GOTHAM - Recensione dell'episodio 1x04 Arkham"



Lunedì scorso è andato in onda su FOX il quarto episodio della serie GOTHAM, dal titolo “Arkham”. Continua a leggere per saperne di più….




Partiamo dal titolo dell’episodio. Arkham. Come noto a tutti gli appassionati di Batman, l'Arkham Asylum è il manicomio criminale di Gotham City, in cui sono detenuti i criminali più folli e pericolosi contro i quali Batman si è scontrato, come il Joker, il Pinguino, l'Enigmista, il Cappellaio Matto, Mister Freeze, lo Spaventapasseri, Ra's al Ghul e Due Facce. Come nota di colore aggiungo che il nome del manicomio è stato tratto dai racconti di Howard Phillips Lovecraft, che creò la piccola cittadina di Arkham per servirsene come ambientazione narrativa.

Questo episodio, diretto sa T.J.Scott, scritto da Bruno Heller e sviluppato da Ken Woodruff mi ha lasciato con sentimenti contrastanti. Mi è sembrato lento nel suo incedere tra una situazione e l’altra, ma quando è finito sono rimasta di stucco, Di già? Mi ha tenuta incollata allo schermo per 44 minuti, facendomi perdere la cognizione del tempo e dello spazio. Ci sono dei punti deboli, devo ammetterlo, ma ho vissuto quasi un’ora in un altro mondo. Fantastico!

L’episodio si apre laddove ci aveva lasciato la settimana scorsa, con
Oswal Cobblepot (Robin Lord Taylor) alla porta di Jim Gordon (Ben McKenzie). Barbara (Erin Richards) lo fa entrare, ignorando chi egli sia. Jim non ha ancora imparato che a Gotham l’inganno e il tradimento sono di casa e rimane di sasso, deluso e furioso. Di nuovo. Porta fuori Oswald e lo aggredisce, rimpiangendo di non averlo ucciso al momento opportuno... Oswald riesce a convincerlo a dargli un’opportunità, gli promette che sarà il suo informatore e che non lo tradirà mai, perché gli deve la vita. Convincentissimo, il Pinguino in questa scena è ansiogeno nel predire le catastrofi che stanno per abbattersi su Gotham.
“IT WILL BE BLOOD”


L’episodio si sviluppa intorno al distretto di Arkham, dove sorge l’omonimo manicomio, ormai in disuso. I Waine avevano un progetto di riqualificazione per il distretto di Arkham, progetto che prevedeva la costruzione di abitazioni popolari e di un nuovo istituto per la cura delle malattie mentali, così che, prendendosi cura dei meno fortunati, la città avrebbe potuto riacquistare speranza in Gotham. Ora, però, che i Waine sono morti, Falcone è subentrato nel loro progetto, mentre Maroni appoggia un progetto alternativo, che prevede la costruzione di una grande discarica. Il progetto immobiliare assume quindi un’importanza strategica per gli equilibri politici della città e dà il via a una lotta di forza tra le due famiglie mafiose. 


E qui entra in gioco Richard Gladwel, sicario mercenario, assoldato da entrambi i boss per forzare gli equilibri per il voto relativo al futuro del distretto di Arkham. Gladwel uccide due consiglieri comunali, uno per ciascuna fazione politica e qui assistiamo anche ai primi momenti cruenti (forse un po’ gratuiti) della serie. Il primo consigliere è stato ucciso con uno spillo di acciaio conficcato in un occhio, il secondo è stato arso vivo dentro a un bidone. E la tensione sale, sale, sale...



…E continua a salire fino a quando Jim non scopre che la prossima vittima nel mirino di Gladwel è il Sindaco di Gotham e corre salvarlo. Ci riesce con l’aiuto di Bullock, che gli salva la vita, come ormai di consueto in ogni episodio. 

Il sindaco intimorito dall’attentato alla sua vita e sempre più rassegnato al fatto che la polizia, come l’intera città, è in mano ai due boss, opta per un compromesso: Arkham sarà destinata per metà all’edilizia popolare e al nuovo manicomio, secondo il progetto originario dei Waine, e ora di Falcone, e per metà a discarica, come da progetto di Maroni.

Nel frattempo, Bruce (David Mazouz), ormai risvegliatosi dal torpore che lo aveva avvolto dalla morte dei genitori, si interessa al progetto di Arkham, vorrebbe che i desideri dei suoi genitori potessero realizzarsi, per ridare speranza alla città e per onorare la loro memoria. Cerca anche un collegamento tra l’omicidio dei Waine e le speculazioni sul progetto. E’ interessante  la scelta narrativa con cui gli autori stanno descrivendo il cambiamento graduale, ma inesorabile di Bruce. Non lo abbiamo mai visto essere davvero un bambino della sua età, se non per pochi istanti prima dell’omicidio. Ha già in sè quella durezza e quella serietà che caratterizzeranno il futuro Batman.

Bruce: “Credi davvero che Gotham possa essere salvata?”
Jim: “Credo che valga la pena provarci.”


Mentre la città è sconvolta da questi fatti, Fish Mooney (Jada Pinkett Smith) prosegue nella pianificazione del suo subentro a Falcone. Nell’episodio scorso aveva organizzato un incidente ai danni della ragazza di Falcone, ora, a quanto pare, gli sta cercando una sostituta.
 “I’m looking for a weapon”. 

Cerca una ragazza seducente, ambiziosa e senza scrupoli, Tanto che, indecisa tra due ragazze, affida a loro la scelta facendole combattere tra loro. Durante la selezione delle ragazze, assistiamo ad alcuni momenti saffici di dubbio gusto, a mio parere superflui e ininfluenti sulla trama. Rimaniamo in attesa di vedere cosa succederà nei prossimi episodi e come evolverà la trama che sta tessendo Fish Mooney, anche se, a mio parere, in questo episodio ha avuto fin troppo spazio rispetto a quello che aveva da dire.


Arrivando infine al mio sempre più amato Pinguino, troviamo la
parte più succulenta dell’intero episodio, dovuta anche alla grandissima interpretazione di Robin Lord Tylor. L’ascesa di Oswald è ormai inarrestabile: doppiogiochista e faccia d’angelo, riesce a inasprire i rapporti tra Maroni e Falcone derubando egli stesso Maroni e facendo ricadere la colpa sul rivale. Riesce addirittura a prendersi il merito di aver recuperato parte della refurtiva. Ottiene quindi da Maroni in persona (David Zayas) una promozione (da lavapiatti a gestore del ristorante!) oltre ad essersi intascato un bel po’ di soldi. Chiude la puntata mostrando tutto il suo essere subdolo, falso, manipolatore e senza scrupoli uccidendo, con dei cannoli avvelenati, i suoi complici nella rapina. I morti sulla sua coscienza ormai non si contano più e il suo piano di arrivare in alto nella malavita di Gotham è chiaro e ben avviato. Il Pinguino è senza dubbio il personaggio più avvincente e interessante della serie.



Da ultimo, una menzione veloce a Barbara. Che ha rivelato a Jim della sua passata relazione con Montoya. Il che lascerebbe abbastanza indifferenti, se non fosse che insiste nel voler sapere da Jim chi è Oswald Cobblepot e risulta abbastanza fastidiosa. 

Non abbiamo visto episodio Selina Kyle (Camren Bicondova), Renee Montoya (Victoria Cartagena) e Falcone (John Doman).

Il CAST si riconferma d’eccellenza, tutti gli elementi si amalgamano bene tra di loro, perfettamente credibili e integrati. Scenografie, costumi, fotografia e colonna sonora trasportano in un mondo lontano, in un’altra dimensione, in un mondo surreale, ma possibile, dove i nostri eroi e i nostri villain vivono, amano, bramano e tramano. In un mondo vero, che esiste. Io lo so! 
Complimenti davvero a tutto lo staff, il prodotto finale è di grande qualità!
Passiamo ora a due piccole note dolenti. Non sono un’amante del verismo a tutti i costi, ma le indagini su Gladwel si sono svolte in modo ridicolo. Bullock lo ha sottolineato con un “Mi piacciono i casi facili”, ma trovare i ritagli di giornale relativi alle due vittime in bella vista sulla scrivania dell’assassino (sul posto di lavoro!) e un biglietto volante con le iniziali degli agenti di scorta del sindaco, non è assolutamente credibile. Gli autori avrebbero potuto sforzarsi di trovare un espediente altrettanto semplice, ma più efficace. A meno che non sia stato architettato ad arte…e allora vedremo perché e da chi nelle prossime puntate.

Conclusioni: l’episodio 1x04 “Arkham” ha visto un leggerissimo calo negli ascolti (6.24 milioni) e del rating (2.4), rimane in ogni caso in linea con il resto della serie. Io personalmente sono sempre più coinvolta dalle vicende della serie, specie ora che, dopo “The Ballonman”, è ripresa la linea narrativa orizzontale che coinvolge l'omicidio Waine e le lotte di potere all'interno della città. Si riacquista quindi un senso di continuità e di attesa. Il centro di questo episodio è la guerra tra bande rivali e il campo di battaglia è stata la decisione politica su un progetto immobiliare. Le due opzioni rappresentavano la speranza e il futuro, con il progetto dei Waine (sebbene inquinato dalle mani insanguinate di Falcone), e una grande discarica, simbolo probabilmente della spazzatura morale che invade la città e che va stoccata, non per liberarsene, ma per dare una parvenza di pulizia e onestà, che in realtà non c’è. Il fatto di aver concluso con un compromesso è l’ennesima prova che da un lato la forza positiva di fare la cosa giusta esiste e preme, ma non riesce ad emergere perché non è abbastanza forte. 

Quindi sì, ha ragione Jim: Gotham merita il tentativo di essere salvata.

E io aggiungerei che Gotham, la serie, merita di essere vista.

Voto: 8


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Articolo di Unknown

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