Come saprete, questa settimana la serie è in pausa per il Ringraziamento, ma tornerà il primo dicembre con il Crossover, perciò prepariamoci per una scorpacciata di supereroi!
Nel frattempo, vediamo insieme cosa c'era di interessante nella puntata di martedì scorso.
SCRITTO DA: Speed Weed e Keto Shimizu
DIRETTO DA: James Bamford
VOTO: 7/10
L'AZIONE, QUANDO DIVENTA SOVRABBONDANTE?
Con questo episodio abbiamo assistito al debutto alla regia di James "Bam Bam" Bamford, che, per chi non lo sapesse, è l'autore delle spettacolari coreografie con cui la serie di solito ci tiene incollati agli schermi durante le scene di combattimento, e la sua cifra è balzata subito all'occhio, dato che l'intero episodio è stato costellato di scene brevi ma intense di corpo a corpo tra i nostri eroi di Star City e i Ghosts. Il dubbio è che forse questa volta erano anche troppe.
Chi mi legge settimanalmente, saprà che non è mia abitudine leggere recensioni o commenti prima di scrivere il mio per evitare di esserne influenzata, però riguardo a quest'episodio mi è capitato di cogliere qualche osservazione di qualche amica, chiacchierandone tra noi, e qualcuna ha detto, a proposito delle scene d'azione, di avere poco apprezzato il modo in cui esse siano cambiate rispetto al passato, per meglio adattarsi alle caratteristiche del cast femminile.
Per quanto mi riguarda, in questo episodio ho notato un paio di elementi di diversità rispetto agli episodi precedenti. Il primo, lo dicevo prima, è il fatto che l'azione sia stata frammentata e ripartita nel corso dell'episodio; il secondo è che i membri del team sono stati separati per seguire le gesta di ciascuno di loro in maniera individuale, in particolare Speedy, per le ragioni che vedremo più avanti.
Il gruppo di eroi dispiegati in campo è effettivamente numeroso, e le scene per così dire "corali", per quanto spettacolari, sono anche difficili da seguire, non si sa chi guardare, tanto più che di solito per un eroe ci sono almeno due o tre opponenti, e se ci si concentra su uno, si perde ciò che fa un altro, perciò alla luce di questo ragionamento, la scelta di separarli sul campo e seguirli singolarmente nei loro combattimenti, mi è parsa una scelta oculata.
Ciò che invece mi lascia un po' interdetta, è la tecnica di ripresa con cui tali scene sono state girate. Ad esempio, la scena di Speedy ed Andy in ascensore, potenzialmente molto accattivante, ho fatto fatica a metabolizzarla perché sembrava di essere in ascensore coi due, con tanto di inquadrature tremolanti dovute al tentativo di schivare eventuali colpi dalla nostra parte. Una scena mi coinvolge (me spettatore) quando prendo il punto di vista di uno dei partecipanti, non quando vengo lasciato in disparte come tacito osservatore.
FRATELLI DI SANGUE E NON
Confesso che questa settimana ho avuto qualche difficoltà nel mettere insieme un'idea precisa, un giudizio esprimibile in maniera chiara e coerente. L'episodio non mi ha entusiasmata, nonostante sia finalmente arrivato il momento in cui la trama principale viene avviata. Ho come l'impressione che a voler sviscerare tante sottotrame, gli autori abbiano un po' perso di vista quella centrale. Probabilmente, il cercare di risolvere tutte le questioni che daranno il via a Legends of Tomorrow all'inizio di Arrow, ha rallentato un po' troppo la narrazione, dando quasi l'impressione che Arrow sia il contenitore di quello che non si ha il tempo di raccontare negli episodi che saranno la prima stagione di LoT. Ma quando ci dedicheremo seriamente ad Oliver Queen? Perché è bene ricordarsene, è lui il protagonista. Dice Felicity:
Nemmeno la morte è una cosa definitiva.Sembra quasi che gli autori mettano le mani avanti a possibili critiche, giocando d'anticipo e mettendo in bocca a Felicity quello che è un pensiero (credo) non solo mio.
Il fatto che Andy sia vivo mi ha fatto venire il latte alle ginocchia. Ennesimo ritornante, che per di più contraddice chiaramente quanto stabilito nelle stagioni precedenti. Si era detto che Andy era stato ucciso da Deadshot, e lui, era risaputo, non sbagliava un colpo, perciò che ora mi si mostri Andy vivo e vegeto mi fa quanto meno storcere il naso. Ho comunque dato un più che sufficiente per la bella performance di David Ramsey e l'incontro nei panni di Oliver Queen tra il nostro protagonista e Damien Darhk.
Come si evince dal titolo "Brotherhood", la fratellanza è stato l'argomento cardine intorno a cui si è sviluppato l'episodio andato in onda martedì, in cui il nostro Spartan/John Diggle, durante lo scontro con i Ghosts, si è trovato con grande sorpresa di fronte ad Andy, il fratello, creduto morto.
Apparentemente Andy sembra essere votato al male. John, che ha una morale molto forte, ripensa al dolore che la presunta morte di Andy ha provocato alla sua famiglia e decide di credere al dossier segreto che gli ha fornito Lance e pensare che per suo fratello non c'è più speranza di riscatto. Ma è proprio quando Diggle perde la speranza, che suo fratello non di sangue gliela mostra, come tante volte in passato ha fatto lui. Il momento bromance tra Oliver e Diggle è stato forse la parte migliore (a mio avviso) dell'intera puntata: finalmente l'ordine cosmico si è ristabilito e il loro rapporto è più forte che mai. Ecco perché, volendo scegliere una citazione da quest'episodio, scelgo questa:
Mio fratello aveva bisogno di me. Quello "verde".Perché un fratello è qualcuno in grado di squarciare quel velo di nebbia che ti ottenebra la capacità di essere razionale quando c'è qualcosa che ti turba, quando la situazione ti coinvolge emotivamente al punto tale da farti dubitare persino di te stesso. Oliver, in questo episodio, è stato quello che per tre stagioni è stato John per lui: la voce della ragione. Tra la storia di Andy e quella di Oliver c'è una certa affinità, inutile stare qui a sottolinearla, per cui chi, meglio di Oliver, può dire che "non sempre le cose sono quello che sembrano"? Voglio credere ad Oliver. Do per buona che una ragione ci sia e che Andy non è cattivo come sembra. Sono curiosa di sapere cosa inventeranno gli autori per il suo personaggio e in che modo dialogherà con il Team Arrow.
RAY PALMER, TEMPO DI SCELTE
Com'era prevedibile, il ritorno dal mondo dei presunti morti di Ray Palmer non è tutto fiori e rose e anche lui, il più ottimista di tutti, quello che non perde mai il sorriso e la battuta, inizia a sentire il bisogno di dare un senso al suo ritorno, scoprire per cosa vivere ed è abbastanza scontato che quando il momento epifanico arriverà, lo porterà lontano da Star City, visto che è in procinto di metter su il proprio team di supereroi.
Nel frattempo, lo vediamo a casa Queen alle prese con le indagini biologiche sul dente che il team ha recuperato da un Ghost e che il Palmerone scoprirà avere una connessione con una clinica, fornendo così al Team una pista da seguire. A tal proposito avrei però un paio di domande: 1) perché le sue analisi il Palmerone le deve fare nel mega loft Olicity, quando il team ha a disposizione un covo segreto e superattrezzato? (Senza contare la Palmer Tech, supponendo che non voglia farsi vedere vivo in giro lì, ché evidentemente lo sa anche lui che è ridicolo tornare dal mondo dei morti); 2) chi mi spiega, di grazia, com'è possibile che il Palmerone – che l'ultima volta che ho controllato non sapeva fare una cippa con la supertuta e persino Felicity la usava meglio di lui e per combattere ci voleva Oliver con il comando a distanza – ora, di punto in bianco, per di più dopo sei mesi chiuso nella scatoletta a mo' di soprammobile nell'ufficio di Darhk, se ne viene fuori abile in combattimento e viene persino in soccorso di Green Arrow? LUI?! IN-SOCCORSO-DI-GREEN-ARROW?!
L'ASSO NELLA MANICA DEL TEAM?
Mi sono sempre chiesta, da quando abbiamo incontrato Darhk per la prima volta, in che modo il Team Arrow possa sconfiggere qualcuno che ha dei poteri mistici. Hai voglia a dare giù duro di frecce e urli supersonici, ma se uno da solo ha più poteri delle Guerriere Sailor e dei Supersayan messi insieme, la vedo proprio dura vincere la guerra. E invece, pare che con quest'episodio ci sia un barlume di speranza.
Lo stile di combattimento di Speedy, che essendo stata allenata da Malcom è quello della Lega degli Assassini, ha attirato l'attenzione di Darhk che, si ricorderà, era l'acerrimo nemico di Ra's. Messa Speedy con le spalle al muro, Damien ha tentato di usare i suoi poteri su di lei, ottenendo due effetti imprevisti. Da una parte, il colpo gli è letteralmente rimbalzato contro, dall'altra, il contatto con Thea ha fatto sì che la sua sete di sangue si calmasse. Evidentemente questi fenomeni dipendono dal fatto che Damien assurge il proprio potere dalle acque rubate dal pozzo di Lazzaro, le stesse acque che hanno restituito la vita a Thea.
Con mio guibilo (seppur trattenuto, dato l'esiguo screentime del personaggio), si è rivisto Malcom Merlyn, a cui Thea ha confidato l'accaduto e, nonostante il rapporto non proprio idilliaco, chiesto aiuto per sfruttare a proprio vantaggio questo inatteso risvolto.
Che Thea possa essere un asso nella manica del Team per sconfiggere Darhk? Quest'ultimo è stato presentato come un supervillain, basti pensare che è riuscito a mettere sotto scacco persino l'incorruttibile Quentin Lance.
Di Damien mi piace soprattutto il fatto che si diverte ad esercitare il suo potere terrificante, il suo essere un cattivo dichiarato è quasi un gioco per lui, ma non sono tanto sicura che sia il vero Cattivo dei Cattivi, quello che vedremo fino in fondo a questa stagione. Il midseason finale è vicino, e pare darà una svolta decisiva alla storia. Ovviamente potrei sbagliarmi, ma non dimentichiamo che Malcom è ancora lì, come un vulcano addormentato, latente come un virus pronto ad innescare la malattia. Non sappiamo cosa voglia veramente, non lo sappiamo mai, è sempre quello imprevedibile, è sempre lesto nell'entrare e uscire dalla cerchia dei buoni, è un mutaforma, ma non espone mai i suoi piani reali e per questo è sempre un passo avanti agli altri. E stavolta, ha al suo cospetto un esercito di Assassini. Ripeto, potrei sbagliarmi, ma non mi dispiacerebbe vederlo riprendersi un ruolo di peso nello show.
FACCIA A FACCIA: OLIVER E DAMIEN
Oliver entra nel vivo della sua campagna elettorale (che poi, il perché di una campagna elettorale senza opponenti mi sfugge) e così, tra un discorso dal pulpito sull'importanza della polizia e una signora attempata che si fa i film a luci rosse sui possibili risvolti sadomasochisti delle serate del futuro (?) sindaco, arriva, inevitabilmente, il momento in cui Damien Darhk si palesa al signor Queen per offrirgli il suo supporto.
Ripetendo un copione già recitato con successo, Darhk si presenta al cospetto di Oliver per complimentarsi con lui per il discorso tenuto poc'anzi, poi, senza perdere tempo, gli chiede un colloquio in cui offre il suo supporto, non solo finanziario, per far decollare la campagna di Oliver.
Anche con Lance, a suo tempo, Darhk si era proposto come benefattore, circuendo il capitano che, vistosi alle strette in un momento difficile per la città di Star City e per di più con il suo eroe di fiducia in prepensionamento, aveva ceduto alla tentazione di avere risorse e supporto da un uomo che si presentava come un salvatore e che invece era peggio del diavolo tentatore. Stavolta però Darhk non sa ancora chi ha davanti, ma Oliver sì, e il confronto tra i due, sebbene finisca con una non tanto velata minaccia da parte di Darhk, assegna un primo punto proprio al nostro Oliver.
Infatti, all'offerta di aiuto di Darhk, Oliver risponde che, non avendo oppositori, non comprende in che modo le sue conoscenze all'interno degli organi di informazione possano essere d'aiuto per la campagna. A quel punto Darhk cerca di mettere Oliver alla corda, sostenendo che nelle fila del potere a Star City le cose sono cambiate e dà per scontato che Oliver non sia abbastanza preparato per affrontare da solo la sfida di rimettere in piedi la sua città, ma Oliver rilancia domandando cosa potrebbe succedere qualora rifiutasse la collaborazione, al che Darhk, che evidentemente non si aspettava un muro da parte di Oliver, lascia cadere la facciata di cortesia con cui aveva tentato l'approccio, affermando che in quel caso non avrebbe continuato la campagna senza oppositori. Darhk intende dunque candidarsi a sindaco? Resta da scoprire quanto tempo impiegherà prima di scoprire che Oliver Queen e Green Arrow sono la stessa persona, e credo che non dovremo attendere neanche tanto.
E infine...
Volendo, potrei scrivere un ultimo paragrafo sui flashback, ma volendo, per l'appunto, e non voglio. In realtà i flashback mi piacevano quando c'era Slade, be' anche i due giapponesi mi piacevano parecchio, mentre quest'anno, a parte la ventata di freschezza con Constantine, mi sembra che lascino un po' il tempo che trovano. Abbiamo avuto un po' di misticismo anche sull'isola con quella specie di radice rivelatrice di menzogne e Oliver ha comunicato alla tizia (non mi ricordo il nome) che suo fratello è morto. Lei non mi piace e al momento non comprendo come possa diventare un interesse amoroso per Oliver visto che a stento si guardano. Shado era interessante, almeno faceva discorsi saggi sull'essere eroe e poi gli ha insegnato a tirare con l'arco e scusate se è poco. Va be', ci sono ancora molti episodi davanti a noi e forse i flashback miglioreranno col tempo.
E voi che ne dite? Vi è piaciuto quest'episodio o anche secondo voi è stato un po' dispersivo? Intanto vi do appuntamento alla prossima settimana.
Roberta
N. B. Tutte le immagini sono di proprietà della CW.
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