Il quarto episodio di Prison Break:
Resurrection è andato in onda
negli Stati Uniti lo stesso giorno in cui nel nostro paese si
festeggiava il Giorno della Liberazione. The Prisoner's
Dilemma sembra infatti un buon
modo per riflettere sulla posta in gioco, quando si lotta per essere
liberi e si spera di venire liberati. Andiamo dunque a tirare le
somme di tutto ciò che ci ha lasciato questo nuovo episodio.
ATTENZIONE:
SPOILER!
Ci eravamo lasciati
con una strana alleanza, Sara e T-Bag, volta a scoprire l'identità
del fantomatico Poseidone, il burattinaio che avrebbe portato Michael
Scofield a lasciare tutto e tutti e a sparire dalla storia; Lincoln e
Sheba se la sono vista direttamente con i militanti dell'ISIL e
l'hanno scampata per un pelo, mentre agli aspiranti fuggitivi nello
Yemen è andata decisamente peggio. Nel tentativo di ingannare Abu
Ramal e fuggire da Ogygia infatti, Michael, Whip, Sid e Ja hanno
trovato forze opposte su più fronti e sono stati rinchiusi in
isolamento.
The Prisoner's Dilemma preannunciava
un episodio bello pieno già dal titolo. Come abbiamo affermato nelle
recensioni precedenti, in questo revival
sembra che gli autori siano maturati nella caratterizzazione dei
personaggi, specie per Michael e Sara. T-Bag, dal suo canto, è
sempre stato il personaggio meglio definito, complesso più eclettico
di tutti. Peccato per Dominic Purcell, che dopo essersi acapparato
interessanti scorci drammatici nella prima stagione e nell'ultima
parte della quarta, qui sembra essere tornato l'eroe impavido e
indomabile di sempre, ma forse un po' debole dal punto di vista della
complessità psicologica.
Proprio
con il personaggio interpretato da Purcell si apre quello che
potremmo definire il mid season finale,
anche se per nostra fortuna non è prevista alcuna pausa di metà
stagione. Lincoln è al capezzale di Sheba, dopo che la donna ha
rischiato la vita per avere affrontato il suo torturatore Ciclope,
altro riferimento omerico tra i tanti di questa stagione. Benjamin
aggiorna Lincoln sulle precarie condizioni della città di Sana'a e
gli consiglia di valutare la possibilità di lasciare lo Yemen finché
sono in tempo. Burrows chiaramente non vuole saperne di lasciarsi
alle spalle il fratello e, grazie all'aiuto del padre di Sheba, la
sua audacia viene premiata. Entra quindi in contatto con un giudice
in fuga, il quale gli fornisce la carta di rilascio in cambio di un
mezzo per andarsene. Lincoln ha quello che gli serviva e si reca a
Ogygia con l'intenzione di tirare fuori il fratello ma, quando
arriva, la prigione non è più come l'aveva trovata la prima volta.
Dopo che Michael è
stato chiuso in isolamento, infatti, a noi tutti era sembrato che in
qualche modo si fosse arreso, visto il suo struggente e mancato
tentativo di lasciare un video messaggio a Sara. Ritroviamo invece
una situazione in ripresa. La prima volta che era stato in
isolamento, ai tempi in cui aveva cercato di convincere Cross ad
allearsi con lui, Michael aveva escogitato un piano per evadere.
Peccato che la via d'uscita sia proprio nella cella in cui adesso è
detenuto Abu Ramal.
Mentre
le guardie si mettono in fuga e Cross convince la folla di
prigionieri a uccidere Kaniel Outis e a utilizzare Abu Ramal come
lasciapassare per andarsene dalla città, Michael deve convincere
Ramal a fidarsi ancora una volta di lui. Così avviene e, liberatosi
di Cross e mancato Lincoln per davvero pochi istanti, Michael e
compagnia sono finalmente fuori dalle mura di Ogygia, ma non ancora
liberi. Michael infatti ha intenzione di tradire Ramal, ma
quest'ultimo ha evidentemente imparato dai propri errori e anticipa
Scofield sul tempo, facendo cadere il gruppo di fuggitivi in una
trappola dei suoi soldati ribelli. Ramal è pronto a farsi filmare
mentre giustizia Michael, ma qui interviene Lincoln che,
impossessatosi dell'arma sulla camionetta, mette a sua volta sotto
scacco Ramal. La situazione di stallo venutasi a creare è presto
sciolta dal personaggio di Whip, fratello acquisito di Michael e suo
partner, il quale riesce a sbarazzarsi una volta per tutte di Abu
Ramal, rivelando il talento per il quale, con ogni probabilità,
Poseidone ha mostrato interesse nei suoi confronti. Il dilemma del
prigioniero ha un momento di speranza che si manifesta nell'atteso e
annunciato abbraccio tra i fratelli Scofield e Burrows, veri
protagonisti di questa serie per i quali non possiamo che provare
empatia, viste le sventure delle quali non riescono proprio a
disfarsi. È bene parlare di un momento di speranza e non gioire
troppo, perché Resurrection
ha parlato chiaro fin da subito: la vera prigione in questa stagione
è rappresentata da un intero paese e non solo da mura e sbarre.
Ma The
Prisoner's Dilemma non porta
solo una ventata di speranza. La tempesta della quale Michael ha
avvertito Sara e il figlio prende infatti sempre più piede e la sua
prima vittima ha ormai un nome. Paul Kellerman non è sempre piaciuto
a tutti. Non era certo una bella persona, ma è stato un grande
personaggio, carismatico e cruciale sul finale delle quattro
stagioni. Certo, sospettavamo che lo avrebbero tolto di mezzo nel
momento in cui gli autori ci hanno indotto a sospettare di lui. Siamo
stati depistati e, pur aspettandocelo, non può che dispiacere sapere
che stavolta si tratta di un vero addio. Sorte che per poco non
toccava al personaggio di interpretato da Robert Knepper, finalmente
al centro della scena e in forma come non mai. Theodore Bagwell è
fuggito per un pelo alla caccia dei sicari mandati da Poseidone ed è
riuscito a fornirci preziose risposte. Nel suo confronto con
Kellerman, infatti, prima che questi venisse brutalmente assassinato,
T-Bag ha scoperto che dietro la figura di Poseidone si celerebbe un
ex-agente della CIA, messosi in proprio e resosi impossibile da
rintracciare, perfino da un sottomarino (da qui Poseidone). Dopo
averci deliziato con quello che forse è stato il suo migliore
escamotage per
salvarsi, Bagwell ha capovolto la situazione ed è diventato lui
l'inseguitore dei sicari, giungendo alla risposta che tutti
attendevamo ma che in fondo sospettavamo. Gli uomini di Poseidone
hanno infatti un incontro con Jacob, il marito di Sara, e T-Bag
riesce a riprenderlo in volto. Ora, scoprire a metà stagione che
Jacob è implicato fino ai piedi ci spinge improvvisamente a dubitare
che egli sia davvero Poseidone. È certo intelligente, perspicace,
abbastanza infimo e scaltro da circuire Sara e farle credere per anni
di essere uscita dal giro ed essere riuscita nell'intento di
costruirsi una vita vera.
Staremo
a vedere cosa ci riservano Jacob e il futuro della serie. Quel che è
certo è che Prisoner's Dilemma
ha rappresentato senza dubbio un punto di non ritorno,
una mid season coi
fiocchi che non può che condurci a un climax
di eventi senza precedenti. I fratelli sono nuovamente insieme, ma
adesso devono riuscire a lasciare lo Yemen, tornare a casa e
riprendersi la propria vita. Gli ingredienti ci sono quasi tutti,
quello che accadrà da qui in poi sancirà per sempre il carattere e
il destino dello show.
Negli episodi precedenti:
5x01 - Ogygia
5x02 - Kaniel Outis
5x03 - The Liar
5x04 - The Prisoner's Dilemma
Un saluto alle affiliate: Prison Break Italia - Prigionieri della propria identità Series Generation Wentworth Miller Italian Fans I Drogati di Telefilm Cinema, movie and pop Lotz of Caity and Wentworth Wentworth Miller - Michael Scofield Italia Wentworth Miller Italia
SE VOLETE COLLABORARE CON NOI SCRIVETECI! - Collabora con noi!
Stiamo cercando RECENSORI e newsers per EMPIRE, HOMELAND, LEGENDS OF TOMORROW, ORPHAN BLACK. ARROW, SUPERGIRL e le altre serie.
Non perdere neanche una notizia! Seguici su Facebook e Twitter.
0 commenti:
Posta un commento