SHŌGUN - Recensione 1x03 "Tomorrow is Tomorrow"


La miniserie Shōgun procede spedita con un terzo episodio che ricorda al suo pubblico l'imponenza e la maestosità di cui questo prodotto è pregno, fra scontri epici e mosse strategiche. Diretto da Charlotte Brändström (The Lord of the Rings: The Rings of Power) e scritto dalla co-produttrice Shannon Goss, "Tomorrow is Tomorrow" vede Toranaga compiere dei passi importanti per proteggere la sua gente, con John Blackthorne che si sta inserendo sempre di più nel contesto giapponese.


"You are playing a game of friends and enemies, when you have only yourself in this life."

A seguito del tentato assassinio di John Blackthorne, Yabushige scrive il proprio testamento prima di incontrarsi con Toranaga, temendo di venire ucciso. Invece Toranaga gli promette un feudo più vasto se scorterà Kiri, sua moglie, e Blackthorne al suo villaggio di pescatori. Nel frattempo i Portoghesi, nonostante sia stato vietato loro di muovere la Black Ship, intendono comunque farla partire. Blackthorne si prepara a partire con la carovana assieme a Mariko, suo marito Buntaro, Yabushige, Kiri e il figlio di Toranaga, ma il percorso viene interrotto da Ishido, che intende perquisire la carovana. Approfittando del trambusto, Toranaga si scambia con sua moglie, inserendosi all'interno della scorta. Avendo notato la cosa, Blackthorne chiede spiegazioni a Mariko, la quale afferma che se il sotterfugio di Toranaga venisse scoperto, verranno uccisi tutti. Così Blackthorne crea un diversivo, facendo una scenata su come la privacy di Kiri sia stata violata. La carovana riesce a lasciare il castello per recarsi al porto, ma viene attaccata dagli uomini di Ishido e Kiyama. Tutti, tranne Buntaro, riescono a raggiungere la costa e fuggire, e Toranaga si incontra con i Portoghesi a bordo della Black Ship, stringendo un accordo con loro. Tale accordo prevede che Toranaga e i suoi uomini possano lasciare liberamente la costa, del denaro, la costruzione di una chiesa ad Edo e appoggio contro i daimyō di fede cristiana, ma in cambio i Portoghesi chiedono che Blackthorne resti con loro. Così Toranaga e i Portoghesi si accingono a partire, ma Blackthorne riesce a raggiungerli. Una volta al sicuro in mare, Toranaga nomina Blackthorne "hatamoto", chiedendogli di insegnare ai suoi uomini le tecniche di combattimento occidentali e di insegnare a lui come ci si tuffa. Ad Osaka, Hiromatsu comunica agli altri daimyō che Toranaga ha rinunciato alla sua carica, facendo in modo che loro non possano più votare per la sua incriminazione.

COMMENTO: Come già menzionato in apertura, questo terzo episodio, pur essendo più contenuto rispetto ai precedenti due, conferma a pieni voti la grandezza e la maestosità di questa miniserie. Riprendendo dagli eventi conclusivi di "Servants of Two Masters", vediamo Toranaga organizzarsi per mettere al sicuro la sua gente e anche John Blackthorne, dato che è divenuto un bersaglio, ma deve vedersi con l'apparentemente dubbia lealtà di Yabushige, il quale aveva già messo in conto la sua morte per mano del suo signore. Così Blackthorne, Mariko, suo marito Buntaro, Kiri, la moglie di Toranaga, e il figlio di quest'ultimo si preparano a lasciare il castello di Osaka, ma vengono fermati da Ishido, che intende perquisire la carovana, con Toranaga che si infiltra nella spedizione, enfatizzando quanto il favoloso personaggio di Hiroyuki Sanada non sia nuovo a questi stratagemmi. Questo e la buffa scenata di Blackthorne permettono alla carovana di avvicinarsi al porto, ma Ishido e Kiyama li attaccano, in un confronto intenso e ben reso dal punto di vista scenico, che porta Buntaro a sacrificarsi per far sì che il resto della spedizione lasci la costa in sicurezza (non avendo ancora visto un corpo, vogliamo sperare che il personaggio di Shinnosuke Abe sia ancora vivo). La fuga di Toranaga e dei suoi uomini viene interrotta da alcuni pirati e così il daimyo si trova a dover collaborare con i Portoghesi, i quali hanno violato l'ordine di non partire con la Black Ship. Alla fine le due parti trovano un accordo, con Toranaga che concede loro una chiesa ad Edo in cambio di denaro e protezione contro i daimyō di fede cristiana, una manovra che avrà delle ripercussioni, ma i Portoghesi chiedono che Blackthorne non lasci la costa. Così le due navi partono, ma Blackthorne, con il sostegno di Rodrigues, riesce a raggiungerli, con i pirati che vengono abilmente superati, in un altra grande sequenza. Alla fine dell'ordalia, Toranaga nomina Blackthorne "hatamoto" (l'equivalente del vassallo medievale in Occidente), chiedendogli aiuto per istruire i suoi uomini a combattere all'occidentale e facendogli una richiesta più personale, vale a dire insegnargli a tuffarsi, dando vita a un momento più leggero, ma che mostra come Toranaga e Blackthorne abbiano cimentato il loro legame, ma soprattutto sottolinea come il secondo si stia pian piano abituando al modo di vivere in Giappone. A quanto pare Toranaga aveva pianficato il tutto dall'inizio, istruendo il suo fedelissimo Hiromatsu al fine di informare i suoi rivali che rinuncerà alla carica di daimyō, al fine di impedire loro di votare a suo sfavore, assestando un colpo importante ai suoi avversari. Le conseguenze di tutti questi eventi importanti non tarderanno ad arrivare e noi siamo pronti a viverle, scena dopo scena.

Dopo tre episodi, Shōgun si conferma come uno dei prodotti televisivi più interessanti di questo 2024, unendo azione, mosse politiche e il fascino del Giappone feudale in un solo posto. Non potevamo chiedere di meglio...

NEL PROSSIMO EPISODIO...


Nel quarto episodio, intitolato "
The Eightfold Fence", Blackthorne e Mariko mettono alla prova la loro nuova alleanza mentre addestrano il reggimento di Toranaga per la guerra, mentre Yabushige deve rivalutare le vecchie promesse fatte a Ishido quando un vecchio amico si presenta nel suo villaggio.



RECENSIONE 1x01 "ANJIN" e 1x02 "SERVANTS OF TWO MASTERS"

Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!

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Articolo di Ada Bowman

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