Mädchen
Amick camminava a passo deciso nell’assolato cortile di una tavola calda, un
quadro che ricorda molto il suo personaggio, Shelly Johnson, a tal punto che si
poteva quasi sentire l’intensa chitarra eddyish della musica di Shelly. Così racconta Playboy, al quale Mädchen ha concesso un intervista.
Una
colazione che prende un sapore un po’ bizzarro e Lynchiano. Al loro tavolo nel
patio, si avvicina un piccolo stormo di passeri che cominciano a fissare e
cinguettare a Amick, come se la conoscessero, per poi svolazzare intorno alla
sua testa. “Mi sento come Biancaneve” dice gettando delle briciole di pane ai
suoi amici piumati.
Per
poi notare qualche minuto dopo, tra i passanti, Lenny Von Dholen, l’attore che,
l’attore che ha interpretato l’agorafobico amico di Laura Palmer in Twin Peaks.
Una
serie di curiose coincidenze persino appropriate considerando che Twin Peaks ha
messo in risalto le incredibili capacità di Amick e ha creato un enigmatica
atmosfera sonnambula.
E
l’entusiasmo con cui viene accolto e atteso il nuovo Twin Peaks potrebbe
portare Amick ad essere di nuovo apprezzata ovunque, dato che David Lynch e
Mark Frost continueranno a rilasciare ore di stranezze per tutta l’estate su
Showtime. Sono tornati i vecchi colleghi di Amick, come Kyle Machlachlan, Ray
Wise, Sherylin Fenn, Sheryl Lee, Russ Tamblyn e Richard Beymer, insieme a nuove
aggiunte come Naomi Watts, Monica Bellucci, Jennifer Jason Leigh, Trent Reznor,
Tim Rot e Amanda Seyfried.
Quindi,
come è arrivata una ragazza carina e gentile come Amick nel mondo di David
Lynch, restando dalla sua parte quando il conflitto creativo tra lui e la ABC
ha portato alla cancellazione della serie dopo due anni, e tornando a recitare
in Twin Peaks: Fuoco cammina con me e Twin Peaks: The Missing Pieces?
“Ho
guardato film bellissimi sin da quando ero piccola, e i miei genitori hanno
sempre incoraggiato i miei istinti creativi” ci spiega “Ho studiato danza
classica, tip tap, jazz e danza moderna. Mio padre era un musicista, ho
imparato a suonare il piano, il violino, la chitarra e il basso. Non vedevo l’ora
di trasferirmi a Hollywood a sedici anni, cosa che ho fatto. Ho dato a me
stessa un anno per essere totalmente indipendente, così sono stata scritturata da
una famosa agenzia di modelle, sono stata presa in Star Trek :The Next
Generation e nell’episodio pilota di Baywatch. Avevo diciassette anni quando ho
fatto un casting e ho incontrato David Lynch per la prima volta, e mi ha chiesto senza mezzi
termini ‘Vuoi fare una serie televisiva con me?’ Ho rifiutato un ruolo
ricorrente in Baywatch e ho detto sì a Twin Peaks, pensando che questa serie
sarebbe stata talmente brillante e diversa da fare subito colpo, oppure
sarebbe stata così brillante e diversa da fallire miseramente.”
Nonostante
la ABC avesse talmente poca fiducia nello show da mandarlo in onda contrapposto
a Cheers, che era un vero gigante all’epoca, nella prima stagione, Twin Peaks
divenne un cult della tv. “Sono diventata famosa così in fretta e a tal punto
da sentirmi a disagio e spaventata” ci confida Amick, che insieme alle sue
colleghe Sherilyn Fenn e Lara Flynn Boyle era diventata una ragazza copertina. “Ho capito in fretta che volevo essere un attrice, non una celebrità.
Suona pretenzioso, ma quello che mi piace è recitare, essere sul set, lavorare
alle cose e farle bene. Doversi vestire, andare agli eventi sul red carpet, e
essere circondata dalla folla e dai fotografi, mi fa sentire tanto a disagio
che ho pensato che sarei stata molto più felice nel rimanere più defilata,
partecipare a molti bei progetti e avere abbastanza successo da continuare a
lavorare, senza bisogno di diventare Julia Roberts o chiunque sarebbe stata “la
ragazza” del momento. Guardare al futuro, questo mi ha aiutato a orientarmi
nelle mie scelte”. I piani di Amick l’hanno portata a dire sì a progetti come Sleepwalkers
di Stephen King, alla commedia di Nicholas Cage Bufera in Paradiso e al thriller noir Incubo D'amore. Nessuno di questi è diventato una hit. Ha detto di
no a ruoli “Dove non c’era nulla per me, eccetto essere una bella ragazza tra
le braccia dell’eroe o essere una vedova nera femme fatale”. Questo vuol dire che ha rifiutato progetti con grandi attori, come Denzel Washington o Sylvester
Stallone, in film che hanno aiutato la carriera di molte attrici, come ad esempio Sandra
Bullock.
“A
ripensarci, avrei dovuto accettare uno o due lavori che mi erano stati offerti
per ottenere più notorietà” dice Amick "Ma ricordo di avere fatto un audizione
per un film in cui recitavano due attori di rilievo e mi è stato detto che la
parte era mia, se mi fossi rifatta le tette. Quando ho chiesto cosa ci fosse di
così importante nell’avere grosse tette per quel lavoro, mi hanno risposto che
avrebbero pagato tutto loro. Io ho detto tipo: ‘Andate a farvi fottere, me ne
vado’. Cinque o sei anni di questo, ho avuto una sorta di crisi professionale e
emotiva. Dopo l’esperienza in Twin Peaks, dove potevamo aspirare e lavorare
senza limiti come persone creative, ho cominciato a evitare i progetti dove le
persone che ci lavoravano erano di vedute ristrette, e dicevano ‘Oh no, questo
non possiamo farlo’. I limiti e le regole che gli studios e i network mettevano
ai progetti erano sempre più restrittive. Sono tornata da David e gli ho detto ‘Sto
perdendo me stessa. Sto avendo molte difficoltà a vederci qualcosa di positivo’
e lui mi ha detto ‘Il successo è relativo. Non hai idea di quanti film non ho
potuto realizzare perché le persone non li capivano’ è stato onesto e anche
molto triste.
Qui abbiamo un maestro, un Einstein vivo e che respira, un Da Vinci
nel nostro tempo. Come può Hollywood non accoglierlo a braccia aperte?”
Amick
ha trovato un equilibrio concentrandosi sulla sua famiglia, soprattutto su suo
figlio ,Sylvester Time, che combatte il disordine bipolare e grazie al quale è
diventata consigliera e sostenitrice della lotta contro il pregiudizio su
questa malattia. È stata anche impegnata in episodi tv di Gossip Girl, Damages,
Longmire e anche come bellissima
allucinazione, strangolata da Don Draper, in un memorabile episodio di Mad Men. Ma
volare sotto i radar è difficile per Amick, ora che Twin Peaks è tornato. I
rumors provenienti da Washington e Los Angels, dove ci sono le location degli
studi, sono troppo bizzarri e deliziosi per ignorarli.
Lynch
fa davvero praticare la meditazione trascendentale al cast? Il copione di Lynch
e Frost è davvero di 400 pagine? Ha davvero girato l’equivalente di sette o più
film da due ore? L’omicidio di Laura Palmer sarà ancora al centro della trama?
Amick
sceglie con cura le parole e ci dice “David ci ha detto ‘Non importa chi
pensiate di interpretare, anche su questo c’è possibilità di dibattito’. So
quello che voleva dire, perché ci sono attori nelle mie scene che fanno delle
cose per cui mi sono chiesta ‘Perche lo stanno facendo? Deve collegarsi a
qualcosa di cui non so nulla’. David dice ‘ Tutti vogliono sapere qualcosa
finchè non lo sanno’. Non vogliamo rovinare quello che deve venire. Vogliamo lasciare
che le persone se lo godano e che lo scoprano da sole”.
Quindi,
cosa può confermarci o negare? Ci ha risposto, sorridendo enigmaticamente “Posso
dirvi questo: Ho spesso visto David negli anni, ma quando sono arrivata e ho
visto lui e la vecchia squadra di nuovo insieme, sono scoppiata a piangere. David
piangeva. Continuava a dire ‘Non è bellissimo? Come può star succedendo di
nuovo?’”
“Mi
piacerebbe…” esita, lasciando trasparire un ombra di ansia dalla sua
espressione. “C’è così tanta
aspettativa. Riuscirà a tener fede alle aspettative? Puoi riuscire a fare
centro un’altra volta? Questo è quello che mi spaventa un po’. Ma il
rischio è nulla a confronto della bellezza di raggiungere ancora più persone,
specialmente con le prime stagioni in streaming su Showtime, e toccare una nuova
generazione. È così bello essere tornati nel mondo di David”.
Amick Mädchen forse non ha potuto rispondere alle domande di Playboy sul nuovo Twin
Peaks, ma dopo sei ore andate in onda, possiamo senz’altro dire che il primo
atto del lungo film da diciotto ore di David Lynch si è concluso, con delle misteriose pagine ritrovate, e che la storia di Laura Palmer, se non allo stesso modo delle
prime stagioni, è probabilmente ancora molto importante.
Dopotutto,
la scena allo specchio del doppleganger di Cooper, nella quinta parte, dovrebbe
essere un indizio decisivo.
Ma di queste teorie ne abbiamo parlato in altri articoli.
Intanto,
però, Madchen Amick ha rilasciato un’altra intervista a The Hollywood Reporter
in cui parla della scelta di Amanda Seyfried come sua figlia, e di come abbia
lavorato con lei per creare la dinamica di un personaggio così cruciale.
Come
abbiamo già riportato, la Amick non era convinta che un ritorno di Twin Peaks
fosse possibile, effettivamente, in un epoca di Reboot e Remake, toccare una
cosa speciale come la serie cult di David Lynch e Mark Frost sembrava
impossibile a lei così come a noi, ma quando proprio i due creatori hanno
annunciato il ritorno della serie “Scritto interamente da loro e diretto da
David, su Showtime dove non avrebbero avuto restrizioni di nessun genere e
sarebbe accaduto 25 anni dopo, continuando la storia, è stato allora che ho
pensato, ‘Oh sì, così potrà essere un successo. Ok, sono a bordo!’ Poi ho
cominciato a pensare a cosa potrebbe aver fatto Shelly in questi 25 anni.
Il livello di coinvolgimento
di Mark Frost e David Lynch è importante, perché è difficile immaginare di
poter far funzionare Twin Peaks senza di loro.
Assolutamente!
E penso che fosse la mia preoccupazione, perché durante le prime stagioni
nonostante fossimo così costretti dal network televisivo, erano comunque
riusciti a produrre qualcosa di brillante. Ma è anche il motivo per cui le cose
nella seconda stagione sono andate male. Il network ci imponeva delle
restrizioni. Così quando ho saputo che lo avrebbero fatto per la tv via cavo,
dove non avrebbero avuto limiti, allora ho capito che avrebbe funzionato.
Immergendoci nel mondo di
Twin Peaks, la Shelly che incontriamo oggi è cresciuta, non è più quella
ragazza. Ha una figlia adesso. È stato facile immedesimarsi nella versione
cresciuta di questo personaggio?
Sai,
Ero davvero combattuta sulla possibilità di tornare indietro e rivedere le
prime stagioni. È passato un po’ di tempo. L’ultima volta che ho rivisto delle
scene è stato quando i miei figli erano alle superiori e lo stavano guardando
in classe.
Ho
pensato di dover tornare indietro e rivederlo per ricordarmi chi fosse
realmente Shelly. Poi si avvicinava sempre di più il momento in cui sarebbero
iniziate le riprese e ho deciso di no. Shelly è cambiata in 25 anni. È dentro
di me, da qualche parte, e voglio darle un impronta diversa. Non voglio
riprodurre nulla di quello che ho fatto in precedenza. Solo lasciarla essere
una versione cresciuta di se stessa.
Deve averti fatto una strana
impressione che i tuoi figli guardassero la tua serie tv in classe.
Sai,
è stato strano,sì! Ma allo stesso tempo, sono molto contenta che sia così
apprezzata e celebrata. Chiunque sia interessato alla cinematografia dovrebbe
guardare Twin Peaks.
Finora, non abbiamo davvero saputo
cosa sia successo ai cittadini di Twin Peaks dopo la fine della serie. Chiaramente,
Shelly ha una figlia. Ma avremo l’opportunità di vedere cosa è accaduto tra una
serie e l’altra?
Avete
avuto solo qualche assaggio per ora, e li avete rivisti tipo “Oh, ecco chi sono
diventati adesso. Ma cosa è successo nel mentre?” Questa è la bellezza di David
Lynch, ve lo farà scoprire a poco a poco e nel modo più delizioso che possiate
immaginare.
In base a ciò che hai detto,
quanto ti hanno parlato del tuo viaggio in questo ritorno? Lynch ti ha spiegato
tutto prima di girare o ne sei venuta a conoscenza nel mentre?
Siamo
stati tutti invitati a leggere solo le nostre scene. Siamo andati agli uffici
della produzione e ognuno ha preso il proprio copione e si è chiuso in qualche
ufficio, o seduto a qualche scrivania, o su una comoda poltrona e ha letto le
proprie scene. Poi una volta che abbiamo letto, ci siamo incontrati con David e
la sua prima domanda è stata “Ti piace quello che hai letto?”. È stato molto dolce
e quello che non avevi capito te lo avrebbe spiegato lui. Sperava solo che tutti
fossero contenti di quello che aveva scritto per loro.
Così
ne parli con lui e cominci a tirare fuori domande “A proposito di questo? E riguardo a questo? Speravo davvero in questo”. Questo
è dialogo. Puoi fare qualsiasi domanda tu voglia. Poi vieni portato
alla tua location e continui a confrontarti e a discutere delle tue idee e dei
tuoi dubbi. Mark era sul set quando stavo girando, così ho potuto sedermi e
confrontarmi anche con lui “Cosa pensi che succeda qui, e qui?”
Non
sappiamo nemmeno con certezza come ci dobbiamo rapportare con gli altri
personaggi in città, finché non abbiamo scene con loro. E possono essere anche
solo piccole scene in una piccola storyline, ma forse c’è una storia più grande
o un passato tra loro. Devi solo fare un atto di fede verso David Lynch.
Abbiamo incontrato la figlia
di Shelly nella quinta parte. Becky sembra molto simile a sua madre quando la
vediamo coinvolta in questa relazione tossica. Vista la sua esperienza, quanto
è preoccupata Shelly?
Molto!
Si spera che lo abbiate avvertito nella scena tra Shelly e Norma (Peggy
Lipton). C’è questo richiamo bellissimo alla scena in cui Shelly e Bobby (Dana
Ashbrook) bevono da una fiaschetta in macchina. Ora vediamo Becky e il suo
ragazzo. Stavolta stanno sniffando cocaina, che è un po’ diverso dal bere dell’alcool,
ma è una dinamica molto simile.
Potete
vedere Shelly guardare sua figlia preoccupata, e è un passo obbligato dell’essere
genitori. È preoccupata per lei e vorrebbe aiutarla e avvertirla. Però, sa
anche, perché lei stessa era così, che non può opprimerla troppo o potrebbe
perderla. Non può farla allontanare. Quindi c’è molto a cui deve far conto, e
la cosa la tormenta.
È
una cosa che facciamo come genitori. Io lo faccio coi miei figli. Vorresti solo
poterli tenere con te e proteggerli, ma li devi fare camminare da soli e lasciare
risolvere le cose.
Una sorpresa per gli
spettatori è stato che questo momento dà a Shelly anche utile prospettiva su
Norma. Perché ora Shelly è nei suoi panni.
Norma
è sempre lì per darle consigli ancora più saggi!
Quello è il primo episodio
in cui ti rivediamo nel Diner, di nuovo nella tua divisa. Sono passati più di
due decenni dalla fine dello show e quella visione sembra un viaggio indietro
nel tempo. Com’è stato per te indossare di nuovo la tua divisa e tornare su
quel set?
Non
l’ho detto spesso, ma ho dovuto trattenere le lacrime per tutto il tempo in cui
ero nel diner, e non ho mai potuto dirlo apertamente, mi limitavo a
dire “Indossavo vestiti familiari in un posto familiare!”
Adesso
posso dirlo, ho rimesso la mia divisa da cameriera, ho guardato il mio
grembiule e aveva le mie iniziali di 25 anni fa. E me ne stavo nel diner, con
intorno tutte queste facce familiari e con David che mi dirigeva. Ho avuto
serie difficoltà a controllarmi per non cominciare a singhiozzare sena freni,
sai? È stato davvero bellissimo, surreale a essere sincera, non mi sembra
ancora vero. In effetti, è ancora surreale, è bizzarramente magico.
E stai sperimentando tutto
questo con una nuova college, Amanda
Seyfried.
Non
posso dire quanto sono contenta che abbiamo preso Amanda Seyfried per
interpretare mia figlia.
Hanno
detto di aver investito molto in questo personaggio, e hanno considerato molte
idee diverse.
Pensano
che la figlia di Shelly sia qualcosa di speciale e dovevano essere sicuri di
trovare la persona giusta.
Ho
sentito i diversi nomi presi in considerazione e ho pensato “Oh sì, sono buoni”
poi, quando hanno scelto Amanda, ho pensato fosse davvero perfetta. È adorabile
lavorare con lei, ed è fantastico vedere questi attor, con grandi film alle
spalle, che diventano come bambini in un negozio di caramelle e sono entusiasti
della serie. È molto dolce.
Oltre a questo, c’è una
nuova generazione di spettatori di Twin Peaks. Questi nuovi episodi sono stati visti
da persone che hanno guardato lo show in streaming o da qualche dvd, invece che
dalla messa in onda. Questa è anche l’epoca dei social.
È
strano, decisamente un viaggio. Ho provato a seguire l’onda dei social media. Mi
ci è voluto un po’, ma alla fine ho ceduto e ho provato ad accettarli il meglio
che posso.
Ma
c’è qualcosa di davvero speciale in Twin Peaks. Se sono in altri show twitto in
contemporanea e faccio foto da postare così da coinvolgere il popolo dei social.
Ma questo è qualcosa di speciale. Quando c’è stata la premiere, ho detto ai
fans “Vi voglio bene e spero che vi piaccia, ma se posso darvi un consiglio,
spegniamo tutto per due ore, godetevi soltanto quello che state guardando”
Questo
è fare film nel modo in cui amo, come l’inizio della terza parte con quel mondo
viola e lo spazio. Penso che fosse la cosa più bella mai girata. Certo, la
promoter di social media che è in me voleva fare lo screen e postarlo, ma era
qualcosa di troppo speciale per degradarlo così. Parlane, ma poi vai a
guardarlo per davvero. Sto cercando di incoraggiare questa nuova generazione a tornare
a guardare le cose un po’ come si faceva una volta.
Fonte: Playboy Entertainment for all The Hollywood Reporter
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