L’attore, meglio conosciuto
come l’agente Hawk, racconta a THR perché inizialmente avesse sentimenti contrastanti riguardo
al revival e all’eredità incomparabile dello show.
Sei ore del nuovo Twin Peaks
e non abbiamo ancora chiari indizi sul perché Dale Cooper (Kyle MacLachlan)
stia vivendo la vita del doppelgänger Dougie Jones. Non sappiamo cosa sia quell’etereo
oceano viola e nemmeno perché William Hastings (Matthew Lillard) non ricordi di
aver ucciso la sua amante. In realtà non siamo vicini a comprendere nessuna
delle cose misteriose che ha messo in gioco la serie di David Lynch e Mark Frost.
Ma almeno a una domanda possiamo rispondere definitivamente. Non riguarda
il coniglio
Oppure sì?
Non chiedetelo a Michael
Horse, l’attore che interpreta l’agente Hawk, uno dei personaggi storici di
Twin Peaks che è tornato nella nuova serie di Showtime.
“Non ne ho idea” dice
ridendo a The Hollywood Reporter, ricordando la scena della quarta parte, in cui
Hawk si chiede se un coniglio di cioccolato possa davvero essere la chiave per
svelare i misteri dello show. “Quando l’abbiamo girata ho pensato ‘No,
sicuramente la taglieranno’ Beh, non l’hanno fatto!”
Coniglio a parte, l’agente
Hawk è al centro del mistero di Twin Peaks, incaricato di ritrovare Dale Cooper, dopo più di due decadi dalla scomparsa dell’appassionato agente speciale. Hawk
riceve indicazioni dalla Signora Ceppo, interpretata dalla compianta Cathrine
E. Coulson, che offre uno dei suoi più enigmatici indizi: “Ha qualcosa a che
fare col tuo retaggio”.
Hawk segue questa pista fino
a un bagno nella sesta parte della serie, scoprendo un piego di pagine nascoste
dietro la porta, segnalate dal logo di una testa d’indiano. Cosa c’è scritto su
quelle pagine e dove quest’informazione potrebbe condurre Hawk nella sua
ricerca dell’agente Cooper?
In questo articolo noi
abbiamo provato a ipotizzare una teoria.
Non possiamo ancora avere
risposte certe, ma se non altro, condurrano Hawk a qualcosa di più. “Ho delle cose che
devono arrivare che sono piuttosto forti” dice Horse.
Qui di seguito, ecco un
intervista di THR a Michael Horse, in cui l’attore rivela perchè fosse
inizialmente riluttante a ritornare in quel mondo, a lavorare con Lynch, la chiave
per comprendere i misteri dello show e molto altro.
Come
ti approcci a Twin Peaks? Come Hawk, interpreti una parte molto coinvolta nei
misteri della serie e del mondo che vi abita. Qual è la tua opinione sulla
serie?
Sai, è molto
interessante. Le
persone mi chiedevano spesso se lo show sarebbe tornato. Parte di me sperava di
no. è un po’ come la morte di James Dean, ha fatto nascere una leggenda. Avevo sentimenti contrastanti.
Ci
sono ad oggi molti show fantastici che escono dagli schemi. C’è la migliore
tv che abbia mai visto. Ho pensato che Twin Peaks non avrebbe più affascinato
così tanto. E poi sono tonato, e dopo due giorni in quel mondo ho pensato “Oh,
avevo dimenticato. Non c’è nessuno come David. Non c’è
nessuno come lui” lo avevo dimenticato. Tutto ciò che c’è là fuori e che mi piace,
American Gods, Taboo e Fargo, hanno tutti un po’ del dna di Twin Peaks. Sai,
conosco David da molto tempo. Entrambi siamo pittori. Prima ancora di essere un
attore, sono un un’artista. In tv non hai molte opportunità per fare arte, ed è
quello che fa David.
Molte persone riguardo allo
show dicono “Non lo capisco, non riesco a capirlo” e io rispondo loro che è
come un sogno. In molte culture indigene crediamo che il mondo del sogno sia
reale quanto il mondo fisico. E Twin Peaks è come un sogno. A volte quando
sogni, il tempo non scorre allo stesso modo del mondo reale. A volte quando ti
svegli pensi: “Cosa significava?” guardare Twin Peaks è come guardare il sogno
di qualcuno. Puoi non essere a tuo agio, ma è estremamente affascinante. Molte
risposte ci vengono rivelate mentre sognamo. Penso sia questo che faccia Twin
Peaks
Nel
girare la serie avete mai percepito questo aspetto? Per esempio, i membri del
cast ricevono solo le parti del copione che riguardano i loro personaggi. Avete
mai avuto la sensazione di partecipare a un sogno a occhi aperti nel girare
Twin Peaks?
È come essere in uno dei
quadri di David. È come essere in un dipinto vivente. Ci sono ancora delle parti
che non comprendo. Hawk capisce tutto, però. Vorrei essere intuitivo quanto il mio personaggio. Anche Mark comprende
tutto. Mark è molto in sintonia con la mia cultura. Abbiamo avuto lunghe
conversazioni su quello in cui credono i Nativi Americani, specialmente in
quelle zone. Crediamo nel potere della natura. Ci sono molti posti sacri a Nord.
Dopo
la messa in onda delle prime parti, molti fan hanno ricordato un momento nelle
prime stagioni, quando Cooper dice a Hawk: “Se mai dovessi essere disperso,
spero tu sia uno degli uomini mandati a cercarmi”. È molto bello che ora si
realizzi proprio questo esatto scenario.
Non guardo le prime stagioni
da diversi anni, mi sedevo e le guardavo con mia moglie. Ci sono delle cose che
non mi ricordo. Questa cosa, in cui Cooper dice a Hawk “Spero sia tu” l’avevo dimenticata, ma ha
perfettamente senso per me. Hawk è come una roccia, è l’unica persona che
capisce entrambi i mondi.
Cosa
dice una scena del genere sul lavoro di Lynch e Frost? Pensi che avessero
pianificato questi piccoli riferimenti alle serie precedenti, o pensi che il loro
approccio sia più guardare indietro, intenzionalmente o no e seguire la
direzione che avevano intrapreso?
Non posso parlare per loro. Davvero non posso. E non sto facendo il riservato. Non
so di cosa discutano loro due. Ma penso di sì. Stavo parlando con un
mio amico, un amico molto, molto intelligente che ha detto: “Guarda, Michael,
non capisco la serie”. E io gli ho detto che c’era ancora molto che doveva
succedere. Molto ancora. Se non fosse David, direi, sì, stanno solo mettendo
cose qua e là. Ma tutto, tutto ha senso nel mondo di David. Gli ho detto che
qualche volta avrebbe dovuto incontrarlo. Devi conoscere David per capire quello che fa.
Ero entusiasta da morire.
Sai, tutti continuavano a chiedermi quando sarebbe tornato, se ne avrei
preso parte, e nessuno mi aveva ancora contattato. Poi David mi ha chiamato e ha
detto “Hey amico, stiamo rimettendo insieme il vecchio gruppo” è una persona
molto dolce. È come parlare con qualcuno uscito da una sitcom anni ’50 sai? (ride). Bene, io gli ho detto “Hai
qualcosa per me?” e lui fa “Sì, ho qualcosa per te”. Sarei stato felice anche solo di avere un cameo. E
adesso invece? Voglio dire, ho dovuto dire addio alla
Signora Ceppo, sai? Voglio dire, quella scena da sola, è un pezzo di storia
della televisione. Ho fatto di tutto, da Walker Texas Ranger a Malcom in the
Middle, ma qualcosa come Twin Peaks non ti capita spesso. Ed è davvero un
ottimo personaggio Nativo Americano. Ha mantenuto alcuni stereotipi e ne ha
lasciati da parte degli altri, ne sono molto orgoglioso.
Uno
degli elementi più forti di questa serie, finora, è la sensazione di ritrovare
qualcosa di familiare ma diverso allo stesso tempo. Prendiamo Bobby Briggs
(Dana Ashbrook), era un adolescente ribelle e ora è un agente alla stazione di
polizia di Twin Peaks. Anche sul set c’era una sensazione simile, questo mix di
nuove e vecchie idee?
Sai, odio fare il
sentimentale, ma è come se non ce ne fossimo mai andati. E i nuovi membri del
cast erano così entusiasti, come Robert Foster, che interpreta Frank Truman. Hai
la chance di lavorare con una leggenda? Eccolo lì, è lui. Tutto quello che hai
visto in ogni film, è lui. È davvero una persona buona. A volte mi ha detto “Hey
Michael, questo non lo capisco” e io gli ho risposto “Ci sono dentro e non lo
capisco nemmeno io!” (Ride).
Si è divertito molto. Ci ha davvero preso gusto una volta che si è
ambientato. Ma anche io ho girato delle cose che devono ancora andare in onda e
sono piuttosto fiche. Sai,
sono davvero felice di farne parte. Mi sarei accontentato anche solo di un cameo. Sono
stati molto generosi e molto molto gentili.
Saranno le pagine trovate
nel bagno oppure il coniglietto di cioccolato a portare Hawk sulla giusta
pista? Nel frattempo, non possiamo che affidarci a David Lynch e farci
trasportare nel viaggio onirico che vuole farci intraprendere.
Fonte: The Hollywood Reporter
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