TRUE BLOOD - Gli abiti di Eric e Pam, parla la costumista

Lo show di Pam ed Eric prosegue con il loro viaggio a Dallas alla ricerca di Sarah Newlin, in particolare alla raccolta fondi di Ted Curz, che si è tenuta alla Bush Library.
Abbiamo parlato dei loro epici costumi formali con la costumista di True Blood, Audrey Fisher

E siccome siamo innamorati di quei flashback del 1986, 1996 e 2006, abbiamo chiesto anche dei retroscena su quei look.





La raccolta fondi di Dallas.


Visto come Eric vestirebbe Pam, con un abito viola brillante, che Pam, scherzando, dice la fa sembrare una sgualdrina, mentre Pam sarebbe ben felice di vestire Eric da perfetto uomo d’affari texano, la Fisher aveva un obiettivo: “Trovare dei costumi che dessero subito nell'occhio, ma senza essere troppo comici."

Per Eric ha fatto appositamente un completo in stile Western: “Ne ho dovuti fare due copie, forse anche tre. Ho fatto lo schizzo. Abbiamo trovato un tessuto fantastico, che potevamo avere in grande quantità, perché è molto alto – ce ne vuole di più di un completo normale. E un sarto magnifico in Koreatown ha confezionato questi bellissimi completi con splendidi dettagli Western, che gli stavano a pennello. Abbiamo completato il tutto non con un cappello da cowboy “10-gallon” – che sarebbe stato ridicolo – ma con un cappello Western davvero bello.

L’autore dell’episodio, Craig Chester, aveva scritto di una gonna viola e brillante per Pam. “Ho pensato, ‘Wow, okay, bello'. L’abito è davvero inappropriato, ma Pam vuole lasciare il segno e di sicuro sarà la più bella nella stanza. Il mio obiettivo era trovare un abito viola e luccicante da sgualdrina, di cui ne potessi avere quattro,” dice la Fisher. Non avendo tempo di farlo, l’ha cercato per L.A e ha trovato il vestito da Le Famme. “Inizialmente era lungo, ma l’ho accorciato perché faceva troppo ‘abito da sera’. Ho aggiunto un bolero per renderlo più da signora. E poi, ovviamente, capelli e trucco hanno fatto il resto,” dice.

"Quindi l’abbigliamento di lui l’ho dovuto elaborare io, mentre quello di lei l’ho messo insieme. E' tipico di True Blood. A volte sono in grado di fare tutto io, invece altre volte devo usare tutto il mio ingegno per riuscire a combinarlo nel giro di 48 ore".

Un'altra cosa divertente dell’abbigliamento del gala: la madre di Sarah Newlin (Bess Armstrong), inizialmente si sarebbe dovuta vestire di rosso, un colore forte, come quelli che porta Laura Bush, ma dovevano far risaltare il sangue, quando le sparano. Quando la Armstrong ha provato quell’abito rosa pallido, la Fisher ha capito che era perfetto: “era così perfido”.


1986.


La Fisher ha incontrato l'ennesima difficoltà: “Non potevo fare un perfetto vestiario anni ’80 nel bel mezzo di un vigneto, perché sarebbe stato ridicolo". Per Eric, il primo pensiero è andato ad Armani. “Come Richard Gere in American Gigolò – splendide camice di lino non abbottonate,” ride. “Pantaloni anni ’80, stretti e con le pieghe. Ho cercato un prezzo conveniente, perché True Blood ha ovviamente un budget limitato. Ma alla fine ho dovuto seguire il buon gusto, che mi ha portato ad Armani. E' stato anche complicato, perché all'ultimo minuto abbiamo avuto bisogno di un doppione, in quanto lui cadeva e la terra sulle ginocchia era bagnata e c’era bisogno di riaverli puliti”.

Era scritto sul copione che Sylvie doveva indossare una camicia bianca di seta. “Inizialmente pensavo fosse la camicia di lui, ma non era quella l’idea,” dice la Fisher. “L’idea era quella di una camicia grande, anni ’80, molto femminile, che fosse completamente bianca, che si sarebbe dovuta sporcare con del succo d’uva. Purtroppo c’è stato un imprevisto con l’uva,” spiega. “Abbiamo anche aggiunto i pantaloni all'ultimo minuto perché quella faceva molto freddo. Quindi alla fine il disegno è cambiato, come accade spesso al momento delle riprese. Sono contenta che ne sia uscito un bel pigiama anni ’80”.


Pam, nella scena prima dell’arrivo di Yakuza, ha indossato un tuta di Norma Kamali, trovata al Palace Costume rental house. “Abbiamo cercato ovunque,” racconta la costumista. “Doveva passare un momento di intimità con una ragazza, prima di essere trascinata nel vigneto, quindi doveva dare l’idea di una che sta a casa con la fidanzata e poi viene trascinata nel vigneto. Doveva essere abbastanza vestita per poter stare a Shrevport, davanti alla limousine e quando visitano il video noleggio per la prima volta, ma deve anche essere abbastanza sensuale per un incontro con la sua amante. Quindi la tuta di Norma Kamali ...che altro avrebbe potuto indossare?”

1996.




Tara Buck, che interpreta Ginger, ci aveva detto che Eric somigliava a Jason Priestley in questo flashback e, in effetti, è stato proprio lui ad ispirare la costumista. “E’ Jason Priestley, ai tempi di Beverly Hills 90210. Ho trovato questa foto molto iconica.


E' con Shannen Doherty e indossa una camicia di seta scura e larga, sopra una t-shirt nera e aderente, con una catena e un ciondolo d’argento molto ridicoli e, ovviamente, ci sono i pantaloni anni ’50 di papà, con un'enorme cintura anni ’90,” dice la Fisher. “Quindi mi sono ispirata a lui e a quello che voleva l'autore dell'episodio, Daniel Kenneth, casual e sexy, qualcosa che le donne di Shreveport possano trovare super sexy. Con Shreveport bisogna sempre essere un passo indietro, perché lì sono un po’ arretrati rispetto a quello che sarebbe stato New York o Hollywood. Ma poi forse, Eric risaltava di più, rispetto agli altri. Quindi ho dovuto tenere in considerazione tutte queste cose e mi è sembrato il miglior look sexy e casual”.

LOL

Dopo aver sentito qualche lamentela per il petto troppo coperto di Eric, la Fisher ammette di aver pensato di scoprirlo di più, ma avrebbe ricordato troppo l’Eric contemporaneo. “Volevamo che fosse diverso e che fosse evidente il cambiamento nel tempo,” dice. “E Alex mi ispira tantissimo, perché ama spingersi oltre con i costumi. Li sfrutta al massimo. Va matto per queste cose”.


Una volta sistemato il look 90210 per Eric, la Fisher ha fatto la stessa cosa con Pam, cercando una tutina di raion, che ha trovato a Jet Rag, a Los Angeles, una delle sue risorse preferite. “E’ stata una caccia al tesoro, perché trovare raion anni ’90 è difficile e quelle tute sono così particolari,” dice. “Il top è di una fantasia orribile, giallo, verde e rosso e i pantaloni sono ampi e pieghettati”.

Ginger, invece, quando incontra Eric e Pam al negozio di video, è un po’ Reality Bites, ma più che altro è Rayanne di My so Called Life, dice: “E inoltre, vi rivelo che i gioielli anni ’90 che indossa sono i miei, anche la spilla ‘Silence=Death’ è mia. Mi pare anche i miei orecchini. Io sono una matta che tiene i gioielli per sempre, quindi sono riuscita a mettere insieme un orecchino yin-yang da un lato e un lungo scheletro dall'altro. Era molto familiare. E abbiamo anche trovato questa ridicola collana elastica online”.

2006.



Per Ginger è stato semplice – goth con un accenno allo stile del futuro Fangtasia – ma trovare il look di Pam è stato complicato. Non poteva essere troppo moderno e troppo alla moda, perché Pam ed Eric stanno cercando di adeguarsi. “Ho visto un poster di Versace con Demi Moore e l’ho preso,” spiega la Fisher. “Portava una camicia tutta nera e jeans molto larghi, a zampa di elefante e a vita alta, con sandali col tacco alto, una cintura a catena e un semplice reggiseno nero.”

Bonus da “Lost Cause”: il vestito blu di Jessica.



Per la rottura tra Jessica e James e soprattutto per il sesso riparatore con Jason, la Fisher non voleva che Deborah Ann Woll indossasse qualcosa di troppo sexy, sia per rispecchiare il suo stato d’animo nella scena, sia per il significato del vestito blu a fiori. “Ricordate che prima si vestiva come Sookie? Un po’ country... Adesso ha uno stile più da vamp. Volevamo fare un passo indietro e tornare al periodo della storia tra Jessica e Jason, quando lui era attratto proprio da quella ragazza di campagna,” dice la costumista. “Ha funzionato bene con la tristezza della scena che si tramuta in sensualità.”


Generalmente, nello scegliere il vestiario per una scena di sesso, c’è molto più lavoro di quanto si pensi. “Devo disegnare il look basandomi sulla scena e su cosa accadrà,” dice la Fisher. “E poi, ovviamente devo stabilire con gli attori il modo in cui si spoglieranno. Di solito aggiungo dei dettagli, come una zip sulla schiena o dei bottoni a clip davanti, per aiutarli. Altrimenti sarebbe troppo goffo.”
C’è anche molto lavoro da fare nella scelta della biancheria intima, che deve rispettare il tono della scena e la clausola di nudità prevista dal contratto dell’attore. “Che siano mutandine o un tanga o la loro trasparenza. E quanto deve essere imbottito il reggiseno? Se lo si toglie non può essere troppo imbottito, perché non vogliamo sembrino troppo abbondanti. Dobbiamo considerare anche questo. E se è trasparente, va bene mostrare i capezzoli? In queste scene, la funzione degli abiti è fondamentale ed è importante dal punto di vista legale, perchè dipende da quanto l’attrice o l'attore sono disposti a mostrare alle telecamere”.

Fonte: http://insidetv.ew.com/

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Articolo di Lisa M.

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