WONDER WOMAN 2: ciò che ci ha lasciato "Wonder Woman", fra cinecomics e femminismo.


James Cameron.
Che c'entra James Cameron con Wonder Woman?” vi chiederete.
Beh, James Cameron (regista di Terminator, Aliens, Titanic e Avatar) in una recente intervista ha dichiarato di non essere rimasto sorpreso dalla figura di Wonder Woman, così come ritratta dalla regista Patty Jenkins. Per quanto infatti dica che il film gli è piaciuto, Cameron non reputa che la protagonista della pellicola debba essere presa a modello femminile, per il fatto che comunque Gal Gadot/Diana Prince/Wonder Woman è sempre la solita icona di bellezza hollywoodiana.
La risposta di Patty Jenkins in difesa della sua creatura non si è fatta attendere,
 
tirando in ballo il fatto che il fatto che Wonder Woman sia una bella donna non significhi certo che il personaggio non possa portare con sé valori o idee innovative. Oltre a questo, poi, Jenkins aggiunge che è normale che Cameron non comprenda l'importanza di Wonder Woman, in quanto è un uomo.
Ora, la verità? E' possibile che si trovi nel mezzo.
Partiamo dalla risposta di Jenkins: ha sicuramente ragione nel dire che, solo perché il personaggio è interpretato da una bella donna, ciò non significhi che automaticamente perde tutto il suo potenziale; tuttavia il dichiarare che Cameron non capisce poiché non è donna, potenzialmente è una forma di sessismo al contrario, oltre che essere un modo per far storcere il naso a tutti gli uomini che hanno amato Wonder Woman.
Dal punto di vista di Cameron, che, ricordiamolo, si è sempre battuto per una maggiore parità dei sessi a Hollywood, certamente è un mezzo scivolone il parlare di bellezza come “problema”, in quanto non c'entra nulla col veicolare un messaggio attraverso un film.
Nonostante ciò, c'è un fondo di verità nel suo dichiarare che, sotto alcuni punti di vista, Wonder Woman non ha inventato molto, e che ci sono state molte altre icone femminili prima di lei. Percorrendo a balzi la cinematografia hollywoodiana, possiamo pensare a Ellen Ripley di Alien e sequel, Sarah Connor di Terminator e sequel, Furiosa di Mad Max: Fury Road, ma possiamo pensare pure a Buffy dell'omonima serie tv; spingendoci oltre i confini della fantascienza, abbiamo Erin Brockovich (interpretata da Julia Roberts), Thelma e Louise, fino per esempio a Joan Crawford/Vienna del western Johnny Guitar (e siamo nel 1954), e chissà quante altre a cui non sto pensando in questo momento.
Oltre a questo, pensiamo al fatto che Wonder Woman, ben prima del film con Gal Gadot, ha avuto sia un discreto successo di pubblico con la serie tv con Linda Carter protagonista, sia un ottimo successo come personaggio dei fumetti e icona femminista, fino a conquistare le copertine dei giornali, con titoli che la invocavano come presidente degli Stati Uniti.
Quindi sì, di icone femminili potenti ce ne sono state a bizzeffe, e Wonder Woman di Patty Jenkins ha solo seguito il filone.
Gal Gadot e la regista Patty Jenkins sul set del film.
Tuttavia (c'è un grosso “tuttavia”) pensiamo ai film di supereroi.
Quali personaggi femminili memorabili ci hanno consegnato i film di supereroi prima di Wonder Woman?
Certamente non Catwoman con Halle Berry, né tanto meno Elektra con Jennifer Garner. E così se ne vanno già i film stand-alone sulle supereroine.
Di sicuro ci sono state delle figure importanti nel panorama dei cinecomics: la Catwoman di Michelle Pfeiffer in Batman – Il Ritorno, le eroine nella saga degli X-Men, la Vedova Nera di Scarlett Johansson, e altre ancora, ma nessuna che abbia conquistato la gloria di un film in solitaria.
Quella gloria che è toccata alla Wonder Woman di Gal Gadot, sdoganando finalmente, anche nell'ambito dei film di supereroi, film con protagonisti donne.
La copertina del primo numero della rivista femminista "Ms." (inizio degli anni '70).

Quella gloria che l'ha portata a entrare recentemente fra i venti film di maggiore incasso di tutti i tempi, e non stiamo parlando di spiccioli, ma di un incasso (fra USA e mondiale) che va oltre gli 800 milioni di dollari, decretando definitivamente il successo dell'amazzone di Temiscyra.
Ciò ha portato ovviamente al giubilo della regista Patty Jenkins, ovviamente confermata anche per il sequel, che ha strappato alla Warner Bros. un accordo quasi epocale: la regista, per quanto riguarda il compenso del secondo film, sarà equiparata a un regista di sesso maschile nel dirigere Wonder Woman 2 (ricordiamo a chi non lo sapesse che il mondo di Hollywood è molto arretrato in fatto di differenze di compensi fra uomini e donne, siano essi attori o lavoratori dietro le quinte).
Quindi, mentre lo sceneggiatore di fumetti e capo creativo del DC Extended Universe Geoff Johns è già all'opera sulla storia di Wonder Woman 2, di cui chiaramente non si sa ancora il benché minimo dettaglio, potete passare il tempo riguardandovi a nastro il primo Wonder Woman, con l'aggiunta di svariate scene contenute nell'edizione home video e tagliate dalla versione cinematografica (fra cui un'intera scena riguardante Etta Candy).

Per il resto, in attesa di rivedere Gal Gadot/Diana Prince/Wonder Woman in Justice League, potete segnarvi la data del 13 dicembre 2019: sarà quello il giorno dell'uscita di Wonder Woman 2, quando scopriremo se riuscirà a essere all'altezza del primo.

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Articolo di Simone Barbieri

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