DOCTOR WHO - Recensione dell'episodio 10x01 "The Pilot"



Whovian di tutto il mondo unitevi! Doctor Who è finalmente tornato a parlare. Tra nuova companion e trailer finale, andiamo a vedere cos'ha avuto da dirci quest'attesa premiere.


ATTENZIONE: SPOILER!



A dire il vero, Doctor Who parla di se già da mesi. L'oggetto di discussione più popolare è certo la misteriosa decisione su chi interpreterà il nuovo Dottore. Tra Tilda Swinton e Kris Marshall si è a tal punto bombardati di possibili nomi e volti che per quanto ci riguarda l'undicesima stagione potrebbe cambiare interprete ogni due episodi, lasciandoci tutti quanti a bocca aperta. Una soluzione che, per quanto sconsigliabile per i produttori, sarebbe tutt'al più interessante e nuova.

Ed è all'insegna del nuovo che si apre questa decima stagione. Nuova stagione, per l'appunto, nuove avventure e soprattutto nuova companion. Abbiamo imparato a conoscere Bill Potts mesi fa, quando all'annuncio ebbero seguito le prime foto dal set e poi il sensazionale trailer che prometteva un restyling estetico, etico e narrativo tra nuova e vecchia scuola. Perché non è tutto nuovo ciò che luccica e The Pilot ci ha dato occasione di ricordarlo. Prima di parlare di Bill e di ciò che dovremo aspettarci da questo nuovo arco narrativo non ci resta, infatti, che riflettere su ciò che della serie ci siamo lasciati alle spalle e come lo show abbia deciso di utilizzarlo sagacemente a proprio vantaggio. Un'arte che, in Doctor Who, non è mai mancata.

Il dialogo col passato della serie, in verità, in questo primo episodio è a metà via tra il commovente e il didascalico, per quanto ci dia comunque modo di parlarne e piangerci sopra. Prendiamo la scrivania dello studio del Dottore, sopra la quale ritroviamo a cuore aperto le foto testimoni della sua prima companion, Susan, e della sua ultima, River. Siamo di fronte a una situazione a noi familiare, che si presenta ogni volta che il Dottore perde una compagna di viaggio. Si promette di non averne più, ma sembra non riuscire a farne a meno. Il didascalismo delle fotografie potrebbe essere poi interpretato come una mancanza da parte del Dottore: il disperato tentativo di unire due poli temporali, l'inizio (Susan) e la fine (River) perché all'inconscia ricerca di un pezzo mancante della propria storia (Clara). Vuoto che gli autori non hanno esitato a rimarcare, quando di fronte alla scelta di far dimenticare a Bill l'avventura appena passata, la ragazza chiede al Signore del Tempo di immaginare come si sarebbe sentito se qualcuno lo avesse fatto a lui. Questo ha fatto pressione su un tasto dolente, dovuto probabilmente al fatto che non lo sa , ma al tempo stesso può sapere benissimo quello che si prova.

Clara non è stata del tutto dimenticata, insomma. Da noi no di certo. Ma è di Bill, è del nuovo, che questa stagione vuole parlarci. Ogni volta in cui subentra una nuova companion, così come un nuovo Dottore, lo show ha la possibilità di compiere il miracolo, di rilanciarsi, o di commettere una tragedia e di cascare nel vuoto, così come a parere di alcuni è stato fatto con l'era Capaldi. Delle ultime tre stagioni in realtà potremo limitarci a dire che di possibilità narrative ne sono state bruciate parecchie e colte altrettante. La stessa decisione di Jenna Coleman di andarsene aveva permesso alla nona stagione di imboccare una determinata strada e fare un determinato gioco con lo spettatore. Così in ogni episodio sembrava che Clara Oswald potesse lasciarci o se ne sfiorava comunque l'argomento. Allo stesso modo, la dipartita di Clara parve immeritata, mediocre, per poi venire recuperata in un gran finale degno di ogni grande personaggio della serie al quale abbiamo dovuto dire addio.



The Pilot sembra avere voluto cogliere al volo la possibilità di novità e lo ha fatto a partire dal gioco di parole del titolo, ma soprattutto dalla definizione del personaggio di Bill, una ragazza vivace e spensierata, ma sveglia e consapevole di ciò che può celarsi dietro il nuovo orizzonte di cui ha avuto solo un assaggio. Definizione che gli autori hanno sempre saputo affrontare in momenti archetipici dello show, come quello in cui la compagna di turno fa il suo primo ingresso all'interno del TARDIS e che Bill smorza paragonandolo ad una cucina, chiedendo subito dopo dove potesse trovare il bagno. Due pezzi di dialogo utili e necessari per farci amare il suo personaggio.

Non c'è che dire, Bill è la vera protagonista della premiere e possiamo affermare con una certa tranquillità che ha saputo tenere discretamente testa ai migliori predecessori. Abbiamo riso un po' e pianto molto fin da subito e questo non può che fare onore a uno show che è sempre stato maestro nel distruggere e conquistare i cuori degli appassionati. Restano tuttavia i grandi enigmi dei quali questo gradito ritorno ci ha resi partecipi. Il Dottore e Nardole stanno curando un portale sotterraneo dall'aria Gallifreyana che chiamano il caveau. Per tutto l'episodio ne sentiamo parlare e siamo invitati a starne alla larga, al punto che nemmeno la nuova arrivata sembra interessarsene. Inoltre, proprio le circostanze e il luogo che hanno avvicinato Bill al Dottore non sono state del tutto chiare. Il Dottore infatti, forse per poter lavorare sul caveau, è diventato improvvisamente uno stimato professore universitario di cui Bill sembrerebbe seguire le lezioni senza essere iscritta. Fino a qui tutto bene. Ci viene spiegato poi qualcosa sulla biografia di Bill, la morte della madre e il lavoro presso un fast food, ma non è così immediata l'interpretazione del colpo di fulmine che il Dottore ha per lei, una tra le tante persone che seguono le sue lezioni. Un colpo di fulmine che lo porta inconsciamente a sceglierla come nuova companion, iscrivendola all'università al solo scopo di istruirla privatamente su “[...] tutto”. E di tutto, siamo sicuri, vedremo. Il trailer dopo i titoli di coda, che Moffat ci consigliò di non vedere se non volevamo imbatterci in spoiler, ce ne dà conferma.


ATTENZIONE #2: SPOILER!


In realtà non si è trattato di una gran sorpresa. Non grande quanto Moffat aveva predetto. Forse per una fuga di notizie infatti avevamo già scoperto che John Simm sarebbe tornato a vestire i panni di The Master, al quale era subentrata nelle ultime stagioni l'immagine dell'amata e odiata Missy. Ciononostante ne siamo ben lieti e non vediamo l'ora di capire come ciò possa accadere e cosa ci aspetta quando vedremo Simm calcare nuovamente la scena.
Dall'ultimo trailer possiamo inoltre dedurre che, come fu fatto per la nona stagione e la dipartita di Clara, qui avremo a che fare con un nuovo gioco: quando esattamente il Dottore comincerà a rigenerarsi? L'annuncio era per lo speciale di Natale, ma non è escluso che gli autori possano prenderci amorevolmente in giro come hanno fatto più volte in passato, soprattutto ora che Moffat potrebbe avere intenzione di dirci addio con uno dei suoi più spietati autografi.






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Articolo di Fabio Scala

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