La terza stagione di Colony ha preso una piega davvero interessante, mostrando finalmente il primo dialogo fra umani e RAP, lasciando anche qualche dubbio lungo la strada. A questo proposito Josh Holloway e Sarah Wayne Callies hanno commentato la scioccante scena del terzo episodio e quello che ne potrebbe derivare per i prossimi episodi. Per saperne di più, continuate la lettura.
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"Sono ancora arrabbiato con quel tizio per non averci permesso di fare più domande." racconta Josh durante la NBC Summer Press Day e Sarah si dice sorpresa per come è avvenuto: "Non potevo credere che potesse accadere così presto nella stagione. Pensavo che una cosa del genere potesse accadere in un finale di stagione. Poi, tutto a un tratto, scopriamo che è nel terzo episodio."
I RAP non parlano le lingue terrestri, perciò per comunicare campionano le voci umane per poi rispondere. "Il modo in cui hanno preparato la scena è stato interessante e divertente. Siamo andati a fare una sessione di additional recording e dovevamo ripetere quelle parole. È stato strano e interessante. Sapevamo cosa era ma non sapevamo come sarebbe venuto fuori. Hanno fatto parlare il RAP utilizzando la nostra voce per risponderci. Perciò quando abbiamo girato e senti la tua voce venire attraverso questa cosa... bhe, è stato strano, stupendo e agghiacciante." racconta Josh. "È stato spaventoso, davvero spaventoso." conferma Sarah.
Nel girare la scena, i due hanno percepito la frustrazione di Will e Katie, desiderosi di avere più risposte, specialmente Josh: "Ti mette esattamente dove devi essere. Quello che ho compreso di questa scena è che era tutta fondata sulla pazienza. Devi solo aspettare, ascoltare quella cosa e reagire. Adoro il fatto che il regista si sia preso i tempi giusti, lasciando che fosse tranquillo."
Sarah commenta la discutibile definizione di umani come alleati dei RAP: "C'è una grande questione su chi ti fidi, giusto? Se fossi tenuta prigioniera e qualcuno mi stesse minacciando, una tattica molto intelligente sarebbe dire che non sono il loro nemico, che li sto difendendo da qualcosa di peggiore che sta arrivando. È proprio questo che il RAP dice ed è possibile crederci oppure no. Penso sia davvero difficile riporre la propria fiducia in un membro di una specie che sta anninentando il tuo pianeta. L'informazione più importante in cui noi crediamo è che questi non sono gli unici extraterrestri di cui dobbiamo preoccuparci, e questo cambia molto le cose."
Josh aggiunge: "È una questione di prospettive. Chi è buono e chi è cattivo? Fino a questo momento c'era un nemico chiaro, l'IGA, il Nuovo Ordine. Stanno collaborando con questo nemico terribile e poi l'arrivo di un'altro nemico ti fa chiedere: 'Aspetta un minuto. Sono davvero cattivi? Le persone dell'IGA sono cattive o sono in definitiva i buoni?' È questa la domanda che pone al pubblico. Finchè non sai chi sta davvero cercando di annientare la razza umana, allora non sai la risposta."
Un genere di quesiti che si adegua anche alla persona di Snyder, il quale sta informando i suoi superiori all'insaputa dei Bowman, come affermato da Sarah: "La serie fa un bel lavoro nel presentare tutte le ragioni per cui Snyder collabora con maggior simpatia possibile. Man mano che la stagione va avanti, lo senti difendere le sue scelte in modo molto eloquente e convincente, lo stesso modo in cui il leader della Red Hand difendeva le sue scelte di coinvolgersi nel terrorismo in nome della libertà. Stiamo iniziando a vedere lo stesso coi RAP. Abbiamo fatto quanto necessario per le le nostre ragioni e queste ragioni sono giustificabili. Perciò questo continua a intorbidare le acque ancora di più."
L'incontro col RAP ha mostrato anche i problemi nel campo di Macgregor, fra cui l'atteggiamento ottuso mostrato dal loro leader.
"Penso che eravamo arrivati a credere che questo potesse essere un rifugio sicuro. E più direttamente, che potesse essere la Resistenza che cercavamo. Non i folli terroristi della Red Hand, non Broussard e Quayle in un sotterraneo, ma una vera e propria resistenza. E poi tutto a un tratto, finiamo con questa sorta di folle dittatore fascista che distrugge la nostra abilità di raccogliere le informazioni che ci servono per mantenere il proprio potere, il che suona davvero familiare." commenta Sarah.
Infatti non dimentichiamoci che Colony cerca di raccontare una storia vicina all'attualità e al mondo in cui viviamo, pur utilizzando elementi di finzione, e Josh ce lo ricorda: "La nostra serie esplora esattamente questo tipo di prospettive e come noi istintivamente ci separiamo, anche se affrontiamo lo stesso nemico. Perciò andiamo in questo campo ribelle, pensando di aver trovato la nostra gente, per cui dovremmo essere tutti dalla stessa parte. C'è un nemico ovvio e tuttavia ci separiamo."
Fonte: USA Network
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