THE BLACKLIST- Recensione 2.20 - All'interno della Congrega

 Si possono dire molte cose su Raymond Reddington, ma non che sia un uomo che non mantiene la parola data.
Vediamo insieme i momenti migliori di questo episodio, il n.20 della seconda stagione, intitolato "Quon Zhang".
Continua la ricerca della verità sul suo passato da parte di Elizabeth che, sfacciatamente, fruga nell'appartamento di Red sfidandolo a dirle la verità.
Ma non è l'unico argomento di grossa importanza che caratterizza l'episodio, tanto da farci scordare che la scorsa puntata si era conclusa con un dialogo tra Tom e Liz in cui lei gli chiedeva di dirgli tutto riguardo Red.

Cosa di cui forse si sono scordati anche gli autori.
Ma, abituati a non ricevere risposte facili, non ci facciamo caso ed andiamo oltre.


Mentre Liz ottiene informazioni, passo dopo passo, grazie anche a Tom ed al suo genuino affetto verso di lei, Red combatte la sua personale battaglia contro la Congrega ed il Direttore. 
Che tanto personale sembra non essere dal momento che viene rivelato il prossimo obiettivo: far partire la prossima guarra mondiale. 

Niente popo' di meno
Red ingaggia l'agente Navabi per condurre un interrogatorio nel quale lei finge di essere un'infiltrata e di lavorare per il Direttore. Così facendo riesce ad ottenere l'importante informazione riguardo ad un attacco su suolo americano nell'ottica di scatenare la guerra.
Che non avrebbe sparato realmente a Dembe un po' ce lo aspettavamo, no?

Red, intanto, mentre sembrava schifarsi alla vista di un'estrazione dentale, non si pone problemi a strappare la lingua di Kennet Jasper (colui il quale aveva "tradito Red e contribuito a far fuori Hoobs) ed inviarla direttamente al Direttore, in una scatola di legno intagliata. 
Che spreco!
Nel frattempo un'altra ricerca va avanti, che vede protagonisti gli altri agenti dell'FBI: la cattura di Quon Zhang, un Blacklister indicato da Reddington come importante contatto della Congrega.

Mentre cercano di comprendere la motivazione del furto di cadaveri di donne cinesi in suolo americano - regalandoci una curiosa tradizione cinese, per la quale chi muore senza essersi sposato, torna a tormentare ed a portar sfortuna ai propri cari, finchè loro non gli garantiscono la sepoltura accanto ad una donna, realizzando un matrimonio per l'aldilà- l'agente Navabi e Liz riescono ad ottenere l'informazione: ciò che Quong doveva trasportare per il Direttore, è già stato consegnato. E non è un qualcosa, ma un "qualcuno".
 
Ci aspettiamo quindi un nuovo personaggio, di cui vediamo lo sguardo negli ultimi fotogrammi, che sarà il prossimo obiettivo per la TaskForce.
 
Interessante presa di posizione di Harold Cooper, il quale mette alle strette Tom Connelly riguardo alla sua partecipazione alla congrega.
Tom rivela di essere parte di qualcosa di molto più grande di lui e avverte Harold dell'impossibilità di far nulla a riguardo, essendo ormai coinvolto in diversi frangenti.
 
Del passato di Liz scopriamo qualcosa di più: i suoi genitori erano entrambi agenti segreti del KGB, ma non si sa quale sia la relazione che avesse la madre con Reddington. Lui non ritiene di poterle dire nient'altro, pur ammettendo di essere il responsabile del "blocco" dei ricordi di Liz. Conferma il suo vero nome: Masha, ma non dice nulla sulla possibilità di essere in realtà suo padre.
 
Mancano solo 2 episodi al finale! Scopriremo infine qual'è la vera identità di Liz e/o di Red?


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Articolo di Olivia Dalton

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