ARROW: Recensione 1x01 - Il ritorno

Ieri sera sono andate in onda in Italia le prime due puntate di Arrow, serie supereroistica che da mesi è campione d'ascolti nella sua rete, la CW (è pur sempre il network verde).
 
Arrow è una serie TV basata sul personaggio DC comics Freccia Verde, già apparso in TV come personaggio comprimario in Smallville. Da Smallville, però, Arrow prende seriamente le distanze: non si cerca più, infatti, di attirare il target di Settimo Cielo (si, era quello l’obiettivo di Smallville) snaturando l’universo DC. Questa volta, il supereroe deve apparire nello stile del fumetto. 

Lo si capisce già dall'inizio, con Oliver Queen che narra le proprie vicende, proprio come fa qualunque supereroe nella propria testata. Veniamo a sapere la sua storia: egli è un miliardario playboy che, un giorno, decide di tradire la sua ragazza, Laurel, con sua sorella Sara, portandola in barca con sé. La barca, però, affonda, e Oliver è l’unico che sopravvive, sebbene sia però costretto a cavarsela da solo per cinque anni (durante i quali sviluppa una forte abilità nel crearsi arco e frecce ed usarli). Quando torna a Starling City, scopre una città diversa, cambiata, proprio come lui. Decide, quindi, di mettere le cose a posto. Un giorno, però, lui e il suo migliore amico vengono rapiti, ma lui riesce a liberare entrambi. Al detective Lance, padre di Laurel e Sara, racconta però che è stato un uomo vestito di verde armato di arco e frecce a salvarlo. E’ così, quindi, che nasce la leggenda di Freccia Verde.

Oliver, infatti, è deciso a porre rimedio agli errori di suo padre, colpendo tutti coloro che hanno tradito la sua città. La sua prima vittima, quindi, è Adam Hunt, imprenditore contro cui Laurel sta svolgendo una causa. La sua prima missione è un successo, e il detective Lance (oltre che Starling City) scopre che è vero che esiste un nuovo vigilante in città.

Ho ridotto al minimo la trama perché è un pilot assolutamente da vedere, sia per chi è fan del fumetto di Freccia Verde che per chi non ha mai letto un comic book in vita sua. Lo stile ricorda molto la trilogia di Batman di Christopher Nolan, sebbene sia anche più realistica (non c’è nessun Lucius Fox a fornire a Oliver l’equipaggiamento, dato che fa tutto lui). Chi è fan del fumetto, poi, apprezzerà come viene fatto evincere che l’universo di Arrow riguarda molti personaggi DC. Dopo 40 secondi dall'inizio della puntata, infatti, compare la maschera di Deathstroke, segno che Slade Wilson apparirà presto nella serie, mentre viene spiegato che il nome completo di Laurel è Dinah Laurel Lance, che nel fumetto è Black Canary, ex moglie proprio di Freccia Verde.
Interessante, poi, è il modo diretto in cui si giunge ai flashback: nessuno, infatti, menziona qualcosa che fa tornare in mente a Oliver i ricordi della notte del naufragio, perché è Oliver stesso che non pensa ad altro se non a quella notte. I personaggi, poi, sembrano ben caratterizzati, sebbene rientrino nei cliché dei personaggi dei fumetti: la ex che non vuole saperne di lui, il migliore amico pronto a stare al suo fianco, nemici inaspettati ma prevedibili e tanto altro.
Intelligente è l’in-joke nella puntata: l’assistente di Laurel, interpretata da Anne Llonzeh, parla alla prima della presenza di angeli custodi. L’attrice, l’anno scorso, ha impersonato una delle Charlie’s Angels nel pessimo remake della serie, per cui sa benissimo di cosa parla riguardo agli angeli.
Questo è quanto. La prima puntata di Arrow è filata liscia come l'olio e ha mostrato al pubblico italiano come questa sia davvero un'ottima serie, con degli interessanti colpi di scena. Riuscirà Arrow ad avere successo anche in Italia? Lo scopriremo presto!
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Articolo di Fabiano Colucci

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