SHŌGUN - Recensione 1x01 "Anjin" e 1x02 "Servants of Two Masters"


Nel 2018 FX annunciò di essere al lavoro su una trasposizione televisiva di Shōgun, romanzo storico di James Clavell pubblicato nel 1975, a sua volta una versione fittizia di fatti realmente accaduti. Il romanzo era già stato trasposto nel 1980 con una miniserie, che vantava fra i protagonisti attori come Richard Chamberlain e Toshiro Mifune. La lavorazione della serie portò via diverso tempo, con la serie che fu rielaborata perchè non consona alle aspettative dell'emittente, fino ad arrivare alla settimana scorsa, quando la serie debutta ufficialmente su FX e su Disney+ nel resto del mondo, Italia compresa, con due episodi. Alla luce di quanto visto in questi primi due capitoli, si può tranquillamente affermare di avere davanti un prodotto dal potenziale davvero mostruoso e che terrà incollati allo schermo.


1x01: Anjin

Diretto da: Jonathan van Tulleken
Scritto da: Rachel Kondo e Justin Marks

"I think our fate has brought us together. You, me, and this barbarian who could turn the tide."

Il primo episodio apre le danze, facendo bene il suo compito di introdurre la storia della miniserie e dandoci un assaggio di ciò che ha da offrire. Proprio come nel romanzo, ci troviamo nel 1600, con un Giappone sull'orlo di una guerra di successione fra daimyō (i signori feudali) a seguito della morte del Taikō (il capo supremo), il quale aveva lasciato il potere ai daimyō finchè il figlio non fosse abbastanza grande per governare, e già divenuto oggetto d'interesse da parte dei popoli occidentali a causa della sua posizione geografica, di importanza strategica soprattutto in ambito commerciale, con i Portoghesi che, con le loro missioni di evangelizzazione, vi hanno già messo radici. La storia si apre con l'arrivo di John Blackthorne (Cosmo Jarvis), un navigatore inglese (non a caso l'episodio si chiama "Anjin", che in giapponese significa "navigatore", ma che in inglese si traduce con "pilot", implicando un riferimento al fatto che questo è l'episodio di apertura della serie), e di altri sopravvissuti della nave olandese Erasmus sulle coste giapponesi, dove vengono imprigionati da alcuni samurai, guidati da Kashigi Yabushige (Tadanobu Asano), a cui i Gesuiti chiedono di giustiziare John e i suoi uomini come pirati, poichè inglesi e protestanti, e quindi loro nemici giurati. Nel frattempo il daimyō Yoshii Toranaga (Hiroyuki Sanada) viene confinato ad Osaka dai suoi rivali, i quali intendono condannare a morte sia lui che coloro che lo seguono per aver rapito lady Ochiba, madre del futuro Taikō, e Toranaga, grazie a una spia, viene a sapere dell'arrivo di Blackthorne e, con l'aiuto di Toda Mariko (Anna Sawai), una donna carismatica, di fede cristiana e con un duro passato alle spalle, intende sfruttarlo per vincere contro i suoi avversari. La storia ruota attorno a questi tre personaggi, ben distinti all'interno del racconto, a cui si aggiungono altri comprimari di un certo peso, come il già menzionato Yabushige e Vasco Rodriguez (Nestor Carbonell), uno spagnolo al servizio dei Portoghesi, che conduce John ad Osaka, al cospetto di Toranaga. Uno degli elementi che si nota sin da subito è la rappresentazione dettagliata degli usi, dei costumi e dei concetti tipici dell'antico Giappone, come il rapporto fra colpa ed onore, sottolineato in particolare dalla questione legata a Tadayoshi, uno dei sostenitori di Toranaga, il quale si era opposto a uno dei daimyō, macchiandosi di disonore e compiendo seppuku su se stesso e sul figlio appena nato per ripristinare l'onore perduto, a conferma di quanto la tradizione nell'antico Giappone sia una forza a cui è impossibile opporsi. A una storia basata su complesse dinamiche di potere, personaggi affascinanti e tematiche di spessore, si accompagnano anche una resa scenica straordinaria, una fotografia notevole e dei costumi davvero azzeccati, insomma gli elementi giusti per un drama storico davvero fatto bene.


1x02: Servants of Two Masters

Diretto da: Jonathan van Tulleken
Scritto da: Rachel Kondo e Justin Marks

"-I think you should abandon this war. You are outnumbered. There is no hope for you. [...]

-Unless I win."

Il secondo episodio si apre con un flashback importante ambientato un anno prima degli eventi della serie, dove vengono mostrati gli ultimi istanti del Taikō, il quale aveva chiesto che Toranaga governasse al suo posto, dato che si fidava esclusivamente di lui. La vicenda poi torna al presente, riprendendo dalla conclusione dell'episodio precedente, che vede John Blackthorne venire condotto al cospetto di Toranaga, rendendolo oggetto d'interesse anche per gli altri daimyō. In un primo e tesissimo confronto, John, con Mariko e il prete gesuita Martin Alvito (Tommy Bastow) come traduttori, spiega a Toranaga che anche se lui e il gesuita sono cristiani, sono comunque nemici, e lui lo fa' imprigionare per proteggerlo da Ishido (Takehiro Hira), uno dei daimyō avversari, il quale si era unito alla conversazione. In prigione John fa' la conoscenza di padre Domingo (Joaquim de Almeida), altra vittima dei gesuiti, il quale gli spiega che Toranaga e gli altri daimyō si stanno combattendo per ottenere il titolo di shōgun, una posizione di potere assoluto non più ricoperta dal 1573, che Toranaga sta perdendo e che i Portoghesi hanno una base segreta a Macao, finanziata dagli introiti del commercio della seta, da cui furono mandati armi ed equipaggiamenti utilizzati nelle rivolte contro il Taikō. Nel frattempo Toranaga pianifica di usare John per creare un contrasto fra Ishido e i daimyō di fede cristiana, Kiyama e Ohno, e con l'aiuto di Yabushige, che convince Ishido a "consegnargli" John, riesce ad avere un colloquio con lui. Con l'aiuto di Mariko, John mostra a Toranaga la vera situazione in Europa, spiegando del conflitto fra Inghilterra e Portogallo e delle pretese del secondo nei confronti del Giappone, svelando della base a Macao, delle rivolte e dell'intento di instaurare un governo cattolico sul suolo giapponese. Spaventato da ciò, Toranaga fa' mettere John nelle sue stanze, ma quella sera qualcuno tenta di assassinare il daimyō, il quale viene salvato da John, ma alla fine viene svelato che è proprio il navigatore inglese ad essere stato preso di mira per via di ciò che sa. Come nel prologo, anche qui l'approccio narrativo è molto sfaccettato, orientando tutto attraverso il punto di vista dei tre protagonisti, con John che usa le sue conoscenze per sopravvivere e pian piano inizia a capire come funzionano le cose in Giappone, Toranaga che vede le sue possibilità ridursi ma che comunque non si arrende e il conflitto di Mariko, fra la sua cristianità e il suo passato, col tutto che si muove fra giochi di potere fra daimyō e Portoghesi, qui maggiormente mostrati, inquadrature importanti, soprattutto nei dialoghi chiave e una cura per ogni aspetto del prodotto, confermando ancor di più quanto questa miniserie sia davvero grandiosa e ricca di potenziale.

NEL PROSSIMO EPISODIO...


Nel terzo episodio, intitolato "Tomorrow is Tomorrow", a seguito del tentativo di assassinio contro John Blackthorne, Toranaga capisce che deve traghettare i suoi alleati fuori da Osaka, al fine di evitare la sconfitta.


Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!

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Articolo di Ada Bowman

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