È
la storia della ragazzina che vive in fondo alla strada?
David
Lynch continua a raccontare la sua storia, una storia corale. Ogni personaggio
ha il suo perché, persino quelli che compaiono il tempo di un secondo, e se
sembrano tutti scollegati l’uno dall’altro seguono invece uno schema. Lynch,
sposta l’attenzione dello spettatore ogni volta su trame differenti e cambiando
altrettante volte atmosfera, in un episodio che superficialmente può apparire
slegato, ma che porta avanti una visione d’insieme, coerente e in uno schema
ben definito.
C’è
equilibrio nel gestire un cast così ampio, e sono riusciti a rendere importanti
pilastri della trama, personaggi che non sono quasi o per niente fisicamente
presenti, come il Maggiore Briggs, Philip Jeffries e Laura Palmer.
La
sua storia, quella della ragazzina che viveva in fondo alla strada non è mai
finita, ed è grazie alla sua se esistono le storie di tutti gli altri.
Se
a qualcuno manca il “vecchio” Twin Peaks, è estraniato da quello che sta
vedendo, ma la mitologia di questo universo non è mai stata così tanto piena e
arricchita di riferimenti e nuove informazioni che rivelano molto più di quanto
sembrano fare a un primo impatto.
Mr.
C. fa la sua comparsa dopo diversi episodi di assenza, e non mi ero accorta di
quanto mi mancasse il suo personaggio. Complice la strabiliante recitazione di
Kyle MacLachlan, il doppleganger, è un “villain” che buca lo schermo sempre di
più. Imperturbabile, ogni volta che qualcosa sembra ostacolarlo ci fa solo
rendere conto di quanto sia potente e autorevole. Parte da una situazione di
svantaggio, raggiungendo la fattoria nel Montana dove si nasconde Ray e dà vita
a una delle scene più belle dell’episodio. Per quanto la gara a braccio di
ferro possa sembrare trash, Lynch la rende in modo grottesco e pulp. Mr.
C., senza alcuno sforzo, gioca malignamente con il braccio dell’avversario in
un sali e scendi, una presa in giro e l’ennesima dimostrazione di quanto sia
potente, mentalmente e fisicamente, e per cui, nostro malgrado, non possiamo che
provare in un certo senso ammirazione.
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Allo
stesso modo gioca con Ray e si vendica di lui. Mr C ottiene le coordinate che
vuole, e noi la conferma che dietro le mosse di Ray ci fosse Philip Jeffries.
Un personaggio che però risulta ancora misterioso, sappiamo che ha consegnato a
Ray l’anello della cava del gufo, una volta uscito di prigione (non sappiamo se
la guardia fosse lo stesso Jeffries o un suo subalterno) e che quest’ultimo doveva
farlo indossare a Mr. C. dopo averlo ucciso, ovviamente perché sia il
doppleganger che BOB tornassero nella Loggia.
“Vogliono
qualcosa che hai dentro” dice Ray.
Una
prova che i woodsmen non abbiano estratto BOB da Mr. C., ma lo hanno soltanto
curato e reinserito. Esteticamente per altro, in questo episodio non so se perché sono
io influenzabile, ma sin dalle prime inquadrature su di lui ho trovato nella
forma della bocca una somiglianza a Frank Silva, più che nelle altre puntate.
Non
vediamo il foglio con le coordinate scritte che gli passa Ray, ma essendo state ottenute dalla segretaria di Hastings devono essere le stesse inserita da Diane (quindi portano a Twin Peaks), e scopriamo che Jeffries, si trova
presso un certo Dutchman, un luogo, che richiama le origini di Carel Struycken, l’attore che interpreta il Gigante e che potrebbe segnalare un accesso ad altre
dimensioni, alla mauve zone o alla Loggia Bianca, oppure coincidere con ciò che
ci sarà oltre il Jack’s Rabbit Palace.
Alcuni, nel web, lo hanno associato all’Olandese
Volante, la nave fantasma delle leggende Nord Europee che poteva viaggiare tra
i due mondi. Un assonanza che può coincidere con più luoghi, la stessa Red Room
è un passaggio tra le due Logge, e punto di ritrovo per gli spiriti, e anche la
Glass Box in qualità di portale tra i due mondi si ritrova in questa
descrizione.
L’Olandese però, veniva spesso avvistato avvolto dalla nebbia, un
elemento che abbiamo visto scendere soffiato da un vento minaccioso sui boschi
di Twin Peaks. Sappiamo che ogni trama è destinata a convergere nella cittadina
maledetta, le stesse coordinate lo indicano, e quindi questo potrebbe essere un
ulteriore segno.
Philip
Jeffries ha avuto diversi contatti con le Logge, quindi ritengo che al
contrario di altri, possa entrare e uscire a piacimento. Non so cosa lo abbia
spinto inizialmente a collaborare col doppleganger (sicuramente era un
contatto di Bad Coop) né cosa lo abbia spinto a tradirlo. Lo stesso Mr C. nella
telefonata scambiata con lui nei primi episodi si chiede se stia effettivamente
parlando con il vero Jeffries.
Quindi,
c’è un emulatore di Philip Jeffries, o c’è stato un cambio di schieramenti che
non conosciamo al momento ?
D’altra
parte la scena di Bowie in FWWM con questa stagione e già dopo il finale della
seconda, non risulta affatto nonsense o priva di significato.
“Chi pensate che sia questo qui?” nelle Logge il tempo non scorre, è simultaneo e non è quindi inverosimile che Jeffries sapesse già che fine avrebbe fatto Cooper. |
Unica
cosa prevedibile di questa scena, è la morte di Ray, voglio dire, stavamo
puntando sulla sua morte da quando è comparso e non avrei mai pensato potesse
durare così a lungo. Mr C., però, prima di ucciderlo, gli fa indossare
l’anello, così vediamo il corpo di Ray e l’anello stesso, fare ritorno da Mike
nella Red Room.
I
motivi di questa mossa da parte di Bad Coop, potrebbero essere molteplici.
Voleva
vendicarsi di Ray e quindi spedire corpo e spirito nella Loggia per sempre, e
allo stesso tempo, sbeffeggiare Mike e gli altri spiriti, rimandando indietro
l’anello e mostrandosi ancora vivo e vegeto ?
Ancora
non abbiamo certezze sul funzionamento dell’anello, sappiamo che funge da
“isolante per la possessione” e che lega chi lo indossa a un contratto con The
Man From Another Place. Indossandolo, il proprio spirito diviene parte delle
Logge e se lo si indossa morendo, si viene trasferiti direttamente nella Red
Room. Sembra rilevante che l’anello venga donato da qualcuno a qualcun altro,
infatti, l’unica persona a entrarne in contatto senza ingerenze di terze parti,
è Chester Desmond, scomparso, diventato praticamente inesistente. Ancora non
sappiamo nulla della sua sorte e spero che in qualche modo se ne venga a capo
in questa stagione, in modo da permettere una maggiore comprensione dell’anello
dell’owl cave.
Tutto
risulta comunque essere una sorta di punizione per Ray, ha fatto il doppio
gioco per Jeffries e oltretutto sapeva più di quanto sembrasse sull’identità di
Bad Coop, che costringerlo a indossare l’anello (sull’anulare della mano
sinistra, il dito che indica la spiritualità, come ci dice lo stesso Lynch)
potrebbe aver legato a sé lo spirito di Ray ?
Intanto
a osservare Mr. C, spadroneggiare e finire Ray, arriva anche
Richard Horne, in fuga da Twin Peaks. La farm deve essere un nascondiglio conosciuto
dai delinquenti, e quello sguardo rivolto al doppleganger, in quel modo e in
quel momento da una collocazione al personaggio di Richard e rafforza
l’ipotetico legame di sangue con Mr. C., e chissà che privo di un riferimento
il giovane Horne non chieda di unirsi al doppleganger.
Le entrate in scena di Dougie sono bellissime |
Sinclair cerca di avvelenarlo, non gli è riuscito
mettergli contro i fratelli Mitchum, anzi se lo vede entrare alla Lucky seven
con loro in un allegro trenino che nemmeno a capodanno. Pressato da Todd si ritrova a chiedere aiuto a agenti della polizia corrotti e suoi complici e scopriamo quindi un
giro di corruzione molto più ampio che coinvolge diversi agenti, anche se con
mia somma gioia, perché sono loro fan, i Fusco ne sembrano estranei, anche se non molto intelligenti dato che buttano nel cestino i risultati delle impronte di Dougie, classificandoli come errori, perché corrispondono sia a un Agente dell'FBI scomparso, che a un evaso di una prigione del Sud Dakota (Mr C.)
Il tentativo di avvelenamento ai danni di Dougie, però,
fallisce, grazie a una Cherry Pie (di nuovo) e a della forfora sulle spalle di Sinclair
che porta Dougie Coop come a toccargli dei punti precisi sulle scapole che
portano in superficie il suo senso di colpa e lo spingono a confessare tutto a
Bushnell. Una mossa che potrebbe appartenere a una qualche tecnica Tibetana
conosciuta da Dale Cooper e che potrebbe significare un progressivo rinsavimento.
Di nuovo, tutto è bene quel che finisce bene, per Dougie,
porta anche una persona corrotta alla redenzione a redimersi e a volersi migliorare,
salvandola dal licenziamento.
Mr C. e Dougie, e si dividono questa prima parte
dell’episodio, le due metà si riflettono come in uno specchio, in rappresentanza
delle forze del male e del bene, quasi come entità a sé stanti, e che
travolgono in un crescendo le vite di chi incontrano. Se Mr C. provoca un
implacabile scia di morte dietro di sé, dall’altra, Dougie, nella sua ingenuità non fa che migliorare la vita delle persone.
Twin Peaks e i suoi cittadini tornano a essere presenti,
sempre più incastrati in situazioni cicliche, recidivi dei proprio errori,
anche Ed e Norma non sembrano essersi salvati dalla maledizione di Twin Peaks,
non hanno coronato il loro sogno d’amore, e Norma si accompagna con un business
man che svilisce le sue ricette in favore del guadagno, una critica di Lynch
alla commercializzazione, ma anche segno che le donne della città, gli uomini
non se si sanno scegliere.
Ciò che però stranisce di più, sono le incongruenze
temporali. Becky chiama la madre preoccupata per il marito, e sembra una scena
precedente al suo tentato omicidio ai danni di Steven e dell’amante, e lo
stesso Bobby, racconta a Big Ed e Norma di aver trovato nello stesso giorno
degli oggetti lasciati da suo padre. Pare ovviamente riferirsi agli indizi
lasciati dal Maggiore Briggs ritrovati qualche episodi fa e gli stessi spari al
Diner, con conseguenti e terrorizzanti scene di signore isteriche e bambini
posseduti devono ancora accadere.
E le spiegazioni possono essere poche: o è un errore di sceneggiatura, e non ci crederei manco a
vedere il copione, o le scene sono montate in disordine ma per puro gusto del
regista e senza secondi fini, oppure sono l’ennesima prova che il tempo a Twin Peaks
sta andando in frantumi.
La
scena di Sarah Palmer è di un inquietantezza assurda, non succede nulla, se non
uno scontro di pugilato in loop con in sottofondo rumori di interferenze
elettriche, e riflessi negli specchi in cui si temeva di vedere qualcosa di estraneo.
Eppure
la scena resta in stasi, terrorizzante nella sua ripetizione anche nei gesti di
Sarah (alzarsi e andare off-screen per poi tornare). Sta succedendo qualcosa, ce lo ha detto lei stessa nello scorso episodio, e quell'inquadratura del ventilatore è bastata a rievocare tutto il male perpetrato tra quelle mura. Non sentiamo più rumori estranei provenire dalla cucina, ma, se il ragazzino le ha consegnato la spesa (e dalle bottiglie che ha sembra aver fatto scorta) potrebbe essergli successo qualcosa di brutto?
Loro si son trovati |
Audrey
Horne ritorna, la stanza è differente, ma è sempre intrappolata, è irrequieta, non se ne vuole più andare e non sa se restare allo stesso tempo. Charlie è paziente, ma la ammonisce. “Stai
attenta Audrey, potrei far finire anche la tua storia”.
Che significato può avere questa frase? Charlie è davvero uno spirito delle Logge e ha dunque un qualche potere?
Il
loro dialogo sono una serie di frasi quasi slegate tra loro e comprensibili
solo superficialmente. Si parla di storie, Audrey è intrappolata anche in se
stessa, è spaventata e confusa e slegata dalla realtà. Sembra ormai ovvio che non
sia in un contesto reale, o quantomeno terreno.
L'ambiente della scena è sempre datato, privo di tecnologia anche questa
volta, e il tutto continua a rafforzare le teorie dello scorso articolo. La nostra Audrey potrebbe essere finita in qualche Loggia,
forse tramite il coma. Mi chiedo effettivamente se Mr C. possa aver rubato
l’anello all’infermiera e averlo usato prima su di lei per poi utilizzarlo per
creare Dougie. O magari, in qualche modo, l’esplosione che l’ha portata in
coma, potrebbe aver contribuito a spedire il suo spirito in qualche dimensione.
A
farmi escludere un semplice stato onirico è proprio la figura di Charlie così
attinente per estetica e modi agli spiriti della Red Room.
Ghostwood
è il nome dei boschi intorno a Twin Peaks, oltre che il nome del progetto di
Ben Horne nelle prime stagioni. Segno che effettivamente Audrey potrebbe
trovarsi nei boschi e quindi in una Loggia. Nello scorso episodio, Charlie
diceva che c’erano troppe miglia di bosco prima di arrivare al Road House.
Per quanto siano importanti per Lynch, e quasi un simbolo del suo personaggio, in questo episodio ho notato anche come Audrey non porti affatto delle scarpe rosse, al contrario di quasi tutte le donne in questa stagione. Non può ancora andare a casa?
Persa in una sorta di limbo è incapace di riconoscere perfino se stessa portando sempre lo spettatore a empatizzare con lei, nemmeno noi sappiamo davvero cosa le sta succedendo.
"Che storia è questa, Charlie?"
L’episodio si conclude con Big ed, alla sua stazione di
benzina, in solitudine, amareggiato per aver visto Norma con un altro uomo. La sua
gas farm, esteticamente, continua a ricordare il primo Convenience Store aperto
dai Woodsmen, e in diversi, hanno notato il riflesso di Bid Ed, nel vetro, non
sincronizzato.
Se fate attenzione vedrete il suo riflesso mangiare quando Big Ed non lo sta più facendo |
Non credo come hanno pensato in diversi che Ed sia un
Doppleganger al momento, ma penso che
sia piuttosto un ulteriore prova del tempo e delle dimensioni che collassano e si fondono. Il
riflesso potrebbe mostrare momentaneamente il suo doppio nell’altro mondo al di
là dello specchio (la Loggia) o appunto semplicemente un frammento di tempo
totalmente fuori sincrono e che riprende un azione di Big Ed compiuta pochi
istanti prima.
In ogni caso, la scena aveva un atmosfera molto cupa,
pesante, temevo quasi di vedere i Woodsmen da un momento all’altro, vedere Ed
Hurley giocare con i fiammiferi, mi fa
temere che più che un doppleganger, se quello è davvero il primo Convenience Store,
possa subire l’influenza degli uomini dei boschi in qualche modo. BOB faceva
giocare Leland coi fiammiferi, ricordate?
E concludere l’episodio con questa scena è indicativo
della sua rilevanza.
Che Ed sia un doppleganger, o che Lynch ci abbia
semplicemente raccontato l’amarezza di un uomo. Il coperchio del Vaso di
Pandora è già saltato.
Just you and I, canta James Hurley sul palco del
RoadHouse qualche scena dopo. Il tempo
passa a Twin Peaks, ma nulla cambia, e ce lo dice Lynch, che un po’ per dispetto va a riprendere una
canzone poco amata e uno dei pezzi più soap delle precedenti stagioni, eppure
ricordiamo che proprio in seguito a questa canzone, avveniva una delle
apparizioni più inquietanti regalateci da Frank Silva, e forse è anche per
questo che la scena di Big Ed, avvenuta subito dopo l’esibizione di James, ci
ha turbato così tanto.
I cittadini di Twin Peaks sono uomini e donne paralizzati
nella loro frustrazione e nei loro errori, tenuti ancorati e imprigionati, da
qualcosa di oscuro e terrificante, potranno essere salvati?
Il prossimo episodio, s'intitola "We are like the dreamer", chi pronuncerà questa frase?
L'episodio andrà in onda domenica sera e per quanto sia uscita l'intera trama a causa di un errore di sky in Germania, noi non abbiamo voluto anticiparci nulla e non vediamo l'ora di vederlo. Let's Rock?
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