Il Regno di Ga'Hoole - La leggenda dei guardiani.



(Legend of the Guardians: The Owls of Ga'Hoole)

Usa, Australia 2010

Regia:
Zack Snyder

Sceneggiatura:
Emil Stern, John Orloff

Cast:
Jim Sturgess, Ryan Kwanten, Helen Mirren, David Wenham, Anthony LaPaglia, Miriam Margolyes, Abbie Cornish, Emily Barclay, Joel Edgerton, Geoffrey Rush, Adrienne DeFaria, Hugo Weaving, Essie Davis, Deborra-Lee Furness, Sacha Horler, Bill Hunter, Sam Neill, Richard Roxburgh, Barry Otto, Leigh Whannell, Angus Sampson, Gareth YoungMarco Vivio, Flavio Acquilone, Ada Serra Zanetti, Emiliano Coltorti, Alberto Angrisano, Cristina Noci, Letizia Ciampa, Erica Necci, Stefano De Sando, Angelo Nicotra, Arianna Vignoli, Luca Biagini.

Durata:
97'





Due giovani fratelli barbagianni, Kludd e Soren, una notte vengono rapiti da strani gufi e portati in un mondo in cui i malvagi Puri dell'Abbazia di Sant'Egolio ipnotizzano e schiavizzano i piccoli delle varie specie di rapaci allo scopo di conquistare il mondo.

Ma la leggenda narra dell'esistenza della fazione buona dei guardiani del Regno di Ga'Hoole, che vivono nel mitologico Grande Albero; per questo Soren, il fratello sognatore, partirà per cercarli, mentre il cinico Kludd si fa traviare dalla presunta stirpe eletta.


E' proprio vero che i gufi non sono quello che sembrano. Davanti a una produzione destinata ad un pubblico in tenera età, ci troviamo di fronte a una storia densa di significati profondi, in cui i protagonisti non sono le solite macchiette ma rappresentazioni animate e antropomorfizzate di personalità altamente verosimili nella loro psicologia e nelle movenze.
Non a caso, il film si ispira alla saga dei libri fantasy Il Regno di Ga'Hoole, scritti da Kathryn Lasky, una naturalista.

L'epicità di base di questo racconto di formazione ricorda in maniera esplicita gli ormai grandi classici come Star Wars e Il Signore degli Anelli, con quella particolare tipologia di eroi e delle loro nemesi e dei rispettivi coadiuvanti. Non manca nemmeno un piccolo coupe de théatre riguardo alle fazioni.


Zack Snyder si riconferma il grande regista corale di 300, specialmente nelle imperiose scene di volo al ralenty e in quelle di lotta, forse addirittura emotivamente un pò forti per i più piccini.

Da notare il difficilissimo e costante soffermarsi sulle espressioni facciali dei protagonisti e la drammaticità in cui ci fa entrare di volta in volta negli stretti spazi abitati da queste creature.


Divertente ed emozionante al contempo, la pellicola ci ricorda che sono i sogni che abbiamo a dimostrare chi siamo e a renderci forti come il grande guerriero Ezylryb.


Sconsiglio soltanto di spendere i soldi per il biglietto maggiorato per la proiezione in 3D, purtroppo poco riuscita se non per delle piccole parti sparse lungo il film. Salvo che non vogliate gustarvi il corto iniziale di Willy il Coyote, quello sì tridimensionalmente davvero ben fatto.


Manderlaying
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Articolo di Fra_

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