Apologise, Gothamist!
Perdonate il ritardo imperdonabile di questa settimana!
Ecco la recensione dell'espisodio 1x20 "Under the Knife"! Continua a leggere
"Under the Knife" sotto il coltello. Quante cose ha fatto la lama di un coltello (o di un bisturi o del vetro) in questa puntata? Quanti defining moment abbiamo visto?
La puntata inizia con Selina e Bruce che fanno in conti con
le conseguenze di quello che hanno fatto. Con il fatto che Cat ha commesso il
suo primo omicidio e che Bruce avrebbe voluto fare la stessa cosa, ma si
rende conto che ci sono confini che non si possono varcare.
Bruce: “You’re right, I did want to kill him. But there’s a
line, Selina, and I’m not going to cross it.”
"Hai ragione, volevo ucciderlo, Ma c'è un limite e io
non lo passerò"

Anche il rapporto di Bruce con Alfred sta cambiando e sta
sempre più assumendo le forme di quello che sarà. Bruce comincia ad
affermare la sua individualità, a fare le sue scelte, anche mentendo, ma
lasciando che Alfred si prenda cura di lui.

Un altro personaggio che affronta un momento decisivo è Ed Nygma, che in questa puntata ha finalmente avuto un grande spazio ed ha oltrepassato la linea. E lo ha fatto per amore. Scopre che l'agente Dougherty, il fidanzato di Miss Kringle, è violento con lei e vuole porre fine a questa situazione. Ma non essendo Ed credibile nelle minacce, finisce per accoltellarlo, ...e ancora e ancora e ancora... e quel "Oh, Dear" ripetuto diverse volte rende l'idea di quanto sia sconvolto da se stesso, di quanto questo momento lo segnerà nel processo di trasformazione nell'Enigmista.

E' la nascita dell'Enigmista.
Jim Gordon è sempre più deciso a prendere l'Orco e a non
farsi intimidire. Lee decide di non lasciare Gotham, ma di rimanere in città a
fare il suo lavoro, mentre Jim prosegue nelle indagini e dichiara alla stampa
che ha intenzione di prenderlo e di fare giustizia.



Oswald porta a termine i preparativi per uccidere Maroni,
assoldando una squadra di mercenari già sul libro paga di Falcone. Ma Maroni lo
stupisce presentandosi al suo locale e rivelando a sua madre la natura di
assassino psicopatico del figlio. Lei rimane sconvolta. O forse fa finta? La
Signora Kapelput è una donna sui generis, un personaggio burtoniano, non si
capisce se sia davvero fuori di testa o se sia un po' il suo personaggio. Anche
in questa occasione non si capisce dove stia la verità, lei chiede a suo figlio
di risponderle con onestà e lui mente spudoratamente. Questa menzogna e la
paura di deludere la madre e di perdere il suo amore lo portano a nascondere la
sua vera natura, esattamente come ha fatto Jason. Con la differenza che Oswald
l'amore della madre ce l'ha. Differenza che evidentemente non è abbastanza
rilevante da portare i due personaggi verso destini diversi.
I due grandi protagonisti della puntata sono quindi il
coltello e l'amore materno.
Il coltello è l'arma dell'Orco, il bisturi è lo strumento
usato per dargli un nuovo volto, una nuova identità e una nuova vita, un pezzo
di vetro usato come coltello è l'arma usata da Oswald contro un malcapitato
fattorino che consegna dei fiori a sua madre da parte di Maroni.
E l'amore materno. Jason è stato abbandonato dalla madre
biologica e tradito dalla madre putativa. L'assenza di questo amore, pilastro
fondamentale della vita di ognuno, lo porta a ricercare in modo spasmodico il
vero amore, l'amore puro, quell'amore che non esiste...
E anche per Oswald l'amore materno è la chiave. Il desiderio
di compiacere la madre è così forte che lo porta a fare qualunque cosa. E
Maroni che lo sa, usa questa sua debolezza per mandargli un messaggio preciso.
Oswald è convinto di essere sempre un passo avanti per via della sua spiccata
intelligenza, ma non è l'unico che si sta organizzando per eliminare il nemico,
è bene che lo sappia, che se ne randa conto e che corra ai ripari.
“You tell Sal it’s over. The guns are bought. The killing
room is waiting. He doesn’t know it but he’s a dead man . . . On second
thought, I’ll tell him myself.”
"Dì a Sal che è finita. I sicari sono pagati. La stanza
è pronta. Lui ancora non lo sa, ma è un uomo morto. Anzi, ripensandoci, glielo
dirò io stesso"

Ho apprezzato tutte le storyline, nonostante alcuni
passaggi stereotipati, come l'assassino che uccide perché ha problemi irrisolti con la
figura materna, il fidanzato violento... ho trovato che questi elementi siano
un richiamo ad uno stile classico, come la scena del gatto sotto il letto. Il più
classico dei classici, donna nella vasca, sente dei rumori, cresce la suspence, e salta fuori il gatto. Poi o
arriva l'assassino o arriva il salvatore. Mi è piaciuta tantissimo questa
scena, proprio per il suo stile retrò, nello stile di Gotham.
Chiudo con l'indovinello di Ed di questa puntata:
“I can start a war or end one. I can give you the strength
of heroes or leave you powerless. I might be snared with a glance but no force
can compel me to stay. What am I?”
"Posso iniziare una guerra o finirla. Posso darti la
forza di un eroe o lasciarti senza forze.Posso essere intrappolato con uno sguardo, ma nessuna forza mi può csrringere a rimanere. Cosa sono?"
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