Le
cose esplodono nel nuovo episodio di Gotham “Things Go Boom” e non solo
letteralmente come la macchina del Pinguino e la sede delle Sirene, ma le carte
vengono scoperte e a esplodere sono anche i legami tra Sofia Falcone, il
Pinguino e Jim Gordon, in un preludio che non potrà che portare a una guerra
nel sottobosco criminale di Gotham.
La
vera identità del Professor Pyg è svelata, ma non sappiamo ancora cosa lo abbia effetivamente portato a diventare ciò che è oggi, e nonostante sia confinato dietro le sbarre di Arkham, non cessa di essere pericoloso, e lo scoprono a loro spese gli altri detenuti.
Le Narrows si stanno assestando sotto il
dominio di Lee. Ancora non so dove vogliano portare il suo personaggio
(insomma, che ritorni insieme a Jim una volta per tutte e che se ne vada) ma
svela a Ed il segreto per tornare a essere l’Enigmista, sapevamo dal promo che
avrebbe fatto dei passi avanti per recuperare il suo intelletto e così è stato.
L’ultimo
episodio di Gotham, prima del mid season finale risulta però un po’ più sotto
tono rispetto ai precedenti, certo non era semplice reggere il confronto con il nono episodio e la cena del Professor Pyg che ha dato a "Let Them Eat Pie" un taglio più crudo e più splatter.
Questa puntata, invece, si
concentra più che altro su complotti e intrighi mentali che però mi sono
risultati un po’ banali e mi hanno fatto storcere il naso. Non sono incoerenti o mal fatti, ma non sono riusciti a coinvolgermi, né a sorprendermi.
Naturalmente
la guerra tra Sofia e Oswald è ancora tutta da giocare ed è soltanto all’inizio,
perciò non si può ancora giudicare.
“Things
Go Boom” è, un po’ come altri episodi, di passaggio, un prologo per ciò che dovrà
avvenire, purtroppo però, l’inizio del conflitto risulta poco epico e
nell’episodio non ci sono particolari
guizzi che mi hanno tenuto avvinta, probabilmente perché era da
tempo che ci aspettavamo uno scontro diretto tra Sofia e Oswald (gli autori si stanno tenendo il meglio per il mid season finale?).
Lei,
il Pinguino e Jim sono le figure al centro dell’episodio, tutti e tre che
cercano a modo loro di mantenere e ottenere il potere sulla città, in una lotta che è diventata corale.
Sofia
ha calato la maschera della ragazza innocente e il bacio a Jim si è rivelato
una sua ennesima mossa per controllare Oswald.
Tutte le mosse del Pinguino e di
Jim sembrano guidate da lei e dimostra
di conoscere a fondo tutti gli uomini che lavorano per Oswald. Si è dimostrata
capace, ma non so quanto potrà durare il suo personaggio, perché alla fine,
tutte le sue mosse sono state bloccate e ha fallito. Ha provato a tenere Jim
dalla sua parte, ma non c’è riuscita e il detective dopo aver provato a
rimandarla a casa dal padre, non vuole avere più nulla a che fare con lei. Ha cercato di colpire Oswald attraverso
Martin, una sua grande debolezza, ma anche lì, il Pinguino è stato più
lungimirante di lei, che era per altro decisa a uccidere un povero bambino solo
per dimostrare al padre il suo valore. Viene da chiedesi fino a che punto Sofia
sia disposta a spingersi.
L’unico
vantaggio di Sofia, ora si rivelano essere le Sirene, diventate sue alleate,
più o meno. Sì, perché non so quanto la loro alleanza possa funzionare,
considerato che le Sirene si sono ritrovate forzate in questa collaborazione.
Potrebbe essere un gruppo di bad ass girls esplosivo, pronto a dominare la
città e a farsi rispettare o l’ennesima sòla e per il momento purtroppo
propendo per la seconda ipotesi, perché se Sofia tutto sommato ha e aveva un buon piano e si è dimostrata in gamba
fino a qui, le Sirene continuano a brancolare nel buio. Sembra che gli
sceneggiatori le usino come jolly quando non sanno cosa inserire. Dovrebbero essere
estremamente capaci, anche più di Sofia, eppure cadono da un datore di lavoro
all’altro, senza riuscire a essere indipendenti e a farsi valere. Sembra che
non riescano a andare avanti nel mondo criminale senza l’appoggio di qualcuno,
prima il Pinguino, ora Sofia, ed è un peccato perché avrebbero un sacco di
potenziale che viene mal speso. Se non altro, mi sarebbe piaciuto che l’alleanza
delle Sirene con Sofia fosse costruita e gestita meglio, perché non era una
cattiva idea in sé, ma l’hanno sviluppata male per ora e Le Sirene continuano a
fare troppo da contorno.
Essendo
stato per altro un episodio poco d’azione, non le abbiamo viste nemmeno
combattere, tanto per dire.
Chi
ne esce tutto sommato bene, è invece il Pinguino e il suo personaggio. Nonostante
fosse in svantaggio, Oswald è riuscito a vincere la battaglia, ha eliminato
ogni sua debolezza, pronto per la guerra che si dovrà scatenare. Si era già
notato come il legame tra Oswald e il piccolo e inquietante Martin fosse forte
e sincero, e di quanto lo stesso Oswald abbia bisogno di qualcuno che gli
voglia bene, è più forte di lui. Eppure per uno come lui , avere un legame affettivo
potrebbe rivelarsi una debolezza. Avevo detto che Martin sarebbe stato o la
rovina o la chiave per la vittoria di Oswald e non mi sono poi tanto sbagliata.
Proprio per questo pensavo avesse davvero deciso di eliminare davvero il
piccolo, sarebbe stata una mossa spietata e avrebbe segnato un evoluzione non
da poco per il personaggio.
Ma
il cuore di Oswald è restio a congelarsi del tutto (è ammirevole che dopo tutte
le amicizie andate in malora lui ci creda ancora comunque) e finge la morte del
ragazzo con la complicità di Victor, per poi allontanarlo dalla città, dove
sarà più al sicuro. Il loro addio è stato molto tenero, dopotutto in qualche
modo, Oswald deve rinunciare all’ennesimo affetto. Mai una gioia.
Ora
però è pronto per la guerra, non potranno più minacciarlo in nessun modo e
Victor è tornato dalla visita alla nonna giusto in tempo per assister il suo
boss negli scontri.
Victor
è ogni volta una delle cose migliori della puntata, è un personaggio un po’
macchiettistico ma funziona molto bene, forse anche perché usato col contagocce
, e mi diverte tantissimo. Passa dal godere come un matto mentre usa un
lanciarazzi contro un edificio o perché qualcuno deve essere torturato, a
intenerirsi davanti al Pinguino e al piccolo Martin. Non mandate più Anthony
Carrigan e il suo Victor Zsasz in visita dalla nonna, vi prego, o nel caso,
fatecelo seguire.
In
tutto ciò, per Jim Gordon si prospettano delle gran giornatacce. Il neo
Capitano si è liberato della figura di Sofia nella sua vita personale, ma ora
con la guerra tra Sofia e Oswald avrò il suo bel daffare a mantenere l’ordine
in città.
Il
suo personaggio inoltre, si rivela essere ben lontano dall’eroe senza macchia. Cerca
di fare la cosa giusta ma Gotham è una città che ti spinge a compromessi. Ha
accettato una carica ottenuta grazie all’influenza mafiosa pur di ottenere ciò
che voleva, e ora si ritrova solo, contro tutti i criminali della città e prima
o poi tutto questo lo porterà di nuovo al limite, sebbene ora cerchi di
mantenere la pace.
Inoltre,
il Professor Pyg, è evaso di prigione, segno che anche il venire arrestato non
era poi tanto lontano dai suoi piani. In compenso però, la sua incarcerazione
ha permesso di studiarlo e scoprire di più sul suo passato. Scopriamo che si è
totalmente rifatto i connotati del viso e sembra che sotto l’epidermide di sia
uno strato di metallo in qualche modo. Quando Jim lo colpisce con un pugno, la
mascella si scompone per poi tornare al suo posto. Un po’ mi ha ricordato Maryl
Streep e Goldie Hawn in “La morte ti fa bella”.
Grazie a Lucius Fox, inoltre, ora sanno il suo vero nome, Lazlo
Valentine. Noi ve lo avevamo già
anticipato parlando del personaggio e d’altra parte per chi mastica un po’ dei
fumetti e dell’universo DC non è una sorpresa.
Perché
però è ossessionato con Jim ?
Il
professor Pyg gli dice che sono uguali, che è il suo riflesso. È una
distorsione da psicpatico, oppure una volta Lazlo Valentine era come Jim
Gordon?
Chissà
che una soluzione del genere non possa far decidere a Jim di mantenere la retta
via una volta per tutte, senza gli exploit della seconda e della terza
stagione.
Onestamente,
spero che il suo personaggio continui a muoversi come sta facendo in questa
stagione, perché a parte la nomina ottenuta in modo poco etico, è tornato a
essere il Jim Gordon della prima stagione, anche se forse meno ingenuo e più
avvezzo ai compromessi.
Il
codice delle Narrows “Ogni disputa si risolve sul ring” è radicalmente
cambiato. Lee è in carica ora e ha instaurato una sorta di tribunale per
tentare di risolvere i problemi pacificamente. Tutto funziona per circa cinque
minuti finchè l’autorità di Lee non viene minacciata da Sampson, il capo di un
altro quartiere. Ed, che è diventato il suo secondo, pensa che Lee debba
rispondere alla violenza con la violenza e mandare Grundy, ma Lee decide di
avvelenarlo e poi minacciarlo con l’antidoto.
Non so esattamente, una volta
ottenuto l’antidoto cosa abbia fermato Sampson dall’ucciderli, ma vabbeh. Lee,
anche grazie a Ed ha consolidato il suo potere sulle Narrows e proprio per
questo la Dottoressa decide di svelargli la verità sul suo stato. Può tornare a
essere l’Enigmista quando vuole, ma a lei piace l’uomo che è adesso Ed Nygma,
il suo amico.
Seriamente,
ora lo considera suo amico? Lee, va bene tutto ma lui è pur sempre quello che ha
incastrato Jim e ucciso Miss Kringle. A Jim per la morte di MarioChi gliel’hai
menata per secoli.
Comunque
fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio perché non appena ha scoperto che il suo
problema è soltanto psicologico, la doppia personalità di Ed è tornata a
riaffacciarsi, segno che l’Enigmista sta tornando e ci sarà anche qualcun altro
da cui Oswald dovrà guardarsi.
Mi
chiedo a quel punto cosa ne sarà delle Narrows e dell’alleanza con Lee e
Grundy.
Un
episodio un po’ sottotono, ripetitivo, chiuso in uno schema di rapimenti e
ricatti che ha fatto un po’ arenare l’episodio. “Things go boom” rimane
comunque un episodio abbastanza buono per gli standard di Gotham e prepara il campo per un mid season finale che
potrebbe essere parecchio interessante
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