GAME OF THRONES - Aiden Gillen parla della vicenda shock che ha coinvolto il suo personaggio [SPOILER]


Leggete solo se avete visto l'episodio finale!

Con l'episodio The Dragon and the Wolf si è conclusa questa penultima stagione e con essa il percorso di uno dei personaggi secondari più interessanti della serie. Infatti abbiamo detto addio a Petyr Baelish, meglio noto come Ditocorto, ucciso platealmente da Arya e Sansa per vendicarsi dei torti subiti da quest'uomo infido e sleale che però era riuscito a sopravvivere per ben sette stagioni. 
Qui sotto riportiamo l'intervista che l'attore Aidan Gillen, che interpretava Ditocorto, ha rilasciato per Entertainment Weekly.

Entertainement Weekly: Quando hai ricevuto la famigerata telefonata?
Aidan Gillen: La famigerata telefonata. E' ovvio cosa sia. Gli showrunner non ti chiamano mai – forse una volta in sei anni. Ho imparato di quella famosa telefonata da Michael McElhatton (Roose Bolton) quando mi ha raccontato della sua e di come lo ha fatto sentire. E ho pensato se ricevo quella chiamata – o meglio quando, visto che dovrà accadere prima o poi a un personaggio come Ditocorto – chissà come mi farà sentire. Perché lo show è una parte così grande della tua vita per così tanti anni, che inizi a pensare “Come sarà la tua vita fuori da qui?”. E' una forte perdita.

EW: Quindi come ti ha fatto sentire?
Gillen: Ti lascia un po' in lutto – per il tuo personaggio e per la tua esperienza. Inoltre ti fa quantificare immediatamente l'enormità di quello che quell'esperienza è stata per te negli ultimi sette anni.

EW: Gli showrunners ci hanno scherzato un po' o sono andati dritti al punto?
Gille: Nessuno scherzo. Mi hanno solo promesso un “fiume di sangue”. Beh non proprio un fiume di sangue, ma mi hanno promesso più di quello che è toccato al povero Michael. E' meglio andarsene alla fine della stagione con un buon percorso piuttosto che all'inizio dell'episodio 2. Anche se sono apparso solo in pochi episodi – nella scorsa stagione ne ho avuti probabilmente meno che in qualsiasi altra stagione – una volta che il tuo personaggio si istituisce come parte del mondo le persone iniziano a sentire come se tu fossi lì tutto il tempo. Quindi non è davvero un problema per me quante scene faccio finché le scene sono buone e sono messe insieme bene e il mio contributo è buono. Sono contento di aver avuto una bella storia con cui finire.

EW: La strategia di Ditocorto di mettere Arya contro Sansa sembrava molto rischiosa fin dall'inizio.
Gillen: Anche con dei piani preparati meticolosamente c'è sempre un margine di rischio. Si è messo in una situazione che gli si poteva ritorcere contro. Penso che gli piaccia. I suoi piani non sono mai completamente sicuri. Ma lui si mette in gioco da bravo scommettitore.

EW: Qual è stata la tua reazione leggendo il copione del finale?
Gillen: Ovviamente me lo aspettavo.

EW: Ma non sapevi esattamente come se ne sarebbe andato Ditocorto, immagino.
Gillen: Ho fatto un'intervista nel 2015 in cui mi veniva chiesto come pensavo che sarei morto. Io ho risposto che secondo me sarebbe stata Arya a sferrare il colpo finale. E così è stato. E anche durante la scena, appena entra nella stanza e Arya tira fuori il pugnale, lui capisce che il gioco è finito. Già nell'episodio 4 sospettava qualcosa mentre Bran gli diceva “Il caos è una scala”. Che Bran dicesse una cosa del genere non poteva essere una coincidenza. Quello è stato il momento in cui il pavimento ha cominciato a sparire sotto i miei piedi. A quel punto sapevo che le cose che avevo fatto in privato non erano più private.

EW: Non ho visto la tua scena finale ma ho sentito dire che sei stato fantastico e che Ditocorto mostra delle emozioni che non avevamo ancora visto in lui.
Gillen: Non voglio dire molto, non voglio mostrare le mie carte. C'erano più sentimenti per Sansa di quanti ce ne fossero in passato. E' un addio emozionante. E lui si trova in una posizione umiliante. E' tornato nella posizione che l'ha accompagnato tutto il tempo: il rifiuto di Catelyn Stark, l'umiliazione del fratello maggiore di Ned, Brandon Stark.


EW: Com'è stato il tuo ultimo giorno?
Gillen: Il mio ultimo giorno sul set non è stato per quella scena. L'esecuzione è stata la seconda scena che ho girato. Mi è piaciuto farla in questo modo – girare prima la morte di Ditocorto e poi quello che veniva prima. Quando sai cosa sta per succedere ti rilassi un po' nell'interagire con gli altri. C'è qualcosa di diverso che trapela nella tua performance – una certa serenità. Ma sì, è stato piuttosto emozionante girare l'ultima scena. E non intendo dire che ero triste, ma era un momento emozionante per il personaggio quindi ho provato quello che provava lui. L'ultimo giorno a lavoro Dan e David non erano lì ma Bryan Cogman ha chiamato un po' di gente e ha fatto un discorso, c'era anche mio figlio. E' stato bello. E ho tenuto la mia spilla con il tordo (l'uccello). Gli avevo già detto che la volevo, e alla fine ne ho avute due. Ce n'è una per il mio cappotto e una per la tunica. Così ne ho avuta una grande e una piccola – una per me e una per mio figlio.

EW: E' stata la tua scena preferita quella in cui Ditocorto fa un discorso minacciando Ros? L'hai menzionata qualche volta.
Gillen: E' una delle mie scene preferite. Era un momento fondamentale della seconda stagione e lì capiamo di più su di lui. Ma ci sono state altre scene che mi sono piaciute molto – probabilmente la scena con Sansa in cortile quando la bacio mentre le parlo di sua madre; quello è il momento in cui capiamo quanto tutto sia mischiato nella sua testa. Ho continuato a cercare di portare un po' di calore e affabilità al personaggio che invece è tenebroso, cattivo e anche sleale. Ho pensato che fosse il mio compito cercare di farlo piacere alla gente.

EW: Infine, si potrebbe dire che è meglio avere una morte importante nel finale della settima stagione piuttosto che essere uno tra i numerosi grandi eventi dell'ottava, giusto?

Gillen: Me la sono cavata bene. Anche il personaggio se l'è cavata bene. Non è un problema in realtà. La fine è quando succede. Non penso oltre quello. 

Fonte: ew

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Articolo di Unknown

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