Parliamo del sesto episodio come
prima cosa:
Vediamo
un Bellamy ancora abbastanza dalla
parte di Pike, ma che cerca di
rispettare le condizioni imposte da Lexa.
Bellamy non vuole altre morti, non vuol rifare ciò che ha fatto, ma viene
“costretto” a farlo nel momento in cui vede nel quadro generale il possibile
pericolo della sua gente. Pike gli entra nella mente con un semplice concetto,
ovvero il fare tutto ciò per la sopravvivenza delle proprie persone. Voi
pensate abbia preso queste decisioni alla leggera? Non so, io credo – come dice
anche Kane – che lui creda davvero
sia la scelta migliore. E’ un peccato, soprattutto perché ha “tradito” tante
persone che credevano in lui. Spero davvero ritorni in sé. Mi è dispiaciuto
vederlo anche alla morte di Monroe,
non voleva vedere più nessuno a cui teneva morire, ma d’altronde le decisioni
sbagliate le ha prese lui. Ad ogni modo, povera Monroe. I 100 pian piano li
stiamo perdendo tutti.
Nel
frattempo, Kane ed Octavia hanno questa meravigliosa nuova
alleanza. Sapete, non voglio che Kane sia realmente suo padre, ma vorrei vedere
una figura paterna nella vita di Octavia perché ne ha bisogno, è una donna
forte, ma un punto di riferimento non fa mai male a qualcuno. Lei è cresciuta
così tanto, si merita davvero tanto amore e mi dispiace che sia stata trattata
in quel modo dal villaggio in quanto lei voleva solamente aiutare.
Nel
frattempo, in Polis Clarke deve
affrontare l’ultimo dei Mountain Man che le è stato regalato da parte della
Nazione del Ghiaccio. Serviva questo confronto, per capire cosa realmente
Clarke dovesse fare a proposito del grande fardello che si portava dietro.
Nonostante, come sapete d’altronde, Lexa
non mi piaccia, ho AMATO il suo discorso finale perché la possibilità di un
mondo che non veda violenza come risposta è una ricerca che anche il nostro
mondo deve fare perché Blood must not
have blood. Siamo noi i primi a poter mettere fine alla morte e abbiamo
tutte le possibilità di farlo e dobbiamo farlo. Lexa ha dato prova di star
maturando in questo episodio e questo me l’ha fatta apprezzare molto. Ero davvero
contenta di questa crescita perché serviva al personaggio per dimostrare di
essere umana, cosa che non ha mai dimostrato prima di ora. Serviva per far
capire chi era realmente e chi voleva dimostrare. Scena apprezzata moltissimo.
Concludiamo
questo – davvero breve, lo so – commento del sesto episodio con quel povero
sfigato del mio adorato Muffin che
povero cucciolo se non viene torturato viene quasi ucciso e se non viene quasi
ucciso viene massacrato. Insomma, fortunato. Titus inizialmente cercava da lui informazioni su Clarke, ma poi
sposta la sua attenzione sulla pillolina con il simbolo dell’infinito che per
lui richiama qualcosa di sacro. Sacro? Ma che? Oddio, Jaha e il suo culto fa
parte dei Grounders, ma siamo seri?
Ma poi si vede qualcosa, una navicella
simile a quella con la quale Raven è caduta dal cielo e c’è scritto qualcosa
sopra POLIS, e nel frattempo Jaha
racconta dell’Unity Day e della tredicesima stazione (alla quale anche Finn aveva accennato nella stagione 1)
e al fatto che per far si che ci fosse l’unione delle stazioni spaziali, la
tredicesima dovesse essere distrutta. Il nome di quella stazione? POL – AR – IS. Boom, I Grounders
provengono in qualche modo dalle persone del cielo.
Il sesto episodio ci ha fornito
un grande colpo di scena ed è fantastico il modo in cui la storia ha preso
ancora piede nel settimo episodio. Sul sesto ho solo una cosa da dire: scena
stile Titanic solo se siete Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, I
mean volate basso u.u
Il settimo episodio. L’elefante
nella stanza. Wow, che episodio però. Ci
ha dato finalmente qualcosa di serio è accaduto e ci hanno aperto gli occhi –
almeno un po’ dai – su questa storyline della beneamata Città della Luce. L’episodio
si è basato su quattro situazioni diverse:
- I flashback di Becca e della tredicesima stazione;
- Titus e Murphy e la loro ricerca della conoscenza;
- Clarke con Lexa (ed Octavia);
- Octavia alla ricerca di Indra.
Parliamo seriamente, io ero
inca**ata della non presenza dei miei amati Bellamy, Raven e Kane e non accetto
un singolo episodio d’ora in poi che non li veda protagonisti.
E quando dici che fortunatamente
non tutti personaggi non sono stupidi, Muffin capisce buona parte solo
guardando le immagini disegnate sulla pietra e osservando al meglio la
navicella spaziale nella camera blindata di Titus. Murphy capisce che i
Grounder provengono dagli SkiKru e questa è una cosa molto importante da
ricordare, ma a Titus ovviamente non sta bene e lo malmena perché si, non è
stato malmenato abbastanza questo poverino.
Nel frattempo, Octavia viene
portata al cospetto di Lexa che ovviamente la libera e prende una decisione “drastica”,
ma sempre positiva: l’esercito dei 12 Clan si unirà per coprire tutto il
territorio intono alle persone del Cielo e chiunque sorpassi questa linea potrà
essere
ucciso. Woow. Octavia ovviamente non è d’accordo con Lexa, non le piace
che tutte le persone che conosce siano uccide e c’è questa possibilità e ciò
non va bene. Nonostante ciò, si schiera con l’esercito e va a cercare Indra che
sembra avere i postumi di una sbronza. Se all’inizio vediamo una Indra
riluttante, poi la vediamo lottare e schierarsi con Octavia per la conquista di
una vittoria. Mi piace il rapporto tra le due, ed ho realmente apprezzato Octavia
nel discorso con Clarke perché quest’ultima ha bisogno di una scossa: lei deve
tornare dal suo popolo e deve smetterla di sentirsi in colpa perché la SkiKru
ha bisogno di lei e dopo tutto lei ha bisogno di loro.
Così Clarke decide di salutare
Lexa per bene per andare a combattere con la propria gente: si salutano in un
modo molto carino (carino è il massimo che avrete da me, quelle due
continuano
a non piacermi) e esplorano i loro sentimenti. Si lasciano andare e stanno
insieme. Ripeto, è stata carina e sicuramente è stata una scena mooolto
apprezzata da tutte le Clexa shipper. Onestamente, non posso far altro che
essere contenta per le shipper perché qualcuno almeno si merita una gioia (e
questo è quello che ho pensato, non sapendo della cosa successiva). Mi ha
incuriosito molto la storia del tatuaggio: l’ottava persona del conclave non
era disegnata sulla schiena di Lexa e ciò perché questa persona non morì quel
giorno? Cosa non ci state dicendo? Troppa curiosità mi uccide poi.
Vediamo quindi Clarke tornare
nelle sue camere per andarsene e qui trova Murphy (che chiama “mio amico”, sono
troppo contenta!) e Titus che vuole ucciderla. Titus crede lei sia la debolezza
di Lexa e che deve esser eliminata e per questo vuole ucciderla con una pistola
facendo così credere sia colpa della nazione della ragazza. Non va però secondo
i suoi piani e colpisce Lexa. Ciò porta Heda ad affrontare una piccola discesa
verso il buio, anche se secondo lei la morte non è la fine. Assistiamo all’addio
strappalacrime (okay, per me non era strappalacrime, ma molto triste) tra le
due e diciamo ufficialmente ciao a questo personaggio.
Heda
is dead.
Okay, lo avevo predetto. Sentivo
potesse succedere, Alycia Debnam-Carey
è regular nello show spin-off di The Walking Dead e sicuramente il network non
le avrebbe permesso di passare troppo tempo sul set di The 100. Come ci viene
confermato, infatti, la presenza di Alycia poteva ricoprire solo 7 episodi e
sicuramente i due network non si saranno accordati sulla sua possibile
partecipazione in una quarta stagione e ciò ha spinto la writing room di The 100
a salutare il personaggio. E si, ragazzi, era l’unica scelta. Non potevano non
ucciderla perché semplicemente accantonare un personaggio così importante nella
storia facendolo “sparire” sarebbe stato assurdo. Quindi si, la morte era l’unica
scelta. Il problema di questa morte, è il modo. La grande commander di questa
dannatissima grande potenza che sono i Grounders è morta per uno stupidissimo
proiettile? MA SIAMO SERI? Io questo non lo accetto, davvero. Cose fuori dal
mondo.
Siamo, però, riusciti a scoprire
quella cosa tanto figa sul fatto dell’unione di tutti i Commander: il chip
viene tramandato da comandante a comandante e, per quanto Titus e gli altri credano
contenga le anime degli altri comandanti, in realtà è un chip tecnologico che
mostra in realtà quanto i Grounders siano collegati alla SkyKru. Murphy nel
frattempo metteva insieme i pezzi, Titus porta via Lexa e annuncia un nuovo
conclave e Murphy e Clarke vengono chiusi in quella stanza. Saranno accusati di
omicidio? Scoppierà finalmente la guerra? Chi salirà sul trono di Lexa? Il
piccolo e tenero Aden o la figlia
della nazione del Ghiaccio Ontari?
Come andrà avanti tutto? Sono sinceramente curiosa perché se da un lato hanno
risposto ad alcune domande, dall’altro ne hanno create di altre. Sono contenta
di questo episodio, ma onestamente mi dispiace tantissimo per le fan di Lexa
perché nonostante la sua morte fosse magari necessaria, sicuramente potevano
pensare a qualcosa di molto più sensato.
Ad ogni modo, Alycia è un piccolo
cupcake e she will be missed.
Ye gonplei ste odon, Heda. May we meet again.
(And we will).
La recensione è terminata,
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