OUTLANDER - Quando anche una sigla riesce ad incantare
Outlander ha tanti motivi per affascinarci e uno di questi è, senza dubbio, la sigla.
Sin dal suo debutto sul piccolo schermo nell'estate del 2014, Outlander è subito diventata una delle serie tv preferite dei telespettatori.
Ora, con la seconda stagione, lo show mostra decisi cambiamenti e una nuova vita per Claire e Jamie, indiscussi protagonisti della storia.
Anche la sigla ha subito modifiche, ma solo in parte e The Skye Boat Song resta comunque molto amata.
Composta da Bear McCreary e cantata dalla talentuosa moglie, Raya Yarbrough, mantiene un testo fedele alla trama della seconda stagione con l'aggiunta di una strofa in francese.
"Il tono della serie è cambiato totalmente", ha detto McCreary in un recente evento della Television Academy. "E' per questo motivo che anche la canzone si adatta alla nuova trama".
La musica per archi, così delicata, proviene da uno strumento barocco chiamato viola da gamba. McCreary, infatti, sperava di evocare la musica eseguita nelle opere, strade e corti durante il periodo rappresentato nello show.
"Il nostro punto di partenza è stato la creazione di qualcosa di autentico. Quando si è a Versailles si ascolta la musica scritta dai compositori di quel periodo", ha spiegato. "In pratica, ho preso tutto questo e ho cercato di fare qualcosa che fosse adatto al viaggio pieno di emozioni di Outlander. La serie è storicamente accurata, ma la canzone doveva trasmettere i sentimenti dei nostri eroi in quell'ambiente, per funzionare davvero".
Anche la medicina gioca un ruolo importante in questa serie e, naturalmente, nella vita di Claire. "L'occupazione principale di Claire è essere guaritrice", ha detto O'Halloran, editor di Outlander. "Continueremo a mostrarla in questa veste nel corso degli episodi. Per quanto sappia molte cose in più rispetto ai suoi "colleghi" del '700, certamente anche lei sta imparando qualcosa di nuovo in fatto di arti rotti e medicine. Forse, per la nostra eroina c'è in serbo un gruppo di compagni esperti. Staremo a vedere".
Anche se i Fraser sono lontani dalle Highlands scozzesi, non sono ancora fuori pericolo.
"E' un tipo diverso di pericolo", continua O'Halloran a proposito del nuovo ambiente parigino. "Claire si è fatta subito un nemico appena sbarcata (Le Comte St. Germain). Ne avrà altri? La visione dei serpenti e delle labbra che sussurrano ad un orecchio nel corso della sigla suggeriscono che i tribunali francesi potrebbero essere insidiosi come le brughiere della Scozia".
Forse il segnale visivo più forte arriva alla fine: la sequenza finale della prima stagione vedeva Jamie e Claire a cavallo diretti verso il tramonto nelle Highlands; in questa, invece, la coppia è sulla nave che viaggia verso la Francia.
"La continuazione di quel viaggio era una grande idea di Ron (Ron Moore, produttore)", racconta O'Halloran. "Possono aver viaggiato attraverso il tempo e lo spazio per stare insieme, ma i nostri eroi hanno davanti ancora tanti episodi, e ben sette libri, per superare ostacoli e ciò ci ricorda che siamo solo all'inizio di una bellissima avventura".
Lidia
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