OUTLANDER - Caitriona parla del dolore di Claire. Spoiler!
Intervista a Caitriona Balfe che ci parla del dolore di Claire nell'ultimo episodio (2x07).
Attenzione: Spoiler!
Parigi ha causato tanto dolore all'animo di Claire e lo abbiamo visto soprattutto nell'ultimo episodio (2x07). La morte della piccola Faith e la distanza fisica ed emotiva tra Lady Broch Turach e suo marito sono state solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
"Alla fine di quella settimana di riprese avevo gli occhi così gonfi che ho dovuto curarli con degli impacchi di ghiaccio", ci dice, ridacchiando, Caitriona Balfe, la bravissima interprete di Claire.
Lo scorso episodio è stato uno di quelli più temuti da coloro che conoscono i libri di Diana Gabaldon, perchè sapevano che sarebbe stato davvero straziante. Anche tu hai familiarità con quei romanzi: quanto tempo prima di girare hai cominciato a pensare a quelle scene?
"Fin dall'inizio della stagione. Giustamente questa gravidanza non è stata messa ai margini, perché era necessario che i lettori ne vedessero l'importanza e, poi, l'impatto della perdita. Quest'anno c'è stata una lotta per bilanciare il percorso personale dei protagonisti attraverso tutti gli intrighi politici, così abbiamo cercato, in ogni modo, di rendere il bambino parte integrante della relazione fra Claire e Jamie".
Quanto ne avete parlato tu e Jamie?
"Non abbiamo parlato tanto dell'aborto perchè i personaggi hanno superato quel trauma separatamente. E anche questa cosa ci ha aiutato molto nel nostro percorso. Abbiamo parlato, invece, della gravidanza in sé e di cosa essa significava per Claire e Jamie. Il settimo episodio è stato particolare, perché è incentrato quasi tutto su Claire, sulla rabbia e il dolore che vive, il viaggio privato che porta in sé".
Le scene in cui tenevi in braccio la bambina sono state davvero molto crude. Parlaci di come le hai girate.
"Abbiamo girato per sei giorni, in tutto. Eravamo nella Cattedrale di Glasgow, un luogo davvero speciale per filmare. E' lì dal 1100.....un posto bellissimo, speciale e io non sono particolarmente religiosa. Abbiamo ricreato delle piccole cappelle all'interno della Cattedrale. Giravamo al piano di sotto e nelle pause salivo e ascoltavo la mia musica sull'altare. C'erano un paio di canzoni che ripetevo più volte. Mi sedevo lì e pensavo, sin dal primo giorno, che in quel posto erano andate migliaia di donne, nel tempo, a cercare conforto. E' stato un modo strano che mi ha aiutato a sentire di più la storia di dolore di Claire. E' stata una delle più intense esperienze di recitazione della mia carriera. Per me era importante cercare di rispettare questo luogo proprio per il suo dolore".
Quali canzoni ascoltavi?
"Poche. Una era un brano di Judee Sills, una cantante di musica folk degli anni '70; l'altro è dei This Mortal Coil, la cui cantante (per un certo periodo), Elizabeth Fraser, era in origine la solista dei Cocteau Twins. Un motivo ossessionante che registrò il padre di Jeff Buckley, Tim".
Il bambino che stringi nell'episodio ha fattezze reali. Vi ha impressionati?
"Oh, è incredibilmente realistico ed anche abbastanza strano, perché aveva il peso di un bambino vero. E' stato autentico: aveva un ciuffo di capelli rossi e, quindi, credo che il reparto trucco abbia davvero fatto un ottimo lavoro, cercando di rendere la pelle liscia e un po' meno sfocata. Si, è stato davvero utile avere qualcosa di realistico su cui concentrarsi, in quel momento".
Immaginiamo. Nel corso dell'episodio, Claire va dal Re sapendo che lui si approfitterà di lei. Cosa immaginavi mentre andavi a quell'incontro?
"Ciò che mi è piaciuto è stato il dialogo tra Claire e Madre Hildegarde. La battuta di Claire "Se si tratta della mia virtù, la aggiungerò al numero di cose che ho già perso a Parigi" era la chiave di quella scena, perchè per lei il peggio è già accaduto. Claire è un personaggio "elastico", ha in sé una speranza che non muore, ma la morte della figlia la spegne, in qualche modo. Le si rompe qualcosa dentro e non sarà mai più la stessa. Si dà la colpa per ciò che è accaduto, la vede come una punizione. Sa esattamente cosa il Re le chiederà e non è un prezzo troppo alto perchè, anche se ancora in collera con Jamie, è soprattutto la proiezione della rabbia che prova per se stessa. Comunque, sa che ha bisogno del ritorno di Jamie nella sua vita ed è pronta a qualsiasi cosa per questo".
Claire sostiene di essere una strega durante la scena con St. Germain e Mastro Raymond, sembra una mossa molto rischiosa da parte sua. Poteva andare male per lei.
"A questo punto, Claire non ha nulla di perdere....anche questo è ciò che mi piace di lei, la sua capacità di sopravvivere e di adattarsi molto rapidamente. Interpreta questo ruolo e capisce esattamente come muoversi in una situazione altamente pericolosa. Lei sa molto sia su Mastro Raymond che su St. Germain e sa di cosa ha paura il Re, arti oscure e magia nera, ma, ovviamente, lui deve credere alle capacità di Claire. Certamente, la scena mostra quanto la donna sia intelligente, perchè usa le informazioni per il proprio beneficio. E' una scena meravigliosa, carica di tensione e non vuole uccidere St. Germain, fa quello che può per proteggerlo, in un certo senso, ma è Mastro Raymond ad agire al posto suo".
Parlaci della scena in cui Fergus, interpretato da Roman Berrux, racconta a Claire cosa è realmente accaduto al bordello.
"E' un fantastico giovane attore, uno dei più dolci. Ho amato la semplicità con cui ha lavorato. Voglio dire, è un attore in erba e senza molta esperienza, eppure....E' straziante scoprire che questo ragazzino si è tenuto per sé la cosa, ha avuto una prova terribile per cui si sente in colpa e non ha mai detto nulla. Davvero straziante. Per Claire, si tratta di un vero e proprio risveglio, capisce che il suo dolore non è tutto, che nella sua vita ci sono altre persone di cui deve prendersi cura. Questo è il catalizzatore per lei che la spinge a riportare indietro Jamie".
Alla fine dell'episodio Claire e Jamie si ritrovano e parlano del ritorno in Scozia, ci danno un senso di ciò che li aspetta.
"La Scozia è il luogo della guarigione. E' la loro casa ed è per essa che hanno combattuto duramente nei primi sette episodi, per cambiare il panorama politico della Scozia e fare, finalmente, ritorno a casa. Purtroppo per loro, la Francia è stata un luogo disastroso. Jamie dice che il peso di quel dolore è troppo pesante per sopportarlo da soli, quindi hanno bisogno di stare insieme. Nei prossimi episodi li vedremo guarire e il loro legame diverrà più forte. Forse, le cose non funzioneranno del tutto, ma credo che vedremo di nuovo i vecchi Jamie e Claire che abbiamo imparato a conoscere nella prima stagione".
Lidia
tvline.com
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