DUSTER - Recensione 1x01 "Baltimore Changes Everything"

AVVISO: LA SERIE È ANCORA INEDITA IN ITALIA, PERTANTO QUESTA RECENSIONE NON AVRÀ SPOILER SULLA TRAMA!

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Nel 2020 HBO Max ordinò tre serie prodotte da J.J. Abrams, il noto creatore di serie come Lost e Fringe, il quale non tornava in televisione da diverso tempo. Una di queste era Duster, serie di genere crime drama prodotta da Abrams assieme a LaToya Morgan (sceneggiatrice di serie come The Walking Dead, Shameless e Turn: Washington's Spies), ambientata all'inizio degli anni Settanta. Poi, fra la pandemia, l'avvento di Warner Bros. Discovery e un doppio sciopero, la serie ha subito dei ritardi, ma, nonostante tutto, è riuscita a debuttare sul piccolo schermo lo scorso Giovedì. E con un pedigree di questo tipo e una reunion isolana inclusa nel pacchetto, l'interesse è decisamente alle stelle e dopo la visione del primo episodio possiamo semplicemente dirvi che siamo a bordo e non vediamo l'ora di scoprire cosa ci offrirà il resto della stagione. Naturalmente, come da avviso introduttivo, questa recensione non avrà spoiler sulla trama, così come quelle dei prossimi episodi, una scelta adottata come forma di rispetto verso voi lettori, per via del fatto che la serie non è ancora disponibile in Italia.

"Baltimore, I've made some promises to people. If I sign this thing and stick around, it's gonna make my life complicated. Dangerous. It's gonna do same to you... In ways you can't possibly understand. I'm not signing this because you threatened me or charmed me or because I think Sax did it. I'm signing it to prove that he didn't."

Il primo episodio, intitolato "Baltimore Changes Everything", vede la firma di J.J. Abrams e LaToya Morgan e la regia di Steph Green (Watchmen, Ahsoka), e si presenta come un episodio pilota molto semplice, ma efficace come presentazione della storia. L'episodio mette in campo tutti gli elementi che contraddistingueranno la storia nei prossimi episodi, su tutto l'ambientazione all'inizio degli anni Settanta, elemento rappresentato in maniera dettagliata, dall'atmosfera, alla scenografia, ai costumi, fino alla colonna sonora, che vanta brani di terze parti davvero azzeccati misti alle note jazzate firmate da Laura Karpman. A livello narrativo la storia si muove su due distinti punti di vista, i quali si incontreranno per dar via all'intreccio vero e proprio della serie. Da una parte abbiamo Jim Ellis (interpretato da Josh Holloway, lo storico Sawyer di Lost), un'autista contraddistinto dalla sua Plymouth Duster rossa, con cui sfreccia nel deserto e fa' cose impensabili, proprio come in un film o serie d'azione degli anni Settanta (lo stesso Holloway ha affermato di aver preso lezioni di stunt driving per la serie e quindi la maggior parte degli stunt in auto sono suoi, una cosa davvero notevole). Il suo personaggio sembra essere il classico criminale senza freni e donnaiolo, ma in realtà ha un cuore d'oro (elemento sottolineato dal suo rapporto con la nipotina Luna e sua madre Izzy) e un conflitto morale che lo perseguita. Dall'altra parte abbiamo Nina Hayes (interpretata dalla giovane Rachel Hilson, al suo primo ruolo da protagonista), un agente del FBI che viene trasferita al dipartimento di Phoenix per indagare su Ezra Saxton (Keith David), il boss del crimine per cui Jim lavora, ed è già oggetto di scherno da parte dei suoi colleghi bianchi, visto che è afroamericana, instaurando un rapporto di fiducia con il suo partner nativo Awan (Asivak Koostachin). L'indagine porterà Nina a scontrarsi con Jim, a cui offre la possibilità di scoprire la verità sulla misteriosa morte del fratello, che sembrerebbe essere collegata alla figura di Saxton, una possibilità che lui accetta con grande riluttanza, ma solo per una ricerca personale. Questa dinamica da' il via alla serie, un racconto che alterna divertimento, azione e temi maturi, senza troppe complicazioni, il che rende questa serie perfetta per chiunque cerchi brivido e una storia coinvolgente. Noi siamo decisamente a bordo.

Dopo cinque anni di attesa, Duster debutta sugli schermi di HBO Max, mettendo in scena una storia che trasuda anni Settanta da ogni dove, grazie a un misto di azione, divertimento, temi maturi e personaggi davvero molto interessanti, rendendola il prodotto perfetto per chiunque.

NEL PROSSIMO EPISODIO...

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Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!

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Articolo di Ada Bowman

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