suo cervello e la convince a lasciare
perdere. I gemelli #fighiloro# lasciano il mattino dopo il bambolotto sul
portico di casa Garvey, lo sceriffo lo trova e lo riporta al posto che gli
spetta e vissero tutti felici e contenti …
… beh a dire
il vero non proprio tutti, perché il buon Kev ha un’altra sorpresa che lo
aspetta a casa. La moglie aka la donna in bianco di cui non ricordo mai il
nome, gli fa, infatti, proprio un bel regalo di Natale: il divorzio. Ora
personalmente penso che tutto questo non abbia molto senso, perché ok magari
sei una persona depressa e infelice che ne ha passate di cotte e di crude però
cacchio hai un marito stupendo e due fligli (si capisco il disagio avendo Jill
per figlia però …) e ti vai a unire a qualche setta religiosa, il cui motto
principale è “Muto come un pesce”?! Io questa parte non riesco proprio a
capirla scusate. Anyway Jill sente la sbraitata di Kevin nei confronti della
moglie e prima da un pacchettino alla mamma poi scappa in camera. Ho provato un
po’ di tenerezza per Jill però GIURO solo un po’ ah. Lungo la strada le due
donne aprono il pacchettino e scoprono un accendino con una scritta sopra, la
donna in bianco lo butta e io ero a dire “meh come sei tragica!”, mi sono però
dovuta ricredere quando la sera dopo lo va a recuperare dentro il tombino in
cui lo aveva gettato.
Ecco
parlando della sera dopo devo ricordare due avvenimenti molto importanti: il
Natale secondo la gente “normale” e il Natale secondo la setta in bianco.
Infatti, mentre i primi passano la serata intrattenendosi a un ballo di
beneficenza e qui ATTENZIONE Kevin parla per la prima volta con Nora (la
sorella del reverendo), gli uomini in bianco saccheggiano le case vuote,
rubando tutte le foto. Ovviamente questa azione ha un significato moooolto più
profondo di quanto la mia semplice mente possa trovare. Invece perché ho detto
attenzione? Perché l’incontro tra Kevin e Nora secondo me non è stato affatto casuale
Come ho
detto prima questa puntata si è concentrata soprattutto su padre e figlio, dopo
aver parlato della storyline di Kevin passiamo a quella di Tom che certamente non
se la sta passando molto bene. Dopo un incontro- scontro con un pazzo seminudo
(vabbè diciamo pure NUDO COME UN VERME!), Tom e la ragazzina che ha giurato di
proteggere vanno in ospedale. Qui la situazione si complica, perché la
dottoressa che sta visitando Christina pensa che i lividi sul suo corpo glieli
abbia procurati Tom, il quale perciò è costretto a scappare dall’ospedale e a
lasciare la ragazza. Ecco secondo me il momento più bello della puntata è stato
quando Tom fermo alla fermata degli autobus chiede di voler tornare a casa e
invoca un qualsiasi tipo di aiuto. Mi piace questo ragazzo, perché sta
sopportando una sfida non indifferente e gli è stato chiesto di credere in
qualcosa che non si può toccare o vedere e lui ci crede, ha bisogno di
crederci. Il ragazzo riesce, con uno stratagemma a tornare dentro l’ospedale
senza farsi notare e a portare via Christina. Mentre sono diretti verso un
luogo sicuro, l’autobus sul quale si trovano frena di colpo. Di fronte al mezzo
una massa di corpi avvolti in teli bianchi, tutti caduti da un enorme camion.
Il mio primo pensiero è stato che fossero persone vere, poi ho capito che in
realtà quei copri sono fatti di silicone e peli e perché? Perché dato che
parenti e amici sono scomparsi senza lasciare il copro indietro molti familiari
si affidano a una specifica compagnia per ricrearli e così avere qualcuno da
seppellire. E Christina aveva sognato tutto questo, così come anche l’uomo nudo
che l’aveva aggredita. Che sia questo il motivo per cui la ragazza è così importante?
Riesce a vedere il futuro?
TIRIAMO LE SOMME
Una puntata
che non mi è piaciuta ne dispiaciuta. Vi giuro non so come parlare di questa
serie senza assumere una smorfia confusa. Dopo quattro episodi non so ancora
cosa pensare di preciso, da un lato è un progetto ambizioso e senza dubbio la
storia è bella con tutto il suo significato ecc.. ma dall’altro la trova
davvero troppo pesante e aggrovigliata.
Voto: 6
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